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DOCCIA FREDDA : I BENEFICI

Le docce e i bagni freddi hanno una lunga storia in molte culture e fanno senz'altro parte delle cure naturali.

 

 

Nel 1920, un contadino tedesco di nome Vincenz Priessnitz sviluppò e commercializzò un trattamento medico che chiamò idroterapia, la cura dell'acqua fredda, e che poteva curare diverse patologie.

 

Priessnitz trasformò la sua fattoria in un sanatorio e i pazienti accorrevano da lui nella speranza che la cura dell'acqua fredda potesse aiutarli.

Tra i suoi clienti c'erano Duchi e Duchesse, Conti e Contesse e qualche Principessa.

 

 

L'idroterapia di Priessnitz si diffuse ben presto nel resto d'Europa e poi negli Stati Uniti dove fu aperta la prima struttura nel 1843.

Alla fine del 19° secolo negli Stati Uniti erano presenti oltre duecento strutture.

La più famosa era il Battle Creek Sanitarium fondata da Jhon Harvey Kellogg, medico americano sostenitore del vegetarianismo e meglio conosciuto per l'invenzione dei corn flakes - cereali per la colazione.

 

 

Nel 20° secolo però la popolarità dell'idroterapia cominciò a declinare mentre aumentò la preferenza dei medici verso le cure con medicinali piuttosto che con rimedi naturali.

 

 

Anche se la doccia fredda non viene più prescritta come terapia, i suoi benefici permangono.

I MAGGIORI BENEFICI DELLA

DOCCIA FREDDA.

 

 

1) Migliora la circolazione.

L'alternanza tra acqua calda e acqua fredda è un modo semplice per migliorare la circolazione. L'acqua fredda fa si che il sangue fluisca verso gli organi per tenerli caldi mentre l'acqua calda inverte l'effetto stimolando il sangue a muoversi verso la superficie della pelle.

 

 

2) Rafforza il sistema immunitario.

Secondo uno studio condotto nel 1993 dal Trombosis Research in Inghilterra, le persone che hanno fatto docce fredde quotidiane hanno avuto un aumento dei globuli bianchi per combattere i virus, rispetto alle persone che hanno fatto docce calde. I ricercatori ritengono che l'aumento del tasso metabolico, che deriva dal tentativo del corpo di scaldarsi, attivi il sistema immunitario e rilasci più globuli bianchi come risposta.

 

 

3) Allevia la depressione.

Una ricerca effettuata presso il Dipartimento di Radioterapia Oncologica della Virginia Commonwealth University, Indica che l'acqua fredda ha un effetto stimolante sul "punto blu" del cervello - locus ceruleus - la principale fonte di noradrenalina per i nostri corpi.

La noradrenalina è una sostanza chimica che potrebbe contribuire ad alleviare la depressione.

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4) Promuove la perdita di peso / aumenta il metabolismo.

Il grasso bruno a differenza del grasso bianco è fortemente coinvolto nel bruciare energia.

L'esposizione al freddo stimola la naturale produzione di grasso bruno. Avere una maggiore quantità di grasso bruno porta a bruciare più energia e quindi a perdere peso .

Come risultato dei maggiori livelli di grasso bruno e dell'aumento della pressione sanguigna e della temperatura del corpo, le reazioni chimiche avverranno più velocemente rispetto a come sarebbero senza regolari docce fredde.

 

 

5) Mantiene pelle e capelli sani.

L'acqua fredda rende i capelli lucidi e aiuta la pelle ad avere un aspetto sano stringendo i pori ed impedendo l'intasamento che può portare all'acne.

L'acqua fredda contribuisce anche alla disintossicazione provocando la compressione delle tossine e dei rifiuti prodotti dalla pelle. La sua azione astringente sul cuoio capelluto è utile anche per combattere la caduta dei capelli.

 

 

6) Il respiro diventa più profondo.

Come si può notare, l'effetto delle docce fredde è quello di respirare più profondamente. Questo per cercare di combattere lo stress della scossa, la vasocostrizione e l'esigenza complessiva di ossigeno per mantenere il corpo caldo. Questo processo apre i polmoni in modo molto simile a ciò che fa un intenso esercizio fisico e si traduce in una maggiore assunzione media di ossigeno che è un bene per molte cose come, per esempio, sentire meno la stanchezza durante il giorno.

 

 

7) Aumenta l'energia e il benessere.

Gli antichi guerrieri samurai usavano versare secchi d'acqua fredda del fiume sulle loro teste ogni mattina . Questa pratica era chiamata Shinto Misogi ed era un rituale di purificazione a livello spirituale.

Loro credevano che lo spirito così purificato, potesse aiutarli ad iniziare un nuovo giorno.

Una doccia fredda è certamente rinvigorente. Il cuore inizia a pompare e l'afflusso di sangue attraverso il corpo aiuta a scrollarsi di dosso il torpore del sonno della notte prima lasciando una sensazione di benessere.

 

 

Come iniziare.

L'uso dell'acqua fredda deve avvenire gradualmente.

L'acqua deve essere fredda ma non gelata, e comunque seguire ciò che il corpo è in grado di sopportare senza esagerare.

 

 

Un ottimo modo per implementare le docce fredde nella propria routine quotidiana, è quello di usare l'acqua fredda per pochi secondi alla fine della doccia fino ad arrivare a trenta o quaranta secondi.

In questo modo si possono facilmente verificare i benefici.

E' preferibile iniziare a prendere confidenza con l'acqua fredda nel periodo estivo.

Le docce fredde vanno comunque evitate in caso di problemi cardiaci, ipertensione o forti dolori alla schiena.

http://riccamente.blogspot.com/2012/04/la-cura-dellacqua-fredda.html

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ENERGIA FISICA E MENTALE : INDOSSA UNA EMATITE

L'Ematite deve il suo nome al greco "Haimo" che significa sangue, a causa del colore della sua polvere.

Questa pietra è una forma compatta di ossido di ferro.

Il suo colore può variare da un acciaio-nero ad un rosso-brunastro.

 

Essendo una delle pietre più versatili e compatibili per l'Umanità, l'Ematite può essere facilmente descritta come un gioiello per tutti.

A causa del suo alto contenuto in ferro, ha una certa affinità con il sangue. Può avere un effetto favorevole e bilanciante del sistema circolatorio.

Aiuta il processo di rigenerazione dei tessuti nelle ferite.

 

Favorisce l'assimilazione del ferro e stimola la produzione di globuli rossi, infatti già nell'antico Egitto e in Babilonia veniva utilizzata per stimolare la produzione di sangue ed accelerarne la coagulazione.

 

Lo stesso uso veniva fatto nel medioevo.

Anticamente si credeva che grandi depositi di Ematite si formassero nei campi di battaglia dove i soldati perdevano il loro sangue.

 

Questa pietra aiuta a ridurre lo stress ed aumenta il magnetismo personale.

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L'Ematite rafforza il legame con la Terra, conferisce forza, coraggio, resistenza e vitalità.

Favorisce la concentrazione e la messa a fuoco, migliora la memoria e la creatività.

Attiva l'ottimismo e rafforza il pensiero positivo.

 

 

E' utile in caso di crampi, ansia e insonnia.

Crea equilibrio fra corpo, mente e spirito.

L'Ematite è abbinata al primo chakra.

 

fonte :

www.riccamente blogspot.com

 

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Geloni: rimedi naturali per mani e piedi

Insieme al freddo pungente tornato i temuti geloni. Un gelone è un'irritazione cutanea che di solito si presenta con arrossamento e gonfiore. La causa più comune è l'esposizione della pelle al freddo intenso accompagnato da umidità.

Il freddo intenso rallenta la microcircolazione cutanea. I geloni possono colpire in modo particolare le punte delle dita delle mani o dei piedi, il naso o le orecchie.

Possono presentarsi bolle, piaghe, prurito e dolore intenso. La prima arma contro i geloni è la prevenzione. Ricordate di indossare guanti pesanti, calze e calzature adatte se sapete di dover trascorrere molto tempo all'aria aperta in inverno. Potrebbe essere utile inserire nelle scarpe delle suole termiche o degli scaldapiedi. Coprite anche le orecchie con un berretto caldo. Ecco alcuni rimedi naturali che potrete provare a mettere in pratica, in attesa di rivolgervi ad un esperto. Un erborista potrebbe consigliarvi, ad esempio, una tisana adatta contro i problemi circolatori.

1) Impacchi alle erbe

 

L'enciclopedia "La salute senza medicine. Curiamoci con le erbe medicinali" suggerisce impacchi di erbe specifiche contro i geloni. Si tratta di erbe ricche di tannini, resine e oli essenziali ad azione decongestionante. Tra di esse vengono segnalate arnica, ortica, ruta e lavanda.

2) Pepe di Cayenna

 

Il pepe di Cayenna è tra le spezie che aiutano a migliorare la circolazione. Potrebbe essere utile applicare sulla parte interessata dal gelone del pepe di Cayenna in polvere. Non utilizzate questo rimedio se la pelle è screpolata o ferita, per non aumentare il bruciore.

Leggi anche: Pepe di Cayenna: proprietà e utilizzi

3) Rape

 

Tra i rimedi della nonna contro i geloni troviamo le rape. E' possibile attenuare il problema strofinando sulla pelle delle fettine di rapa. Oppure, secondo un altro rimedio casalingo, potrete provare ad attenuare i geloni immergendo per un paio di minuti le parti interessate in acqua portata ad ebollizione con alcune fettine di rapa.

4) Rafano

 

Un altro rimedio casalingo, che promette di condurre alla completa scomparsa dei geloni, consiste nello strofinare con delicatezza sulle zone interessate da arrossamento e gonfiore, delle fettine di rafano. Potrete anche applicare il rafano a fette sulla parte, fasciare senza stringere troppo, e lasciare agire per attenuare il problema.

5) Succo di limone

 

Si tratta del rimedio naturale più semplice da applicare in caso di geloni. I limoni sono tra gli ingredienti, che insieme ad altri agrumi, dovremmo consumare ancora di più in inverno per arricchire la nostra alimentazione di vitamina C. Tra i rimedi naturali contro i geloni troviamo il consiglio di strofinare le dita delle mani e dei piedi con del succo di limone.

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6) Decotto al Sedano

 

Ecco un altro ingrediente che proviene direttamente dalla cucina e che è presente nella nostra spesa invernale e autunnale: il sedano. Dovrete cuocere alcuni gambi di sedano in mezzo litro d'acqua per almeno un'ora. Otterrete così una sorta di decotto in cui potrete immergere, una volta tiepido, le dita colpite dai geloni due o tre volte al giorno.

7) Patate

 

Le fette di patate sono tra i rimedi più conosciuti per alleviare i rossori in caso di scottature solari. Il loro impiego può risultare utile anche in caso di pelle irritata dal freddo e di geloni. Dovrete strofinare delicatamente delle fettine di patata sulle parti colpite. L'amido contenuto nelle patate dovrebbe aiutarvi ad attenuare il problema.

8) Oli alle erbe

 

I massaggi effettuati sulle dita e sulle parti colpite dai geloni con oli a base di erbe potrebbero risultare utili per trovare sollievo. Potrete utilizzare degli oli aromatizzati preparati in casa, o dall'erborista, con rosmarino, menta o eucalipto, con la raccomandazione di non applicarli in presenza di ferite o abrasioni. Possono risultare utili anche gli oli - o oleoliti - preparati con arnica o calendula.

9) Cipolla

 

La cipolla è un ortaggio dalle numerose virtù curative. Si tratta di un vero e proprio antibiotico naturale, noto come rimedio benefico fin dall'antichità. Contro i geloni si suggerisce l'applicazione di succo fresco ricavato dalla cipolla, di fettine di cipolla o di cipolla tritata sulle parti interessate dal problema.

10) Equiseto e rosa canina

 

Una tisana a base di equiseto, anche noto come coda cavallina, potrebbe essere utile per attenuare i geloni provocati da problemi di circolazione. L'equiseto può aiutare i tessuti dell'organismo danneggiati dal gelone a tornare alla normalità. Un altro rimedio utile è costituito dalle tisane alla rosa canina. Chiedete al vostro erborista maggiori informazioni in proposito.

Conoscete altri rimedi naturali contro i geloni?

Marta Albè

http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/12054-geloni-10-rimedi-naturali-mani-piedi

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Carta senza cellulosa per salvare gli alberi

L’attore Woody Harrelson ha immesso sul mercato un tipo di carta ottenuta da paglia di grano e non da cellulosa. Il suo sogno? Fermare la deforestazione.

Non di sola cellulosa è fatta la carta. La paglia di grano, come anche di riso e di zucchero di canna, ben si presta come materia prima per produrre la carta. In particolare, nel Nord America la paglia che avanza dalla raccolta di grano, solitamente destinata agli inceneritori, potrebbe essere utilizzata per produrre il fabbisogno nazionale di carta, attualmente ottenuto quasi del tutto da cellulosa, quindi dall’abbattimento degli alberi.

L’attore di Hollywood Woody Harrelson ha fondato 15 anni fa la società canadese Prairie Paperche nel 2012 ha immesso sul mercato la Step Forward Paper, carta ottenuta da paglia di grano e fibre riciclate.

L’obiettivo di Woody è diffondere il più possibile l’utilizzo di questo tipo di carta affinché sostituisca quella normalmente ottenuta da cellulosa. Per portare avanti questa impresa sono necessari fondi per gli investimenti, ai quali il Canada ha già partecipato versando circa 3,4 milioni di dollari.

Nel video qui sotto (in inglese) l’attore spiega che due confezioni di questo tipo di carta salvano un albero. Attualmente l’azienda è già riuscita a salvare 8.681 alberi.

Ce la farà Woody Harrelson a sensibilizzare l’opinione pubblica e il mercato affinché acquisti carta prodotta senza il sacrificio degli alberi e rallentare, così, la deforestazione planetaria?

http://www.ecoblog.it/post/119365/carta-senza-cellulosa-ci-prova-woody-harrelson-per-fermare-la-deforestazione

Fonti:

ecoblog.it

stepforwardpaper.com

 

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La tecnologia riduce la nostra memoria

Internet. Social network. Smart p h o n e. Così il sovraccarico di informazioni intacca la capacità di ricordare. E l'intelligenza.

Scattare foto e postarle sui social davanti a un panorama mozzafiato. O commentare un film su Twitter mentre lo si guarda. Solo 10 anni fa non avremmo potuto fare tante cose tutte insieme. Ora è un'altra storia. Merito (o colpa?) della valanga di nuovi dispositivi tecnologici che abbiamo a disposizione. Gli stessi che - come effetto collaterale - stanno cambiando il nostro modo di memorizzare informazioni, imparare cose nuove e utilizzare le nostre capacità.

 

RIPERCUSSIONI SULL'INTELLIGENZA. Gli scienziati hanno dimostrato che far lavorare poco la memoria incide sul livello di funzionamento del cervello e sull'intelligenza in generale. «La memoria a lungo termine è il sistema di archiviazione della nostra mente», ha spiegato Nicholas Carr, autore di Internet ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello. «Lasciare che fatti ed esperienze siano dimenticati vuol dire poi non riuscire a formare idee complesse che danno ricchezza al nostro pensiero».

 

LA FRAGILITÀ DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE. Nel suo libro Carr spiega che «mentre la nostra memoria a lungo termine ha una capacità pressoché illimitata, nella memoria a breve termine lo spazio è più limitato e il deposito è molto fragile. Una pausa nella nostra attenzione può spazzare i suoi contenuti dalla nostra mente». Ecco cinque modi in cui la tecnologia sta modificando la tua memoria.

 

1. Il sovraccarico di informazioni rende più difficile ricordare le cose

 

Anche utilizzare per pochi minuti internet può rendere difficile archiviare informazioni. La maggior parte di noi infatti non è in grado di gestire efficacemente il sovraccarico di dati e notizie da cui siamo bombardati. L'americano Tony Schwartz ha paragonato la memoria di lavoro, quella che contiene informazioni che vengono tenute in mente per uno scopo, a un bicchiere. «È come continuare ad aggiungere acqua, tutto quello che è già dentro viene spinto fuori. Perdiamo costantemente informazioni che arrivano e che sono continuamente sostituite e non c'è posto per mettere quelle appena giunte».

 

FATTI SENZA CONNESSIONE. Per Schwartz «si tratta di un'esperienza s uperficiale perché riusciamo a tenere qualciosa a mente solo per un momento. È dura metabolizzare e dare un senso alle informazioni perché ne arrivano troppe». Ecco allora che si finisce per sentirsi sopraffatti dalle informazioni. «Quello che hai è una quantità infinita di fatti senza un modo di collegarli in una storia significativa», ha spiegato Schwartz.

 

 

2. Internet sta diventando il disco esterno del nostro cervello

 

 

I ricercatori hanno scoperto che, con uno strumento digitale in grado di immagazzinare delle informazioni al posto nostro, noi siamo sempre meno propensi a utilizzare la nostra memoria. In un recente articolo la rivista Scientific American ha paragonato internet all'hard disk esterno del cervello spiegando che l'aspetto sociale del ricordo è stato sostituito da nuovi strumenti digitali.

 

 

 

IL PROCESSO SOCIALE TRADITO. «Ricordare è, storicamente, un processo sociale», si legge sulla rivista, «ricordiamo certe cose e le condividiamo con gli altri che, a loro volta fanno affidamento su altri per colmare le cose che abbiamo dimenticato. In una certa misura, deleghiamo compiti mentali come il ricordare ad altre persone del nostro gruppo sociale». Ora internet fa questo lavoro per noi: quando abbiamo bisogno di controllare qualcosa apriamo Google piuttosto che chiedere a un amico.

 

 

 

3. La memoria collettiva 'svuota' quella individuale

 

 

L'attenzione è la chiave per formare dei ricordi che durino nel tempo. Ma quando commentiamo su Twitter un film o scattiamo una foto non siamo più in grado di ricordare i dettagli della storia o del panorama. Condividendo con altri le nostre esperienze, costruiamo una memoria collettiva che però va a scapito della nostra.

 

 

CARENZA DI ATTENZIONE. «Il fatto che dimentichiamo le cose è un segno di quanto siamo occupati», ha detto Zaldy S. Tan, direttore della Clinica dei distrurbi della memoria del Beth Israel medical Center di New York. «Quando non stiamo prestando bene attenzione a quello che facciamo, i ricordi che formiamo non sono molto robusti e più tardi avremo il problema di recuperare le informazioni».

 

 

 

4. La conoscenza perde il suo valore personale

 

 

Quando ci affidiamo troppo alle tecnologie tendiamo a isolare parti delle informazioni che abbiamo senza collegarle a uno schema più ampio. «Spesso riduciamo la conoscenza in pezzi che non sono inquadrati in uno schema concettuale più ampio», è stata la spiegazione di John Edward Huth, professore di Fisica ad Harvard, «quando questo accade la conoscenza perde il suo valore personale».

 

 

 

I DETTAGLI PERDUTI. Ma abbiamo bisogno di una storia più grande per aiutare noi stessi ricordare i dettagli più piccoli. Abbiamo bisogno di un contesto più ampio per agganciare i dettagli nella nostra mente.

 

 

 

5. I ricordi dei nativi digitali degenerano rapidamente

 

 

 

Secondo una ricerca americana del 2013 i cosiddetti millennials, cioè coloro che sono nati tra gli Anni 80 e i primi Anni 2000 e ora hanno tra i 24 e i 35 anni, dimenticano più spesso che giorno è rispetto a chi ha 55 anni. Si va dal 15% dei giovani al 7% degli adulti. Se poi gli si chiede dove sono state nascoste le chiavi di casa si passa dal 14% dei millennials all'8% di chi è nato prima dell'era della comunicazione.

 

 

 

DALLO STRESS ALL'OBLIO. Secondo gli studiosi la perdita di memoria dei giovani è dovuta a stress, depressione e scarsa capacità di giudizio. «Questa è una popolazione che è cresciuta usando la tecnologia, ma essere multitasking comporta anche mancanza di sonno e tutto questo si traduce in elevati livelli di oblio».

 

 

Gioia Reffo

 

http://www.sibynews.it/index.php?title=La_tecnologia_riduce_la_nostra_memoria

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