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Ecco come fanno le formiche a spostare pesi giganteschi

Ecco come fanno le formiche a spostare pesi giganteschi

Decine di esemplari si coordinano e trasportano un enorme pezzo di cibo in direzione del proprio formicaio: in che modo? Lo svela uno studio pubblicato su Nature Communications

 

Simone Valesini

Pubblicato

(foto: Asaf Gal and Ofer Feinerman)

Vi sarà capitato, magari durante un picnic estivo, di stupirvi di fronte ad un gruppo di formiche che si da alla fuga con qualche avanzo di cibo di dimensioni impressionanti. Che vi riescano, almeno da un punto di vista prettamente fisico, non è strano, se pensate che una formica può sollevare carichi pari a diverse volte il proprio peso corporeo (una capacità comunque considerevole, tanto da ispirare il prossimo film della Marvel: Ant-Man). A stupire gli scienziati infatti è piuttosto un altro punto della faccenda: come riescono decine di formiche che si muovono in modo apparentemente caotico a coordinarsi, e trasportare il cibo proprio in direzione del formicaio? La risposta arriva da un nuovo studio del Weizmann Institute of Science, in Israele, appena pubblicato su Nature Communications.

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I ricercatori israeliani hanno osservato per quasi quattro anni filmati di formiche impegnate a spostare carichi pesanti, e hanno elaborato un modello matematico che predice il comportamento dei diversi individui del gruppo. La loro analisi dimostra che da un punto di vista matematico le formiche hanno evoluto un bilanciamento perfetto tra due tipi di comportamenti: quello conformista, che permette di combinare la meglio gli sforzi seguendo la maggioranza ma offre poca flessibilità, e quello individualista, che introduce variabilità al comportamento del gruppo e la possibilità di rispondere a nuove informazioni provenienti dall’ambiente, con il rischio però di diminuire l’efficacia degli sforzi comuni.

Nonostante l’apparente caos in cui si muove un gruppo di formiche, i ricercatori hanno appurato che nel 90% dei casi gli individui si comportano in realtà in modo conformista, spingendo o tirando tutti nella stessa direzione. Nel 10% dei casi però un nuovo individuo che possiede informazioni più precise sulla direzione da seguire, chiamato scout dai ricercatori, si unisce al gruppo e inizia a spingere in una direzione differente, correggendo la rotta seguita dal gruppo per raggiungere al meglio la destinazione (il formicaio), o per superare un ostacolo.

L’ipotesi dei ricercatori è che le formiche siano programmate geneticamente per comportarsi in questo modo: quando si trovano nel mucchio e non possono raccogliere nuove informazioni sulla rotta da seguire, si limitano a spingere nella direzione scelta dalla maggioranza; se non stanno partecipando al trasporto e notano la necessità di apportare una modifica alla direzione del carico si uniscono invece al gruppo, eleggendosi temporaneamente leader e apportando una spinta nella giusta direzione, piccola ma sufficiente per modificare gli sforzi dell’intero gruppo.

I ricercatori hanno scoperto inoltre che questo comportamento risulta perfetto per trasportare oggetti di una dimensione specifica corrispondente più o meno a quella dell’ingresso del formicaio, oltre la quale l’efficacia della strategia si fa via via minore. Inducendo in laboratorio le formiche a trasportare carichi di grandezza maggiore, i ricercatori hanno notato che all’aumentare delle dimensioni, diminuisce la capacità delle formiche che spingono di riconoscere la forza impressa dall’individuo che si unisce con nuove informazioni, e l’intero gruppo perde quindi la capacità di modificare correttamente la rotta.

 

 

 

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FEGATO : Riattivare i circuiti energetici del corpo ripulendo il fegato

 

 

Riattivare i circuiti energetici del corpo ripulendo il fegato

 

Ho dedicato molti articoli al fegato e alla sua importanza per la salute. Voglio condividere qui perché il tuo corpo-mente potrà trarre enormi benefici dal lavaggio epatico dando consigli pratici da svolgere autonomamente. (Non conosciamo la tecnica… chiedere al medico)

 

 

 

I calcoli biliari nel fegato possono costituire l’ostacolo maggiore al raggiungimento e al mantenimento di buona salute, giovinezza e vitalità; e possono in effetti essere uno dei motivi principali per cui le persone si ammalano e fanno fatica a riprendersi dalle malattie.

 

I SEGNI DI UN FEGATO DA CURARE

 

“A differenza per esempio dello stomaco, il fegato non ti dice mai direttamente se è indisposto o se ha bisogno di attenzioni particolari. Ti comunica però indirettamente quando comincia a funzionare di meno. Le seguenti condizioni sono collegate ad una funzione epatica insufficiente: irritazione cutanea, vista debole, movimentiintestinali poco sani, ciclo mestruale irregolare, mal di testa ricorrente, inspiegabile aumento di peso, perdita di energia, invecchiamento improvviso, elevati livelli di colesterolo, allergie di ogni genere, costrizione dei vasi sanguigni, addome gonfio, ritenzione di liquidi, disturbi gastrointestinali, difficoltà respiratorie, memoria e concentrazione scarse, dolori nelle articolazioni o in altre parti del corpo, fragilità ossea e qualsiasi altra patologia grave come cardiopatia, cancro, sclerosi multipla, diabete o morbo di Alzheimer.”

Andreas Moritz esperto di medicina naturale, ayurveda, shiatsu, iridologia e medicina vibrazionale.

 

 

GUARIRE IL FEGATO CON IL LAVAGGIO EPATICO

 

Moritz nel suo libro con 1 milione di compie vendute in tutto il mondo, Guarire il Fegato con il Lavaggio Epatico, afferma: “Il lavaggio epatico di cui stiamo parlando è un metodo fai da te semplice, sicuro e indolore per espellere i calcoli sia dal fegato che dalla cistifellea usando succo di mela (o acido malico), olio d’oliva, succo di limone e sale di epsom. Il vero e proprio lavaggio epatico ha luogo in meno di quattordici ore e può essere fatto comodamente a casa nel fine settimana… Pur essendo una procedura molto semplice, è importante capire il processo e seguire minuziosamente le istruzioni.” Nel libro troverete le indicazioni precise da seguire per effettuare la disintossicazione. I sali di epsom potete acquistarli in farmacia

 

I CALCOLI BILIARI E LA LONGEVITA’

 

Molte persone sono convinte che i calcoli biliari si trovino solo nella cistifellea. È una supposizione comune, ma sbagliata: la maggior parte dei calcoli biliari in realtà si forma nel fegato, mentre quelli nella colecisti sono relativamente pochi. Potete verificare facilmente questa affermazione sottoponendovi a un lavaggio epatico. Poco importa se siete non addetti ai lavori, medici, scienziati o persone a cui è stata asportata la cistifellea e si ritengono quindi prive di calcoli: i risultati del lavaggio epatico parlano da soli. Non c’è prova scientifica o spiegazione medica che possa aumentare la validità del lavaggio epatico. Quando vedrete centinaia di calcoli biliari verdi, beige, marroni o neri galleggiare nel water durante il vostro primo lavaggio epatico, saprete intuitivamente di stare facendo qualcosa di estremamente importante per la vostra vita.

 

 

RIATTIVAZIONE DEI CIRCUITI ENERGETICI

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La depurazione del fegato elimina migliaia di particelle di sostanze tossiche che hanno contribuito a formare i calcoli e a bloccare migliaia di dotti biliari epatici. Liberare i dotti biliari del fegato dai calcoli è una delle procedure più importanti ed efficaci che potete adottare per migliorare e recuperare la vostra salute psicofisica. Con la riapertura dei dotti biliari i circuiti energetici dell’organismo vengono ripristinati e la guarigione può aver luogo a tutti i livelli di corpo, mente e spirito.

 

 

LA DIETA PER IL FEGATO

 

I nutrienti amici del fegato, come Omega 3, la vitamina A, la C e la E, oltre al selenio e al glutatione, si trovano soprattutto nella frutta, nel pesce, nella verdura e nei cereali integrali.

Mele, orzo, carciofi e limone sono i cibi curativi per il fegato.

 

 

GUARIRE IL FEGATO CON I FIORI DI BACH

 

I fiori di Bach sono un rimedio che agisce a livello sottile, iniziando quindi un processo di guarigione su un piano mentale emotivo che cambia il pattern energetico su cui si plasma la materia manifestandosi quindi anche con la guarigione fisica. E’ consigliato prenderli per almeno 2 mesi, 3 volte al giorno 4 gocce sotto la lingua.

CHERRY PLUM: insegna a sviluppare un equilibrio, mantenere l’autocontrollo, controllare gli scoppi d’ira spesso immotivati.

HOLLY: questo fiore ci insegna a lasciare andare tutte le emozioni negative, l’odio, l’invidia, la diffidenza, la collera, ci porta a sviluppare l’amore, la comprensione.

MIMULUS: Edward Bach diceva che era adatto per “paura delle cose del mondo, malattie, dolori, povertà, solitudine”; questo fiore porta al superamento delle paure sviluppando il coraggio, sentimento legato al fegato, porta l’individuo ad adottare un comportamento disinvolto.

 

 

IL FEGATO HA LA FORZA PER RIGENERARSI

 

Nella mitologia greca viene riportato il mito di Prometeo, un titano che in modo ardito rubò il fuoco agli dei per farne dono agli uomini, Zeus accortosi del furto condannò Prometeo ad essere incatenato per l’eternità ad una roccia sulle montagne del Caucaso e dispose che ogni giorno un aquila gigante gli divorasse il fegato. Però ogni notte il suo fegato ricresceva, così che l’aquila potesse divorarlo di nuovo.

Il fegato ha proprietà di rigenerazione, come già si conosceva nell’antichità e dal mito di Prometeo, quindi riesce a riformarsi ed a crescere.

 

Adesso più che mai abbiamo bisogno di “fegato”, stiamo attraversando momenti bui, fatti di indecisione e fraintendimento. La paura regna sovrana sul nostro pianeta, indecisioni sul nostro futuro sia economico, politico, di stabilità della terra. Diamo forza ed equilibrio al nostro fegato portando in alto il nostro pensiero positivo affinché il buio non sovrasti la nostra vita. Il coraggio dei Titani possa illuminare con il Fuoco della Sapienza la nostra via.

 

 

DA dionidream.com

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Segni che il Tuo Bambino e' un'Anima Antica

 

Segni che il Tuo Bambino è un’Anima Antica

Abbiamo tutti sentito il termine “anima antica” e molti di noi conoscono qualcuno che sembra avere un’anima che potremmo definire appunto “vecchia”. Se pensiamo a un’anima antica pensiamo a un’anima che ha vissuto molte vite precedenti o ad una persona giovane che si comporta come se fosse decenni più vecchia di quella che è. E’ capitato a tutti.

 

Quando si tratta di bambini è ancora più facile comprendere se sia o meno un’anima antica, se si sa quali segni cercare. Molti genitori in questi tempi stanno crescendo bambini con vecchie anime e non se ne rendono nemmeno conto. Qui ci sono 5 segni che il tuo bambino è una vecchia anima.

1) Il tuo bambino è maturo oltre i suoi anni

Il tuo bambino capisce che le cose nella vita non sempre funzionano come previsto. Non fa una grande confusione quando non può ottenere ciò che vuole ed è poco capriccioso. Spesso esce con affermazioni “sagge” che un bambino difficilmente potrebbe dire. Se il bambino è compassionevole, ha pazienza e può facilmente perdonare gli altri si può essere sicuri che sia un’anima antica.

2) Il tuo bambino pone domande profonde e curiose

Il tuo bambino può fare domande come:

“Da dove vengono i pensieri?”

“Dove va la gente quando muore?”

“Dove posso andare quando sto sognando?»

Queste domande spesso possono prenderti di sorpresa. Più che voler guardare la TV il bambino desidera avere discussioni su domande importanti della vita e anche comprendere alcuni aspetti di questo mondo particolari (uccisione di animali, la guerra, la povertà). Assicurati di nutrire la sua curiosità.

3) Il tuo bambino ha grandi doti particolari

Il tuo bambino può avere doti verbali, sociali, musicali o doti intellettuali che superano di gran lunga quello che dovrebbe essere previsto per un bambino di quell’età. Le anime antiche hanno ricordi e qualifiche da vite passate, e questi ricordi sono impressi nell’anima quando si viene in questo mondo. Questo è il motivo per cui il comportamento di alcuni di bambini non si può spiegare se si prendono in considerazione solo gli stimoli di questa vita.

 

Un buon esempio di questo è un bambino che impara a suonare il pianoforte senza mai prendere lezioni. Alcuni bambini sviluppano i talenti con un duro lavoro ma alcuni hanno doni speciali senza nemmeno bisogno di lavorarci sopra.

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4) Il tuo bambino si ricorda le vite precedenti

 

Se non si è certi se esiste la reincarnazione, ecco un articolo che ho scritto che riassume tutte le prove di vita pratica della reincarnazione. Alcuni bambini dicono cose che hanno senso solo se ci apriamo alla possibilità che la loro anima ha vissuto sulla terra (o da un’altra parte) prima.

Se non ci limitiamo attribuendo sempre e solo i loro racconti come immaginazione potremmo essere in grado di approfondire la conoscenza del loro carattere, della loro anima e storia.

Se hai a che fare con una bambino piccolo di max 4 anni prova a chiedere lui cosa faceva quando era grande oppure quale è stato il suo lavoro.. le sue risposte potrebbero stupirti.

5) Il tuo bambino non sembra adattarsi

 

Il tuo bambino non vuole davvero guardare la televisione tutto il giorno come gli altri bambini. Vorrebbe essere in natura per esplorare e andare alla ricerca di avventure. Spesso è distratto a scuola perché la sua immaginazione lo tiene lontano da questo mondo.

 

Spesso si rifiuta di giocare con ruoli sociali o conformi al normale comportamento sociale, non avrà molti amici in confronto ad altri bambini. Non sentirti male per lui. Consenti a lui di scoprire la sua individualità e incoraggialo a perseguire le sue passioni e desideri nella vita. Invece di sentire pietà per il tuo bambino, sentiti orgoglioso che lui è unico e sarà un adulto evoluto.

 

Questi sono solo alcuni dei segni che il tuo bambino è un’anima antica. La cosa migliore che puoi fare per un’anima antica è darle spazio e consentirgli di imparare e scoprirsi da solo. Alcuni bambini hanno bisogno della libertà di esplorare questa realtà per conto proprio. Se questo è il tuo caso lascialo respirare.

 

E non ignorarlo quando ha qualcosa da dire. Potrebbe insegnarti qualcosa…

http://www.paolobabaglioni.com/anima-e-spiritualita/5-segni-che-il-tuo-bambino-e-unanima-antica/

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dentifricio: ecco perche' l'olio di cocco e' meglio di qualunque dentifricio

Ecco perché l’olio di cocco è meglio di qualunque dentifricio

E’ naturale, non contiene fluoruro di sodio (che abbassa QI), non contiene solfati né derivati del petrolio, sbianca i denti e uccide i batteri. La scienza ufficiale sta riconoscendo

i poteri ‘miracolosi’ dell’olio di cocco non solo per combattere la carie e rinforzare le gengive, ma anche come capace di debellare la Candida Albicans e altri funghi.

 

Questa che sembra una novità non è altro che una conferma per tradizioni millenarie come l’ayurveda che raccomanda l’olio di cocco per mantenere la salute e ripulire il corpo.

 

L’olio di cocco offre una serie impressionante di benefici per la salute

 

Antimicrobico naturale: è un potente annientatore di tutti i tipi di microbi: dai virus ai batteri di protozoi

Promuovere la salute del cuore;

Sostenere il corretto funzionamento della tiroide;

Rafforzare il sistema immunitario;

Fornire un ottimo “carburante” per il vostro corpo e sostenere un metabolismo forte;

Mantenere la pelle sana e giovane.

 

I ricercatori dell’Athlone Institute of Technology hanno dimostrato che l’olio di cocco è in grado di uccidere la Candida responsabile di stanchezza cronica, problemi digestivi e infezioni.

 

Uno dei vantaggi principali dell’olio di cocco è che il 50% del grasso presente al suo interno è rappresentato dall’acido laurico, che si trova raramente in natura. Infatti, l’olio di cocco contiene acido laurico più di qualsiasi altra sostanza presente sulla terra. Il corpo converte l’acido laurico in monolaurina, un monogliceride che può effettivamente distruggere i virus rivestiti di lipidi come l’HIV e l’herpes, l’influenza, il morbillo, e i protozoi come Giardia lamblia.

 

Moltissime testimonianze riportano come l’olio di cocco renda i denti più bianchi già con poche applicazioni e di come sanguinamenti gengivali, gengive deboli e problemi alla bocca siano scomparsi facendo degli sciacqui con l’olio di cocco. Ci sono testimonianze anche di carie che sono scomparse!

 

Potete usare l’olio di cocco

 

lavare i denti al posto del dentifricio;

fare l’oil pulling: sciacquare la bocca con un cucchiaio olio di cocco crudo biologico, proprio come si farebbe con un collutorio. L’olio viene “lavorato” all’interno della bocca spingendo, e lavando i denti per un periodo di 15-20 minuti.

Questo processo permette all’olio di eliminare i batteri, i virus e anche TOSSINE presenti nel corpo che tramite osmosi vengono richiamate nella bocca e catturate nell’emulsione dell’olio.

E’ importante sputare in un cestino o in un sacchetto e non nel lavandino perché è carico di tossine e poiché l’olio di cocco tende a solidificare potrebbe otturare la tubazione.

 

http://www.dionidream.com/ecco-perche-lolio-di-cocco-e-meglio-di-qualunque-dentifricio/

 

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CONTROINDICAZIONI DI ALCUNE ERBE

CONTROINDICAZIONI DI ALCUNE ERBE

Non tutte le piante e le erbe possono essere usate indiscriminatamente nella terapia. Alcune di queste sono indicate per un genere di malattie e controindicate per altre. Alcune contengono principi velenosi, cui la sensibilità dell'organismo reagisce in modi variabili. Ecco un mini elenco delle controindicazioni e delle piante pericolose.

ABETE (Abies alba) potrebbe non essere tollerato da chi ha lo stomaco delicato.

ACHILLEA (Ahillea millefolium) generalmente non causa disturbi.

ADONIDE (Adonis vernalis) pianta velenosa, per il cui uso occorre attenersi scrupolosamente alla ricetta medica.

AGLIO (Allium sativum) controindicato per chi ha la pressione arteriosa bassa; provoca espettorazione con sangue, dovuta a congestione da tosse con febbre. E’ sconsigliato nelle gastriti o ulcere. L’olio essenziale può causare irritazione. Nelle emorragie l’aglio in forti dosi rallenta la coagulazione del sangue. Bambini al di sotto dei 2 anni: ne devono assumere solo piccole quantità, perché può causare irritazione all’intestino. Allattamento: il gusto dell’aglio «passa» nel latte e può provocare coliche al neonato. Intolleranze: alcune persone non sopportano l’aglio e possono accusare cefalee o arrossamenti della pelle.

AGRIMONIA (Agrimonia eupatoria) non si conoscono controindicazioni.

ALCHECHENGI (Physalis alkekengi) per l'alto contenuto di vitamina C, l'eccessivo consumo può creare irritazione allo stomaco. Tuttavia vi sono controindicazioni particolari, come tutte le cose la moderazione è regola primaria.

ALLORO (Laurus nobilis) limitarne l’uso le donne incinte. Ai bambini sotto i 2 anni perché potrebbe dare irritazione. In passato, l'alloro, pare fosse stato usato in pratiche abortive.

ALOE (Aloe ferox) in gravidanza e quando si allatta. Ad alte dosi danneggia il rene. Per uso esterno: le applicazioni locali a base di aloe in genere non hanno controindicazioni, in qualche caso possono però dare allergie.

ALTEA (Althaea officinalis) può arrecare disturbi intestinali.

AMAMELIDE (Hamamelis viginiana) in oggetti sensibili, la tisana o il decotto, di amamelide possono causare irritazioni dello stomaco, in questo caso, si consiglia di  ridurre la quantità o sospendere il trattamento.

ANETO (Anethum graveolens) nessuna controindicazione.

ANGELICA essendo stata adoperata come abortivo e per fagocitare le mestruazioni, no, durante la gravidanza. Chi soffre di depressione. Nei casi di ernia iatale, perché l'assunzione di angelica favorisce la secrezione dei succhi gastrici  quindi potrebbe aumentare l'acidità e peggiorare, in questo modo 1a situazione. Prima di un'esposizione prolungata al sole e alle lampade Uva. A chi soffre di gastrite o ulcera.

ANICE STELLATO (Illicium uerum) a dosi levate può rallentare la circolazione del sangue.

ANICE VERDE (Pimpinella anisum) a dosi elevate. Ai bambini e gli anziani. Chi soffre di emicrania. La pianta contiene una sostanza simile all’estrogeno della pillola anticoncezionale, pertanto, è sconsigliata a chi è stata sconsigliata la pillola.

ARANCIO (Citrus aurantium) in caso di esposizione al sole: le persone di pelle chiara non dovrebbero applicare l'olio essenziale di arancio dolce o amaro perché potrebbero formarsi delle macchie sulle pelle. Ciò non avviene se si utilizzano il Neroli (Malaleuca) e il petit grain.

ARNICA (Arnica montana) controindicata per i malati di reni; attenersi alle ricette. Sconsigliata su ferite aperte e quando la pelle è lacerata, l'arnica, non va mai applicata. Per via interna non va mai presa. L'uso prolungato o ad alta concentrazione può causare la formazione di piccole vescicole o eczemi. In vicinanza degli occhi della bocca e dei genitali, l'arnica non va applicata. Per chi è allergico alle composite, poiché sono una famiglia con un alto potere allergizzante, chi ha manifestato reazioni per esempio alla camomilla, alla calendula e all'achillea, non deve utilizzare la pianta.

ARTEMISIA (Artemisia vulgaris) chi è allergico alle composite e alle donne in gravidanza.

ARTIGLIO DEL DIAVOLO (Arpagophytum procumbens) non vi sono controindicazioni.

ASPARAGO (Asparagus officinalis) è controindicato nei casi di albuminuria, anuria, calcolosi renale, cistite, gotta, nefrite, prostatite, renella, reumatismi e nella malattie infiammatorie della vescica urinaria. A chi soffre di infiammazione ai reni o di cistiti: l'asparago non è indicato né come alimento, né sotto forma di decotto o tintura.

AVENA (Avena sativa) è controindicato per chi soffre di eccessiva attività della tiroide.

AVOCADO (Persea gratissima) nell’eccessiva acidità dell’urina.

BALLOTA (Ballota nigra o foeida) non se ne conoscono.

BALSAMO DEL CANADA  (Abies balsamea) non se ne conoscono.

BALSAMO DEL PERÙ (Myroxylon pereirae) soggetti allergici.

BARDANA (Arctium lappa) non vi sono controindicazioni.

BASILICO (Ocimum basilicum) l’olio essenziale può procurare irritazione alle pelle.

BERGAMOTTO (Citrus bergamia Risso) a chi si deve esporsi al sole poiché potrebbero venire delle macchie sulla pelle.

BETULLA (Betula alba) non se ne conoscono.

BIANCOSPINO (Crataegus oxyacantha) nelle dosi consigliate è innocuo.

BISTORTA (Polygonum bistorta) chi soffre di calcoli.

BOLDO (Peumus boldus) proibito oltrepassare la dose indicata nella ricetta.

BORRAGINE (Borrago officinalis) non ci sono controindicazioni.

BORSA DEL PASTORE (Capsella bursa-pastoris) non indicato nella depressione arteriosa. Chi ha avuto attacchi cuore o trombi e alle donne in gravidanza.

CACAO (Teobroma cacao) nei casi di stitichezza, emorroidi, chi soffre di cisti al seno.

CALAMO AROMATICO (Acorus calamus) donne in gravidanza e bambini.

CALENDULA (Calendula officinalis) non se ne conoscono.

CAMOMILLA (Matricaria chamomilla) in persone ipersenbili.

CAMOMILLA Romana (Anthemis nobilis) ad alte dosi provoca nauea e vomito.

CANNELLA (Cinnamomum zeylanicum) chi soffre di stitichezza, in gravidanza, chi soffre di tachicardia.

CAPRIFOGLIO (Lonicera caprifolium) non se ne conoscono, le bacche sono intossicanti.

CARCIOFO (Cynara scolymus) durante l’allattamento, nelle fermentazioni intestinali.

CARDIACA (Leonurus cardiaca) non superare le dosi consigliate.

CARDO MARIANO (Sibylum marianum) agli intestini delicati e chi è allergico alle composite.

CARDO SANTO (Cnicus benedictus) proibito ai sofferenti di acidità di stomaco e di lesioni renali.

CAROTA (Daucus carota) non se ne conoscono.

CASCARA SAGRADA (Rhamnus purshiana) chi soffre di colite, ulcera, donne in gravidanza  nei casi di vomito.

CASSIA (Cassia fistola) donne in gravidanza  in allattamento.

CASTAGNO (Castanea sativa) chi soffre di stitichezza, ai diabetici, chi soffre di aria nella pancia.

CEDRO DEL LIBANO (Cedrus libani) non se ne conoscono.

CENTELLA ASIATICA (Hydocotyle asiatica) ai bambini al di sotto dei 2 anni.

CENTINODIO (Polygonum aviculare) in gravidanza.

CERFOGLIO (Anthriscus cerefolium) in gravidanza.

CHELIDONIA (Chelidonium majus) a dosi elevate, ai bambini ed in gravidanza.

CHINA ROSSA (Cinchona succirubra) da evitarsi per le gestanti, nei casi di cardiopatia. Nelle difficoltà di coagulazione e chi soffre di ulcera.

CIPOLLA (Allium cepa) sofferenti di stomaco, di dispepsia, acidità, ipercloridria, stomatite, anemici.

CIPRESSO Cupresus sempervirens) chi soffre di pressione alta.

CITRONELLA (Cymbpogon nardus) potrebbe tornare irritante.

COLA (Cola acuminata) diabetici, chi soffre di insonnia, ai malati cardiaci.

CORBEZZOLO (Arbutus unedo) non abusare delle bacche.

CORIANDOLO (Coriandrum satiuum) non se ne conoscono.

CUMINO (Carum carvi) non se ne conoscono.

CURCUMA (Curcuma longa) chi soffre di calcoli biliari, non superare le dosi consigliate.

DAMIANA (Turnera diffusa) non se ne conoscono.

DULCAMARA (Solanum dulcamara) non superare la dose prescritta.

ECHINACEA (Echinacea angustifolia) non se ne conoscono.

EDERA (Edera helix) in dosi elevate, può risultare irritante per la pelle, è una pianta tossica.

EFEDRA (Ephedra distachya) in genere crea insonnia e nervosismo, Chi ha la pressione alta, malattie dell’iperdiroidismo, di cuore, diabete, malattie agli occhi angiomi e glaucoma.

ELEUTEROCOCCO (Eleutherococcus senticocus) nei disturbi della coagulazione, ipertensione, gravidanza, giovani e bambini.

ELICRISO (Helichrrysum angustifolium) non se ne conoscono.

ENOTERA (Oenothera biennis) chi soffre di depressione, epilessia e donne predisposte al tumore al seno.

EQUISETO (Equisetum arvense) attenersi rigorosamente alla prescrizione, ad alte dosi e per un lungo periodo, come tutti i diuretici è controindicato in caso di edemi da insufficienza cardiaca e renale.

ERICA (Calluna vulgaris) non se ne conoscono.

ERISIMO (Sisymbrium officinale) non se ne conoscono.

FICO (Ficus carica) Chi ha la pelle delicata.

FIENO GRECO (trigonella foenum-graecum) in gravidanza.

FINOCCHIO (feoniculum vulgare) non se ne conoscono.

FIORDALISO (Centaurea cyanus) non se ne conoscono.

FRANGOLA (rhamnus frangula) in gravidanza, in caso di infiammazione all’intestino e per lunghi periodi.

FRASSINO (Fraxinu excelsior) non se ne conoscono.

FUMARIA (Fumaria officinalis) non se ne conoscono.

GALEGA (Galega officinalis) sommistrata per lunghi periodi può aumentare l’acidità del sangue.

GENZIANA proibita a chi soffre di acidità di stomaco e lesioni renali.

GINSENG disturbi della coagulazione del sangue, dolori e cisti al seno, infanzia e adolescenza, gravidanza, aritmie cardiache, allergie da fieno, enfisema.

GINEPRO chi soffre di infiammazioni allo stomaco e all'intestino, malattie renali, alle gestanti. Per periodi prolungati.

GINGKO (Gingko biloba) chi ha problemi di coagulazione del sangue, in dosi elevate.

GRAMIGNA (Agropyron repens) non se ne conoscono.

GUARANÀ (Paulina cubana) chi soffre di insonnia e ansia e per lunghi periodi.

IPERICO (Hypericum perforatum) contiene proprietà fotosensibilizzanti, quindi, non esporsi al sole.

ISSOPO Hyssopus officinalis) ai sofferenti di nevrastenia, epilessia e alle gestanti.

JOJOBA ( Simmondsia californica) non vi sono controindicazioni.

KARITÉ (Butyrospermum parkii) non vi sono controindicazioni.

KARKADÈ (Hibiscus sabdariffa) non se ne conoscono.

LAMPONE (Rubus idaeus) nei casi di allergia.

LAVANDA (Lavandula augustifolia) non se ne conoscono.

LIMONE (Citrus limonum) ai sofferenti di insufficienza epatica e renale.

LINO (Linum usitatissimum) chi soffre di ipotiroidismo.

LIQUIRIZIA (Glycyrrhiza glabra) pressione alta, diabete, glaucoma, donne in gravidanza.

LUPPOLO (Humulus lupulus) assunta per lungo tempo.

MAGGIORANA (Origanum majorana) non se ne conoscono.

MAIS =Granturco (Zea Mays) non se ne conoscono.

MALVA (Malva silvestris) non se ne conoscono.

MANDORLO (Prunu communis) agli stomaci delicati.

MARGHERITINA (Bellis perennis) non se ne conoscono.

MARRUBIO (Marrubium vulgare) non se ne conoscono.

MATE (Ilex paraguayensis) chi soffre di ulcera duodenale e altri disturbi digerenti.

MELILOTO (Melilotus officinalis) Chi assume farmaci anticoagulanti ed ad alte dosi.

MELISSA (Melissa officinalis) attenersi scrupolosamente alle dosi indicate nelle ricette.

MENTA (Mentha piperita) chi soffre di ulcera e gastrite.

MIGLIO (Panicum miliaceum) non se ne conoscono.

MIRTILLO NERO (Vaccinium myrtillus) chi soffre di stitichezza.

MIRTILLO ROSSO (Vaccinium vitis idaea) attenersi alle prescrizioni.

MIRTO (Myrtus communis) non se ne conoscono.

NAIUOLI (Malaleuca viridiflora) non se ne conoscono.

NOCE (Juglans regia) allo stomaco delicato.

OLIVO (Olea europaea) non se ne conoscono.

OLMARIA (Spirea ulmaria) non se ne conoscono.

OLMO (Ulmus campestris) non se ne conoscono.

ONONIDE (Ononis spinosa) non se ne conoscono.

ONTANO (Alnus glutinosa) non se ne conoscono.

ORTICA (Urtica dioica) può causare irritazione.

ORTOSIFON (Ortosiphon stamineus) non se ne conoscono.

ORZO (Hordeum vulgare) non se ne conoscono.

PARIETARIA (Parietaria officinalis) non se ne conoscono.

PARTENIO (Chrysanthemum parthenium) chi ha problemi di coagulazione.

PASSIFLORA (Passiflora incarnata) non se ne conoscono.

PIANTAGGINE (Plantago mator) non se ne conoscono.

PILOSELLA (Hieracium pilosella) non se ne conoscono.

PINO (Pinus silvestris) non se ne conoscono.

PIOPPO NERO (Populus nigra) chi a problemi con sostanze contenenti acido salicilico, coaugulazione lenta del sangue.

PREZZEMOLO (Petroselium crispum) il prezzemolo può essere tossico: rispettare rigorosamente le dosi indicate

PRIMULA (Primula officinalis) chi ha lo stomaco delicato, allergico.

PRUGNOLO (Prunus spinosa) non se ne conoscono.

PSILLIO (Plantago psyllium) chi assume farmaci, allergici, in presenza di un blocco intestinale.

PUNGITOPO = Rusco (Ruscus aculeatus) non eccedere.

PYGEUM (Pygeum africanum) non se ne conoscono.

QUERCIA (Quercus robur) chi soffre di stitichezza.

QUERCIA MARINA (Fucus vesiculosus) chi soffre di ipertiroidismo, in gravidanza.

RABARBARO (Rheum palmatum) proibito nelle calcolosi biliari e renali, cistite, emorroidi, nefrite, renella uratica e alle nutrici.

RATANIA (Krameria triandra) non se ne conoscono.

RIBES NERO (Ribes nigrum) non se ne conoscono.

ROSA CANINA (Rosa canina) tendenza a calcoli renali e gotta.

RUTA (Ruta graveolens) controindicata alle gestanti.

SALICE BIANCO (Salix alba) ulcera gastrica duodenale, gastrite.

SALVIA (Salvia officinalis)da escludersi per le gestanti, nutrici e per chi ha la pressione arteriosa alta.

SAMBUCO (Sambucus nigra) non oltrepassare le dosi indicate nella ricetta.

SANTOREGGIA (Satureia hortensis) non se ne conoscono.

SEDANO MONTANO (Apium graveolens) chi ha problemi renali.

SAPONARIA (Saponaria officinalis) attenersi alle dosi prescritte.

SENNA (Cassia angustifolia) ai sofferenti di emorroidi, enteriti, crampi intestinali, metrorraggie e per nutrici e gestanti.

SPINACIO (Spinacia oleracea) proibito nelle calcolosi renali e vescicali, cistiti, nefriti.

TANACETO (Tanacetum vulgare) controindicato nelle enteriti, nei cicli mestruali, nella gestazione.

TARASSACO (Taraxacum officinale) calcoli alle vie biliari.

TÈ (Camelia sinens, Camelia thea, Thea sinensis) gastrite e ulcera gastroduodenale.

TEA TREE (Malaleuca artenifolia) non va ingerito.

TIGLIO (Tilia cordata) non se ne conoscono.

TIMO (Thymus vulgaris) attenersi scrupolosamente alle dosi prescritte.

THUJA (Thuja occidentalis) no all’uso uso interno.

UVA URSINA (Arctostaphylos uva-ursi) non superare le dosi prescritte

VALERIANA (Valeriana officinalis) da escludersi nei casi di bassa pressione arteriosa e nelle gestazioni, per lunghi periodi.

VERBASCO (Verbascum thapus, phlomoides e thapsiforme) non se ne conoscono.

VERBENA (Verbena officinalis) mal di denti, gola, depurativo del fegato e della milza.

VERGA D’ORO (Solidago Virgaurea) non se ne conoscono.

VIOLA DEL PENSIERO (Viola tricolor) non se ne conoscono.

VISCHIO (Viscum allbum) da evitare nella pressione arteriosa bassa. Le foglie sbollentate diventano tossiche.

VITE (Vitis vinifera) non se ne conoscono.

ZAFFERANO (Crocus sativus) da escludersi nel modo più assoluto nella gestazione.

ZENZERO (Zingiber offcinale) da escludere alle gestanti.

http://www.erbeerimedinaturali.com/Controindicazioni.htm

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