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E' il Pensiero che Genera la Materia

I Pensieri sono Energia... L'Energia è Vibrazione, non si crea né si distrugge, ma può solo cambiare di stato... non esistono coincidenze, e niente succede «per caso». Ogni avvenimento e ogni avventura è richiamata presso il nostro IO

da noi stessi allo scopo di creare e di sperimentare Chi Siamo o Chi Vogliamo Essere davanti alle infinite circostanze.

Non esistono vittime né carnefici in questo mondo di Dio… La nostra stessa vita è a causa delle scelte che abbiamo fatto, o abbiamo trascurato di fare.

Siamo noi stessi con la nostra coscienza sempre attiva e operante, a creare la realtà, tutta quanta, sempre e comunque al 100%, che ne siamo consapevoli o no. Esiste una precisa corrispondenza tra la consapevolezza di ciò che siamo e la percezione della realtà che ci circonda, dato che quest’ultima non è che un prolungamento di noi stessi! L’inconscio, con tutte le sue speranze e le sue paure, non è che l’aldilà, l’altro lato del velo, con tutti i suoi angeli, demoni, paure e mostri. Ciò su cui una persona si focalizza, è ciò che apparirà nella sua vita e nel suo mondo!!!

 

Non riusciamo percepire la nostra realtà come un’opera compiuta da noi stessi, come parte di noi perché viviamo in una dimensione limitata e operiamo il nostro sistema organico di forma molto ridotta. Usiamo solo il 5% del nostro cervello, il 5% del nostro DNA (gli scienziati si stanno ancora chiedendo a cosa serva tutto il resto - poveretti! - eppure non si tratta di “spazzatura”, ma quello “resto” si trova in un campo interdimensionale invisibile nelle 3D! Quando decideranno a trovarlo?) e siamo consci di noi stessi solo per il 5%, quando va bene. Messi così male, è ovvio che non possiamo percepire più del 5% della realtà che ci circonda.

 

Il praticante di Medicina Alternativa Giapponese "Masaru Emoto", scienziato e ricercatore, ha iniziato vari esperimenti... dimostrando che solo una parola d’intento positivo o negativo cambia l'organizzazione interna dell'acqua.

 

L'acqua sottoposta all'intento positivo quando viene congelata, sviluppa una struttura cristallina estremamente complessa e lineare... invece la struttura dell'acqua esposta a emozioni negative diviene casuale e disordinata, rispetto alla prima.

 

La fisica quantistica

 

La fisica della meccanica quantistica dimostra scientificamente che l'essere umano è un Tutto Uno con l'universo, lo spazio non è vuoto... la matrice esiste ed è il collante del tutto! Tutta la materia è vibrazione e la vibrazione è energia... (Einstein). L'uomo è capace di modificare le vibrazioni, quindi le particelle subatomiche che compongono la materia, sia con semplici parole sia con pensieri (onde alfa) ed emozioni...

 

Poiché tutto è connesso e tutto si condensa dalla coscienza, è evidente che i nostri pensieri possono influenzare qualunque cosa, ogni pensiero invia delle increspature (onde alfa-vibrazioni) attraverso l'universo, proprio come il lancio di un sasso in uno stagno produce delle increspature verso l'esterno.

 

Se siamo noi a modificare e\o influenzare la nostra realtà materiale che percepiamo, ovviamente siamo noi chi determina, quindi, il nostro destino!

 

Siamo noi a modificare e a creare la nostra realtà anche nelle cose più elementari! Quando, per esempio, compriamo una certa marca di macchina, all'improvviso per strada noteremo sempre di più quella stessa marca. La realtà non è mai stata cambiata, ma siamo stati noi ad averla modificata, inserendo la marca di una certa macchina nella nostra realtà soggettiva!

 

Questa è la dimostrazione che il "divino" non è al di fuori di noi (come la religione vuole farci credere) ma proprio dentro di noi, ossia siamo noi gli osservatori supremi della nostra realtà, sia fisica sia materiale che percepiamo e che, quindi, creiamo.

 

 

Ogni persona è totalmente responsabile del proprio universo! Questa è la verità.

 

Per secoli ci hanno privato di questa responsabilità e ci hanno fatto credere che il nostro destino fosse già scritto; la fisica moderna dimostra il contrario! Se usciamo di casa, ad esempio, e per qualche motivo, proviamo delle belle sensazioni, nostre molecole cominceranno a vibrare più alto e tutto ciò che attraiamo, sarà con la stessa vibrazione e, senza dubbio, positivo. Il contrario se dovessimo scendere di casa nervosi per altri motivi, ci capiteranno situazioni che potrebbero trasformarsi in eventi negativi! Essendo noi una vibrazione di atomi (materia=vibrazione=energia) è chiaro che secondo la frequenza cui vibriamo, ci accordiamo con qualcosa che vibra alla nostra medesima frequenza! "Ciò che concorda nel tono, vibra assieme!" (Confucio).

 

 

 

 

 

Se raggiungiamo la consapevolezza che la realtà rispecchia i nostri pensieri sia positivi sia negativi, saremmo in grado di cambiare qualunque aspetto della nostra vita e non dobbiamo essere più alla mercé di nessuna persona, organizzazione o situazione. Ciascuno di noi è molto più grande, potente e bello di quanto abbia mai immaginato.

 

Eventi, avvenimenti, casi, condizioni, circostanze: sono tutte cose create dalla consapevolezza. La consapevolezza individuale è potente il quanto basta. E la consapevolezza delle masse? Ecco, questa è così potente da riuscire a creare eventi e circostanze d’importanza mondiale e dalle conseguenze planetarie. Eppure non c'è nessuna vittima, nel mondo, e nessun malvagio. Nessuno è vittima delle scelte altrui. A un certo livello hai creato tutto quello che dici di detestare, e avendolo creato, lo hai scelto.

 

 

 

 

 

 

 

Se non ci va, cambia! Come?

 

Questo è un livello di pensiero elevato, uno di quelli che tutti i Maestri alla fine raggiungono. Perché soltanto quando riescono ad accettare la responsabilità per tutto ciò, riescono a conseguire il potere di cambiare una parte di esso. Fin quando accetti l'idea che ci sia qualcosa o qualcuno là fuori «a farlo» al tuo posto, ti privi del potere di compiere una qualsiasi azione a quel proposito. Soltanto quando dici: «L'ho fatto io», sei in grado di trovare la forza di cambiarlo. È molto più facile cambiare quanto stai facendo che non cambiare quanto sta facendo un altro. Il pensiero è creazione. Il primo passo nel cambiare qualcosa è sapere e accettare di avere scelto che sia quello che è. Se non puoi accettare ciò a un livello personale, convienine mediante la comprensione che Siamo Un Tutto Unico. Cerca allora di creare il cambiamento non perché una cosa è sbagliata, ma perché non offre più un'accurata dichiarazione di Chi Sei.

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Ogni avvenimento e ogni avventura è richiamata presso il vostro Io, da noi Stessi, allo scopo di creare e di sperimentare Chi Siamo Realmente. Tutti i veri Maestri lo sanno. Questa è la ragione per cui i Maestri mistici rimangono imperturbabili di fronte alle peggiori esperienze della vita.

 

 

 

 

 

 

 

La Paura è nemica delle creazioni positive. Ecco le leggi per cacciarla via!

 

La Prima Legge è che tu puoi essere, puoi fare e avere tutto quello che riesci a immaginare. La Seconda Legge è che tu attiri quanto ti fa paura. L'emozione è il potere che attira. Quanto tu temi fortemente, lo sperimenterai. Niente di tutto questo avviene per coincidenza. Non esiste la coincidenza nell'universo, soltanto un grande disegno; un incredibile «fiocco di neve».

 

 

 

Come se forma la materia attraverso il pensiero

 

L'emozione è energia in movimento. Quando muovete l'energia, create un effetto. Se mettete in moto sufficiente energia, create la materia. La materia è energia conglomerata. Mossa di qua e di là. Compressa insieme. Se manipolate l'energia abbastanza a lungo in un certo modo, ottenete la materia. Ogni maestro capisce questa legge. Si tratta dell'alchimia dell'universo. Costituisce il segreto di tutta la vita. Il pensiero è pura energia. Qualunque pensiero abbia, è creativo. L'energia del pensiero non muore mai. Mai. Abbandona il nostro essere e si dirige nell'universo, e si estende per sempre. Un pensiero è per sempre. Tutti i pensieri si coagulano; tutti i pensieri incontrano altri pensieri, incrociandosi in un incredibile labirinto di energia, formando un disegno sempre mutevole d’indicibile bellezza e d’incredibile complessità.

 

Ogni energia attira un tipo consimile di energia, formando piccole entità di energia dello stesso genere. Quando queste entità consimili di energia s’imbattono le une nelle altre, si aggregano tra loro. Ci vuole una massa indicibilmente grande di questa energia per formare la materia. Ma la materia è costituita dalla pura energia. In effetti, questo è l'unico modo in cui può formarsi.

 

Una volta che l'energia sia diventata materia resta tale per un lunghissimo tempo, a meno che la sua costruzione non sia demolita da una forma di energia contraria o dissimile. Questa energia dissimile, agendo sulla materia, in effetti, la smembra, liberando l'energia grezza con la quale si era costituita. Questa, in termini elementari, è la teoria che sta alla base dell'invenzione della bomba atomica. Einstein giunse più vicino di qualunque altro essere umano a una spiegazione del segreto della creazione dell'universo. Si può così capire meglio come le persone dalla mentalità consimile riescano a lavorare insieme per creare una realtà privilegiata.

 

 

La frase: «Ogni volta che due o più persone si riuniscono nel Mio nome...» diventa più significativa. Com'è naturale, quando intere società pensano nello stesso modo, molto spesso accadono cose stupefacenti, e non tutte necessariamente desiderabili. Per esempio, una società che vive in preda alla paura, assai sovente - in effetti, in maniera inevitabile - dà forma a quello che teme di più. In modo analogo, vaste comunità o congregazioni spesso scoprono il potere di produrre eventi considerati miracolosi con il pensiero collettivo (o con ciò che alcuni chiamano preghiera comune). E persino i singoli individui - se il loro pensiero (preghiera, speranza, desiderio, sogno, paura) è straordinariamente forte - riescono a produrre da soli un tale risultato. Gesù lo faceva regolarmente. E anche molti Maestri hanno sperimentato questo fenomeno. Pure tu puoi venirne a conoscenza. Proprio adesso.

 

Quello che temete di più in realtà è quanto vi tormenta maggiormente. La paura vi trascinerà verso di esso come un magnete. Tutte le Sacre Scritture - di qualsiasi credo e tradizione religiosa si tratti - contengono la chiara ammonizione: non temere. Pensate che questo avvenga per caso? Le leggi sono molto semplici:

 

 

 

 

 

 

 

1. Il pensiero è creativo.

 

2. La paura attrae come l'energia.

 

3. L'amore è tutto quello che esiste.

 

L'amore è la realtà estrema. È l'unica. Il tutto. Il sentimento dell'amore è la tua esperienza di Dio. Nella più alta Verità, l'amore è tutto quello che esiste, tutto quello che è esistito, tutto quello che sempre esisterà. Quando ti muovi nell'assoluto, ti muovi nell'amore. La paura è l'altro estremo dell'amore. È la polarità primaria. Ora, nel regno in cui vivete sul piano fisico, ci sono soltanto due luoghi di esistenza: la paura e l'amore. I pensieri radicati nella paura produrranno un tipo di manifestazione sul piano fisico. I pensieri radicati nell'amore ne produrranno un altro.

 

Fonte: Conversazione con Dio

http://www.kricio.com/fisica-quantistica.html

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Il meraviglioso cervello emotivo delle Persone Altamente Sensibili e i loro Doni

Non è sempre facile. A volte, ci risulta complicato entrare in sintonia con questo mondo così ostile, così pieno di pettegolezzi, di egoismo e di arrivismo. Le Persone Altamente Sensibili

sono molto vulnerabili e privilegiate allo stesso tempo: possono sentire ciò che gli altri non percepiscono o farlo con un’intensità tale da vedere realtà che ad altri sfuggono.

 

Cos’è che rende tali le Persone Altamente Sensibili? C’è un fattore genetico? Perché soffrono più degli altri? Perché, nelle loro relazioni, l’amore è sia intenso che doloroso? Perché stanno bene in solitudine, ma, allo stesso tempo, avvertono una profonda incomprensione sin dalla tenera età?

 

Nel 2014, venne pubblicata un’interessante ricerca elaborata dall’Università di Stony Brook, a New York, in cui si voleva dare una spiegazione alle particolarità del cervello delle Persone Altamente Sensibili. Si volevano scoprire, inoltre, le differenze fra le PAS e coloro che non presentano questa apertura emotiva così speciale. Tale lavoro venne svolto da sei ricercatori e i suoi risultati vennero pubblicati sulla rivista “Brain and Behaviour”; vi proponiamo ora le interessanti conclusioni tratte, siamo certi che vi sorprenderanno!

 

Il cervello emotivo delle Persone Altamente Sensibili

Si calcola che quasi il 20% della popolazione mondiale sia dotato delle caratteristiche basiche per essere definito “altamente sensibile”.

La cosa più normale è che queste persone passino la maggior parte della loro vita senza sapere di appartenere a questo piccolo gruppo di privilegiati.

Non sanno di essere nate con un paio di “occhiali invisibili” che fanno vedere il mondo in altro modo, con un cuore più aperto, ma anche più fragile. La ricerca svolta rivelò che le Persone Altamente Sensibili sono dotate di un cervello emotivo capace di grande empatia. Si tratta di cervelli totalmente orientati verso la “socievolezza” e all’unione con i loro simili.

 

Cosa significa tutto ciò? Basicamente che i processi cerebrali di tali persone mostrano una sovreccitazione nelle aree neuronali collegate con le emozioni e con l’interazione: questi soggetti sono in grado di decifrare ed intuire i sentimenti di coloro che li circondano, ma, allo stesso tempo, devono affrontare un problema molto chiaro… Il resto del mondo è privo di tale empatia; pertanto, vi è un evidente squilibrio tra la loro sensibilità e quella delle persone attorno a loro.

È per questo che le Persone Altamente Sensibili vedono sé stesse come “diverse”.

 

Per arrivare a queste conclusioni, si realizzarono varie prove, come per esempio le risonanze magnetiche, con il fine di studiare le differenze tra i processi mentali delle PAS e le persone nelle quali non era stata riscontrata una sensibilità speciale. A questo scopo, i soggetti in analisi vennero esposti a diversi stimoli, per poter verificare l’attività biochimica e le differenti strutture che conformano il cervello.

 

I risultati furono particolarmente visibili in due aspetti:

I neuroni specchio.

Di certo ne avrete già sentito parlare; essi compiono una funzione sociale, perciò sono presenti soprattutto negli umani e nei primati. Sono situati nella corteccia frontale inferiore del cervello, molto vicino alla zona del linguaggio, e sono collegati soprattutto con l’empatia e con l’abilità di captare, processare e interpretare le emozioni altrui. Nelle Persone altamente sensibili , la loro attività è continua e molto intensa sin dall’infanzia.

 

L’insula.

 

Si tratta di una piccola struttura, situata molto in profondità nel nostro cervello. Si trova nella corteccia insulare ed è collegata con il sistema limbico, una struttura basica per le nostre emozioni. È proprio essa che ci permette di avere una visione più soggettiva ed intima della realtà.

 

Gli studiosi che si sono occupati di questo lavoro soprannominarono l’insula “la poltrona della coscienza”, poiché riunisce la gran parte dei nostri pensieri, intuizioni, sentimenti e percezioni di tutto ciò che viviamo in ogni istante. Nelle Persone Altamente Sensibili, questa interessante struttura svolge un’attività molto più energica di quella delle persone prive di tanta sensibilità.

 

Questo studio concluse anche che le PAS, oltre ad essere più ricettive degli stimoli visivi collegati al volto umano e alle emozioni, presentano anche una soglia di sopportazione di luci intense o rumori forti (stimoli fisici in generale) molto bassa. È addirittura possibile che, in questi casi, in loro si attivino le strutture cerebrali associate al dolore.

 

Le Persone Altamente Sensibili hanno questa particolarità: quella di sentire e capire il mondo attraverso un sistema nervoso più acuto e sofisticato.

Non scelgono di essere così, lo sono e basta; perciò devono imparare a vivere con il cuore, accettando questo prezioso dono, perché soffrire non è un obbligo, ma un’opzione che non vale la pena scegliere.

 

I 4 doni delle persone altamente sensibili (PAS)

 

Quando qualcuno si sente in minoranza, di solito prova disagio e paura. Si pensa: “Perché percepisco le cose in modo diverso? Perché soffro più degli altri? Perché mi sento sollevato quando sono solo? Perché osservo e sento cose che gli altri ignorano?”.

 

Far parte di quel 20% della popolazione che si riconosce come persone altamente sensibili (PAS) non è uno svantaggio, né etichetta le persone come diverse. È probabile che durante la vostra vita, e specialmente durante l’infanzia, abbiate percepito questa distanza emotiva e, a volte, avete avuto la sensazione di vivere in una specie di bolla.

 

L’alta sensibilità è un dono, uno strumento che vi permette di approfondire ed enfatizzare le cose.

Poche persone sono capaci di capire in tal modo la vita.

 

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Fu Elaine N. Aron che, agli inizi degli anni ’90, studiando le personalità introverse, ritrasse minuziosamente le caratteristiche di una nuova dimensione non descritta fino a quel momento, che rifletteva una realtà sociale: quella delle persone altamente sensibili, riflessive, quelle che reagivano emotivamente.

 

Se è il vostro caso, se vi identificate con le caratteristiche di cui ha parlato la dottoressa Aron nel suo libro “The Highly Sensitive Person”, è importante che vi convinciate che l’alta sensibilità non deve farvi sentire strani o diversi. Al contrario, dovete sentirvi fortunati per possedere questi 4 doni:

 

1. Il dono della conoscenza emotiva

Fin dall’infanzia, i bambini con alta sensibilità percepiscono aspetti della vita quotidiana che provocano loro angoscia, contraddizione e affascinante curiosità. I loro occhi captano aspetti che gli adulti non considerano.

 

Quel senso di frustrazione dei loro maestri, quell’espressione preoccupata sul volto delle loro madri…. sono capaci di percepire cose che altri bambini non vedono e, loro, insegneranno agli altri che la vita è difficile e contraddittoria. Verranno al mondo con lo sguardo già aperto al mondo delle emozioni, senza sapere ancora da cosa sono guidati, cosa li fa vibrare o che cosa fa soffrire gli adulti.

 

La conoscenza delle emozioni è un’arma silenziosa, ma potente.

Ci avvicina di più alle persone per capirle, ma, allo stesso tempo, ci rende più vulnerabili al dolore.

La sensibilità è come una luce che risplende, ma che ci rende più vulnerabili al comportamento degli altri, alle bugie, agli inganni, all’ironia…

te la prendi per tutto- ti dicono di continuo- Sei troppo sensibile. Ed è proprio così, ma siete quello che siete. Un dono ha bisogno di un’alta responsabilità e la conoscenza delle emozioni vi esige anche di sapervi proteggere. Di sapervi prendere cura di voi stessi.

 

2. Il dono di godere della solitudine

Le persone altamente sensibili trovano piacere nei momenti di solitudine. Sono rifugi di cui hanno bisogno per svolgere al meglio i loro compiti e le loro azioni. Sono persone creative che amano la musica, la lettura. E anche se questo non significa che non amino stare in compagnia degli altri, sono veramente felici quando sono soli.

 

Le persone altamente sensibili non hanno paura della solitudine.

È proprio in quegli istanti che possono connettersi meglio con se stessi, con i loro pensieri, liberarsi dagli attaccamenti, dalle catene e dagli sguardi estranei.

 

3. Il dono di un esistenza col cuore

 

Alta sensibilità significa vivere col cuore.

Nessuno vive più intensamente l’amore, i piccoli gesti quotidiani, le amicizie, l’affetto..

 

Quando si parla delle persone altamente sensibili, le si associa spesso alla sofferenza. Alla loro tendenza, alla tristezza, al loro sentirsi vulnerabili di fronte agli stimoli esterni, di fronte al comportamento della gente. Tuttavia, c’è qualcosa che gli altri non sanno: poche emozioni sono vissute tanto intensamente come l’amare e l’essere amati…

Non parliamo solo di relazioni di coppia, ma di amicizia, affetto quotidiano, captare la semplice bellezza di un quadro, di un paesaggio o di una melodia, è per le persone altamente sensibili un’esperienza intensa, radicata nel loro cuore.

 

4. Il dono della crescita interiore

L’alta sensibilità non si cura. Uno viene al mondo già dotato di questo dono, che si può notare fin da quando si è piccoli. Le loro domande, le loro intuizioni, la loro tendenza al perfezionismo, la loro soglia bassa del dolore fisico, il fastidio che in loro provocano le luci e gli odori forti, la loro vulnerabilità emotiva..

Non è facile vivere con un dono simile. Tuttavia, una volta che ci si rende conto di possederlo, bisogna riconoscerlo e sapere cosa questo comporta, perché arriverà il momento in cui bisognerà imparare a gestire molti di questi dettagli. Non dovete permettere alle emozioni negative di straripare in alcuni momenti.

 

Dovete anche imparare che gli altri vanno a un ritmo diverso da voi, che non possiedono la vostra stessa soglia emotiva, che non vivranno certe cose con la vostra stessa intensità, anche se questo non significa che, ad esempio, vi vogliano meno bene. Rispettateli, capiteli. Capite voi stessi.

 

Una volta che avrete scoperto il vostro essere e le vostre facoltà,

raggiungerete l’equilibrio e fomenterete la vostra crescita personale.

Siate unici e vivete con il cuore. Siate pacifici, sicuri e tranquilli.

Fonte: http://lamenteemeravigliosa.it

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MAL DI TESTA : Combattere il mal di testa con gli oli essenziali

L’emicrania è una delle forme più comuni di mal di testa. In genere viene descritta come un dolore pulsante nella parte anteriore o sul lato delle tempie. Si presenta con frequenza variabile e accompagnata o meno da altri sintomi. Esistono però diversi trattamenti che ne possono limitare i fastidi.

 

Abbiamo già visto ad esempio alcuni rimedi naturali per combattere il mal di testa. Oggi vedremo invece come utilizzare gli oli essenziali per curare l’emicrania. Certo, gli oli essenziali sono una soluzione che può andare bene per episodi sporadici. Mal di testa frequenti, invece, possono essere il sintomo di problemi ben più gravi, per cui è necessario trovare la causa di fondo.

 

Ci sono molti oli essenziali disponibili che possono aiutare ad alleviare questo problema. Ogni olio ha delle caratteristiche specifiche: dalle proprietà antinfiammatorie, alla capacità di diminuire gli spasmi, all’azione calmante.

 

Ecco una lista degli oli essenziali più utilizzati per trattare le emicranie:

•menta piperita. La menta piperita contiene il mentolo, noto per la sua azione refrigerante. Lenisce la mente e allevia le tensioni legate al mal di testa. Il suo profumo è edificante e stimolante, quindi è meglio non utilizzarlo durante le ore serali, per evitare che interferisca con il sonno. Secondo uno studio tedesco pubblicato tempo da su Cephalalgia, sembra che la menta piperita riesca a ottenere una riduzione del dolore di oltre il 40%, agendo soprattutto sulla componente muscolo-tensiva del mal di testa. Strofinate alcune gocce di olio essenziale di menta piperita non diluito sulla fronte, le tempie e la parte posteriore del collo ai primi segni di mal di testa;

•La lavanda è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e per il suo effetto calmante e sedativo, qualità che la rendono la scelta ideale per lenire il mal di testa durante le ore serali. L’olio essenziale di lavanda è inoltre un utile alleato per combattere lo stress;

•Anche la camomilla ha delle note proprietà sedative e antinfiammatorie. Adatta per le ore serali o notturne;

•Noto per le sue potenti proprietà anti-infiammatorie, l’olio essenziale di elicriso è stato usato da secoli per curare l’emicrania, mal di testa o problemi collegati;

•Adatto soprattutto per il trattamento di mal di testa o di attacchi di emicrania causati da sinusite cronica.

Altri oli essenziali da usare in caso di mal di testa sono:

•Sandalo

•Basilico

•Bergamotto

•Chiodi di garofano

•Incenso

•Zenzero

•Rosmarino

•Gelsomino

•Mirra

•Maggiorana

•Valeriana

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Anche se ci sono molti oli essenziali utili per lenire mal di testa o gli attacchi di emicrania, molte persone risultano più sensibili ai profumi durante un attacco, con un conseguente peggioramento dei sintomi. I profumi infatti sono molto personali. Per questo, è sempre necessario provare una goccia di olio essenziale su un batuffolo di cotone, per comprendere se ha effetti rilassanti, o se invece vi da fastidio.

 

Come applicare gli oli essenziali per combattere il mal di testa

 

Dopo aver visto una lista di oli essenziali utili al nostro scopo, vediamo adesso i diversi metodi per applicarli.

 

Massaggio leggero. Diluite da 10 a 12 gocce di olio essenziale in una porzione di olio vettore, di mandorla ad esempio, di oliva o di jojoba. Massaggiate delicatamente alcune gocce sulla fronte, sulle tempie, e la parte posteriore del collo. Evitate la zona del contorno occhi.

Diffusore. Da utilizzare soprattutto durante il giorno, per alleviare o prevenire gli attacchi di emicrania.

 

Inalazione. Versate 1 o 2 gocce di olio essenziale sul palmo delle vostre mani. Avvicinate le mani a coppa al naso e fate 4-6 respiri profondi e lenti. In alternativa, aggiungete 2-4 gocce su un batuffolo di cotone, chiudetelo in un sacchettino e portatelo con voi. Un’altra opzione è quella di utilizzare gli oli essenziali per fare dei suffumigi.

 

Impacco freddo. Aggiungete 5 gocce del vostro olio essenziale preferito in una tazza di acqua fredda o ghiacciata. Immergete un panno pulito nel liquido e applicate sulla fronte o sul retro del collo. In genere si suggeriscono impacchi freddi, ma c’è chi trova maggiori benefici con impacchi caldi. Al limite, si possono alternare per favorire la circolazione.

 

Bagno Aroma-terapeutico. Un altro ottimo modo per alleviare il mal di testa o gli attacchi di emicrania sono i bagni rilassanti. Aggiungete da 5 a 10 gocce di olio essenziale nella vostra vasca da bagno. Se avete una pelle sensibile, diluite l’aroma in 1 cucchiaio di olio vettore di vostro gradimento.

 

Assicuratevi sempre di optare per un olio essenziale biologico, che non sia realizzato attraverso processi chimici.

FONTE : http://ambientebio.it/combattere-il-mal-di-testa-con-gli-oli-essenziali/

 

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Il segreto del suono primordiale delle campane tibetane

Il segreto del suono primordiale delle campane tibetane

 

Secondo la Tradizione indiana il cosmo ha avuto origine dal suono che è una forma di energia molto potente. Il suono originario è l’OM, il suono sacro primario ed il primo movimento vibrazionale da dove veniamo ed al quale ritorneremo.

 

Perciò la musica che è in grado di risvegliare la coscienza del sé con le vibrazioni sonore primordiali è considerata sacra ed in particolare quella delle campane tibetane ci fa entrare in contatto con la parte più profonda di noi stessi favorendo uno stato di benessere e di meditazione, permettendoci di ritrovare quella sensazione di unità tra corpo e spirito che ci appartiene ma che spesso dimentichiamo.

Le campane tibetane riproducendo la vibrazione sonora originaria dell’OM ci permettono di affrontare il tema degli effetti del suono sulla mente, sul corpo e sullo spirito dato che il modo più semplice di comunicare della materia cellulare vivente è tramite le vibrazioni sonore.

Cercherò ora di illustrare i fenomeni connessi all’utilizzo delle campane tibetane dal punto di vista storico, simbolico, terapeutico e conoscitivo.

 

Cenni storici

Le campane tibetane (“singing bowls”), sono strumenti sonori diffusi soprattutto in Tibet, in Nepal, ma anche in India , Giappone e Cina. La loro origine risale probabilmente a circa 3000 anni fa, cioè in un periodo precedente al Buddismo. Secondo la tradizione, in quel periodo in Asia si praticava una forma di culto animistico chiamata Bon. Questa particolare forma di sciamanesimo attribuiva al suono delle campane, ma anche di altri strumenti come cimbali (ting-sha) e gong, un grande potere di guarigione, e la capacità di avvicinare l’uomo alla divinità.

Anticamente si narra che le campane venissero prodotte durante determinati periodi dell’anno ed in corrispondenza di fasi lunari adeguate, in concomitanza a pratiche legate al culto del fuoco. Si dice che venissero recitati dei mantra durante la forgiatura per decidere lo specifico potere ed uso della campana. Si narra di Campane tibetane mitiche, antichissime, venerate da tutti i monaci del Tibet. I monasteri che le custodivano erano meta di pellegrinaggio da parte di monaci e fedeli laici che desideravano ricevere beneficio ed illuminazione dall’ascolto del loro suono.

Le campane tibetane cominciarono a diffondersi in Occidente negli anni ‘50, dopo l’occupazione del Tibet da parte della Cina. In seguito all’occupazione cinese, molti monaci fuggirono dal Tibet. Quando in Europa cominciarono a diffondersi i monasteri le campane furono adoperate per le pratiche religiose. Da quel momento le campane furono impiegate anche per il loro potere curativo nella suonoterapia.

 

 

Una campana tibetana con il suo batacchio.

Le campane tibetane

Sono formate con una lega derivante dalla fusione di sette metalli che corrispondono simbolicamente a ciascuno ai sette pianeti del sistema solare ed il loro suono è in grado di armonizzare i sette centri energetici – chakra – a seconda della nota prevalente e delle sue armoniche. Il suono caratteristico di ciascuna campana varia in base alla proporzione dei componenti della lega, alla forma ed allo spessore; e viene provocato da un batacchio di legno con il quale si possono esercitare dei rintocchi o una vibrazione sonora continua facendolo girare lungo il bordo della campana. Sebbene ciascuna campana tibetana emetta una o 2 note prevalenti, esse riproducono la vibrazione dell’OM (il mantra originario) che si è propagato al momento della nascita dell’universo.

 

Secondo la simbologia cosmica le relazioni tra i 7 metalli ed i pianeti è la seguente:

 

Le Campane Tibetane producono quindi suoni in armonia con le vibrazioni delle sfere celesti, e trasmettono queste vibrazioni a chi le suona o anche semplicemente le ascolta. Questo fenomeno si chiama, in termini tecnici, “concordanza di fase” e si ottiene quando due onde tendono ad unirsi e a vibrare all’unisono.

 

Grazie a questo fenomeno, quando si percuote una campana tibetana si creano delle forti vibrazioni che si propagano lungo il braccio (se la campana viene tenuta sul palmo della mano) o lungo il punto di appoggio della campana stessa (nel caso ad esempio in cui venga appoggiata sui chakra), massaggiandolo in profondità. Si viene così a creare una concordanza di fase fra la campana e la persona che vi è a contatto (biorisonanza) producendo di solito uno stato di profonda quiete interiore ed esteriore che può andare anche al di là del semplice rilassamento.

 

Il corpo umano è un insieme di vibrazioni e onde, e se gli organi sono sani, vibrano alla giusta frequenza, mentre quelli ammalati hanno una frequenza disturbata. Le vibrazioni delle campane tibetane richiamano la frequenza armoniosa originale e stimolano così il corpo che entra in sintonia con la sua frequenza ritrovando autonomamente le proprie frequenze armoniose.

Un altro modo di adoperare le campane tibetane è quello di tenere la ciotola nella mano sinistra appoggiandola sulla punta delle 5 dita. Fisicamente questa impugnatura consente la massima vibrazione della campana, e da un punto di vista simbolico rappresenta una energia femminile yin di contenimento (la ciotola) sostenuta dalle 5 “buddhità” (le dita), poiché ogni dito rappresenta una forma di manifestazione del Buddha.

 

 

Le sette note musicali prodotte dalle sette campane tibetane possono riequilibrare i 7 chakra corrispondenti.

 

Suonoterapia con le campane tibetane

Secondo la medicina tradizionale ogni malattia nasce da una disarmonia fra il corpo e lo spirito (mente), come ad esempio nel caso di traumi fisici e morali che rompono l’equilibrio psico-fisico.

Infatti, il corpo umano è pervaso di onde di energia che si propagano tra gli organi e che fanno vibrare l’organismo come uno strumento musicale. Se le frequenze delle vibrazioni si distorcono in alcune regioni corporee a causa di disturbi psico-fisici si determinano degli accumuli e blocchi energetici; le campane possono riportare in armonia l’organismo riequilibrando i chakra corrispondenti perché producono un campo vibrazionale armonico che entra in risonanza con il nostro corpo riarmonizzandolo.

 

Per i suoi effetti benefici il massaggio sonoro con le campane tibetane (suono terapia) è sempre più adoperato e garantisce un rilassamento profondo e totale dell’organismo, in quanto, essendo il corpo umano composto in prevalenza di acqua, la vibrazione raggiunge ogni piccola parte del corpo, anche in profondità.

I principali vantaggi sulla salute mediante il massaggio sonoro sono: stimolare l’energia vitale, favorire il rilassamento, combattere l’insonnia, migliorare la concentrazione, sincronizzare gli emisferi cerebrali, migliorare la respirazione.

 

Queste considerazioni sulla suonoterapia ci permettono di comprendere meglio quanto sia importante l’effetto dell’ambiente sonoro in cui viviamo abitualmente.

Infatti ogni giorno nella nostra vita siamo soggetti a dei veri e propri bagni sonori, spesso deleteri, come quando siamo immersi nel traffico o in metropolitana, ed è per questo che bisogna fare attenzione alla propria “dieta sonora”, cercando di dedicare più tempo ai suoni benefici, come passare del tempo in mezzo alla natura, tra il canto degli uccelli, il suono delle onde del mare, il silenzio meditativo della montagna, ecc…

 

Le frequenze vibrazionali naturali

Lo studio delle frequenze vibrazionali ha portato ad alcune interessanti considerazioni.

Il nostro corpo nel suo stato più naturale e rilassato vibra ad una frequenza fondamentale che va dai 7,8 agli 8 cicli al secondo (Hertz); la Terra vibra anch’essa alla frequenza fondamentale di circa 8 cicli al secondo (la cosiddetta risonanza Schumann). Per tale ragione il nostro organismo e la Terra sono in sintonia vibrazionale e questa sintonia è ancora più evidente al livello del sistema nervoso quando si raggiunge lo stato meditativo di serena vigilanza durante il quale vengono emesse onde alfa con frequenza di circa 8 cicli al secondo. Anche le campane tibetane emettono onde alfa simili alle onde cerebrali con frequenze comprese tra gli 8 e i 12 Hertz, ed hanno una configurazione regolare e sincronizzata; ciò spiega il loro effetto riarmonizzante.

 

Per comprendere meglio il fenomeno si consideri che le onde cerebrali possono emettere quattro frequenze distinte ognuna delle quali corrisponde a determinati stati di coscienza:

onde beta: sono prodotte dal cervello in stato di veglia;

onde alfa: sono prodotte dal cervello in stato di calma e meditazione;

onde teta: corrispondono allo stato di dormiveglia o sonno leggero;

onde delta: sono associate al sonno profondo.

Da questa suddivisione appare chiaro che l’emissione di onde alfa (con frequenze dagli 8 ai 12 Herz) da parte delle campane tibetane è in grado di favorire lo stato di coscienza che conduce alla calma ed alla meditazione.

 

La danza dell’acqua

 

Una miriade di goccioline si generano durante la risonanza di una campana tibetana contenete dell’acqua. Un fenomeno degno di nota che riguarda le campane tibetane è quello che si verifica quando si pone dell’acqua dentro di esse e si fanno risuonare.

Le vibrazioni fanno increspare l’acqua che zampilla in centinaia di goccioline che corrono sospese sulla superficie in un’incredibile danza.

Nel 1831 la fisica di Michael Faraday dimostrò che quando un fluido orizzontale viene fatto vibrare in senso verticale la sua superficie rimane piatta fino a un valore limite dell’accelerazione: a quel punto sulla superficie si formano delle onde che oscillano con una frequenza pari a metà della frequenza incidente. Man mano che aumenta la forza impressa, cioè man mano che aumentiamo la velocità con cui facciamo girare il batacchio sul bordo della campana tibetana, si originano onde di forme più complesse. Infine le onde diventano non quantificabili, la superficie si rompe e si formano delle goccioline che rimbalzano, rotolano e scivolano sulla superficie. Gli scienziati le chiamano walker drops, “gocce camminatrici”.

Affinché le goccioline camminatrici permangano devono rimbalzare a una determinata frequenza, pari alla metà della frequenza dell’accelerazione impressa cosicché entrino in risonanza con le onde sulla superficie dell’acqua. Inoltre l’acqua deve trovarsi in una condizione molto vicina al valore limite dell’accelerazione stabilito da Faraday in modo che le onde più ampie e lunghe interagiscano con le goccioline che cadono. Ogni gocciolina rimbalza sul fianco dell’onda che si è creata al precedente rimbalzo e riceve un impulso in una direzione specifica lungo la quale procede a velocità costante.

 

Perciò queste goccioline camminatrici presentano sia un comportamento da particella che un comportamento da onda; questo doppio comportamento corpuscolare-ondulatorio è tipico delle particelle subatomiche descritte dalla meccanica quantistica e riflette la visione buddista del modo fenomenico. Si chiedono, allora, i ricercatori se da queste antiche campane per la meditazione possano emergere importanti considerazioni riguardanti la moderna fisica che, secondo i monaci, si sta sempre più avvicinando alla conoscenza tradizionale buddista ed induista.

 

 

Particolare in cui si notano alcune goccioline sferiche generate dalla vibrazione di una campana tibetana.Riassumendo, le campane tibetane costituiscono una pratica alchemica ancestrale che viene oggi riosservata ed analizzata anche al livello scientifico, permettendo così una compenetrazione unificatrice tra la conoscenza “antica” e quella “moderna”.

Uno studio di acustica e fluidodinamica analizza il suono e le vibrazioni della coppa di metallo e della superficie dell’acqua in una campana tibetana e scopre come rispondono a determinate frequenze.

 

È un suono profondo e vibrante che incanta anche i profani, e ancora di più incantano gli straordinari zampilli che si creano se la ciotola è riempita d’acqua e si fa scorrere un batacchio di legno lungo il suo bordo: le vibrazioni fanno increspare l’acqua che zampilla in centinaia di goccioline che corrono sospese sulla superficie in un’incredibile danza.

 

Non è facile spiegare con la fisica questi fenomeni. Ci hanno provato Denis Terwagne dell’Università di Liegi e John W. M. Bush del Dipartimento di Matematica del MIT di Boston. Il loro lavoro è pubblicato sulla rivista Nonlinearity.

Hanno cominciato con riprendere la fisica di Michael Faraday che nel 1831 dimostrò che quando un fluido orizzontale viene fatto vibrare in senso verticale la sua superficie rimane piatta fino a un valore limite dell’accelerazione: a quel punto sulla superficie si formano delle onde che oscillano con una frequenza pari a metà della frequenza incidente. Man mano che aumenta la forza impressa, cioè man mano che aumentiamo la velocità con cui facciamo girare il batacchio sul bordo della campana tibetana, si originano onde di forme più complesse. Infine le onde diventano caotiche, la superficie si rompe e si formano delle goccioline che rimbalzano, rotolano e scivolano sulla superficie. Gli scienziati le chiamano walker, “camminatrici”.

Affinché le goccioline camminatrici permangano devono rimbalzare a una determinata frequenza, pari alla metà della frequenza dell’accelerazione impressa cosicché entrino in risonanza con le onde sulla superficie dell’acqua. Inoltre l’acqua deve trovarsi in una condizione molto vicina al valore limite dell’accelerazione stabilito da Faraday in modo che le onde più ampie e lunghe interagiscano con le goccioline che cadono. Ogni gocciolina rimbalza sul fianco dell’onda che si è creata al precedente rimbalzo e riceve un impulso in una direzione specifica lungo la quale procede a velocità costante.

Queste goccioline camminatrici presentano sia un comportamento da particella che un comportamento da onda; questo doppio comportamento corpuscolare-ondulatorio è tipico delle particelle submicroscopiche descritte dalla meccanica quantistica. Si chiedono, allora, i ricercatori se da queste antiche campane per la meditazione possa emergere la moderna fisica.

http://oggiscienza.wordpress.com/2011/07/19/i-segreti-delle-campane-tibetane/

 

http://www.manipurastudio.it/i-segreti-delle-campane-tibetane/

 

 

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Jakarta (Indonesia) : spaventosi suoni terrorizzano la citta'

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Risultati immagini per I misteriosi “Suoni dell’Apocalisse” ascoltati nei cieli di Jakarta, IndonesiaI misteriosi e ormai famosi “suoni dell’Apocalisse”, sono stati ascoltati nei cieli di Jakarta, Indonesia l’11 Settembre 2015 dalle ore 06.00 alle 07:00 del mattino.

 

Il misterioso suono ha causato scalpore tra i residenti locali. Il fenomeno inspiegabile è stato ampiamente discusso sui social media e canali televisivi locali, ma non era chiaro da dove il suono provenisse. I suoni misteriosi sono stati continuamente sentiti in tempi diversi e in varie località e città di tutto il mondo, per quasi un decennio, ma non vi è ancora una spiegazione esatta per questo fenomeno, anche se la frequenza di questi eventi sembra essere in aumento.

 

 

 

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La gamma di questi suoni,secondo le descrizioni, sembra essere allo stesso tempo “bizzarra e inquietante” un rumore di tipo “industriale o meccanico.” I suoni sembrano essere omni-direzionali e sembrano non avere unica fonte di origine, danno l’impressione di provenire contemporaneamente dal cielo o direttamente da sotto la terra. I video di seguito sono una testimonianza del fenomeno acustico inspiegabile.

 

 

 

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Questi suoni sono il presagio di un disastro imminente, o l’indicazione che litosfera terrestre sta diventando instabile o qualcos’altro? Guardate e ascoltate l’ultimo “suono apocalittico” se cosi dobbiamo definirlo, ascoltato a Jakarta e a seguire altri video dello stesso fenomeno.

 

 

 

 

Redazione Segnidalcielo

http://terrarealtime.blogspot.it/2015/09/jakarta-indonesia-spaventosi-suoni.html

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