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Cuscini naturali: le diverse tipologie e i benefici per la salute

 

Cuscini naturali: le diverse tipologie e i benefici per la salute

 

 

Addio poliestere, ormai spopolano i cuscini realizzati con materiali naturali che ci aiutano a dormire meglio e a riposare in modo molto più tranquillo. I materiali naturali con cui questi cuscini vengono imbottiti sono ricchi di caratteristiche utili e benefiche.

I cuscini naturali si utilizzano soprattutto per alleviare i dolori, quando sono cuscinetti di piccole dimensioni, oppure per favorire il buon sonno, quando si tratta di cuscini più grandi o di cuscini comunque piccoli da posizionare sul comodino o vicino alla testiera del letto.

Forse avevate già sentito parlare dei cuscini con i noccioli di ciliegia e dei cuscini in pula di farro. Vogliamo approfondire le loro caratteristiche. I cuscini naturali si possono realizzare con il fai-da-te oppure acquistare in erboristeria, nei negozi di prodotti naturali e sul Web.

Ecco le principali tipologie, con i loro benefici e caratteristiche.

1) Cuscini alle erbe di montagna

I cuscini alle erbe di montagna ci aiutano a respirare meglio. Vengono attivati dal calore del nostro corpo. Li possiamo posizionare sotto alle coperte o vicino al nostro cuscino abituale. Tra le erbe utilizzate per realizzare questi cuscini naturali troviamo, ad esempio, achillea e artemisia. I cuscini alle erbe di montagna sono utili per alleviare il raffreddore e per il benessere delle vie respiratorie.

2) Cuscini in pula di riso

I cuscini in pula di riso sono pensati per favorire il nostro benessere. La loro imbottitura ecologica ci riporta ad un sereno contatto con la natura. Addormentarsi su un cuscino in materiali naturali è molto riposante. In particolare il cuscino in pula di riso è indicato per favorire il relax, sia negli adulti che nei bambini.

3) Cuscini in pula di farro

Il cuscino in pula di farro è considerato utile per favorire il sonno nei bambini. Grazie alle sue caratteristiche tende a mantenersi fresco in estate e caldo in inverno. Se appoggiato sotto le gambe, questo cuscino favorisce la circolazione e il defaticamento.

4) Cuscini con i noccioli di ciliegie

Con i noccioli delle ciliegie si realizzano le imbottiture di cuscinetti antidolore per i polsi e la cervicale ma anche utili per sostituire la borsa del ghiaccio o dell’acqua calda. Infatti i cuscinetti con i noccioli di ciliegie si possono riscaldare sui termosifoni oppure raffreddare in frigorifero e in freezer.

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5) Cuscini con il sale caldo

Un’altra idea per l’imbottitura di cuscinetti naturali e curativi riguarda l’utilizzo del sale caldo, con cui si realizzano dei cuscinetti o dei piccoli sacchetti da applicare sulla parte da trattare. Il calore può essere utile soprattutto in caso di tensioni muscolari. Invece per le infiammazioni meglio ricorrere agli impacchi freddi.

6) Cuscini con i semi di lino

I semi di lino possono sostituire i noccioli di ciliegia per realizzare dei cuscinetti antidolore. Essendo più piccoli dei noccioli di ciliegia, possono rendere i cuscinetti più comodi quando li utilizziamo, ad esempio, per appoggiare i polsi mentre scriviamo al computer. I cuscinetti con i semi di lino si possono riscaldare sul termosifone oppure raffreddare in freezer per sostituire la borsa del ghiaccio in caso di lividi o la borsa dell’acqua calda.

7) Cuscini con i fiori di lavanda

Un cuscino ai fiori di lavanda è molto utile per favorire il sonno e il rilassamento. Grazie al fai-da-te potrete realizzare facilmente la federa di un cuscinetto da imbottire con i fiori di lavanda essiccati. Per favorire il buon sonno, strofinate un po’ il cuscinetto prima di andare a dormire in modo che sprigioni il suo aroma e posizionatelo vicino al vostro normale cuscino o sul comodino. Potrete anche inserire un piccolo cuscinetto ai fiori di lavanda in un angolo della federa del vostro cuscino.

8) Cuscini con pula di grano saraceno

Il cuscino con pula di grano saraceno viene consigliato per la cervicale, in particolare per ridurre i dolori a livello del collo. Durante la notte questi cuscini donano il giusto supporto e non si appiattiscono, così la testa mantiene una posizione corretta. Di solito la quantità di pula di grano saraceno all’interno dei cuscini è regolabile, in modo da poter trovare l’altezza più comoda per riposare.

9) Cuscino di sale Himalayano

Il cuscino di sale Himalayano viene consigliato a chi soffre di dolori articolari. Questo tipo di cuscino va scaldato in forno per 15-20 minuti. Il calore durante l’applicazione di questo cuscino aiuta ad alleviare i dolori e le proprietà del cuscino stesso per la presenza del sale consentono di assorbire l’umidità in eccesso. Può essere utile anche da appoggiare sulla schiena per alleviare i dolori.

10) Cuscino in pula di miglio

Dopo i più noti cuscini in pula di riso e in pula di farro, ecco infine i cuscini in pula di miglio. Questi cuscini favoriscono il benessere e l’armonia del corpo e della mente grazie ai loro materiali naturali. In particolare il miglio è indicato per chi soffre di mal di schiena, di dolori al collo, di dolori cervicali e di reumatismi. I cuscini in pula di miglio si possono riscaldare sul termosifone.

Avete mai utilizzato o realizzato un cuscino naturale? L’avete trovato utile?

Marta Albe’

www.greenme.it

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le emozioni influiscono sul corpo umano : vediamo come

 

esempi pratici che dimostrano come le emozioni influiscono sul corpo umano

 


Come le Emozioni influiscono sul Corpo Umano? Ecco 7 esempi pratici che dimostrano come lo stato emotivo di una persona condiziona anche lo stato di salute. I danni che lo stress può arrecare
all’organismo sono molteplici, e in alcuni casi anche gravi, e chi ne soffre ne è testimone in prima persona

La Medicina Tradizionale Cinese, che vanta una conoscenza che ha radici molto lontane nel tempo, si basa su diversi cardini fondamentali, uno di questi è appunto l’associazione organi-emozioni.

In pratica, ogni emozione, ogni stato d’animo differente è legato a filo doppio con un organo del corpo umano e ne determina in qualche modo lo stato di salute. Le emozioni, quali esse siano, possono quindi influire negativamente o anche positivamente sullo stato di salute di una determinata parte dell’organismo. Uno stato emotivo non è in grado di determinare la salute dell’organismo o di parte di esso, a patto che si tratti ovviamente di una emozione passeggera. Diverso quando l’emozione o lo stato d’animo, in particolar modo se negativo, diventa permanente e perdura per un periodo di tempo lungo, come ad esempio lo stress causato da un lavoro particolarmente usurante. In questo caso il danno che tale emozione può arrecare all’organismo diventa evidente e può anche passare da transitoria a permanente, con tutte le conseguenze anche gravi che una simile condizione comporta.

La Medicina Tradizionale Cinese ha individuato complessivamente 7 emozioni differenti, ciascuna legata ad un determinato distretto dell’organismo, come del resto è possibile anche verificare nella realtà.


La Medicina Tradizionale Cinese, che vanta una conoscenza che ha radici molto lontane nel tempo, si basa su diversi cardini fondamentali, uno di questi è appunto l’associazione organi-emozioni.

In pratica, ogni emozione, ogni stato d’animo differente è legato a filo doppio con un organo del corpo umano e ne determina in qualche modo lo stato di salute. Le emozioni, quali esse siano, possono quindi influire negativamente o anche positivamente sullo stato di salute di una determinata parte dell’organismo. Uno stato emotivo non è in grado di determinare la salute dell’organismo o di parte di esso, a patto che si tratti ovviamente di una emozione passeggera. Diverso quando l’emozione o lo stato d’animo, in particolar modo se negativo, diventa permanente e perdura per un periodo di tempo lungo, come ad esempio lo stress causato da un lavoro particolarmente usurante. In questo caso il danno che tale emozione può arrecare all’organismo diventa evidente e può anche passare da transitoria a permanente, con tutte le conseguenze anche gravi che una simile condizione comporta.

La Medicina Tradizionale Cinese ha individuato complessivamente 7 emozioni differenti, ciascuna legata ad un determinato distretto dell’organismo, come del resto è possibile anche verificare nella realtà.

Le 7 emozioni correlate all’organismo

LA GIOIA
La prima emozione presa in considerazione è la Gioia, una emozione decisamente favorevole, che in linea di massima fa bene, emozione che se è particolarmente intensa può provocare anche delle patologie cardiache, come tachicardia, ipertensione e insonnia. Non è raro che una persona, a causa di una gioia particolarmente intensa, possa anche subire un evento cardiaco nefasto, e le cronache spesso riportano aventi del genere.

LA RABBIA
La rabbia, altro stato d’animo correlato a frustrazione, risentimento e irritabilità. L’organo che ne risente maggiormente è il fegato che, se la rabbia è particolarmente intensa, può produrre una maggior quantità di bile che, come è noto, ha degli effetti negativi sia a livello epatico che su stomaco e milza. Mal di testa, vertigini e altri sintomi simili sono legati appunto alla rabbia e quindi al malessere del fegato. Senza scomodare i cinesi, i detti popolari sono altrettanto chiari in proposito. Ne è un chiaro esempio il modo di dire “farsi il fegato fradicio”, riferito a chi è particolarmente irato.

L’ANSIA
L’ansia, influisce particolarmente, e ovviamente in modo negativo, sulla respirazione quindi sui polmoni. Tipica è infatti una respirazione irregolare, respiro corto, senza contare che poi a risentirne è anche lo stomaco e l’intestino. L’ansia, infatti, è uno dei fattori di rischio per l’ulcera.

IL DOLORE
Il dolore è un’emozione che ha un effetto diretto sui polmoni; se il dolore si protrae nel tempo, possono indebolirsi e di conseguenza avere una minor capacità di ossigenare il sangue. A sua volta, il sangue non riuscirà a portare una quantità sufficiente di energia ai vari distretti dell’organismo.

RIMUGINARE
Rimuginare su eventi negativi che si verificano nel corso della giornata o della vita. Praticamente, sempre secondo la Medicina Tradizionale Cinese, questo stato d’animo avrebbe una influenza negativa sulla milza con conseguente stato di sonnolenza, scarsa concentrazione e affaticamento.

LA PAURA
La paura, in particolar modo se intensa, può provocare una forte disarmonia sui reni, con la possibilità che si verifichi anche una minzione involontaria. Anche in questo caso i detti popolari sono abbastanza espliciti.

LO SPAVENTO
Infine lo spavento, che a differenza della paura, solitamente è una emozione inaspettata, repentina, non prevista, e si riflette in particolar modo su cuore e in un secondo momento anche sui reni. Non sono per nulla rari i casi di morte per infarto in seguito ad uno spavento improvviso e anche violento.

Fonte: tecnologia-ambiente.it

Tratto da: ilquieora.blogspot.it

Tratto da: lastella

 

 

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IL SUCCO DI ANANAS OTTIMO LIQUIDO DI CONTRASTO NELLE RADIOGRAFIE

IL SUCCO DI ANANAS OTTIMO LIQUIDO DI CONTRASTO NELLE RADIOGRAFIE, MA LE CASE FARMACEUTICHE TACCIONO!

Il succo d’ananas si può usare come liquido di contrasto per le radiografie e le risonanze magnetiche, riducendo i costi di spesa sanitaria ma, soprattutto, diminuendo il rischio di controindicazioni nei pazienti che si sottopongono all’esame di imaging.

All'ospedale Sant'Orsola di Bologna, questo ingrediente alimentare, con un'applicazione inusuale, ha sostituito il liquido di contrasto ‘Lumiren’ nelle radiografie. Si tratta infatti di una tecnica ormai collaudata da circa un anno, che ha creato un risparmio economico notevole: la struttura è passata in due anni da una spesa sanitaria per i mezzi di contrasto di circa 14mila euro, a solo 380 euro.

A spiegarlo è stato Marco Storchi, responsabile dei servizi di supporto alla persona del policlinico. Il succo d’ananas puro al 100% inoltre, rispetto al bario e allo iodio (che sono tra i mezzi di contrasto più usati), non ha controindicazioni particolari sulla salute dei pazienti.

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Il fatto che alcuni frutti avessero particolari proprietà di aumentare il contrasto nel caso di visite specialistiche di imaging era un fatto già noto: oltre all’ananas ad esempio, le stesse pecuiliarità di contrasto sono riscontrabili nel mirtillo nero, oltre alla mela rossa, l'uva, la mora e la barbabietola rossa.

Ma a Bologna per la prima volta il succo di frutta viene sostituito completamente al farmaco classico.

 

http://www.ecoseven.net/benessere/news-benessere/il-succo-d-ananas-si-puo-usare-come-liquido-di-contrasto-per-le-radiografie

 

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Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula di Bruce H. Lipton

Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula di Bruce H. Lipton

 

Durante il periodo in cui Bruce Lipton lavorava come ricercatore e professore alla scuola di medicina, fece una sorprendente scoperta sui meccanismi biologici attraverso i quali le cellule ricevono ed elaborano le informazioni: infatti, piuttosto che controllarci, i nostri geni sono controllati, sono sotto il controllo di influenze ambientali al di fuori delle cellule, inclusi i pensieri e le nostre credenze. Questo prova che non siamo degli “automi genetici” vittimizzati dalle eredità biologiche dei nostri antenati.

 

 

Siamo, invece, i co-creatori della nostra vita e della nostra biologia.

 

Lipton descrive questa nuova scienza, chiamata epigenetica, nel suo libro“Biologia delle Credenze: Liberare il Potere della Consapevolezza, della Materia e dei Miracoli“, pieno di citazioni e riferimenti di altri scienziati che conducono, in tale campo, ricerche all’avanguardia, questo libro potrebbe, letteralmente, cambiare la vostra vita al suo livello più fondamentale.

 

Fino alla scoperta dell’epigenetica, si credeva che il nucleo di una cellula, contenente il DNA, fosse il “cervello” della cellula stessa, del tutto necessario per il suo funzionamento. Di fatto, come hanno scoperto Lipton ed altri, le cellule possono vivere e funzionare molto bene anche dopo che i loro nuclei siano stati asportati. Il vero “cervello” della cellula è la sua membrana, che reagisce e risponde alle influenze esterne, adattandosi dinamicamente ad un ambiente in perpetuo cambiamento. Che cosa significa questo per noi, quali collezioni di cellule chiamati esseri umani? Man mano che incrociamo le diverse influenze ambientali, siamo noi a suggerire ai nostri geni cosa fare, di solito inconsciamente. I carboidrati ci fanno ingrassare? Sì,se lo crediamo. Saremo amati, avremo successo nel lavoro, saremo ricchi? Se ci crediamo, lo saremo.

 

 

Lipton ci mostra anche come Darwin avesse torto. La competizione non è la base dell’evoluzione; non è la sopravvivenza del più forte che ci permette di sopravvivere e prosperare. Al contrario, dice, dovremmo leggere l’opera di Jean-Baptiste de Lamarck, che venne prima di Darwin e dimostrò che la cooperazione e la comunità sono la base della sopravvivenza. Immaginate se ciascuna dei vostri trilioni di cellule decidesse di farcela da sé, di combattere per essere la regina della collina piuttosto che cooperare con le cellule compagne. Per quanto sopravvivereste?

 

L‘INTERVISTA

 

Barbara Stahura: La premessa di base della tua ricerca e del tuo libro, La Biologia delle Credenze è che il DNA non controlla la nostra biologia.

 

Bruce Lipton: Sì. Ho cominciato a studiare questo verso la fine degli anni ’60. Da allora la scienza di frontiera ha iniziato a rivelare tutte le cose che avevo osservato. I biologi che fanno ricerca d’avanguardia sono a conoscenza di ciò che dico nel libro. Il pubblico, però, non ne ha comprensione alcuna perché, o gli arriva in forma abbreviata, o quello che gli viene venduto è la credenza che siamo controllati dai nostri geni, sebbene ciò non sia sostenuto dalla scienza d’avanguardia. Tutto il mio sforzo si è concentrato nel far giungere al mondo l’informazione d’avanguardia. L’orientamento mentale del pubblico è stato programmato secondo la credenza che siamo degli automi genetici, che i geni controllano la nostra vita, che ne siamo vittime, e via di seguito. Il punto, però, è che la scienza di frontiera – quella di cui parlo – si è stabilizzata da almeno 15 anni. È ora che sia portata nel mondo perché è lì che viene usata.

 

BS: Questa scienza relativamente nuova sulla quale tu scrivi viene chiamata epigenetica. Ci spiegheresti di che cosa si tratta?

 

BL: L’epigenetica è quella scienza che mostra che i geni non si auto-controllano, ma sono controllati dall’ambiente. Si sa da circa 15 anni, e ora fa finalmente fa capolino da dietro l’angolo. Ti faccio un esempio. La Società Americana per il Cancro ha recentemente pubblicato una statistica che afferma che il 60 per cento dei tumori sono evitabili, cambiando stile di vita e dieta. Quest’informazione proviene da un’organizzazione che ha cercato per circa 50 anni i geni del cancro. E ora se ne viene fuori dicendo: è lo stile di vita, non sono i geni. Ci siamo focalizzati sul cancro come se fosse una questione genetica, ma solo il cinque per cento dei cancri ha una connessione genetica. Il novantacinque per cento dei cancri in effetti non ha nessuna connessione coi geni. La ragione (che ci fa dire che c’è una connessione genetica) è che tale spiegazione è fisica, tangibile, perciò preferiamo lavorare su di essa. E il 95 per cento che ha un cancro e non c’è una connessione genetica? Non è facile fare esperimenti su qualcosa sulla quale non puoi focalizzarti fisicamente.

 

BS: Così il determinismo genetico – l’idea che siamo controllati dai nostri geni – è inevitabilmente incrinata, come dici nel libro.

 

BL: Sì.

 

BS: Hai scritto anche di Jean-Baptiste de Lamarck e della sua teoria dell’evoluzione – che sopravviviamo attraverso la cooperazione, piuttosto che la più recente idea darwiniana di competizione e sopravvivenza dei più forti. Che tutti i nostri trilioni di cellule devono cooperare per mantenere il nostro corpo in perfetto funzionamento, in quanto noi esseri umani non possiamo sopravvivere senza grandissime quantità di cooperazione gli uni con gli altri e con il nostro ambiente.

 

BL: Immediatamente, appena hai detto cooperazione, stavi violando la teoria darwiniana, che è competizione e lotta. Di fatto, si tratta di un’interpretazione erronea. La nuova scienza ci dice che quella credenza è sbagliata. La credenza di cui hai appena parlato, invece – la natura della cooperazione e della comunità – è in effetti il principio basilare dell’evoluzione.

 

Nel 1809 Lamarck ha scritto che i problemi che tormenteranno l’umanità verranno dal suo separarsi dalla natura, e ciò condurrà alla distruzione della società. Aveva ragione, perché la sua enfasi sull’evoluzione era che un organismo e l’ambiente creano un’interazione cooperante. Se volete capire il destino di un organismo, dovete capire la sua relazione con il suo ambiente. Poi ha affermato che separarci dal nostro ambiente significa assumere la nostra biologia e tagliarci fuori dalla nostra sorgente. Aveva ragione. E quando arrivi a capire la natura dell’epigenetica, la sua teoria ora ha trovato sostanza. Senza alcun meccanismo che, all’inizio, le desse un senso – e specialmente da quando abbiamo comprato il concetto dei biologi neo-darwiniani che affermano che tutto è controllato geneticamente – Lamarck sembrava stupido. Ma sai cosa? Aveva proprio ragione.

 

BS: La tua dimostrazione che il “cervello” della cellula non è il DNA ma, bensì, la sua membrana è affascinante. Che significato ha questa scoperta riguardo a ciò che pensiamo di noi stessi e della nostra vita, dal momento che siamo proprio una comunità di cellule?

 

BL: Se due cellule si uniscono e stanno comunicando, useranno i loro “cervelli” per farlo, giusto? E se dieci cellule si uniscono, useranno i loro cervelli affinché la loro comunicazione reciproca abbia un senso. Quando prendi un insieme di un trilione di cellule, come in un cervello umano, queste opereranno ancora secondo il principio del cervello cellulare. Beh, quando abbiamo comprato l’idea che i geni ed il nucleo formano il cervello della cellula – che ci porta fuoristrada – e la applichi come fosse un principio di neurologia o di neuro-scienza, ti sei già incamminato nella direzione sbagliata. Non puoi arrivare da nessuna parte perché quello non è il cervello della cellula. I nostri principi su come funziona l’intelligenza sono stati totalmente sviati. Ecco perché, dopo tanta neuro-scienza, se chiedi a qualcuno: “come funziona, veramente, il cervello?” La risposta sarà: “veramente, non lo sappiamo”.

 

Il Progetto Genoma Umano dice che quel modello è sbagliato. Pensavamo che ci volessero più di 100.000 geni per far funzionare un essere umano. Il fatto che ce ne siano meno di 25.000 ha messo un bastone tra le ruote dell’intero processo. Come può esserci un tale esiguo numero di geni a formare una cosa così complessa come un essere umano? La risposta è che ci vuole molto di più dei soli geni a farlo funzionare – che è l’apporto dall’ambiente che può alterare la lettura dei geni.

 

Ci sono 140.000 proteine in un corpo umano, e si credeva che ciascuna richiedesse un gene separato per prodursi. Di colpo, trovi che ci sono 25.000 geni e 140.000 proteine, e non ci siamo con i numeri. L’epigenetica rivela qualcosa di così sorprendente che la scienza stessa ha dei problemi a comprendere la forza di questo nuovo significato, e suona così: con il controllo epigenetico, che significa il controllo mediato dall’ambiente, un singolo gene può essere usato per creare 2000 o più proteine diverse dalla stessa matrice. Il controllo epigenetico è come un lettore che può leggere l’impronta originaria e ristrutturarla per produrne qualcosa di diverso. Ed ecco come un singolo gene può essere usato per creare molti prodotti proteici differenti. Non è stato il gene che ha prodotto ciascuna proteina, è stato il controllo epigenetico che l’ha fatto, e questo è il feedback diretto dall’ambiente. Ci allontana da quel meccanismo che dice che siamo solo macchine.

 

BS: E ci dice invece che non siamo vittime. Siamo co-creatori.

 

BL: Assolutamente.

 

BS: Per tanti l’idea che siano i nostri pensieri a creare la realtà, che è quello su cui si basa la Scienza Religiosa e altre tradizioni metafisiche e spirituali, è un’idea puramente spirituale. Ma la fisica quantistica ha aggiunto all’idea, il fatto scientifico. E ora, il tuo lavoro e quello di altri porta quel concetto a livello delle cellule. Che lo rende in qualche modo più reale, più tangibile.

 

BL: Se si definisce lo spirito più o meno su questi parametri si potrebbe ottenere una definizione del tipo “una forza motrice invisibile.” Se definisco la natura della meccanica quantistica, è una forza motrice invisibile. Di fatto afferma: “Sì, ci sono forze invisibili che modellano la nostra esistenza”. Poiché la nostra biologia è tradizionalmente basata su un concetto newtoniano e materialistico, la natura di quel sistema è di considerare le forze invisibili come non rilevanti. Però, quello che la meccanica quantistica ha stabilito è che le forze motrici invisibili sono tutto. Perciò, se la nostra scienza non si adatta alla nuova fisica, sta di fatto ostacolando il progresso in evoluzione. Quando si introducono nuove forze, si deve dar loro nuovo credito, e quando lo si fa, i ricercatori spirituali saltano su e dicono: lo sapevo! E i fisici quantistici saltano su e dicono, lo sapevo! Stiamo sempre parlando della stessa cosa. Se lo ammettessimo, l’opportunità di unione diventa così tangibile che è quasi fisica. Sì, possiamo sentirla! Ora possiamo essere tutti d’accordo. Tu la chiami come vuoi, io la chiamo come voglio. Ma siamo tutti governati da queste forze invisibili.

 

BS: Ho letto una tua intervista nella quale hai affermato, “piuttosto che esser vittime dei nostri geni, lo siamo stati delle nostre percezioni.” Puoi aggiungere qualcosa su ciò che significa essere una vittima delle nostre percezioni?

 

BL: In un certo senso, sappiamo attraverso lo studio della membrana cellulare, attraverso lo studio dell’epigenetica, che questo è fondamentale. L’epigenetica dice che i segnali ambientali influenzano l’espressione genetica, e questi segnali ambientali talvolta sono diretti, e tal’altra sono interpretazioni, quando per es.le percezioni diventano credenze. Così, ho una credenza su qualcosa, che è una percezione, e aggiusto la mio biologia a quella particolare credenza. Come col cancro terminale, se credo a quello che i medici mi dicono, lo loro diventa una vera e propria predizione. Se dicono che ho il cancro terminale e sono d’accordo, allora essenzialmente morirò quando, a detta loro, accadrà. Quali sono le persone che non lo fanno? I casi di “remissione spontanea.” Almeno una persona, scommetto, non ha “comprato” quella diagnosi. E la sola ragione per la quale ne sono usciti è che avevano un altro sistema di credenze completamente diverso, e quindi sono stati capaci di cambiarlo.

 

BS: Come possiamo cambiare le nostre percezioni o credenze fino a quel punto?

 

BL: La prima cosa è acquisire le nuove percezioni di come funziona la vita. Lasciare andare o riconsiderare le percezioni con le quali ci siamo formati, che, inevitabilmente, sono vittimizzanti: sono fragile, l’ambiente mi può attaccare, lo zucchero fa male. Queste sono credenze acquisite. Ma la questione è, sono veramente vere? Sono vere se questo è ciò che credi, dal momento che la percezione governa la biologia. Se sono programmato dalla percezione che lo zucchero è dannoso alla mia biologia e lo mangio, allora essendone a conoscenza intossico il mio sistema con la credenza, non con lo zucchero. La maggior parte di queste percezioni si manifestano come credenze limitanti o auto-sabotanti su quello che possiamo o non possiamo fare. Come l’auto-guarigione. La tendenza è, no, non ti puoi guarire da solo, devi andare da qualcun altro che ti guarirà. Santo cielo! Dopo parecchi miliardi di anni di evoluzione, il sistema fu progettato per auto-guarirsi. Per quanti milioni di anni gli esseri umani hanno fatto senza medici? Perché abbiamo bisogno di così tanti medici ora? Perché la percezione è che siamo deboli e fragili, ed abbiamo bisogno del loro aiuto. Bene, questa è una percezione. Quando eliminiamo questa percezione ed iniziamo ad immettere nuove percezioni, allora cambiamo la risposta della nostra biologia al mondo che ci circonda.

 

Man mano che cambiamo le nostre percezioni, cambiamo le nostre risposte. Le percezioni con le quali operi – ti danno sostegno o te lo tolgono? Ti rendono più forte o più debole? Ognuno di noi ha le potenzialità per creare una vita piena di salute, felicità e amore. Anche tu puoi cambiare ed essere non più vittima, ma creatore!

 

Queste percezioni sono nel subconscio, che controlla il 95 per cento della nostra vita. E, quando lo fa, lo fa senza che noi ce ne accorgiamo. Non vediamo di fatto i programmi che sono automatici. Funzionano perché il conscio è occupato, ed i programmi automatici ne prendono il posto. Quando il conscio è occupato a fare qualcosa, non sta osservando se stesso. Ci sono due fattori che ci aiutano a capire questo. Uno, la mente cosciente opera con un processore da 40 bit, che significa che può interpretare ed elaborare 40 bit di stimoli nervosi – un bit è uno stimolo nervoso – al secondo. Il che significa che entrano 40 stimoli al secondo e la mente cosciente li discerne e li capisce. La mente subconscia in quello stesso secondo sta elaborando 40 milioni di bit. Da rilevare: se confronto l’elaborazione della mente conscia con quella subconscia, la subconscia è un milione di volte più potente nell’elaborare informazioni. Elemento numero due: i neuroscienziati cognitivi dicono che il 5 per cento del nostro comportamento giornaliero è controllato dalla nostra mente cosciente ed il 95 per cento dal programma subconscio. Perciò nella nostra esistenza quotidiana, la mente subconscia è la fonte più potente della nostra biologia. La mente subconscia è un nastro registratore. Non c’è nessuno lì. È praticamente un congegno di stimolo-risposta. Non c’è bisogno di esserne coscienti. Voi ve ne andate in giro per il mondo, e farà quello che deve fare senza che dobbiate pensarci.

 

Quando la mente cosciente è occupata, non sta osservando il subconscio. Ed il subconscio è composto dai programmi fondamentali che abbiamo ricevuto dagli altri nei primi sei anni. Mentre si vive la vita con le nostre intenzioni e i desideri della mente cosciente, il 95 per cento del comportamento viene dalla mente subconscia, che è stata programmata da altri.

 

E la maggior parte di tale programmazione è veramente limitante. Non ti puoi guarire da solo, non sei abbastanza intelligente, non ti meriti le cose buone, non sei bravo in disegno o quello che è. Queste affermazioni diventano programmi subconsci, che si attivano quando non faccio attenzione. La mente cosciente nella maggioranza è occupata a pensare al futuro o al passato. E se il conscio è occupato in questo, nel momento presente, si è veramente guidati dal subconscio. Il vostro cosciente è occupato a cercare di pensare: “Mi merito un aumento e di certo dovrei salire di grado in questa ditta.” Mentre lo fate di certo, state operando dal subconscio, e quello ha un programma che afferma che non vi meritate le cose. Qual è allora l’espressione del vostro comportamento? Il comportamento che è coerente con “Non mi merito.” Ciò significa che farete degli errori o altro che renderanno legittimo che non vi meritiate le cose. Non ve ne rendete conto perché non l’avete visto all’opera, e diventate frustrati riguardo la vostra vita perché ci provate così tanto ad avere successo e non andate mai da nessuna parte. E poi, ovviamente, la tendenza è, non sei tu, è il mondo ad ostacolarti. La grande e bizzarra sorpresa è che il mondo vi darà qualsiasi cosa. E’ il vostro stesso sé che è d’intralcio.

 

BS: Come facciamo a vincere l’opposizione della nostra programmazione subconscia?

 

BL: Diventane cosciente. Ci sono un paio di modi di farlo. Il modo più antico è quello dell’attenzione Buddhista. Se sei cosciente di essere qui in questo momento, mentre fai questo stupido errore, osservi l’errore, e potresti rimediarlo. Laconsapevolezza,però, è una cosa molto difficile da addestrare, ed è anche un processore da 40 bit che cerca di far funzionare completamente il processore da 40 milioni di bit. Perciò, per la maggior parte della gente è una procedura molto difficile perché le loro vite sono così indaffarate e sono talmente occupati che non riescono a prendere atto di ciò.

 

L’altro modo è, puoi ritornarci dentro e riscrivere il programma, ma ci sono due cose che devi fare:

 

A) Identificare il programma, e

 

B) Eseguire una procedura per riscriverlo.

 

Quello che riflette è qualcosa alla quale la maggior parte della gente non ha fatto attenzione e è da dove vengono la maggior parte dei problemi. Pensano che possono semplicemente parlare alla mente subconscia e che questo la migliorerà. Ma la mente subconscia è un nastro registratore. Mettete un nastro nel vostro mangiacassette, accendetelo, e poi ditegli di riprodurre qualcosa di diverso. Il fatto è, che lì, non c’è nessuno. Non farà niente. Ed il potere del pensiero positivo – la maggior parte della gente dice, il potere del pensiero positivo! Provalo! E quando non funziona si sentono peggio perché non possono neanche fare quello. Perché non funziona? Perché se il programma subconscio non è allineato con la direzione conscia, allora si ha un programma che funziona su un processore di 40 milioni di bit 95 per cento del tempo, che vi tira giù mentre voi impiegate il 5 per cento del vostro tempo nella vostra immaginazione pensando pensieri positivi, mentre il vostro subconscio sta conducendo lo spettacolo e sabotandovi proprio nel bel mezzo dei vostri pensieri positivi.

 

Il pensiero positivo funziona solo se le credenze nel subconscio sono in linea con esso, o se siete completamente attenti. Se siete totalmente attenti ed usate quel desiderio di essere positivi e far funzionare le cose, allora vi accorgerete quando il vostro subconscio sta facendo andare un nastro e voi potete cancellarlo. Ma se non siete attenti e pensate solo pensieri positivi, allora non state conducendo lo spettacolo. Da qui vengono i conflitti. E, ovviamente, se voi foste così positivi nella vostra mente e pensaste che state conducendo lo spettacolo e pensando che non funzioni, ovviamente il mondo vi è contro. No, il mondo non vi è contro, sono i programmi limitanti ed auto-sabotanti che acquisiamo in gioventù. Qui è dove dobbiamo azzerarci.

 

http://www.dionidream.com/come-pensiero-influenza-dna-ogni-cellula-bruce-h-lipton/

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L'importanza della Luce nell'alchimia della Vita

Limportanza della Luce nellalchimia della Vita

 

Il processo chiamato fotosintesi clorofilliana è uno dei fenomeni più incredibili e meravigliosi della Natura. Avviene costantemente da milioni di anni, ma pochissime persone ne conoscono e comprendono la portata.

Eppure la vita umana e animale dipende da tale misteriosa alchimia.

Mediante la fotosintesi, le piante, le alghe e alcuni batteri, prendono l’energia solare che arriva dalla nostra stella e producono molecole organiche come lo zucchero.

Le piante assorbono con le radici l’acqua e i sali minerali contenuti nel terreno, mentre le foglie assorbono l’anidride carbonica ripulendo così l’aria da questo gas.

Acqua e anidride carbonica da soli non servirebbero a nulla, e certamente non sarebbero in grado di produrre zucchero, senza il Mistero della Vita: il calore e la Luce, che fondendosi con la verde clorofilla, producono lo zucchero, base della vita vegetale, animale e umana.

 

Le due fasi della fotosintesi

Nella prima, detta fase luminosa, i pigmenti vegetali assorbono la radiazione luminosa. Ogni pigmento è in grado di assorbire una determinata frequenza dello spettro elettromagnetico e le piante sono ricchissime di pigmenti.

Nelle foglie il principale pigmento si chiama clorofilla.

La clorofilla è in grado di assorbire le lunghezze d’onda del colore viola, blu e rosso, riflettendo verso l’esterno le lunghezze d’onda corrispondenti al verde. Ecco perché appaiono ai nostri occhi verdi.

 

«La clorofilla è una fata che trattiene il carbonio nella pianta e libera ossigeno». Dottor Rudolf Steiner

 

Per essere più precisi, la clorofilla si divide in clorofilla-a in grado di assorbire le lunghezze d’onda del rosso e viola e clorofilla-b in grado di assorbire quelle del blu e arancio. Mentre i carotenoidi assorbono nella banda del verde e dell’azzurro.

Quindi la fotosintesi è un processo biochimico attraverso il quale, partendo da anidride carbonica e acqua, viene sintetizzato zucchero.

In pratica l’energia luminosa viene trasformata in energia chimica (materia).

 

Le foglie, producendo lo zucchero, convertono l’energia solare in una forma di energia immagazzinabile. Al mondo non esiste nessun laboratorio, per quanto sofisticato possa essere, in grado di fare, quello che un filo d’erba o una semplice foglia fanno da sempre.

 

«Il processo di assimilazione vegetale si svolge con la cooperazione della clorofilla, del verde pigmento fogliare, nella cui struttura il magnesio assume una posizione centrale.

Il magnesio è un metallo di luce e respiro che si presenta ovunque sulla terra si mostra il verde».

(Dottor Wilhelm Pelikan )

 

Fase luminosa

Quando la luce colpisce la pianta, l’energia viene assorbita dai pigmenti e concentrata sulla molecola di clorofilla-a che libera una coppia di elettroni. Questo processo fa si che una molecola di acqua si scinda in ioni idrogeno (H+) e un atomo di ossigeno.

Il trasporto di elettroni produce energia e questa viene usata per pompare i protoni all’interno del tilacoide (dischi appiattiti originati dal ripiegamento della membrana più interna)

Nella prima fase della fotosintesi, la luce solare viene utilizzata quindi per produrre energia. La seconda fase utilizza tale energia per la sintesi dei carboidrati (zucchero). Questa ultima fase può anche avvenire al buio in quanto le reazioni sono indipendenti dalla luce.

 

Fase oscura

Questa fase essendo indipendente dalla radiazione luminosa viene chiamata fase oscura.

Da questa ultima operazione, una molecola di glucosio si lega chimicamente ad una di fruttosio (altro zucchero semplice prodotto dalle cellule fotosintetiche), per formare una molecola di saccarosio, un disaccaride che viene poi trasportato all’interno dei tessuti vegetali a tutta la pianta.

A partire dal glucosio, le cellule possono sintetizzare anche l’amido, un polisaccaride molto importante per i vegetali.

L’amido infatti è la riserva energetica delle piante. Alcune parti delle piante come le radici, i tuberi e i semi sono molto ricche di amido.

 

Clorofilla ed emoglobina

Uno dei più grandi naturopati italiani, Romolo Mantovani (1893-1992) disse che «le piante agiscono soprattutto con la clorofilla che è la materia verde dei vegetali. È questa clorofilla che aiuta la guarigione poiché essa è prodotta dalle radiazioni solari. Col processo della digestione, essa si trasforma in globuli rossi del sangue e così aiuta a guarirci».

Ecco il segreto della fotosintesi clorofilliana: il mistero della vita che origina dalla luce del sole.

Dalla clorofilla (verde) si origina il sangue (rosso), il tessuto più importante del corpo umano oltreché veicolo fisico dell’essenza spirituale, secondo la visione della medicina antroposofica.

Dove la Natura ha nascosto la linfa-solare verde-oro (il nome clorofilla contiene il metallo puro per eccellenza, l’oro): nelle carni, pesce, formaggi o uova? No. L’oro vegetale che si trasformerà in sangue, è stata messa in maniera saggia e mirabile solamente nei vegetali a foglie verdi: gli alimenti solari, gli alimenti di luce!

 

Flusso di energia nell’ecosistema

Gli esseri umani e animali non sono in grado di svolgere la fotosintesi all’interno delle proprie cellule e quindi per il loro fabbisogno energetico dipendono da molecole biologiche prodotte dai vegetali. Da qui l’importanza assolutamente vitale del Regno vegetale per la sopravvivenza dell’intero pianeta.

L’energia si origina nelle piante e poi passa nell’uomo e negli animali direttamente cibandosi di vegetali oppure in maniera indiretta cibandosi di animali che si sono a sua volta nutriti di vegetali.

 

Quindi l’energia vitale delle persone e animali che mangiano carne, proviene dalle piante di cui si è nutrito l’animale da cui proviene la carne stessa.

Non è innaturale e assurdo questo doppio passaggio? Perché non nutrirsi direttamente dalle piante e avere l’energia, la Luce, di prima mano?

Il Sole fornisce gratuitamente una immensa quantità di energia, perché non sfruttarla?

Dal punto di vista della Vita sono soltanto le piante a foglia verde (primo livello) che riescono a catturare questa energia, trasformandola in energia chimica.

Al secondo livello troviamo gli erbivori, cioè gli animali che si nutrono dell’energia solare mangiando direttamente le piante. L’uomo dovrebbe trovarsi proprio su questo livello, ma così non è.

Al terzo e ultimo livello troviamo i veri carnivori, cioè gli animali che si nutrono dell’energia contenuta nei tessuti muscolari di altri animali (erbivori) che si sono nutriti a sua volta di piante.

 

Più saliamo di livello e meno energia pura arriva, perché da una parte vi sono più passaggi e ogni passaggio ne assorbe ovviamente una parte, e dall’altra perché ad ogni livello vi è una dispersione energetica sotto forma di calore.

E’ pertanto indiscutibile il fatto che al carnivoro arriva meno Luce e meno energia, rispetto al vegetariano o erbivoro. E infatti è un caso che in natura gli animali erbivori sono molto più longevi dei carnivori?

Se la Vita è energia, che senso ha continuare ad alimentarsi in maniera innaturale ed energeticamente controproducente?

 

Cibi di luce?

Mangiamo quotidianamente cibo materiale per vivere, ma quello che viene assunto serve solo da stimolo, cioè da impulso per il vero scopo: trasferire la luce immagazzinata dentro il corpo.

La capacità organizzativa della persona non viene dalle molecole fisiche introdotte, ma dalla luce che la persona riesce ad assorbire da quel cibo.

Un esempio è lo zucchero, la cui formula molecolare è la seguente: C12H22O11.

Abbiamo visto come lo zucchero viene prodotto solamente dalle piante assorbendo anidride carbonica dall’aria e acqua dalle radici.

Lo zucchero è composto da carbonio, idrogeno e ossigeno, e possiamo dire da biossido di carbonio (anidride carbonica) e acqua. Quando mangiamo zucchero cosa accade al nostro organismo?

 

Abbiamo certamente maggior energia di prima, ma se entriamo nel dettaglio, potremo vedere che alla fine, l’anidride carbonica viene espulsa dai polmoni con la respirazione e l’acqua dagli organi emuntori (reni, pelle, ecc.). Quindi cosa è rimasto dello zucchero? La luce!

Lo zucchero, come ogni altro alimento che mangiamo, fornisce luce, energia, vibrazione.

 

La logica conclusione che ne scaturisce è che non viviamo di materia ma di informazione, vibrazione, in una parola: luce.

La combustione che avviene nel metabolismo quando mangiamo dei cibi è un processo energetico che ovviamente è reale e misurabile, ma non gioca un ruolo così fondamentale, come siamo abituati a pensare. Quello che realmente conta è l’immagazzinamento e la distribuzione della luce, perché l’uomo è un essere spirituale di luce.

 

Luce e malattia

Il termine Malattia è riconducibile alla parola Male, che non a caso si usa indifferentemente per indicare una patologia o malattia. Male a sua volta è riconducile all’aggettivo latino Malus, che significa cattivo, nocivo, dannoso, ma in senso astratto il nero, come Mancanza di Luce.

Quindi da un punto di vista occulto possiamo dire:

 

Malattia > Malus > Mancanza di luce

 

Per essere ancora più precisi Malattia deriva dal latino Mala Acta (azioni), che significa: azioni contrarie alle leggi universali, alle leggi della Natura.

Al contrario, il termine Salute si può far risalire a Sat Lux, che significa abbastanza luce.

 

Salute > Sat Lux > Abbastanza luce

 

Probabilmente deriva dal fatto che i chiaroveggenti vedevano le persone in salute con l’aura (dal greco alos, corona, cioè il sottile campo energetico attorno al corpo), abbastanza radiosa e luminosa.

Quindi Salute è sinonimo di radiosità e luce.

Se quindi la mancanza di luce è sinonimo di malattia, viene da sé la necessità di riportare all’interno la vibrazione ottimale e armonica. Riportare dentro e fuori di noi la Luce fisica solare e la Luce spirituale. La prima mediante una alimentazione ricca di cibi solare, la seconda mediante un percorso di crescita evolutivo-spirituale....

 

Tratto dal libro “Le leggi della Natura e il ruolo della Luce nell’Alchimia della Vita” di Marcello Pamio

 

www.librisalus.it/libri/leggi_natura_luce.php

 

 

 

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