Categoria: "Scoperte"
Le 10 scoperte piu' importanti del 2011, secondo Science
Feb 3rd
Le 10 scoperte piu' importanti del 2011, secondo Science
La prestigiosa rivista mette al primo posto Hptn 052, un importante studio sull'Hiv della University of North Carolina
La fine dell’anno rappresenta tempo di bilanci, anche in ambito scientifico. La rivista Science ha stilato la top 10 delle migliori scoperte del 2011. A guidare la classifica è lo studio sulla prevenzione dell'Aids conosciuto con la sigla Hptn 052 e realizzato da un gruppo di ricerca internazionale, coordinato dall'Università statunitense del North Carolina.
I ricercatori hanno dimostrato che cominciare precocemente la terapia a base di farmaci antiretrovirali - in anticipo rispetto a quanto indicato nelle attuali linee guida - aiuta a prevenire la diffusione del virus nel 96% dei casi. Lo studio, pubblicato nel luglio scorso sul New England Journal of Medicine, ha permesso di compiere un passo in avanti senza precedenti nella lotta contro il virus Hiv, chiarendo definitivamente che questo approccio ha il doppio beneficio di combattere il virus e di limitarne sensibilmente la trasmissione.
Al secondo posto della top ten di Science troviamo la missione spaziale giapponese Hayabusa, che ha raccolto e riportato a Terra 52 particelle di polvere dell’asteroide Itokawa, un vero e proprio fossile del Sistema Solare. L’analisi dei grani ha confermato che gran parte delle meteoriti ritrovate sulla Terra sono schegge di asteroidi simili a Itokawa.
La terza posizione è occupata dallo studio genetico comparativo su ominidi e uomo moderno che sta aiutando a svelare le nostre origini. La ricerca riguardante la struttura delle molecole implicate nella fotosintesi, ricostruita in Giappone, si aggiudica il quarto posto con il merito di poter aprire la strada a nuove forme di energia pulita.
La scoperta dell'idrogeno primordiale conquista il quinto posto: attraverso il telescopio Keck nelle Hawaii gli astronomi hanno osservato ai confini dell'universo due nuvole di idrogeno che hanno conservato la loro composizione originale a due miliardi di anni dal Big Bang.
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Science piazza al sesto posto le numerose ricerche impegnate a tracciare il microbioma, la mappa genetica dei batteri che popolano il nostro apparato digerente, che potrebbe avere un ruolo chiave per capire i disturbi legati alla nutrizione.
Gli incoraggianti risultati raggiunti dai test preliminari per arrivare alla messa a punto del vaccino antimalaria, finora condotti su oltre 15.000 bambini di sette Paesi africani, si aggiudicano il settimo posto, mentre in ottava posizione troviamo il telescopio spaziale Kepler della Nasa che ha scoperto i primi sistemi planetari al di fuori del sistema solare e alcuni pianeti simili alla Terra.
Le possibili applicazioni degli zeoliti, minerali porosi utilizzabili per trasformare petrolio in benzina, purificare l’acqua, filtrare l’aria o produrre detergenti, conquistano il nono posto.
Chiudono la top ten di Science alcuni esperimenti riguardanti la longevità: alcuni test stanno dimostrando che, eliminando dall'organismo le cellule più vecchie possa rallentare i processi di invecchiamento, ritardando i sintomi della vecchiaia come cataratta e debolezza muscolare
http://www.tecnici.it/le-10-scoperte-piu-importanti-del-2011-secondo-science_news_x_10493.html
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STEVIA : LA PIANTA MIRACOLOSA non solo per i diabetici
Feb 1st
STEVIA LA PIANTA “MIRACOLOSA” in special modo per i diabetici ma anche per tanti altri disturbi, e’ stata approvata finalmente dalla UE
Coltivare la Stevia
Consigli da esperienza personale e varie fonti, tra cui uno studio dell’Università di
Parma e il sito Stevia libera che ora non è più aggiornato da anni purtroppo.
Se riuscite a comprare una pianta già adulta, per quanto sia brutta e spelacchiata,
fatelo, anche via internet: l’importante è che la pianta sia viva e le radici in buone
condizioni. Otterrete le vostre piante facendo delle talee dividendo i cespi di radici e
piantandoli in vasi separati.
(qui vedete come
, anche se è ininglese si capisce)
È molto difficile fare germinare i semi come potete leggere più avanti, soprattutto
perché non si sa, comprandoli su internet, da quanto tempo siano stati raccolti: più
vecchi sono più bassa è la percentuale di nascite.
Alcuni segreti per fare germogliare i semi:
metterli in un bagno di qualche ora in un infuso di camomilla e equiseto (prima
lasciatelo raffreddare) e poi piantarli in piccoli contenitori riempiti di torba (i vasetti
piccoli che trovate) e tenuto costantemente umido. La difficoltà maggiore stà nel
maneggiare i semi che sono veramente molto piccoli: ci si può aiutare per esempio
con un pezzettino di legno (io ho usato delle pinzette di plastica). Stare attenti al
ristagno d'acqua nelle radici e non fare mai prendere freddo alla pianta. Piantare o
in casa o in serra o aspettare che sia primavera davvero.
Per vedere se i semi che avete comprato sono vivi, potete metterne qualcuno sul
cotone bagnato dentro un piatto e poi coprire con un piatto di plastica bianca come
si faceva con i fagioli a scuola. Se germogliano potete trasferirli in un vasetto prima
che le radichette si attacchino troppo al cotone.
Di seguito altre informazioni
I semi di Stevia rebaudiana Bertonii hanno una alta percentuale
di sterilità: appena raccolti ne germina non più del 15%, e ancor
meno dopo un po' dalla raccolta. Pare che i semi dal colore più
scuro siano più vitali, mentre i più chiari avrebbero una
percentuali di sterilità più elevata.
La Stevia rebaudiana Bertonii è una specie che predilige
temperature abbastanza alte: le temperature ottimali di crescita
sono di circa 20-26 °C. Ha anche elevate esigenze idriche.
La Stevia rebaudiana Bertonii è sensibile al fotoperiodo, cioè alle
ore di illuminazione. Fiorisce quando la durata della luce non
supera le 11-12 ore a giorno. Il fotoperiodo influenza non solo la
crescita, ma anche la concentrazione di stevioside nelle foglie. Le
piante esposte a periodi di illuminazione di 16 ore presentano
internodi mediamente più lunghi, foglie più grandi, una maggiore
produzione di biomassa, ed un aumento degli steviosidi.
Date le elevate cure necessarie alle piantine in semenzaio e le
forti percentuali di germinazioni fallite, è meglio moltiplicare la
pianta per talea e per divisione dei cespi. Quest' ultimo sistema si
adatta meglio ad impianti di limitate dimensioni.
I migliori risultati nella propagazione per talea si hanno
tagliandole all'inizio della stagione vegetativa, da piante
opportunamente selezionate. E' importante la parte della pianta
da cui si prendono le talee (dall'apice delle branche e delle
ramificazioni, o dalle porzioni sottostanti): pare che le talee
ottenute da branche mettano radici migliori.
La distanza ottimale fra le piante risulta 20 cm fra pianta e
pianta, e 50 cm tra le file, e resta uguale sia per piante nate da
seme che per piante ottenute da talea. Con queste distanze è
stata ottenuta la migliore crescita, per altezza delle piante,
numero di nodi, e produzione di biomassa. Nel caso si ricerchi la
produzione di foglie da essiccare, si sono ottenuti risultati
migliori dimezzando la distanza tra le piante sulla fila (da 20 a 10
cm). La densità ottimale è di circa 10-16 piante per metro
quadro.
La sintesi di proteine fogliari, dunque dello stevioside, è legata
all'apporto di carbonio che giunge dalla fotosintesi, e diviene
importante solo quando l'area della foglia raggiunge l'80% del
suo sviluppo totale.
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La raccolta può essere fatta tutta assieme, o ad intervalli di una
settimana. I migliori risultati si ottengono all'inizio della fioritura,
quando la concentrazione di stevioside è massima.
Nel clima italiano, con le debite correzioni climatiche per zona e
altitudine, ci si può regolare così: dal secondo anno di coltura, si
possono ottenere fino a due tagli all'anno, all'inizio dell'estate,
tra fine giugno e inizio luglio, il secondo all'inizio dell'autunno, da
fine settembre a inizio ottobre.
In questi due periodi c'è il massimo sviluppo vegetativo e la
massima concentrazione di stevioside nelle foglie. Il prodotto
dovrà essere successivamente lavorato al fine di selezionare le
foglie. Nelle restanti parti della pianta c'è troppo poco stevioside
per estrazioni economicamente convenienti
Un sito dove chi ha comprato i semi è rimasto soddisfatto:
WORLDWISE GARDEN SEEDS http://www.worldwiseseeds.com/
Dal sito Stevia Libera
. può essere coltivata su balconi e in giardino
. resiste bene anche alla piena luce, e a temperature prossime a zero gradi
. richiede molta acqua, ma vanno evitati i ristagni perchè potrebbero far
marcire le radici
. il terreno per le piante in vaso dovrebbe essere un miscuglio di torba bionda e
torba scura (rapporto 60% e 40%), con l'aggiunta di un elemento inerte
(pomice, polistirolo espanso sbriciolato etc...) per consentire un buon
drenaggio delle radici. Il valore del pH dovrebbe aggirarsi intorno a 6-7.
. ha una crescita e una fotosintesi molto veloce, pertanto un buon concime
naturale è quasi indispensabile: evitate però, se potete, di usare concimi
chimici.
. ci interessa che produca molte e grandi foglie, quindi dovremo privilegiarne la
produttività, piuttosto che la bellezza: va fatta una prima potatura quando le
piantine hanno raggiunto l'altezza di 10-12 cm.
foglie di Stevia
. successivamente, quando la pianta è alta 50-60 cm, si tagliano i rametti che
interessano, preferibilmente fra la tarda primavera e l'inizio dell'autunno, in
questo periodo la pianta è più prod}ttiva.
. la raccolta dei rametti deve essere fatta lasciando due nodi pronti per la
successiva vegetazione sulla pianta madre; i rametti vanno messi ad
essiccare appesi a mazzetti, o su una rete, o su un graticcio di canne in un
locale ventilato e in ombra fino a completa essiccazione; poi si possono
sbriciolare finemente le foglie usando un normale mixer da cucina, e si
conservano in un vaso di vetro ben asciutto e a tenuta ermetica (come tutte le
altre erbe).
. troverete indicazioni più precise nel sito della Euganea Floricoltori (vedi i links)
ci serve sapere che...
. durante l'essiccazione il peso del prodotto fresco si riduce
ad 1/5;
. 15 ml di estratto sono pari a 370 gocce circa;
. 15 ml di estratto corrispondono al potere dolcificante di
circa 1 kg di zucchero;
. una goccia di estratto di Stevia equivale a circa 3 gr di
zucchero;
. 1 cucchiaino da caffè di zucchero pesa circa 2 gr., mentre 1 bustina
preconfezionata di zucchero contiene circa 5 grammi;
. 1 goccia di estratto di Stevia equivale a circa 1,5 cucchiaini di zucchero, e 3
gocce di estratto di Stevia equivalgono quasi ad una bustina di zucchero... ...a
calorie zero!
proviamo a fare da noi...
Estratto liquido di Stevia
L'estratto liquido si prepara mettendo foglie fresche o secche di STEVIA in un litro di
alcool a 95° (100 grammi di polvere o 350 grammi di foglie fresche) e lasciando
macerare il tutto 12 giorni (polvere) o 15 giorni (foglie fresche); basta poi filtrare la
soluzione e diluire l'alcool aggiungendo acqua nella proporzione di 1/2 litro d'acqua
per litro d'alcool nel caso della polvere ed 1/3 di litro d'acqua nel caso delle foglie
fresche. Per ridurre la quantità d'alcool basta poi riscaldare la soluzione a fuoco
lento (senza portarla ad ebollizione) in modo che l'alcool possa evaporare
(attenzione che non si infiammi!). Volendo, si può concentrare la soluzione a piacere
facendola bollire ; si può così arrivare fino alla consistenza dello sciroppo. Per
ottenere un estratto con la capacità dolcificante pari a circa 70 volte quella dello
zucchero si deve concentrare la soluzione descritta (partendo da 1 litro di alcool)
fino a portarla al peso di 200 grammi, l'equivalente di circa 14 chili di zucchero.
Un’ultima cosa: usate foglie adulte, non piccole, altrimenti non dolcificano.
Coltivare la Stevia Consigli da esperienza personale e varie fonti, tra cui uno studio dell¡¦Universita di Parma e il sito Stevia libera che ora non e piu aggiornato da anni purtroppo. Se riuscite a comprare una pianta gia adulta, per quanto sia brutta e spelacchiata, fatelo, anche via internet: l¡¦importante e che la pianta sia viva e le radici in buone condizioni. Otterrete le vostre piante facendo delle talee dividendo i cespi di radici e piantandoli in vasi separati. (qui vedete come
, anche se e in inglese si capisce) E molto difficile fare germinare i semi come potete leggere piu avanti, soprattutto perche non si sa, comprandoli su internet, da quanto tempo siano stati raccolti: piu vecchi sono piu bassa e la percentuale di nascite. Alcuni segreti per fare germogliare i semi: metterli in un bagno di qualche ora in un infuso di camomilla e equiseto (prima lasciatelo raffreddare) e poi piantarli in piccoli contenitori riempiti di torba (i vasetti piccoli che trovate) e tenuto costantemente umido. La difficolta maggiore sta nel maneggiare i semi che sono veramente molto piccoli: ci si puo aiutare per esempio con un pezzettino di legno (io ho usato delle pinzette di plastica). Stare attenti al ristagno d'acqua nelle radici e non fare mai prendere freddo alla pianta. Piantare o in casa o in serra o aspettare che sia primavera davvero. Per vedere se i semi che avete comprato sono vivi, potete metterne qualcuno sul cotone bagnato dentro un piatto e poi coprire con un piatto di plastica bianca come si faceva con i fagioli a scuola. Se germogliano potete trasferirli in un vasetto prima che le radichette si attacchino troppo al cotone. Di seguito altre informazioni I semi di Stevia rebaudiana Bertonii hanno una alta percentuale di sterilita: appena raccolti ne germina non piu del 15%, e ancor meno dopo un po' dalla raccolta. Pare che i semi dal colore piu scuro siano piu vitali, mentre i piu chiari avrebbero una percentuali di sterilita piu elevata. La Stevia rebaudiana Bertonii e una specie che predilige temperature abbastanza alte: le temperature ottimali di crescita sono di circa 20-26 ¢XC. Ha anche elevate esigenze idriche. La Stevia rebaudiana Bertonii e sensibile al fotoperiodo, cioe alle ore di illuminazione. Fiorisce quando la durata della luce non supera le 11-12 ore a giorno. Il fotoperiodo influenza non solo la crescita, ma anche la concentrazione di stevioside nelle foglie. Le piante esposte a periodi di illuminazione di 16 ore presentano internodi mediamente piu lunghi, foglie piu grandi, una maggiore produzione di biomassa, ed un aumento degli steviosidi. Date le elevate cure necessarie alle piantine in semenzaio e le forti percentuali di germinazioni fallite, e meglio moltiplicare la pianta per talea e per divisione dei cespi. Quest' ultimo sistema si adatta meglio ad impianti di limitate dimensioni. I migliori risultati nella propagazione per talea si hanno tagliandole all'inizio della stagione vegetativa, da piante opportunamente selezionate. E' importante la parte della pianta da cui si prendono le talee (dall'apice delle branche e delle ramificazioni, o dalle porzioni sottostanti): pare che le talee ottenute da branche mettano radici migliori. La distanza ottimale fra le piante risulta 20 cm fra pianta e pianta, e 50 cm tra le file, e resta uguale sia per piante nate da seme che per piante ottenute da talea. Con queste distanze e stata ottenuta la migliore crescita, per altezza delle piante, numero di nodi, e produzione di biomassa. Nel caso si ricerchi la produzione di foglie da essiccare, si sono ottenuti risultati migliori dimezzando la distanza tra le piante sulla fila (da 20 a 10 cm). La densita ottimale e di circa 10-16 piante per metro quadro. La sintesi di proteine fogliari, dunque dello stevioside, e legata all'apporto di carbonio che giunge dalla fotosintesi, e diviene importante solo quando l'area della foglia raggiunge l'80% del suo sviluppo totale. La raccolta puo essere fatta tutta assieme, o ad intervalli di una settimana. I migliori risultati si ottengono all'inizio della fioritura, quando la concentrazione di stevioside e massima. Nel clima italiano, con le debite correzioni climatiche per zona e altitudine, ci si puo regolare cosi: dal secondo anno di coltura, si possono ottenere fino a due tagli all'anno, all'inizio dell'estate, tra fine giugno e inizio luglio, il secondo all'inizio dell'autunno, da fine settembre a inizio ottobre. In questi due periodi c'e il massimo sviluppo vegetativo e la massima concentrazione di stevioside nelle foglie. Il prodotto dovra essere successivamente lavorato al fine di selezionare le foglie. Nelle restanti parti della pianta c'e troppo poco stevioside per estrazioni economicamente convenienti Un sito dove chi ha comprato i semi e rimasto soddisfatto: WORLDWISE GARDEN SEEDS http://www.worldwiseseeds.com/ DAl sito Stevia Libera „h puo essere coltivata su balconi e in giardino „h resiste bene anche alla piena luce, e a temperature prossime a zero gradi „h richiede molta acqua, ma vanno evitati i ristagni perche potrebbero far marcire le radici „h il terreno per le piante in vaso dovrebbe essere un miscuglio di torba bionda e torba scura (rapporto 60% e 40%), con l'aggiunta di un elemento inerte (pomice, polistirolo espanso sbriciolato etc...) per consentire un buon drenaggio delle radici. Il valore del pH dovrebbe aggirarsi intorno a 6-7. „h ha una crescita e una fotosintesi molto veloce, pertanto un buon concime naturale e quasi indispensabile: evitate pero, se potete, di usare concimi chimici. „h ci interessa che produca molte e grandi foglie, quindi dovremo privilegiarne la produttivita, piuttosto che la bellezza: va fatta una prima potatura quando le piantine hanno raggiunto l'altezza di 10-12 cm. „h successivamente, quando la pianta e alta 50-60 cm, si tagliano i rametti che interessano, preferibilmente fra la tarda primavera e l'inizio dell'autunno, in questo periodo la pianta e piu prod}ttiva. „h la raccolta dei rametti deve essere fatta lasciando due nodi pronti per la successiva vegetazione sulla pianta madre; i rametti vanno messi ad essiccare appesi a mazzetti, o su una rete, o su un graticcio di canne in un locale ventilato e in ombra fino a completa essiccazione; poi si possono sbriciolare finemente le foglie usando un normale mixer da cucina, e si conservano in un vaso di vetro ben asciutto e a tenuta ermetica (come tutte le altre erbe). „h troverete indicazioni piu precise nel sito della Euganea Floricoltori (vedi i links) ci serve sapere che... „h durante l'essiccazione il peso del prodotto fresco si riduce ad 1/5; „h 15 ml di estratto sono pari a 370 gocce circa; „h 15 ml di estratto corrispondono al potere dolcificante di circa 1 kg di zucchero; „h una goccia di estratto di Stevia equivale a circa 3 gr di zucchero; „h 1 cucchiaino da caffe di zucchero pesa circa 2 gr., mentre 1 bustina preconfezionata di zucchero contiene circa 5 grammi; „h 1 goccia di estratto di Stevia equivale a circa 1,5 cucchiaini di zucchero, e 3 gocce di estratto di Stevia equivalgono quasi ad una bustina di zucchero... ...a calorie zero! proviamo a fare da noi... Estratto liquido di Stevia L'estratto liquido si prepara mettendo foglie fresche o secche di STEVIA in un litro di alcool a 95¢X (100 grammi di polvere o 350 grammi di foglie fresche) e lasciando macerare il tutto 12 giorni (polvere) o 15 giorni (foglie fresche); basta poi filtrare la soluzione e diluire l'alcool aggiungendo acqua nella proporzione di 1/2 litro d'acqua per litro d'alcool nel caso della polvere ed 1/3 di litro d'acqua nel caso delle foglie fresche. Per ridurre la quantita d'alcool basta poi riscaldare la soluzione a fuoco lento (senza portarla ad ebollizione) in modo che l'alcool possa evaporare (attenzione che non si infiammi!). Volendo, si puo concentrare la soluzione a piacere facendola bollire ; si puo cosi arrivare fino alla consistenza dello sciroppo. Per ottenere un estratto con la capacita dolcificante pari a circa 70 volte quella dello zucchero si deve concentrare la soluzione descritta (partendo da 1 litro di alcool) fino a portarla al peso di 200 grammi, l'equivalente di circa 14 chili di zucchero. Un¡¦ultima cosa: usate foglie adulte, non piccole, altrimenti non dolcificano. Buona fortuna! IsabellaUn sito italiano dove vendono i semi :
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Meditazione ed effetti
Gen 21st
Quali sono le sostanze chimiche prodotte durante la meditazione? E soprattutto come queste influiscono positivamente sul benessere del tuo corpo e della tua mente? Scopriamolo insieme. GABA Chi medita regolarmente incrementa notevolmente la produzione di questo neurotrasmettitore chiamato anche Acido Gamma Amino Butirrico. Questa sostanza regola il sistema nervoso centrale e svolge un ruolo particolarmente importante per ristabilizzare i disturbi dell’umore. Ricerche dimostrano che ansia, tensione, insonnia e a livelli più gravi epilessia siano tutte conseguenze dovute ad una inadeguata produzione di GABA da parte del nostro cervello. Uno studio condotto alla Yale University – una delle più prestigiose università degli Stati Uniti – ha rivelato che chi soffre di attacchi di panico ha un livello di GABA il 22% (circa) inferiore rispetto a chi non soffre di questo disturbo. Tutti coloro che soffrono di dipendenza, inclusa dipendenza da alcol, droga, tabacco, caffeina, cibo e persino shopping, hanno questo fattore in comune: un basso livello di GABA. A questo punto è chiaro perchè GABA è così importante! DHEA La meditazione porta anche ad un considerevole aumento dei livelli dell’ormone DHEA (Deidroepiandrosterone). Oggi sappiamo che un basso livello di questo ormone è associato al rischio di infarto, diabete, cancro, osteoporosi, artrite reumatoide, obesità e fatica cronica. Al contrario, alti livelli di DHEA aumentano la memoria, alleviano la depressione e migliorano considerevolmente il senso di benessere fisico e psicologico. Inoltre, forniscono un forte supporto al nostro sistema immunitario, tanto da convincere molti scienziati che un’ insufficiente produzione di DHEA può contribuire al collasso del sistema immunitario in età avanzata. Melatonina La Melatonina è un ormone sintetizzato dalla ghiandola epineale del cervello a partire da un amminoacido chiamato triptofano. La funzione della melatonina è quella di regolare il ciclo sonno-veglia e i suoi livelli registrano un picco nelle ore notturne. Ricerche hanno dimostrato che è anche un potente antiossidante che previene l’invecchiamento cellulare. Purtroppo, lo stress riduce significativamente i livelli di melatonina nel sangue. La buona notizia è che chi pratica la meditazione è capace di mantenere livelli ottimali di melatonina, ritornando in equilibrio e riducendo di conseguenza il livello di stress. Come risultato, chi pratica la meditazione dorme di più e meglio e si sveglia ogni mattina sentendosi più riposato. Serotonina La Meditazione aumenta anche la produzione di Serotonina nel nostro Cervello. La serotonina è uno dei principali neurotrasmettitori e ha una forte influenza sul nostro umore e il nostro comportamento. Non a caso è anche conosciuta come ‘ormone della felicità’. Bassi livelli di serotonina sono direttamente collegabili a mal di testa, emicrania, depressione, obesità, insonnia, narcolessia (eccessiva sonnolenza diurna), apnea durante il sonno, sindrome premestruale, fibromialgia.
Endorfine Le Endorfine sono dei neurotrasmettitori che il nostro corpo utilizza per ridurre la sensazione di dolore e che sono anche responsabili del senso di serenità o pienezza che ci capita di provare. Si ritiene anche che le endorfine riducano la pressione sanguigna e che rappresentino un valido aiuto nella lotta contro il cancro. I corridori conoscono bene le endorfine, in quanto queste vengono rilasciate soprattutto durante allenamenti aerobici di intensità moderata o alta. Le endorfine portano anche a quello che viene chiamato ‘runner’s high’, lo stato fisico in cui un corridore continua la sua corsa nonostante il dolore, riuscendo perfino a superare quello che prima era considerato il suo limite. La meditazione può autarti a modificare le sensazioni che proviamo grazie alla produzione di endorfina che stimola. HGH Una meditazione profonda incrementa i livelli di HGH, l’Ormone della Crescita che il tuo corpo già produce naturalmente. Questo ormone stimola la crescita durante l’infanzia e protegge i tessuti e gli organi durante tutto l’arco della tua vita. L’ormone della crescita viene prodotto dalla ghiandola pituitaria, una ghiandola endocrina che si trova alla base del tuo cranio. A partire dai quarant’anni circa la quantità di HGH che questa ghiandola produce incomincia a diminuire, ed è questa diminuzione a causare la fragilità corporea legata all’invecchiamento. La densità ossea diminuisce così come la massa muscolare, mentre la percentuale di grasso corporeo aumenta. Il cuore si indebolisce e non riusciamo più ad esercitarci come prima. Sperimentiamo anche un umore peggiore e mancanza di motivazione. Questo è il motivo per cui molta gente oggigiorno spende considerevoli somme di denaro per assumere HGH: è un ormone fondamentale per la nostra salute e il nostro benessere. Ma ancora una volta una pratica meditativa quoitidiana può aiutarti a raggiungere gli stessi benefici (se non addirittura maggiori) ad un costo inferiore sia per il tuo corpo che per le tue tasche. Cortisolo Il Cortisolo è un ormone nocivo per il nostro organismo. Alti livelli di cortisolo, specialmente per un periodo prolungato, accellerano l’invecchiamento cellulare. Studi dimostrano che alti livelli di cortisolo possono causare diminuzione della densità ossea e dei tessuti muscolari oltre che un aumento della pressione sanguigna e del grasso addominale (legato quest’ultimo a molti più problemi di salute rispetto al grasso che si deposita in altre parti del corpo). Un alto livello di cortisolo può anche causare danni alla funzione tiroidea, indebolimento delle funzioni cognitive, squilibrio nei livelli di zuccheri come l’iperglicemia, decremento delle difese immunitarie e risposte infiammatorie nei tessuti. Inoltre può portare ad un aumento del livello di colesterolo ‘cattivo’ (LDL) e una diminuzione di colesterolo ‘buono’ (HDL). La meditazione ti aiuterà a ridurre i livelli di cortisolo nel sangue a prevenire i tanti problemi che può causare al tuo organismo. Ricorda: la Meditazione è un toccasana per la chimica del tuo corpo e della tua mente.
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Il cambio delle frequenze nella musica utilizzando il diapason scientifico di Giuseppe Verdi a 432Hz
Gen 10th
UN VIDEO PREZIOSO CHE SPIEGA IL NECESSARIO CAMBIO NELLA FREQUENZA PER TRASFORMARE IL PARADIGMA MUSICALE DEL CONTROLLO MEDIATICO GLOBALE, ED È UNA MAGNIFICA OPPORTUNITÀ PER INNOVARE LA MUSICA:
ORA PIU CHE MAI NECESSARIO CHE LE FREQUENZE DELLA MUSICA SIANO COERENTI ALLA VIBRAZIONE NATURALE DEI SUONI AFFINCHE`L'EQUILIBRIO POSSA ESISTERE IN NOI STESSI E POSSA ESSERE BENEFICIATO L'AMBIENTE. SE TROVI CHE QUESTE INFORMAZIONI SIANO IMPORTANTI ED IN SINTONIA CON IL TUO SENTIRE, TI PREGHIAMO DI DIFFONDERLE. GRAZIE!
PER MAGGIORI INFO: www.holonmusic.com
Giuseppe Verdi nel 1884 scrisse una lettera, indirizzata alla Commissione musicale del governo italiano, in cui chiese di ufficializzare l’utilizzo del corista (diapason) con la nota LA di riferimento per l’accordatura, a 432Hz, scrivendo a riguardo una frase: "per esigenze scientifico matematiche".
Che cosa intendeva dire? Per capirlo bene e con più chiarezza è necessario introdurre un'altra frequenza: quella di 8Hz.
1) Le onde di consapevolezza "ordinarie" del cervello umano variano da 14Hz a 40Hz. In questo range operano solamente alcuni dendriti (le fibre minori del neurone che trasportano il segnale nervoso) delle cellule del cervello che utilizzano prevalentemente l'emisfero sinistro (quello più razionale) come centro di attività.
Se i nostri due emisferi cerebrali si sincronizzassero alla frequenza di 8Hz lavorerebbero in modo uguale (balance-bilancia di equilibrio), ricevendo il massimo flusso di informazioni.
2) 8Hz è anche la frequenza di replicazione della doppia elica del DNA.
3) 8Hz è il "battito" fondamentale del pianeta, noto come "risonanza fondamentale di cavità Schumann", risonanze elettromagnetiche globali, cioè, eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella cavità formata dalla superficie terrestre e dalla ionosfera.
4) 8Hz è la frequenza del subsuono emesso dai delfini, non udibile, ma risuonante sino a 16 km dal punto di emissione che riequilibra ed armonizza, grazie anche alla capacità superconduttiva dell’acqua, l’intero pianeta.
In termini musicali, la frequenza di 8Hz corrisponde a una nota di Do. Salendo di cinque ottave, cioé percorrendo cinque volte le sette note della scala, si arriva ad un Do di 256Hz, scala in cui il “La” ha una frequenza di 432Hz.
Suonando il Do a 256Hz, per il principio delle armoniche (secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli di quella frequenza), anche i Do delle altre ottave cominceranno a vibrare per "simpatia", facendo risuonare naturalmente la frequenza di 8Hz. Ecco perché il corista a 432 oscillazioni al secondo è definito "diapason scientifico".
Esso fu approvato all'unanimità al congresso dei musicisti italiani del 1881 e proposto dai fisici Sauveur, Meerens, Savart, e dagli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi.
Prendiamo attentamente in considerazione che nell'universo tutto è energia in vibrazione. Ogni particella subatomica, atomo, struttura molecolare, cellula e ogni organo del corpo, vibrano ad una determinata frequenza. Questa meravigliosa armonia ha una propria firma vibrazionale.
Molti medici e studiosi affermano che se una parte del corpo si ammala la causa è da ricercare nella frequenza che si è alterata ed il corpo vibra in modo disarmonico. Essere sani significa vibrare all’unisono armonicamente.
Ogni organo ha la sua frequenza (multipli e sottomultipli del 432Hz), essa si altera in caso di malattia, il riequilibrio e la guarigione avvengono quando sullo stesso organo, viene fatta risuonare la corretta frequenza di risonanza.
Dunque suonare e ascoltare musica intonata a 432Hz riequilibra il corpo e per effetto vibrazionale anche la natura circostante, ridando il primordiale equilibrio di pace e benessere.
Sappiamo che la musica è "informazione", la quantità di dati sonori creati a 432Hz, non si perdono tra le molecole dei gas presenti nell’aria che trasportano il suono perché compatibili con la loro struttura molecolare.
Ascoltare, suonare e cantare musica, armonizzati alla frequenza del "Diapason Scientifico" a 432Hz dona beneficio all'intero pianeta . Per questo motivo ti suggeriamo la procedura per convertire la musica da 440 a 432Hz.
Se vuoi comprare il diapason scientifico a 432Hz lo puoi fare tramite questo sito:
http://www.kunath.com/Accessories/Tuning-fork-a%3D432-Hz::24.html
PROCEDIMENTO DI CONVERSIONE DELLA MUSICA DA 440 A 432HZ CON AUDACITY :
Scaricare da Internet il programma gratuito Audacity.
Link al sito ufficiale: http://audacity.sourceforge.net/
All’inizio, clicca Scaricare Audacity 1.3.12 (Beta). Una volta installato, apri il programma e segui la seguente procedura:
1—Clicca in Archivio—apri, seleziona la canzone (in formato wave no audio) che appare in forma di grafico
2—Clicca Editare—Seleziona tutto, vedrai che si oscura la pista.
3—Clicca Effetti—Cambia velocità (tempo e intonazione). In "Percentuale di cambiamento" scrivi il valore: (meno) - 1,818.
4—Clicca OK.
5—Clicca File-Esporta e seleziona dove salvare la canzone.
Esportarlo come Wav e non MP3, nel formato d'onda Wav le armoniche non si comprimono mentre l' MP3 inibisce delle armoniche fondamentali, tagliando delle frequenze necessarie.
Nel formato Wav puoi passare le canzoni in un cd e riprodurlo dove vuoi lettori cd, auto...
"Eventualmente, se esporti la canzoni in formato mp3, assicurati di impostare un bitrate uguale o superiore a 192kb/s".
Questa è un'altra opzione, segnalata da un tecnico del suono.
1 - Cliccare su File, Apri, selezionare il brano e appare come un grafico
2 - Fare clic su Modifica, Seleziona tutto, vedrete che si scurisce.
3 - Clic-Change Effetto della velocità. Variazione percentuale del valore: -1.818
4 - Fare clic su OK.
5 - "esportazione" come file wav e scegliere dove salvare il brano.
Ascoltando il brano, vediamo che il cambiamento di velocità, non si nota. Questa conversione è migliore di quella precedente in termini di qualità del suono e precisione nella sintonizzazione della frequenza.
Esporta come WAV e MP3, queso ha il uso senso. In formato wav le frecuente d'onda non sono compres, mentre il formato mp3 inibisce le frequenze armoniche fundamentali necessarie.
Col formato wav puoi registrare le canzoni su un disco e riprodurlo su qualsiasi mini hi-fi, lettore CD, in auto...
Beh, spero che questo semplice tutorial ti aiuterà ad avere la tua collezione musicale a 432Hz.
Grazie per la vostra attenzione, benedizioni!
Flavia Vallega
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La Cometa Lovejoy
Gen 1st
Non poteva arrivare che a Natale lo spettacolo meraviglioso della cometa Lovejoy, che nei giorni scorsi è misteriosamente sopravvissuta all’incontro ravvicinato con il Sole. Ad ammirarla e a diffondere le immagini davvero uniche sono stati gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale (Iss). "E’ la cosa più sorprendente che io abbia mai visto nello spazio", ha detto in un’intervista ad una tv americana il comandante della Iss, Dan Burbank.
Video da vedere :
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Hu5PqQdVI5E
La cometa di ghiaccio larga 201 metri era scomparsa dietro la faccia posteriore del sole, riemergendo poi dall’altra parte.
Roma, 23 dicembre 2011 - Non poteva arrivare che a Natale lo spettacolo meraviglioso della cometa Lovejoy, che nei giorni scorsi è misteriosamente sopravvissuta all’incontro ravvicinato con il Sole. Ad ammirarla e a diffondere le immagini davvero uniche sono stati gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale (Iss). "E’ la cosa più sorprendente che io abbia mai visto nello spazio", ha detto in un’intervista ad una tv americana il comandante della Iss, Dan Burbank.
Le foto sono state diffuse dalla Nasa e presentate dall’agenzia spaziale americana come le più simboliche mai riprese dalla Stazione Spaziale. Il comandante Burbank le ha riprese dalla Cupola, la grande finestra-osservatorio della stazione orbitale.
E' accaduto nella notte fra il 21 e il 22 dicembre, quando la cometa scampata alla distruzione è "emersa" dall’orizzonte terrestre mentre la Stazione Spaziale orbitava ad un’altezza di circa 400 chilometri dalla superficie del nostro pianeta. "Stavamo volando sulla Tasmania e avevamo appena osservato la tempesta che nel Sud del Pacifico ha colpito le Filippine. Era notte e i lampi riempivano tutto il cielo", ha raccontato Burbank.
"Poco prima che sorgesse il Sole - ha proseguito - l’orizzonte della Terra ha cominciato a illuminarsi, colorandosi di blu e porpora e in quel momento è comparso un lungo arco verde che si estendeva per circa 10 gradi dall’orizzonte". Al momento l’astronauta non aveva idea di che cosa stesse osservando ed ha continuato a seguire il lungo arco finché non è stato nascosto dal modulo-laboratorio giapponese Kibo, agganciato alla Stazione Spaziale.
Dopo gli astronomi, che si aspettavano di vederla morire nel suo tuffo nel Sole, la cometa ha stupito così anche gli astronauti. "E’ la cosa più spettacolare che si possa immaginare e nello spazio - ha concluso Burbak - di cose straordinarie se ne vedono davvero molte".
http://qn.quotidiano.net/tecnologia/2011/12/23/642448-cometa_lovejoy_illumina_natale.shtml
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Sembra l'abbia fatto apposta, Lovejoy, a sopravvivere all'abbraccio mortale del Sole e regalarci quest'immagine mozzafiato per Natale.La piccola cometina di 200 metri di diametro era sopravvissuta nei giorni scorsi a un incontro ravvicinato con la nostra stella, passando attraverso la sua atmosfera caldissima, qualche milione di gradi.
Ora se ne sta allontanando in gran fretta ma ha sviluppato una coda di migliaia e migliaia di chilometri, non visibile a occhio nudo, che è stata però immortalata dalla Stazione spaziale internazionale, ISS.
L'astronauta Dan Burbank, con una normale macchina reflex di buona qualità, è riuscito a scattare questa foto e spedirla a terra.
Lovejoy il nome lo ha preso da quello del suo scopritore, come uso, un appassionato che l'ha intravista per primo in cielo come un piccolo puntino bianco in mezzo a mille altri, alla fine di novembre , e ha capito che era una cometa in arrivo e non una delle stelle di quel pezzo di cielo.
Ma come fa un piccolo corpo di soli 200 metri di diametro a produrre una coda così bella, visibile e soprattutto estesa? Facile. Il Sole, con la sua luce ultravioletta e il vento solare formato da particelle che emette continuamente, incide sulla cometa e, sia per riscaldamento che per urto, stacca dal leggerissimo velo di ghiaccio disteso sulla superficie della cometa miliardi e miliardi di minuscole particelle di ghiacci e polvere, che vengono poi sospinti ulteriormente dalla radiazione solare.
È questa la coda della cometa, il cui nome significa appunto "stella con la chioma", miliardi e miliardi di minuscoli catarifrangenti illuminati dalla luce solare, una coda tanto grande quanto impalpabile. Se potessimo idealmente metterla in un sacco non occuperebbe un volume maggiore quello di una lavatrice. Beati gli astronauti della ISS quindi che si godono lo spettacolo e grazie per questo regalo natalizio che ci hanno fatto.
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-12-22/cometa-lovejoy-220432.shtml?uuid=AawO7qWE
Lovejoy: grande spettacolo dalla Stazione Spaziale
La notte tra il 21 e 22 dicembre il corpo celeste è stato avvistato dal comandante Burbank.
Dopo essere sopravvissuta all'incontro ravvicinato con il Sole la cometa Lovejoy ha regalato uno spettacolo unico agli astronauti della Stazione Spazioale Internazionale (Iss). Il comandante della Stazione, Dan Burbank, ha raccontato con toni entusiasti alla tv americana l'avvistamento della cometa: "È la cosa più spettacolare che io abbia mai visto nello spazio - ha detto l'astronauta -. E di cose straordinarie quassù se ne vedono davvero molte".
Ora è la Cometa di Natale
Lovejoy, ribattezzata la "cometa di Natale", è emersa dall'orizzonte terrestre la notte tra il 21 e il 22 dicembre, mentre la Stazione Spaziale orbitava ad un'altezza di circa 400 chilometri dalla superficie del nostro pianeta. "Stavamo volando sulla Tasmania e avevamo appena osservato la tempesta che nel Sud del Pacifico ha colpito le Filippine. Era notte e i lampi riempivano tutto il cielo", ha raccontato Burbank."Poco prima che sorgesse il Sole - prosegue - l'orizzonte della Terra ha cominciato a illuminarsi, colorandosi di blu e porpora e in quel momento è comparso un lungo arco verde che si estendeva per circa 10 gradi dall'orizzonte".
Immortalata dalla Nasa
L'astronauta sul momento non sapeva di cosa si trattasse ma poi la Nasa ha chiarito che si trattava della cometa che qualche giorno fa è scampata alla distruzione dopo essersi avvicinata troppo al Sole.
Era stata avvistata per la prima volta qualche giorno fa da un astrofilo dilettante australiano, Terry Lovejoy, che ha avuto il privilegio di regalarle il suo nome. Lovejoy è una piccola cometa del diametro di 200 metri, che aveva puntato dritto verso il Sole. Durante la sua breve parabola è anche diventata una star di Twitter: esperti e semplici appassionati scommettevano sul web se avrebbe impattato contro il sole sciogliendosi completamente (il nucleo delle comete è fatto di ghiaccio).
Tornerà tra 800 anni
Alla fine Lovejoy è riuscita a sopravvivere, scampando la notte scorsa all’incontro ravvicinato col Sole dopo averlo circumnavigato. L'hanno immortalata i telescopi della Nasa, che hanno ripreso le varie fasi del possibile suicidio scampato. Certo, ne è uscita molto ridimensionata, vedendo evaporare il 90% della sua massa, ma almeno potrà ripresentarsi all’appuntamento con la nostra stella tra 800 o 900 anni.
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