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Categoria: "Scoperte"

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO -ELETTROSMOG

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO (ELETTROSMOG)

COSA È


Inquinamento provocato dalle radiazioni elettromagnetiche di apparecchi elettrici, linee di trasmissione dell'energia elettrica o antenne per le radiocomunicazioni.

Alle onde elettromagnetiche naturali cosmiche e terrestri negli ultimi anni si sono aggiunte quelle prodotte dalle linee di alta tensione, quelle delle radio televisioni e satellitari e per ultime wireless e wifi.


Ovunque si utilizzi l’elettricità, si generano dei campi elettrici  e magnetici a bassa o ad alta frequenza

Bassa Frequenza (3Hz÷3KHz):

  • elettrodotti
  • elettrodomestici



Alta frequenza (30 KHz÷300GHz):

  • telefonia mobile e cellulare
  • Stazioni radio
  • Televisione digitale
  • Sistemi Wi-Fi, Sistemi Wi-Max;
  • Radar

Elettrodotto a bassa frequenza

Ripetitori ad alta frequenza

Antenne telefonia mobile alta frequenza

 

SALUTE

Il corpo umano, a contatto di questo surplus di onde, può subire delle alterazioni, che in parte sono state documentate e riconosciute dalla comunità medica e scientifica. Non tutti i danni sono stati ancora valutati perché purtroppo la ricerca medica è ancora un passo indietro rispetto al progresso tecnologico.

Basti pensare che il corpo umano è fatto dall’80 per cento d’acqua e funziona per impulsi elettrici….. va da se che una qualche influenza il campo elettromagnetico la eserciti.

L'ipotesi avanzata per la prima volta nel 1979 dalla ricercatrice americana Nancy Wertheimer, è che un'eccessiva dose di onde elettromagnetiche possa causare tumori o malattie nervose nell'uomo.

Le indagini compiute negli ultimi venti anni, pur non essendo riuscite a confermarla definitivamente, hanno messo in luce risultati inquietanti, soprattutto se riferite a tempi di controllo del lungo periodo.

Nel 1995 l'Istituto Superiore della sanità Italiano, ha redatto un rapporto che esaminava oltre 150 studi condotti nel mondo. Le conclusioni sono state: possibile aumento da due a quattro volte di casi di leucemia infantile nei bambini esposti a campi magnetici superiori a 0,016 A/m e 6Vm.

È assolutamente sconsigliato l’uso di cellulari e tablet ai bambini, soprattutto con sim inserita e wifi acceso.

SENTENZE che stabiliscono il nesso causale tra inquinamento elettromagnetico ed insorgenza di tumori:

I rischi delle onde elettromagnetiche 
"È una sentenza straordinariamente importante - commenta l'avvocato Bertone - perché il fatto che si riconosca la causa oncogena insita nei campi elettromagnetici generati dai cellulari è il segno del continuo avanzamento delle conoscenze scientifiche. Il telefono cellulare è un dispositivo tecnologico che emette onde elettromagnetiche ad altissima frequenza e ogni giorno più di 40 milioni di italiani lo utilizzano. Per questo è importante che tutti siano al corrente dei rischi che corrono loro stessi e coloro che hanno intorno. È, dunque, importante riflettere sul problema e adottare le giuste contromisure".

Particolare attenzione alle persone che hanno subito un intervento di PACEMAKER al cuore .

Attività elettrica del cuore
Il cuore è dotato di un sistema elettrico interno che controlla la FREQUENZA e il RITMO CARDIACO; a ogni battito un segnale elettrico si diffonde dalla sommità del cuore e raggiunge la parte inferiore dell’organo, il passaggio del segnale fa si che il cuore si contragga e riesca a pompare sangue.
I pacemakers sono dispositivi elettronici che elaborano segnali elettrici.

Il PM, sia quello temporaneo sia definitivo, crea degli impulsi elettrici di bassa intensità ed è in grado di:

  • monitorare l’attività elettrica del cuore
  • velocizzare il battito cardiaco troppo lento
  • tenere sotto controllo il battito irregolare o troppo veloce
  • far contrarre normalmente i ventricoli
  • coordinare l’attività elettrica tra le cavità superiori e quelle inferiori


QUINDI
 per sua natura è sensibile ai campi elettromagnetici!

È prudente evitare o limitare il più possibile i tempi di esposizione ed i luoghi dove i valori dei campi elettromagnetici sono più elevati, ad esempio le vicinanze di ripetitori, antenne radio-televisive, antenne per telefonia mobile e tralicci dell’alta tensione.

È necessario tenere il telefono cellulare a distanza di 20-30 cm o tenerlo all’interno di una custodia schermata che limiti al minimo l’esposizione al campo elettromagnetico; è importante usare sempre l’auricolare.

È consigliabile VERIFICARE l’ambiente in cui viviamo, casa o ufficio (i luoghi dove si trascorre più tempo); rilevare l’intensità di campi elettromagnetici (CEM) ad alta e bassa frequenza e fare un esame sulle abitudini relative ai tempi e luoghi di esposizione ed intervenire ad eliminare i rischi per la salute.

ABITASANO® offre questo servizio con il fine di non stravolgere lo stile di vita consolidato.

L’obiettivo è di riuscire a trovare sempre SOLUZIONI MIRATE.

 

www.notiziefree.it/lo-smartphone-potrebbe-interferire-con-il-pacemaker-meglio-tenerlo-lontano-dal-cuore-12412.html

SOLUZIONI

Proteggiamo le abitazioni dai campi elettromagnetici (CEM) creati da ripetitori, antenne per telefonia, radioamatori, elettrodotti e da qualunque fonte esterna o interna all’abitazione.

Noi di ABITASANO® possiamo risanare gli ambienti dall'inquinamento elettromagnetico, prodotto sia da sorgenti naturali (provenienti dal sottosuolo), sia da sorgenti artificiali (CEM da corrente elettrica, da radiofrequenze e da microonde dei cellulari).

Possiamo usare delle guaine, delle reti e dei tessuti specifici in grado di schermare in modo selettivo le radiazioni senza bloccare quelle naturali della terra delle quali l'uomo ha bisogno per stare bene ma anche quelle artificiali necessarie al corretto funzionamento delle apparecchiature quali telefoni cellulari e PC. Le soluzioni per il risanamento e la conseguente protezione permanente degli ambienti vanno valutate caso per caso e la Ditta CHIAROSCURO DI N.M. opera in tal senso su richiesta specifica.

Utilizzo di strumento di misurazione per rilevare il campo elettromagnetico ad alta frequenza

Strumento di misurazione per rilevare il campo elettromagnetico a bassa frequenza

Cavo elettrico schermato

Rete schermante su pannelli isolanti

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Fissaggio di rete schermante su pannelli isolanti

Utilizzo di strumento di misurazione per rilevare il campo elettromagnetico ad alta frequenza

RADIAZIONI

COSA SONO

Per radioattività si intende la proprietà dei nuclei di alcune sostanze (radio, uranio, attinio, torio, etc.) di disintegrarsi spontaneamente emettendo radiazioni particolarmente intense e trasformandosi in nuclei di altri atomi solitamente più leggeri.
Nel fenomeno della radioattività le radiazioni (o raggi) emesse possono essere di tre tipi: α, β, ϒ
Alfa: Radiazioni deboli, vengono bloccate da strati sottili di materiale sono tuttavia molto pericolose se vengono provocate da gas radioattivi, se respirati le radiazioni possono agire dall'interno dell'apparato respiratorio e favorire l'insorgere di un cancro ai polmoni.
Beta: Penetrano i materiali per una certa profondità
Gamma: Possono essere bloccate sono con strati di metalli pesanti molto densi come ad esempio il piombo.

“RADIOATTIVITA' IN CASA VOSTRA? 

Sì. Senza saperlo, potreste avere in casa vostra un livello pericoloso di radioattività. Siete certi dei materiali con i quali è stata costruita? E sapete anche cosa c'è nel sottosuolo? No? Allora leggete qua. 

IL CEMENTO

Nel caso del cemento incide fortemente la zona di provenienza. Mentre il cemento Portland presenta contenuti livelli di radioattività naturale, il cemento pozzolanico, proveniente da suoli di estrazione ricchi di elementi uranici, ha valori sensibilmente più elevati, fino a sei sette volte i valori medi riscontrati nei rimanenti casi.

IL TUFO, IL GRANITO, LE CERAMICHE E IL PORFIDO 

Tufo, granito, ceramiche e porfido hanno spesso elevati livelli di radioattività, ma pochi lo sanno. Il tufo in molte regioni non è impiegato per costruire abitazioni, ma solo per muretti e strutture ornamentali, invece in altre regioni quali la Campania e il Lazio l'uso del tufo è tradizionalmente più esteso, anche per le mura delle case. Nel caso del granito l’attività specifica dell’equivalente di radium varia notevolmente in funzione del tipo e della provenienza della pietra, giungendo ad una variabilità fino a un fattore cinque tra minimo e massimo, rispetto al fondo di radioattività naturale. Alcune piastrelle in ceramica sono abbastanza radioattive e poco adatte a pavimentare le abitazioni. Il porfido è diffusissimo, soprattutto per rivestimenti e pavimentazione: una piazza coperta di cubetti di porfido, a causa del Torio in esso contenuto, emette più radiazioni dei primi 30Km intorno alla centrale di Chernobyl. Addirittura in una famosa piazza di Roma si misurano 7mSv, contro i 5mSv dell'area proibita intorno a Chernobyl. (1 Sievert=100 rem).

Mappa della presenza di gas Radon nelle regioni italiane
Ci teniamo a precisare che nella regione Liguria il livello di Gas Radon è irrilevante rispetto alla soglia di attenzione.

IL RADON

Il problema maggiore è il radon, un gas fortemente radioattivo che sfugge dal sottosuolo. Ci siamo più o meno tutti in contatto quotidiano, perché trascorriamo l' 80-90% della giornata in ambienti confinati e perfettamente isolati. Il valore medio della concentrazione di radon in Italia è di 77 Bq/m3 che supera di gran lunga i 40 Bq/m3 stimati come valore medio a livello mondiale. Le maggiori responsabilità di questo fenomeno sono da attribuire alle caratteristiche geologiche del sottosuolo italiano, all’impiego di tufi e pozzolane e al fatto che in Italia vengono spesso costruiti locali pubblici in luoghi sotterranei comunicanti direttamente con l’interno. Potreste avere la cantina o il garage pericolosamente radioattivi, senza mai saperlo. 

RICORDATE CHE IL DANNO BIOLOGICO DA RADIOATTIVITÀ E’ CUMULATIVO, NON C’È UNA SOGLIA DI INNOCUITÀ’: MEGLIO ASSORBIRNE IL MENO POSSIBILE!!! “
Fonte: https://www.quival.it/

SALUTE

La IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha classificato le radiazioni ionizzanti, anche quelle naturali di tipo gamma provenienti dal sottosuolo, come sicuramente cancerogene per l’Uomo (Gruppo 1), indipendentemente dalla quantità di energia rilasciata e dal potere di penetrazione
Fonte: http://www.radiazioninaturali.it/

 

RADIAZIONI NATURALI: COSA SONO? FANNO DAVVERO COSI’ MALE ALLA SALUTE?

Le radiazioni naturali fanno parte della radioattività generata dal cosmo (radiazioni cosmiche), dal sistema solare (radiazioni solari) e dal sottosuolo (radiazioni telluriche). Le radiazioni provenienti dal sottosuolo incidono sull’Uomo sia direttamente che indirettamente. L’azione diretta della radioattività può manifestarsi sotto forma di gas, come il Radon, o sotto forma di radiazioni alfa, beta, gamma: quest’ultima, in particolare, è la più importante poiché penetra maggiormente nel corpo della persona (mentre la radiazione alfa può infatti essere bloccata da un foglio di carta, la beta da un foglio di alluminio o da un grosso pezzo di legno, per bloccare la gamma occorrono diversi centimetri di piombo oppure innovativi sistemi di radioprotezione).

L’azione indiretta della radiazione si manifesta attraverso l’impiego in edilizia di alcuni materiali da costruzione come tufo, granito, cementi, ecc. Le radiazioni naturali, essendo di tipo ionizzante, sono sicuramente cancerogene e, infatti, anche lo IARC (Agenzia Internazionale per la ricerca sul Cancro) con sede al Lione (Francia) classifica questo tipo di radiazione in Classe I, ossia sicuramente cancerogena (come il benzene, l’amianto, ecc.). E’ ovvio che maggiore è la dose di radioattività che la persona subisce nel tempo e maggiore è il rischio di contrarre patologie anche di tipo degenerativo , compreso il cancro. Alcune radiazioni naturali sono ben conosciute: tutti conoscono ad esempio i raggi UV provenienti dal Sole (radiazioni solari), così come molti conoscono la radiazione tellurica del gas radon. Al contrario, pochi conoscono i “muoni” , raggi gamma provenienti dal Sole, e poche persone hanno sentito parlare di radiazioni telluriche come il Radio226, il Polonio210 (decadimenti di Uranio e Torio), lo Stronzio87, il Cesio133 e il Potassio40 (generati direttamente dal terreno).
Fonte: http://www.radiazioninaturali.it/

AUMENTO DELLA RADIOATTIVITA’ NATURALE NEL TERRENO E NEI MATERIALI DA COSTRUZIONE:
C’È DA PREOCCUPARSI?

L’aumento di patologie, che colpiscono indistintamente tutti gli abitanti della Terra, può avere diverse motivazioni: l’inquinamento elettromagnetico, cresciuto a dismisura in concomitanza con la tecnologia moderna, l’ inquinamento chimico che interessa in buona percentuale i prodotti agro alimentari, ecc. A questi fenomeni, classificati più genericamente come “inquinamento ambientale”, si aggiunge il contributo significativo delle radiazioni naturali, che minano principalmente la nostra salute nel momento in cui stazioniamo su una di queste fonti radioattive per lungo tempo ( ad esempio quando il nostro letto si trova su una di queste radiazioni, per cui ne subiamo gli effetti per molte ore ogni giorno e in un lasso di tempo in cui siamo particolarmente vulnerabili). Naturalmente il forte aumento della dose radioattiva proveniente dal sottosuolo, riscontrato ultimamente , fa sì che il problema sia ancora più serio, non solo perché rende ancora più pericoloso per la salute un eventuale stazionamento su una di queste fonti radioattive, ma anche perché causa un incremento di radioattività naturale nei materiali da costruzione, al punto che le ultime normative europee presentano delle linee guida per arginare questo problema. Ultimamente anche un oncologo di fama mondiale come il prof. Umberto Veronesi ha affrontato l’argomento in un articolo di gennaio 2011 pubblicato sulla rivista “L’Espresso” , in cui afferma che per essere in buona salute non è sufficiente mangiare sano, ma è necessario anche “proteggersi dalle radiazioni”.
Fonte: http://www.radiazioninaturali.it/

 

SOLUZIONI

Con un rilevatore di radiazioni α, β, ϒ valutiamo i valori nella tua abitazione ed il tipo di intervento.
Ti aiutiamo a scegliere i materiali più idonei e scartarne altri a rischio salute.
Misuriamo la radioattività dei materiali ancora da acquistare: parquet, piastrelle o pietre naturali
Mappiamo la tua abitazione in ogni sua zona per cambiarne eventualmente l’utilizzo.
Realizziamo intonaci specifici che schermano le radiazioni di tipo alfa e beta
Smaltiamo i materiali radiOattivi appoggiandoci ad una ditta specializzata certificata.

http://www.ilsecoloxix.it/Facet/comment/Uuid/3ab7dc56-5848-11de-955d-0003bace870a/Legno_ecologico_radioattivo_sequestri_anche_in_Liguria_PELLTES.xml

 

 

 

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Saggezza

Saggezza

Kryon canalizzato da lee caroll

 

Mio caro, ti stai avvicinando alla Fonte Creatrice e agli insegnamenti originari che ti diedero i Pleiadiani. Stai iniziando a vedere “l’unità con tutto” su questo pianeta, e questo sta cambiando il tuo modo di pensare.

 

In questo momento, il più saggio del pianeta potrebbe benissimo essere uno che abbraccia gli alberi!

 

Quella persona è connessa con Gaia e possiede la saggezza delle ere, percepita tramite le radici che affondano direttamente nella terra. L’albero, respirando ciò che voi esalate, diventa una cosa sola con voi e voi con esso. L’emozione che provate è ciò che è la natura, la vostra compagna, ed è la compagna più saggia che possiate mai avere. Gaia è amore.

 

Se poteste distribuire questa sensazione e riversarla sull’umanità, cambierebbe tutto. Molti piangeranno al pensiero che questo è impossibile. Tuttavia, uno alla volta, gran parte dell’umanità a modo suo capirà e poserà lo sguardo sulla bellezza della natura, cominciando a capire che essa, effettivamente, potrebbe avere una “conoscenza” dell’umanità.

 

Gli indigeni lo insegnavano. La natura (Gaia) conosce l’umanità e questa bellissima energia è accessibile!

Gli indigeni del pianeta avevano una saggezza di gran lunga maggiore di quella che avete oggi, solo perché capivano la connessione con tutte le cose.

 

Quindi, ecco il prossimo passo. Parliamo del vostro DNA. Parliamo dell’Akasha (la saggezza delle vostre vite precedenti) che è lì per aiutarvi a sviluppare la compassione e l’amore per gli altri Umani. E vi diciamo che i vostri antenati fanno parte di voi, proprio come sapevano gli indigeni.

 

Connessione

 

L’ultima è una connessione profonda con la Terra. Alcuni dei più saggi del pianeta, nel corso delle epoche, sono stati gli sciamani che erano connessi al pianeta in modo tale che era difficile distinguere la differenza tra loro e la natura. Essi capivano “l’unità” delle cose e riuscivano a compiere ogni genere di cose apparentemente miracolose.

È così che funziona, perché Gaia è una compagna viva. Nel corso del tempo gran parte di questo è stato dimenticato. Tuttavia, quando iniziate a capire l’energia delle griglie e in che modo si uniscono per guidarvi e aiutarvi, iniziate a comprenderne la realtà.

 

Un altro attributo della saggezza è la realizzazione di come siate connessi con quello che noi chiamiamo “il campo”.

È possibile che il semplice fatto di camminare sulla Terra vi connetta con tutte le cose in un certo modo? Potrebbe esistere una coerenza tra voi, la vostra coscienza e tutto ciò che è? Quando camminate da A a B, percepite che c’è un’altra presenza con voi? Direte voi: «Beh, è Dio». Forse non è così. Forse è, invece, la parte di Dio in voi, connessa a tutto ciò che è sul pianeta, che collaborano per voi in maniera speciale.

 

Il campo è qualcosa che c’è sempre stato, miei cari, ma solo in questa nuova energia è visibile, misurabile e analizzabile. Questo fa parte dell’evoluzione della vostra coscienza, quando iniziate davvero a vedere la coscienza come un “giocatore” nella fisica di ciò che crea la vostra attuale “realtà dimensionale” (il modo in cui percepite voi stessi).

 

La padronanza del silenzio

 

I maestri del pianeta vi guardano negli occhi e parlano poco. La natura fa lo stesso e pure gli elementi. Tutte queste energie dicono ben poco. Potete trasmettere amore, compassione e saggezza incredibili camminando semplicemente dove avete sempre camminato e sapendo chi siete. Tutto si fonde nell’uno.

 

È un po’ come se la vostra saggezza e la luce proveniente dalla vostra Merkabah si diffondessero ovunque andate e toccassero lievemente gli altri in modo esoterico. Alcuni, intorno a voi, saranno influenzati e potrebbero finire per chiedervi: «Come fai a essere in pace su queste cose? Io sono nelle tue stesse condizioni e vedo che tu sei tranquillo. Io no.» Questo è un invito alla compassione. Potete iniziare a parlar loro di come una prospettiva più ampia di chi sono crei una saggezza di pace. Potete far sapere loro, con garbo, ciò che avete scoperto – che non siete una vittima del mondo e che gli Umani sono individualmente in controllo di chi sono e di ciò che possono fare, non quello che dicono gli altri. Questa sarebbe la vostra saggezza, proveniente dalla vostra esperienza di essere passati da A a B, per via di chi siete: un magnifico, splendido Essere Umano del pianeta.

 

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Questa vostra Merkabah svolgerà un ruolo più importante di quanto crediate, nel futuro della civiltà. È questo il progetto. È per questo che è qui. Pensate alla Merkabah come a una parte di voi biologica e multidimensionale, che è sempre stata con voi e che qualcuno ha percepito fin dal principio. Anche senza gli strumenti per vederla, molti l’hanno studiata e insegnata. Tuttavia, non avete ancora idea di che cosa ci sia veramente. La “saggezza senza briglie” è la capacità di capire che non sapete tutto, ma che siete pronti a vedere al di là di una barriera di convinzioni che, generalmente, nasconde le cose ai vostri occhi. La “saggezza senza briglie” è una saggezza che vuole sedersi tranquilla a riflettere semplicemente sulla bellezza di tutto ciò che è ed esserne soddisfatta, finché non sarà svelata una conoscenza più grande.

 

La cosa più entusiasmante, per un guru, è stare zitto per un anno. Questa è una saggezza interiore, senza briglie, che non si congratula con se stessa ed è aperta a quello che ancora non conosce. Chi siede in silenzio e assorbe tutto ciò che è silenzioso ha la “saggezza senza briglie”. Di nuovo, un esempio di coscienza Umana autoreferenziale è questo: “Un matto non sa di essere matto”. Ma la saggezza senza briglie è quando un Umano sa di non poter “sbirciare” dentro una dimensione superiore di pensiero, che potrebbe davvero essere folle, ma riconosce anche che c’è più di quanto lui sappia, che è raggiungibile e che sarà suo – col tempo.

 

Gli attrezzi della saggezza sono dentro di voi, tutti. Collettivamente, la coerenza che potete generare lavorando all'interno di un gruppo, quando tutti lo realizzate totalmente, è enorme. Quello che potete fare collettivamente per questo pianeta, anche nella vostra tranquillità e nel silenzio, è straordinario. Ridefinisce la saggezza come la conoscete e la sostituisce con un'energia pratica invece di un concetto carino.

 

Tutte queste cose, miei cari, iniziano a essere rivelate in questa epoca e in questo tempo. Quanto siete saggi voi?

 

Riepilogo

 

Riuscite davvero a credere alle cose che state sentendo o al fatto che esista un’energia personale, su cui “ve ne andate in giro”, chiamata Merkabah? Riuscite a credere che la stessa natura Umana possa evolversi?

In questo momento state imparando a essere saggi. Più avanti verrà il momento in cui direte: «Sono proprio saggio, perché adesso so e prima non sapevo.

 

È quella la destinazione dell’umanità, a qualsiasi velocità essa desideri andare. È quella la libera scelta di com’è fare due passi avanti e uno indietro. La battaglia tra luce, buio e dualità che avete davanti a voi è nuova e voi state lentamente vincendo quella battaglia.

 

Non spaventatevi se le cose sembrano diverse, miei cari, perché lo sono. Non lasciatevi spaventare dal cambiamento, perché ce ne sarà parecchio.

Rivendicate, invece, quella saggezza che dice: «Io mi aspetto l’inaspettato. Mi aspetto un risultato benevolo, perché è ciò che sono.» Siate in pace con il prossimo passo, anche se è ignoto.

 

E così è.

 

Kryon

 

***

Caro Carroll, forse non vedi cio’ che davvero sta succedendo.

Abbracciare gli alberi…lo abbiamo fatto da una vita

Ma ora non ci sono piu’ i nostri alberi da abbracciare perche’ li hanno bruciati tutti.

5.000 anni bruciati in due ore e con cattiveria

 

L’umano non sa piu’ di essere umano.

Siamo in lutto. Siamo in silenzio . non vogliamo parlare con nessuno. Occorre metabolizzare vivere la mancanza, piangere l’amore perduto… anche se e’ solo per un bene piu’ grande.

 

 

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LA DIASTASI DEI MUSCOLI RETTI DELL’ADDOME

LA DIASTASI DEI MUSCOLI RETTI DELL’ADDOME ED IL SUO TRATTAMENTO MININVASIVO

La parola “diàstasi” è un termine derivato dal greco (“separazione”), e quando usato in medicina si riferisce a tutte quelle condizioni in cui due strutture anatomiche, normalmente vicine tra loro, si separano. La diastasi dei muscoli retti dell’addome consiste in un distanziamento dei muscoli retti addominali, i due muscoli lunghi centrali della parete anteriore dell’addome, estesi tra lo sterno e le coste, superiormente, ed il pube, inferiormente. Normalmente i muscoli retti sono affiancati l’uno all’altro lungo la linea media dell’addome, la linea alba. Quando la distanza tra loro (IRD, Inter Recti Distance, distanza interrettale) aumenta, si parla di diastasi dei retti. La distanza minima per poter porre diagnosi di diastasi varia, a seconda dei lavori scientifici pubblicati, tra 1,5 e 2,5 cm.

La distanza interrettale presenta differenze di genere (è maggiore, per esempio, a livello sovraombelicale negli uomini rispetto alle donne nullipare, ossia che non hanno avuto figli); aumenta con le gravidanze, e dipende anche dalla sede anatomica, essendo superiore al di sopra dell’ombelico. Esistono fattori di rischio di aumento della IRD, tra cui l’età, il numero di gravidanze, il parto cesareo ed il sovrappeso. Secondo un recente studio 2016, la diastasi dei retti interessa il 60% delle donne alla 21° settimana di gravidanza, e persiste nel 31,2% delle donne ad un anno dal parto. Si tratta quindi di un problema comune, che, come si dirà, può influire profondamente sul benessere delle donne che ne soffrono.

I SINTOMI DELLA DIASTASI DEI RETTI

Man mano che la gravidanza procede, la forma dell’addome materno si modifica, a causa dell’aumento delle dimensioni e del peso dell’utero e del feto. I muscoli dell’addome, e tra essi soprattutto di tutti i muscoli retti, si allungano e si si spostano lateralmente: questo causa una modifica dei vettori muscolari, cioè delle linee lungo le quali i muscoli si contraggono. Se dopo il parto questi cambiamenti non regrediscono, le capacità di flessione del tronco e di contrazione armonica dei muscoli della parete addominale (il cosiddetto “torchio addominale”) rimangono definitivamente compromesse. Ciò ha delle conseguenze tanto sulla capacità di mantenere eretto il tronco (essendo la postura eretta un risultato della contrazione armonica dei muscoli dorsali e dei muscoli addominali) – e il primo effetto è la comparsa di dolore dorso-lombare; quanto sulle performances del pavimento pelvico, il che può condurre alla comparsa di incontinenza urinaria da stressincontinenza fecale (meno frequentemente) e prolasso di organi pelvici come l’utero o la vescica.

Il primo passo nella diagnosi di diastasi dei retti è l’autovalutazione; esistono diversi tutorials in rete che mostrano come valutare il proprio addome, ad esempio su YouTube od in siti specializzati. Il ruolo del Chirurgo specializzato nei trattamenti delle patologie della parete addominale nella diagnosi è importante, perchè è l’unico Professionista in grado di valutare le eventuali ernie associate alla diastasi – infatti, nella quasi totalità delle pazienti con diastasi dei retti postgravidica è presente un’ernia ombelicale, cosa di grande importanza nella corretta pianificazione della strategia chirurgica.

Un esame diagnostico che può essere importante è l’ecografia della parete addominale; la sua utilità, tuttavia, dipende dall’esperienza in diagnostica dei difetti della parete addominale del radiologo che la realizza, visto che si tratta di un esame la cui qualità dipende in maniera critica dagli skills dell’operatore.

I sintomi della diastasi dei retti sono direttamente correlati con l’alterazione dei vettori muscolari addominali e la conseguente compromissione degli equilibri muscolari del tronco, della funzione del pavimento pelvico e del torchio addominale.

Tali alterazioni possono portare ad una dorso-lombalgia cronica e ad incontinenza urinaria da stress (mano frequenti, anche se possibili, sono l’incontinenza fecale ed il prolasso vescicale ed uterino). Nella quasi totalità dei casi di diastasi postgravidica è presente un’ernia ombelicale o, meno frequentemente, un’ernia epigastrica (più rare sono le ernie della porzione sottoombelicale dell’addome, come l’ernia di Spigelio); le cui complicanze, in alcuni casi, possono essere molto gravi, e che pertanto vanno SEMPRE operate, indipendentemente dalla diastasi.

LA CHIRURGIA ENDOSCOPICA MININVASIVA DELLA DIASTASI DEI RETTI

Il trattamento della diastasi dev’essere realizzato da un chirurgo specializzato nel trattamento delle patologie della parete addominale.

L’intervento tradizionale consiste nell’addominoplastica e nella sua variante miniaddominoplastica. Questo intervento, utile nelle persone con grembiule adiposo (in cui nello stesso tempo può essre eseguita una dermolipectomia, cioè l’asportazione della pelle in eccesso e del sottostante tessuto adiposo), è meno gradito dalle pazienti magre o comunque in buona forma fisica, a causa dei suoi esiti cicatriziali molto ampli, della lunga convalescenza e dei rischi relativi al lembo dermoepidermico (tra cui la necrosi della cute).

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Da alcuni anni è disponibile un nuovo intervento minimamente invasivo per il trattamento della diastasi dei retti: la riparazione endoscopica pre-aponeurotica (R.E.P.A.), tecnica messa a punto dal Dr. Derlin Juares Muas, noto chirurgo della parete addominale argentino. In questo intervento, attraverso tre piccole incisioni (due da 10 mm circa ed una da 5 mm circa) al di sopra del pube, con tecniche ben note ai chirurghi che si occupano di chirurgia laparoscopica avanzata della parete addominale si suturano le fasce dei muscoli retti addominali, ricostruendo la linea media dell’addome e riparando la diastasi, e si stabilizza e rinforza tale riparazione mediante il posizionamento di una rete – la qual cosa riduce sensibilmente il rischio di recidiva. Questo intervento, dai risultati davvero eccellenti, è molto popolare nei Paesi Iberoamericani (Spagna e Paesi dell’America Latina), mentre altrove è quasi sconosciuto. In Italia è realizzato dal Dr. Salvatore Cuccomarino, che ha lavorato per molti anni in Spagna ed ha appreso la tecnica direttamente dal Dr. Juares Muas, suo amico personale.

È opportuno ricordare che chirurgia endoscopica e chirurgia laparoscopica non sono la stessa cosa.

Nella chirurgia laparoscopica della parete addominale - a meno di padroneggiare tecniche molto avanzate di separazione dei componenti, oggi patrimonio di pochi chirurghi al mondo - quello che normalmente si fa è posizionare una rete per riparare un difetto della parete. Non si esegue, quindi, nessuna plicatura della fascia dei retti, rispetto ai quali il punto di vista del chirurgo e gli strumenti con cui lavora si collocano posteriormente. Con la tecnica endoscopica, invece, si realizza la plicatura per via anteriore, esattamente come nell'addominoplastica tradizionale, ma senza la cicatrice dell'addominoplastica. Possiamo dire che la chirurgia endoscopica è, come la chirurgia laparoscopica, minimamente invasiva; ma gli spazi in cui ci si muove, e quindi i gesti tecnici che si possono realizzare, sono molto diversi.

L’uso della rete nella chirurgia endoscopica della diastasi è parte integrante della tecnica. Tutti i chirurghi che si occupano di chirurgia della parete addominale sanno che qualsiasi riparazione di un suo difetto, fosse anche una piccola ernia ombelicale, senza l'uso di una protesi ha una buona probabilità di fallire: le percentuali di recidive aumentano fino a valori oggi non più accettabili. La rete ha una fondamentale funzione di "impalcatura”, e favorisce la formazione del tessuto fibroso che stabilizza la sutura della fascia dei retti. È proprio questo tessuto fibroso che rende stabile la riparazione: la sola sutura, col tempo, sarebbe destinata ad essere riassorbita o a frammentarsi.

Riguardo le complicanze postoperatorie della tecnica R.E.P.A., la principale consiste nella formazione di sieromi od ematomi; può essere facilmente prevenuta lasciando in sede un drenaggio per alcuni giorni e, quando si verifichi, nella maggioranza dei casi può essere facilmente risolta senza dover reintervenire, con tecniche conservative. La percentuale di recidive è molto minore rispetto all'addominoplastica tradizionale, proprio grazie all'uso della rete.

L'intervento prevede in genere una notte di ricovero in ospedale. La paziente dovrà portare da subito e per un mese una fascia addominale, e per lo stesso tempo dovrà evitare di fare sforzi od attività sportiva; in seguito, dovrà eseguire, sotto la guida di un buon fisioterapista, un periodo di drenaggio linfatico addominale e di ginnastica ipopressiva, concluso il quale potrà tornare alle sue normali attività sia quotidiane che sportive.

Un video dell’intervento può essere visionato online all’indirizzo https://coloproctologiatorino.cuccomarinomd.com/chirurgia-endoscopica-della-diastasi-dei-retti-il-video/

C.V. Dott. Luca Grassetti

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Nuove informazioni terapie e cure nella dermatomiosite sclerodermica

Nuove informazioni, terapie e cure nella dermatomiosite- sclerodermica


Cos'è la dermatomiosite
La dermatomiosite è una Patologia del tessuto connettivo caratterizzata dall’Infiammazione e dalla distruzione dei tessuti della pelle e dei muscoli scheletrici. La dermatomiosite può comportare infiammazioni e insufficienze cardiache o patologie polmonari che, in casi estremi, possono causare la morte. Spesso si manifesta insieme ad artrite reumatoide, febbre reumatica, sclerodermia e – soprattutto nei soggetti anziani – ad alcuni tipi di Tumore. Una condizione simile, che presenta tutti i sintomi tranne quelli cutanei, è la poliomiosite.

Cause della dermatomiosite
La dermatomiosite può insorgere in seguito una reazione autoimmune o da un’infezione virale ( BORRELIA BURGDORFERI che ho avuto !) muscolo-scheletrica. Ed essere associata a sclerodermia e rush.   Le vere cause sono però ancora sconosciute.

Diffusione della patologia
La dermatomiosite può colpire persone di ogni età, ma è più diffusa tra i 40 e i 60 anni o tra i 5 e i 15 anni. Compare più frequentemente tra le donne piuttosto che tra gli uomini.

Sintomi: come si manifesta la dermatomiosite
I principali sintomi della dermatomiosite sono la rigidità e il dolore muscolare, soprattutto nei muscoli degli arti. Si presentano anche manifestazioni cutanee, sotto forma di eruzioni, arrossamenti e lesioni eczematose (concentrate gli arti) e se vi e’ associata la sclerodermia, vi saranno anche complicazioni interne severe.

Altri sintomi sono rappresentati da dolori articolari, travasi ematici, difficoltà a deglutire e a respirare a camminare a muoversi.

Come avviene la diagnosi
La diagnosi si basa su un esame fisico, atto soprattutto ad identificare la debolezza muscolare (che si presenta con difficoltà ad alzarsi da seduti, a sollevare le braccia o a salire le scale) e l’eruzione cutanea (uno sfogo rosso scuro).

Altri esami da eseguire possono essere:

elettromiografia (per diagnosticare l’infiammazione muscolare);
biopsia muscolare;
Risonanza Magnetica per Immagini;
elettrocardiogramma;
 
Termografia a raggi infrarossi
Esami polmonari
Esami per la motilita’ intestinale
 
analisi  del sangue, specie della creatinfosfochinasi (enzima liberato durante la distruzione delle fibre muscolari). Etc…
 
Accertamenti  e Trattamento e cura della dermatomiosite
esami di laboratorio:

Laboratorio La diagnosi di SL rimane essenzialmente clinica, ma alcune indagini ne permettono una migliore definizione. Gli indici di flogosi possono risultare modicamente elevati. Il 23-73% dei pazienti presenta ANA positivi (in particolare nelle forme lineari), il 20-45% il fattore reumatoide positivo.

Gli anticorpi anti-istone sono stati rilevati nel 47% dei pazienti; in particolare nella forma generalizzata, si associano a una forma più estesa e correlano con l’attività di malattia. Altri autoanticorpi (anti-DNA, anti-fosfolipidi, anti-U1RNP, anti-Scl70, anti-centromero) sono stati riscontrati in una significativa percentuale di pazienti.  L’ipereosinofilia e l’ipergammaglobulinemia risultano markers di attività di malattia, tendendo alla normalizzazione nel corso della risposta alla terapia.

 

Altri accertamenti

 

La biopsia cutanea è un’indagine utile per la conferma diagnostica, ma non indispensabile per distinguere le diverse forme.

 

INTERESSANTE:  Una tecnica non invasiva utilizzata da alcuni anni nella rilevazione di alterazioni della temperatura cutanea correlate all’attività di malattia è la termografia a raggi infrarossi. E Anche lo Skin Score Computerizzato (CSS) ha fornito un aiuto a livello diagnostico nei pazienti con sclerodermia. Tale metodica consente la digitalizzazione dell’immagine della lesione sclerodermica. È così possibile calcolare con esattezza l’area della lesione e monitorarne le modificazioni nel tempo. L’ecografia ad alta frequenza rappresenta una tecnica molto valida, soprattutto se associata al color Doppler che permette di apprezzare, oltre alle variazioni di spessore e di ecogenici.

 

Classificazione della sclerodermia sistemica e localizzata Sclerosi sistemica Sclerodermia cutanea - Diffusa - Limitata Sindromi da overlap

 

- Sclerodermatomiosite o sclerodermia associata a malattie del connettivo

 

La risonanza magnetica nucleare (RMN) consente lo studio di organi o apparati che possono essere coinvolti,

come il SNC e l’occhio, e può rilevare l’effettiva profondità delle lesioni cutanee, dato estremamente utile nel sospetto di coinvolgimento osseo.

 

Monitoraggio del decorso . Il punteggio totale del LoSSI viene calcolato sommando 4 punteggi sulla base del grado di coinvolgimento superficiale all’interno di ciascun sito anatomico, il grado di eritema al bordo di una lesione, lo spessore della pelle, e la comparsa di una nuova lesione e/o ingrandimento di una lesione (col CSS)

 

 

Terapia :

Il trattamento della Dermatomiosite sclerodermica rappresenta ancora oggi una sfida per il clinico, principalmente legata alla morbilità associata alle alterazioni cutanee, muscolari e ossee della malattia che determinano un deficit di crescita.

 

Il trattamento topico resta la scelta terapeutica ma nei casi in cui la patologia è associata a un tumore, è necessaria la sua rimozione chirurgica.

La riabilitazione e la fisioterapia sono fondamentali per il paziente.

 

Dermatomiosite associata a Sclerodermia sistemica

 

Quando sospettare anche una sclerodermia sistemica, il sospetto diagnostico parte dal quadro cutaneo e dalla sua estensione. Si riconoscono tre tipi di SS:

 

la forma diffusa,

la forma limitata

e le forme overlap.

 

La prima è caratterizzata da una sclerosi cutanea diffusa, che coinvolge gli arti sia a livello prossimale che distale e può coinvolgere organi interni e apparati precocemente;

 

la seconda, denominata in passato con il termine CREST (Calcinosi, Raynaud, Esofago, Sclerodattilia e Teleangiectasie), ha invece un decorso più favorevole, poiché interessa per lo più la cute della parte distale degli arti e solo tardivamente e in maniera incostante gli organi interni;

 

le forme overlap – o da sovrapposizione – sono invece caratterizzate dalla coesistenza di segni e sintomi tipici di altre connettiviti quali la DMG e il LES.

 

L’esordio è spesso insidioso e connotato da progressivo irrigidimento, assottigliamento e atrofia della cute delle mani e del volto, talvolta preceduto da edema della cute e del sottocutaneo, con dolore e calore localizzati.

 

Nella forma di CREST  la fase sclerotica, induce la cute rigida, dura e aderente ai tessuti sottostanti. A livello delle mani, la sclerosi cutanea può determinare contratture ingravescenti delle dita e il vasospasmo acrale può causare atrofia o ulcerazione dei tessuti molli ai polpastrelli. L’interessamento della cute del volto produce la regressione della mimica facciale, con espressione immobile, scomparsa delle rughe e ridotta apertura della rima orale.

 

L’interessamento polmonare, di tipo interstiziale, è una delle complicanze più temibili della dermatomiosite sclerosante con elevato rischio di mortalità.

 

L’esecuzione del test di funzionalità respiratoria e lo studio della capacità di diffusione polmonare sono indispensabili in questi casi, evidenziando un quadro di natura restrittiva.

 

L’esame più affidabile per documentare la fibrosi polmonare è tuttavia la TC ad alta risoluzione del polmone, che evidenzia opacità a vetro smerigliato, alterazioni a nido d’ape, opacità lineari e micronoduli sub-pleurici.

 

Circa un quarto dei pazienti presenta un interessamento gastro-intestinale, con alterazioni della motilità esofagea, disfagia, reflusso gastro-esofageo, esofagite, ipotonia intestinale, quindi rallentamento del transito, distensione intestinale e insorgenza di pneumatosi intestinale.

 

Sintomi muscolo-scheletrici si osservano in almeno un terzo dei pazienti e si manifestano con rigidità mattutina, dolore e contratture articolari.

 

Un reperto caratteristico è rappresentato dai rumori di sfregamento prodotti dal movimento del tendine ispessito sulla propria guaina ricoperta di depositi fibrinosi e apprezzabili alla palpazione o alla ascoltazione con uno stetoscopio.

 

Accertamenti e diagnosi

I pazienti con SS sono spesso ANA ed ENA-positivi, con anticorpi anti-Scl70 frequentemente positivi.

 

Gli anticorpi anti-centromero sono tipici della forma di SS cosiddetta “limitata”, assai rara nel bambino.

 

L’esame capillaroscopico può supportare la diagnosi di SS, evidenziando dilatazione dei capillari periungueali, aree avascolari e/o sovvertimento dell’architettura dei capillari, tipici in questa malattia. Il completamento dell’iter diagnostico avviene mediante metodiche mirate allo studio del coinvolgimento polmonare e/o gastrointestinale in particolare.

 

Terapia :

 

Non esistono terapie sicuramente efficaci nella DSS ed esistono pochissimi studi controllati a supporto delle terapie esistenti.

 

I corticosteroidi (CORTISONICI) risultano spesso scarsamente efficaci

 

Il farmaco storicamente più utilizzato nell’interessamento cutaneo è la D-penicillamina, la cui efficacia è tuttavia controversa.

 

Nell’ambito degli immunosoppressori, il methotrexate si è rivelato il più opportuno nel trattamento MA SOLO NELLE LESIONI CUTANEE.

 

Nell’interstiziopatia polmonare la ciclofosfamide è solo parzialmente efficace,

 

In bambini con SS e fibrosi polmonare progressiva è stato sperimentato con successo il trapianto autologo di cellule staminali.

 

Ha recentemente destato interesse il possibile impiego dell’Imatinib, un farmaco inibitore delle tirosin-chinasi dotato della capacità di bloccare alcune vie metaboliche coinvolte nella genesi del processo fibrosante. Ma e’ ancora in fase di sperimentazione e ha molti effetti collaterali.

 

Per un corretto monitoraggio degli effetti di tali terapie, sono stati ideati alcuni scores di misurazione dell’attività di malattia.

 

In generale, la prognosi delle forme di DSS giovanile rimane più favorevole di quella dell’adulto.

 

Tuttavia la possibilità di un coinvolgimento d’organo e la progressione della malattia rendono ancora oggi la DSS una patologia impegnativa, potenzialmente fatale e causa in molti pazienti di importante disabilità.

 

 

* aleconsolaro@hotmail.com * alessandroconsolaro@ospedale-gaslini.ge.it

 

 

Bibliografia:

AGGIORNAMENTI: www.SPAZIOSACRO.IT

Bohan A, Peter JB. Polymyositis and dermatomyositis (first of two parts). N Engl J Med 1975;292:344-7 Bohan A, Peter JB. Polymyositis and dermatomyositis (second of two parts). N Engl J Med 1975;292:403-7. Brown VE, Pilkington CA, Feldman BM, Davidson JE; Network for Juvenile Dermatomyositis, Paediatric Rheumatology European Society (PReS). An international consensus survey of the diagnostic criteria for juvenile dermatomyositis (JDM). Rheumatology 2006;45:990-3. Consolaro A, Varnier GC, Martini A, Ravelli A. Advances in biomarkers for paediatric rheumatic diseases. Nat Rev Rheumatol 2015; 11:265-75. Feldman BM, Rider LG, Reed AM, Pachman LM. Juvenile dermatomyositis and other idiopathic inflammatory myopathies of childhood. Lancet 2008;371:2201-12. Foeldvari I, Zhavania M, Birdi N, et al. Favourable outcome in 135 children with juvenile systemic sclerosis: results of a multi-national survey. Rheumatology (Oxford) 2000;39:556-9. Foeldvari I. 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Secondo una ricerca del John Innes Center di Norwich, in Inghilterra, pubblicata sulla rivista scientifica Focus le piante saprebbero “contare”.

I vegetali sarebbero in grado di fare un countdown per stimare quando sorge il Sole per razionare la propria energia.

Infatti, durante il giorno si alimentano usando l’energia solare che converte l’anidride carbonica in zuccheri.

Invece, dopo il tramonto si nutrono usando le riserve di amido in modo che si esauriscono all’alba.

Come fanno, allora, a stimare la quantità di amido a disposizione e il tempo che manca al sorgere del Sole?

Il merito sarebbe di due molecole presenti nelle foglie, chiamate S e T.  Infatti, l’attività di queste sostanze consente di adattare il metabolismo energetico alla durata della notte.

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