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Categoria: "Notizie scottanti"

RISO ROSSO: PROPRIETA', VALORI NUTRIZIONALI, DOVE TROVARLO E MIGLIORE COTTURA

Il riso rosso è una varietà di riso orientale che viene coltivata anche nella Pianura Padana. La coltivazione del riso rosso integrale del commercio equo e solidale avviene in Tailandia e in Indonesia.

Più vicino a noi, nel Sud della Francia, troviamo la coltivazione del riso rosso della Camargue. Si tratta in ogni caso di un riso a chicco lungo di colore rosso scuro, normalmente di tipo integrale, spesso da coltivazione biologica, che richiede tempi di cottura più lunghi rispetto al riso raffinato ma che ha il vantaggio di contenere più fibre e sali minerali.

Scopriamo le varietà, le proprietà e come cucinare il riso rosso.

Riso rosso, varietà e dove trovarlo
Possiamo trovare il riso rosso in vendita in alcuni supermercati, nei negozi di prodotti biologici, nei negozi di prodotti tipici locali, nelle botteghe del commercio equo e online.

Esistono diverse varietà di riso rosso, ve ne elenchiamo alcune tra cui potrete scegliere in base ai prodotti che troverete a vostra disposizione.

Riso rosso originario integrale

·         Riso rosso integrale biologico

·         Riso rosso della Camargue

·         Riso rosso Thay integrale dalla Tailandia

·         Riso rosso Java integrale dall’Indonesia

Riso rosso, proprietà e benefici
Il riso rosso normalmente viene prodotto e venduto come riso integrale che dunque rispetto al riso raffinato mantiene un maggior contenuto di fibre e di sali minerali. Il riso rosso è una fonte importante di sali minerali come il fosforo e il magnesio.

E’ un alimento povero di grassi e ricco di fibre. E’ una fonte di carboidrati ma nello stesso tempo apporta al nostro organismo anche delle proteine vegetali.

L’abbinamento ideale del riso rosso integrale per ottenere proteine complete, come per le altre varietà di riso e di cereali, è con i legumi, ad esempio ceci e fagioli.

 

Il riso rosso è un riso integrale pregiato che cresce in terreni argillosi, spesso allo stato selvatico. Da queste caratteristiche deriva il suo sapore aromatico e inconfondibile.

Il riso rosso è una fonte di antiossidanti e viene consigliato, soprattutto dato che è una varietà di riso integrale, per favorire il funzionamento corretto dell’intestino e per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue.

Consumare riso rosso integrale aiuta a ridurre il rischio di obesità e a tenere bassa la glicemia. La sua ricchezza di sali minerali rende il riso rosso benefico per le ossa.

Il riso rosso:

·         E’ ricco di fibre

·         E’ una varietà di riso integrale

·         Spesso proviene da agricoltura biologica

·         E’ una fonte di sali minerali

·         Aiuta ad abbassare il colesterolo

·         Contribuisce a tenere sotto controllo la glicemia

·         Fa bene alle ossa

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·         E’ una fonte di antiossidanti

·         Riduce il rischio di obesità

Riso rosso fermentato
Forse avrete sentito parlare del riso rosso fermentato. Mentre il riso rosso integrale è il prodotto che utilizziamo in cucina, il riso rosso fermentato è un integratore naturale pensato per abbassare il colesterolo. Non viene ottenuto dal riso rosso ma dal riso comune che viene fermentato secondo un particolare processo che lo rende in grado di tenere a bada il colesterolo nel sangue.

Riso rosso, valori nutrizionali
I seguenti valori nutrizionali si riferiscono a 100 grammi di riso rosso nella varietà del riso rosso originario integrale.

·         Energia 350 kcal

·         Grassi 1,95 g

·         Acidi grassi saturi 0,40 g

·         Carboidrati 71,9 g

·         Zuccheri 1,9 g

·         Fibre 6,3 g

·         Proteine 8,1 g

·         Sale 0,0 g

·         Fosforo 365 mg

·         Magnesio 155 mg

Riso rosso, come cuocerlo al meglio
Il riso rosso prevede due modalità di cottura principali. Potrete infatti preparare il riso rosso lessato o il riso rosso al vapore. I tempi di cottura del riso rosso sono di circa 35-40 minuti ma tutto dipende dalla varietà prescelta. Dunque per regolarvi sui tempi di cottura del riso rosso dovrete controllare quanto indicato sulla confezione, facendo riferimento anche alle modalità di cottura.

 

Come per ogni tipo di riso il consiglio è di risciacquarlo prima di iniziare la cottura e la preparazione dei vostri piatti per eliminare eventuali impurità. Il trucco per ridurre i tempi di cottura del riso rosso – ma anche del riso in generale e dei legumi – è lasciarlo in ammollo per qualche ora prima della cottura. Poi il riso andrà scolato e lessato o cotto al vapore utilizzando nuova acqua.

Ecco come cucinare il riso rosso:

1.     Lavate il riso rosso.

2.    Mettete in una pentola 1 parte di riso rosso, 2 parti di acqua e 1 pizzico di sale.

3.    Portate ad ebollizione e cuocete a fuoco basso per 35-40 minuti circa.

Il condimento ideale per il riso rosso orientale è a base di curry e di spezie. Quando lo avrete preparato potrete condire o accompagnare il vostro riso rosso integrale con delle verdure di stagione saltate oppure con dei legumi lessati, ad esempio ceci o fagioli.

Ricordate che potrete utilizzare il riso rosso per preparare dei primi piatti ma anche per i contorni e come ripieno per le verdure, oltre che per realizzare sformati e timballi. Infine, il riso rosso è ideale per preparare insalate e piatti freddi.

Marta Albè 

GREENME.IT

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PERDONO: SACRIFICIO o GIOIA ?

PERDONO: SACRIFICIO o GIOIA ?

Quando noi odiamo una persona siamo legati a lei da un legame emozionale più forte dell'acciaio. Il perdono è l'unico modo per rompere tale legame e ritornare liberi.....
"Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, pregate per quelli che vi oltraggiano... Perché se amate quelli che vi amano quale grazia ve ne viene?"

 

NON PERDONARE = serbare rancore.
<<Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro:

sei tu quello che viene bruciato. ! >>

C'è un tipo di bruco che si chiama processionaria proprio perché avanza in fila indiana come in una processione, uno dietro l'altro, pensando che l'altro davanti, tutti gli "altri", sappiano dove stanno andando, dov'è il cibo.

In realtà il primo bruco della fila trovando un ostacolo, a volte capita che continui a girare pian piano in cerchio fino a collegarsi all'ultimo della coda! "Oh, finalmente, ho trovato la Guida, il capofila!" Se poi non succede un evento esterno, che ne stacchi almeno uno, tutti continueranno a girare in cerchio, ciascuno agganciato a quello che precede, senza mai fermarsi!... procedendo così, almeno finché qualcuno comincerà a morire stremato o di fame!... ciascuno aveva dato per scontato che fosse quello che lo precedeva a conoscere la strada giusta per il cibo.

Così, noi pure, procediamo normalmente nella vita! Questa, in gran parte, è la nostra storia, la nostra realtà, in cui quasi tutti pensiamo di aver formulato scelte autonome ed intelligenti, guardando cosa fa la maggioranza* dell'umanità. Si osserva per capire cosa hanno scelto, cosa abbiano fatto, qual'è stata la scelta migliore, quella "giusta" operata da tutti gli altri... però, alla fine, si seguono esattamente le stesse orme.
 (*la maggioranza...  gli "altri", "solo gli altri", noi no, mai noi.)

Così come, una delle tante "libere scelte": il non voler, non riuscir  a PERDONARE!

 Quale grave autocondanna quel: "Ahh, non lo/la perdonerò mai!" che a volte pronunciamo o sentiamo dire (con una stretta al cuore!)... Infatti, proprio come "è donando che si riceve" ed anche "è amando che si viene amati", così allo stesso modo: "è perdonando che si viene perdonati"... come si può procedere o evolversi con una qualsiasi zavorra?... e con quel gran peso qual'è qualsiasi risentimento o rancore non risolto... e proprio come "Ama il prossimo tuo come te stesso" con il quale Gesù ci esorta, come si può essere perdonati/amati se non si comincia a perdonare/amare se stessi... e come si può perdonare/amare un altro più di quanto non si riesca a perdonare/amare se stessi?!


Gli Apostoli: "Quante volte dobbiamo perdonare, sette?" "E perché non settanta volte sette?" (Gesù)

 ...e non per calcolo, non secondo la fredda mente, ma con un impulso, con un movimento spontaneo, uno slancio "di cuore" ...che nasce proprio dall'Amore, con generosità... per_donare... come quello del bimbo:

"Se non tornerete puri e semplici come bambini
non entrerete nel Regno dei Cieli"
"Quel Regno" da cui proviene Gesù,
"Generato, non Creato, della stessa sostanza del Padre"



Sempre più, sopratutto con il Cuore, con la Percezione, con l'Intuito, sostenute anche dal Buon Intelletto -tutti raggi dell'Amore- possiamo veleggiare molto in alto, mooolto più che con la mente Creata... oltre i misteri, i dogmi e "sacrificando" piuttosto le abitudini, le consuetudini, il "si è sempre fatto così" simile al "tutti fanno così"... sacrificando le "tradizioni".       

 

ABBANDONO IL RANCORE ALL’AMORE

 

il perdono senza l'amore non può esistere e che quindi solo quando sappiamo amare prima noi stessi e poi gli altri, saremo in grado di perdonare noi stessi e quindi gli altri.

 

 

"IL POTERE DI ADESSO"

di Eckhart Tolle


<< "Perdono" è un termine che è in uso da duemila anni, ma la maggior parte di voi ha un'opinione molto limitata di ciò che significhi. Non potete veramente perdonare voi stessi o gli altri fintanto che traete il vostro senso del sé dal passato. Solo accedendo al potere di Adesso, che è il vostro potere, può esservi vero perdono.

Ciò rende impotente il passato, e voi comprendete profondamente che nulla di ciò che avete fatto o di ciò che vi è stato fatto potrebbe toccare minimamente l'essenza radiosa di ciò che siete. L'intero concetto di perdono allora diventa superfluo. E come si arriva a questo punto di comprensione?

Quando vi abbandonate a ciò che esiste e così diventate pienamente presenti, il passato smette di avere ogni potere. Non vi serve più. La chiave è la Presenza.

La chiave è l'Adesso. Come saprò quando sarò arrivato all'abbandono?

Quando non avrai più bisogno di porre questa domanda. ...>>

 

*

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Da: "Ogni sintomo è un messaggio: PERDONARE riduce molto rischio di infarto o tumore intestinale"

Prender coscienza della situazione,
accettarla,
desiderare di cambiare,
pianificare,
volere,
AGIRE!... ORA.
Questa esperienza per certo tornerà utile, di esempio e stimolo anche per molte altre persone coinvolte e travolte in situazioni simili.
Riassumendo, quante volte abbiamo sentito dire: "Non lo/la perdonerò mai!"... E' una grave auto-condanna! ... per se stessi, non avendo coscienza che non si potrà procedere, nel proprio percorso evolutivo, senza sciogliere quei nodi dei risentimenti che derivano dal mancato "perdono", ...ma, pur non essendone consapevoli, è un peso in più proprio anche per i propri cari.

Grazie ancora. Un abbraccio uniti nella comune ricerca della Verità attraverso la Via per giungere alla VITA.


Perché...

"Non si vede bene che col cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi"
dice la volpe al “Piccolo Principe” di Saint-Exupéry

"Un'unica forza, l'Amore, unisce infiniti mondi e li rende vivi." (Giordano Bruno)

Siamo tutti appesi ad un filo (e collegati)


***

"Padre nostro che sei nei Celi, aiutaci ad accogliere il dono della Salvezza;
aiutaci ad entrare nel Paradiso del perdono ed a rinascere, con umiltà, nel Dono dell'Amore!"


Grazie! Con immenso affetto e simpatia*.

(*dal greco syn = assieme e pàthos = sentimento cioè "sentire assieme", unico accomunato sentimento)

“Cercate le anime con cui vibrate in sintonia, e rafforzate i legami che vi uniscono a loro.
Ricordatevi che il vostro tempo sulla Terra  è stato scelto con grande attenzione per permettervi
di lavorare tranquillamente con gli altri gruppi di anime che partecipano allo sviluppo del pianeta.
Non formulate alcun giudizio su chi vi sta intorno, e lasciate che continui a percorrere il suo sentiero.
Entrate in sintonia con tutti coloro che riconoscete o che suscitano in voi un forte senso di risonanza.
La vostra ricettività a incontrare gli altri su un sentiero spirituale li attira verso di voi,
e la vostra quota di consapevolezza vi aiuta telepaticamente a raggiungere scopi umanitari su scala globale.”

James R.


GRAZIE ROBERTO  DA  CARMEN JOTI

 

Io vi voglio perdonare

Io perdono

E mi perdono

Siamo liberi !

 

COSCIENZA COSMICA... L'AMORE E' L'ASSOLUTO

 

CONCENTRAZIONE

 

"Avere in mente troppe cose diverse, voler raggiungere più scopi contemporaneamente, essere trascinati in tutte le direzioni: ecco il modo migliore per perdere le proprie forze.

Rifletteteci bene e decidetevi a concentrarvi su un'unica idea, su un unico desiderio: tutte le vostre energie saranno così orientate verso quello scopo e svilupperete una potenza fantastica.

Quando un paese è in guerra, se deve inviare il suo esercito in tutte le direzioni, su tutti i fronti, disperde le proprie forze e queste non sono più altrettanto efficaci di quanto lo sarebbero se concentrate su uno stesso luogo.

È talmente evidente e facile da capire!

Prendete una lente e concentrate i raggi del sole su un unico punto: potete incendiare tutto!   Se però i raggi sono dispersi, anche tenendo puntata la lente per anni, non avverrà nulla. Soltanto la concentrazione, sia essa quella del fuoco, della luce, del pensiero, del sentimento o dell’azione, dà la vera potenza."

 

Omraam Mikhaël Aïvanhov


SE VOLETE PERDONARE CONCENTRATEVI SUL PERDONO E FATE DI TUTTO PER RAGGIUNGERLO

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Abbiamo un nuovo organo: il mesentere

Abbiamo un nuovo organo: è il mesentere

E' situato all'interno del nostro apparato digestivo. Lo aveva descritto già Leonardo Da Vinci oltre 500 anni fa, ma solo oggi uno studio su Lancet dimostra che non è un semplice tessuto


Dopo secoli di studi, il corpo umano riserva ancora sorprese. Da qualche mese infatti abbiamo tutti un nuovo organo: il mesentere, una struttura che fa parte del nostro apparato digestivo e collega, più propriamente, l'intestino con l'addome, tenendo i visceri saldamente ancorati al loro posto. Un organo nascosto in bella vista da quasi mezzo millennio, perché fino ad oggi era ritenuta una struttura frammentata, composta da molteplici parti con funzioni differenti. E che uno studio pubblicato di recente sulla rivista Lancet Gastroenterology & Hepatology ha invece riclassificato, dimostrando che le prove raccolte negli ultimi anni ci obbligano oggi a considerare il mesentere come un organo anatomicamente separato, con funzioni e caratteristiche ancora tutte da indagare.

Tra i primi a descrivere il mesentere, raccontano oggi gli autori della ricerca, è stato niente meno che Leonardo Da Vinci, che lo rappresentava come una struttura continua nei pressi dell'intestino tenue e del colon. Una rappresentazione mantenuta per secoli nei manuali di anatomia, ma abbandonata negli ultimi 100 anni in favore di una visione del mesentere come struttura complessa e frammentata.

A cambiare le carte in tavola sono stati gli studi portati avanti da un team di ricercatori dell'Università di Limerick coordinato dal chirurgo J. Calvin Coffey, che già nel 2012 aveva intuito la continuità anatomica del mesentere attraverso dettagliate analisi al microscopio. E dopo 4 anni di ulteriori analisi, Coffey è finalmente certo della sua scoperta. E non solo lui, visto che in seguito all'uscita del nuovo studio sono stati aggiornati anche i manuali di anatomia, includendo di diritto il mesentere tra gli organi presenti nel corpo umano.

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Come accennavamo, le funzioni di questa nuova struttura non sono però ancora chiare. "Fino ad oggi non esisteva un campo di studi sul mesentere - chiarisce Coffey - ma ora che abbiamo definito finalmente la sua anatomia e la sua struttura, il prossimo passo sarà ovviamente studiarne le funzioni e l'influenza che ha sulla nostra salute".

Con la riclassificazione del mesentere si apre dunque un nuovo campo di studi, la "mesenteric science" come
 
viene definita dal suo scopritore. Analizzandone le funzioni in un organismo sano, i ricercatori saranno infatti in grado di identificarne le variazioni, e studiarne il ruolo nell'insorgere di patologie addominali. Con la speranza che possa portare allo sviluppo di nuovi trattamenti e terapie.

http://www.repubblica.it/salute/2017/01/04/news/mesentere_nuovo_organo_uomo-155393389/?ref=fbpd

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Antichissima tecnica dell'Hong-So

L’antichissima tecnica dell’Hong-So è un metodo scientifico, che rilassa il cuore, aumenta la durata del proprio ciclo vitale, libera una enorme quantità di corrente energetica, che si distribuisce nel corpo, rendendo elettromagnetica ogni cellula e prevenendone la decadenza.

Essa è molto legata alla tecnica del Kriya Yoga. Altri nomi che la identificano sono: “il piccolo Kriya”, oppure: “il Kriya silenzioso”. Tuttavia, a differenza di questa, non le si impone il segreto di divulgazione in uno scritto destinato al pubblico.

L’Hong-So viene insegnato nel primo dei sette Gradi della Scuola della Self Realization Fellowship (fondata da Paramahansa Yogananda allo scopo di divulgare la conoscenza del Kriya Yoga in questo millennio).

Tuttavia, l’Hong-So è conosciuto, anche, in diverse altre Istituzioni di Yoga e di Esoterismo, in oriente ed in occidente. Addirittura, in alcune di esse viene proposto come il metodo al vertice di ogni altro utilizzato dall’umanità per raggiungere lo stato di samadhi.

Il Kriya Yoga è la tecnica che dona un anno di evoluzione reincarnativa ogni volta che la si pratica.

Si afferma che 24 ore di meditazione con qualunque altro metodo introspettivo (eccetto il Kriya Yoga) non fanno raggiungere i risultati che dà una sola ora di Hong-So.

Spesso, si considera il pranayama come una specifica ginnastica, tesa ad occuparsi della respirazione ed a condizionarne i ritmi. In effetti, non è così.

La tradizione indiana indica nel respiro il veicolo dell’energia vitale; ed è quest’ultima che forma l’effettivo oggetto di ogni metodo di controllo dei movimenti polmonari. Secondo l’insegnamento della Self Realization Fellowship, il chakra della medulla (chiamato “la Bocca di Dio”) è quello da cui fluisce nell’uomo il diretto flusso del prana cosmico (energia universale).

Tale chakra è ubicato alla base del cranio, e solo alcune Scuole Esoteriche ne conoscono l’esistenza e la fondamentale importanza. Suo riflesso fisico, nel piano della biologia umana, è il midollo allungato.

La forza vitale, quindi, penetra direttamente nel suddetto centro; si veicola nel ritmo respiratorio; e, tramite la circolazione sanguigna, vivifica e mantiene in esistenza ogni organo dell’individuo.

Il cuore è il motore che regola i flussi energetici dell’uomo. La forza vitale è contenuta anche negli alimenti.

Tuttavia, solo l’uomo possiede una centrale di assorbimento costante e regolare del prana; ossia, il chakra della medulla.  L’avvenire lo destinerà a nutrirsi direttamente di prana, assorbendolo ed utilizzandolo dal midollo allungato radiante.

I sottili significati e le potenti funzioni dell’Hong-So sono quelli, come vedremo, di riuscire ad isolare chi utilizza il metodo dai complessi tiraggi interiori delle sue correnti praniche; di tranquillizzare e placare il ritmo ossessivo ed ossessionante delle pulsazioni del suo cuore; di condurlo, gradatamente, ad eliminare il disordine della sua cadenza respiratoria.

E, infine, di produrre in lui quello stato di completo distacco dalle proprie funzioni biologiche, che gli permetta di gestire del tutto le energie prodotte dal centro della medulla.

In tal modo, con il tempo, chi pratica l’Hong-So riuscirà a connettere e sconnettere a volontà le correnti vitali dal bulbo centrale energetico; di conseguenza,

ogni suo muscolo, ogni senso, il cuore, la colonna vertebrale, ed il resto del corpo si troveranno in quello stato di rilassamento perfetto che prelude il samadhi (non identificazione con i tre piani inferiori dell’essere).

La pratica dell’Hong-So può avvenire in qualunque momento della giornata, in qualunque ora del proprio tempo libero, ed in qualunque situazione che offra un attimo di intimità. Anche in un ambiente di lavoro, in autobus, o in mezzo alla gente.

Descrizione della tecnica dell’Hong-So

Imparate ad osservare il vostro ritmo respiratorio naturale. Quasi foste un’altra persona, ponete attenzione allo spontaneo fluire e defluire del vostro respiro; al muoversi, blando e ritmico, della vostra cassa toracica.

Seguite ed identificate quella pulsione a nutrirvi d’ossigeno, che non vi ha mai abbandonato un attimo, né di giorno né di notte, da che siete nati.  Tuttavia – e, questo, è di fondamentale importanza – non intervenite con il minimo atto della volontà su questa vostra funzione biologica.

Lasciatela libera di esprimersi, come sempre ha fatto, mentre voi non le davate nessuna attenzione.

La meta della tecnica è, difatti, quella di pervenire ad uno stato di completo distacco e di non partecipazione attiva al vostro respiro naturale di sopravvivenza. Hong e So rappresentano uno dei più antichi e potenti mantrams di un sacro canto sanscrito, ed hanno una relazione occulta vibratoria con l’entrata e l’uscita del respiro.

Ogni suono nell’universo possiede un effetto ed una corrispondenza mentali diversi. Nel nostro caso, l’antichità del mantram e la tradizionale potenza delle sue vibrazioni, già di per sé hanno un occulto effetto calmante su chi li
pronuncia.

Se, poi, aggiungiamo che la sacra scienza dei Maestri indiani ha conservato e trasmesso il segreto che il suono Hong (con l’acca aspirata) è l’esatta armonica pertinente all’aspirazione di Brahaman, mentre, il suono So è quella dell’espirazione, comprenderemo – almeno in teoria – quale valore sia da applicare al mantram.

La tecnica dell’Hong-So consiste, quindi, nel pronunziare mentalmente il termine Hong, mentre si assiste, senza influenzare minimamente il suddetto processo, alla propria inspirazione polmonare; e nel pronunziare mentalmente il termine So, quando si vede defluire il respiro.

La durata dell’esercizio non è legata ad un limite di tempo; essa può variare da cinque, dieci minuti ad un’ora, o più.

L’Hong-So produce i suoi effetti benefici e rilassanti, e non altera alcun ritmo vitale essenziale. Nella pratica, si resterà piuttosto stupiti di quanto sia impercettibile il costante movimento vitale dei nostri polmoni. L’importante è, lo ripetiamo, lasciare che esso si esprima liberamente, senza alcun intervento volitivo di alcun genere, da parte nostra.

L’antichissima tecnica dell’Hong-So è un metodo scientifico, che rilassa il cuore, aumenta la durata del proprio ciclo vitale, libera una enorme quantità di corrente energetica, che si distribuisce nel corpo, rendendo elettromagnetica ogni cellula e prevenendone la decadenza.

L’Hong-So è uno dei massimi contributi che la scienza spirituale dell’India abbia dato al mondo. Migliaia di spiritualisti, oggi, praticano l’Hong-So che, giustamente, può essere considerato uno tra gli Yoga Regali. Uno Yoga dissepolto dal suo millenario scrigno celato e donato alla veniente Nuova Era…  

CHE A NOI E’ STATO DA YOGI HARBHAJAN

(Guido Da Todi)

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LA SENSIBILITA' PSICHICA e la sua attivazione

Cos'è la SENSIBILITA' PSICHICA?

 

I Tibetani l'hanno chiamata "terzo occhio", i parapsicologi "percezione parasensoriale" e gli psicologi "sesto senso". Baba Bedi diceva che queste denominazioni non sono corrette perchè riducono le funzioni di questa facoltà alla sola percezione, invece essa esplica quattro funzioni diverse.

Quindi l'ha chiamata Sensibilità Psichica sottolineando che non è un organo di senso ma un organo del sistema vibrazionale o campo energetico che consente di percepire l'Unità del Tutto.

 

-La prima funzione della Sensibilità Psichica è di attivare la capacità di percezione totale attraverso cui possiamo conoscere la realtà di un evento, di una situazione, di un oggetto ecc. fino alla conoscenza della Realtà Ultima. 

-La seconda funzione permette di eliminare i limiti imposti dallo spazio e dal tempo. Consente, quindi, di sondare l'invisibile. Infatti nulla è troppo lontano nel tempo o nello spazio e tutto può rientrare nell'orbita della sua percezione.

 

-La terza funzione si esplica nel processo di autoconoscenza che generalmente viene chiamato interiorizzazione.

Noi comunichiamo sempre, anche se in modo molto superficiale, con la parte fisica (prima di mangiare osserviamo se abbiamo fame, prima di andare a dormire sentiamo se abbiamo sonno, ecc) ma non con la nostra totalità. Infatti non siamo coscienti dell'energia che ci anima e del suo movimento continuo, dei suoi percorsi, del suo centro, delle sue funzioni, delle sue molteplici capacità, ecc. La Sensibilità Psichica ha accesso alla totalità del nostro essere e, tra l'altro, permette di scoprire i TALENTI, le capacità, che abbiamo a disposizione per realizzarci. 

 

-La quarta funzione permette di attivare i Talenti, affinchè siano vissuti pienamente.

 

Baba Bedi diceva che la Sensibilità Psichica non è attiva in tutti gl'individui. Fino a pochi anni fa, infatti, era un privilegio dei Santi e degli Illuminati, ora con l'inizio dell'Età dell'Acquario è giunto il momento che quest'organo funzioni in tutti gli individui perchè tutti sono destinati a diventare degli esseri umani totali. E l'essere umano non è totale se un organo del sistema vibrazionale non è attivo, anche se si tratta di un solo organo. 

 

In cosa consiste l'ATTIVAZIONE ALLA SENSIBILITA' PSICHICA?

 

L'attivazione alla sensibilità psichica si fa una sola volta nella vita e si attua in cinque incontri individuali, generalmente con cadenza settimanale. Baba ha insegnato due tecniche specifiche: una per gli adulti ed una per i bambini. Entrambe queste tecniche offrono importanti indicazioni affinchè la persona diventi sempre più consapevole delle proprie urgenze e delle capacità che ha a disposizione per soddisfarle.

 

Una volta attivata, la sensibilità psichica stimola le capacità positive dell'individuo e le rende attive.

 

 

LA RICERCA DEI TALENTI

Al termine dell'attivazione l'operatore fa la Ricerca dei Talenti antichi e nuovi. Tali capacità o talenti, se vissute pienamente, favoriscono l'evoluzione, lo sviluppo della personalità e la piena realizzazione dell'individuo.

 

I Talenti sono di due tipi: Antichi e Baby.

I Talenti Antichi fluiscono da esistenze precedenti l'attuale vita, esistono come entità dentro di noi. Se non vengono vissuti causano problemi, principalmente di tre tipi.

 

Nell'interiorità dell'Essere Umano i Talenti Antichi repressi reagiscono creando:

- irrequietezza e forte tensione apparentemente immotivata. Dopo essersi agitati e dibattuti, i talenti repressi si abbattono, stanchi, senza più forze proiettando depressione nell'animo umano; di conseguenza si oscilla tra tensione e depressione, depressione e tensione.

- incostanza. Qualunque cosa una persona voglia fare non riesce a metterci il cuore completamente, non vi è cosa in cui riesca ad applicarsi, cambia strada nella vita continuamente e non porta mai nulla a termine. Diventa così preda di complessi senza comprendere che tali situazioni non sono create dall'incapacità, ma dal gioco crudele delle sue vere capacità che, sentendosi soffocate, protestano, come se dicessero: "perchè non usi noi, che siamo le tue capacità, le tue potenzialità?" 

- ombre scure nei legami sentimentali. Dubbi e conflitti continui distruggono gli affetti e ci si colpevolizza l'un l'altro, senza capire che il vero problema è legato alle capacità non vissute. La logica, in fondo, è semplice: come può essere felice la vita sentimentale se non c'è equilibrio in sè stessi? Se non si vivono le proprie potenzialità ed i propri talenti, che sono la nostra vera essenza?

 

Talenti Baby

I talenti detti Baby devono essere conosciuti e coltivati. Vengono dalle emanazioni planetarie nel momento del concepimento nell'attuale vita, e anche se non sono vissuti subito, non creano in genere grandi problemi.

 

Quali possono essere i Talenti?

I Talenti possono essere di ogni genere: danza, pittura, poesia, teatro, scultura ma anche architettura, fisica, astronomia, ricerca scientifica, botanica, giardinaggio, cucina... Ed anche legati alla percezione psichica: medianità, chiaroveggenza, radioestesia, capacità di guarire, contemplazione, capacità di comunicare con gli esseri della natura, ecc.

 

SURYA NAMASKARA:

 

il suo coronamento pratico e’ nella pratica di surya namaskara. Il termine sanscrito surya significa sole e namaskara saluto o adorazione. Per questo la pratica è nota come il ‘saluto al sole’. È stato sviluppato in India migliaia di anni fa da saggi illuminati, che prescrissero la sua pratica a tutti come parte integrante della vita quotidiana.

 

Surya namaskara è famoso per essere una pratica completa. I suoi benefici non si limitano a una parte della natura dell’uomo, ma include la rivitalizzazione dell’intero organismo. Surya namaskara esercita tutto il corpo in dodici movimenti.

 

Tramite questi movimenti, gli organi addominali e lo stomaco sono allungati e compressi. Questo crea un meraviglioso massaggio agli organi e ne assicura la corretta funzionalità. Se, al momento, essi non stanno lavorando efficientemente, li incoraggia a farlo.

 

Surya namaskara stimola la peristalsi intestinale, che aiuta a rimuovere la costipazione. Massaggia gentilmente i reni e stimola la circolazione sanguigna in tutto il corpo. Aumenta la sudorazione, che pulisce tutti i pori della pelle e dona al praticante una carnagione chiara e luminosa: segno di perfetta salute. Stimola il cuore senza sforzo eccessivo, come invece avviene con esercizi fisici o ginnici pesanti. La circolazione del sangue è incrementata e questo aiuta a eliminare le tossine dal corpo. Il sangue stagnante presente in alcune aree è eliminato e sostituito con sangue purificato ed ossigenato.

 

In surya namaskara i polmoni si svuotano delle impurità e dell’aria stagnante e il corpo è rivitalizzato da un rifornimento extra di ossigeno. Di conseguenza, il corpo e il cervello funzionano meglio. Si può quasi sentire la ricarica energetica extra. Questo armonizza il sistema delle ghiandole endocrine, ne aiuta a rimuovere le eventuali irregolarità e le massaggia, aumentando direttamente l’afflusso di sangue verso di esse.

 

Con i movimenti di surya namaskara, la colonna vertebrale è piegata e allungata in modo sistematico, fino alla massima estensione: questo stimola la circolazione sanguigna nel midollo spinale e in tutti i plessi nervosi. Come conseguenza si avrà salute e vitalità di tutto il sistema nervoso.

 

Con questa pratica vengono esercitati, allungati e compressi i muscoli e le articolazioni più importanti del corpo. Ciò aiuta il ritorno del sangue impuro e stagnante verso i polmoni e i reni per essere purificato.

 

La pratica di surya namaskara dà, anche, molti benefici sottili, oltre a quelli fisici. Induce pace della mente, riduce i conflitti emotivi, le nevrosi e lo stress.

È una pratica eccellente per svegliarsi la mattina e per prepararsi a tutto quello che si deve affrontare durante la giornata con forza fisica e mentale.

 

Nessun’altra pratica può superarla. Praticando surya namaskara per quindici minuti al giorno, si avrà un’ottima salute fisica e mentale per tutta la vita.

 

Chi fosse interessato a saperne di più in riguardo alla teoria e alla pratica di surya namaskara può scrivere alla B.S.Y e richiedere il libro ‘Surya Namaskara: the technique of solar revitalisation’.

 

Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/1977/haug77/solar.shtml

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