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Categoria: "Notizie scottanti"

In vacanza a 6 zampe : tutto sulla vacanza con il cane

In vacanza a 6 zampe

Quando si avvicina il periodo delle ferie già si pregusta quel piacere unico del relax, del rallentamento dei ritmi, della pausa lavorativa, tanto che solo l’aspettativa ci mette senz’altro di buon umore. Non altrettanto euforico sarebbe lo stato d’animo di molti cani se potessero vagamente intuire le inquietanti intenzioni dei loro padroni, in procinto di partire, in merito alla ‘sistemazione’ che pensano di riservare loro per le vacanze.


E’ ancora molta, troppa, la gente che non ha ben chiaro il concetto che l’abbandono di animali è un reato nonché uno degli atti più ignobili che un essere umano possa compiere, per giunta nei confronti di un cane, la cui fedeltà e devozione al padrone, anche al più crudele, è assoluta e incondizionata.

Il desiderio di andare in vacanza in località esclusive e lussuose, dove non sono ammessi animali, è, per alcuni, più forte del diritto del proprio cane alla vita. E’ mostruoso e sembra impossibile, eppure 150.000 italiani mettono in atto ogni anno questo orrore: abbandonano il proprio cane. Detto, fatto. Ecco che il cane si ritrova, senza capire perché, in un luogo a lui sconosciuto: in una strada, in un bosco, improvvisamente solo. In estate questo accade ogni due minuti, 665 volte al giorno: tale è il ritmo degli abbandoni nel periodo vacanziero.

Si ricorda l’art. 727 del codice penale: "Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.”

Per il cane, il gatto e qualunque altro animale che abbia acquisito abitudini domestiche e che vede nel proprio padrone l’unico riferimento e la sua ragione di vita, ogni forma di allontanamento da lui è causa di angoscia e sofferenza. Anche essere “parcheggiato” in qualche pensione per un mese durante l’estate può essere veramente un trauma per questi animali, che perdono i propri riferimenti affettivi.

“R-ESTATE INSIEME”, “VACANZE A 6 ZAMPE”, “FAI UNA VACANZA ..BUONA”, “PORTAMI CON TE, TI PREGO!”, “FINALMENTE ENTRO ANCH’IO”, alcuni degli slogan delle campagne animaliste che intendono sensibilizzare sul tema dell’abbandono, non tanto denunciando l’atto criminale, quanto focalizzando sulla possibilità, reale, concreta, di portare con sé il proprio amico a 4 zampe.

iQuello che più o meno tutti fanno, in mancanza di piani precisi, è godersi intere giornate in spiaggia. E’ la vacanza più semplice, con poche pretese, ma il riposo è garantito ed è anche quella in cui è più facile includere il proprio amico peloso: basta informarsi sulle regole da rispettare per fare in modo di non arrecare disturbo agli altri bagnanti.

Il primo interrogativo che ci si pone riguarda proprio l’accesso dei cani in spiaggia; purtroppo i cartelli di divieto spuntano come funghi, ma attenzione che non tutti sono regolamentari. Occorre, infatti, che i comuni emettano un'ordinanza che preveda il divieto motivato, la sua estensione oraria e che tale ordinanza venga firmata dal sindaco, da un assessore delegato o dal comandante dei vigili urbani e pubblicata sugli albi pretori dei singoli comuni. Inoltre i cartelli devono recare sul retro il numero dell'ordinanza comunale di riferimento e la data di scadenza.

Se una sola di queste indicazioni manca, l'ordinanza stessa non è valida, e non andrà preso in considerazione nessun invito ad allontanare il cane dalla spiaggia ed eventuali multe saranno contestabili.

Spesso si ricevono raccomandazioni per il cane: evitare che sporchi, che sparga la sabbia in giro, che non abbai troppo creando ‘inquinamento acustico’. Giustissimo. Tuttavia nessuno riflette sul fatto che tali comportamenti, senza dubbio motivo di fastidio per i bagnanti che si trovano a subirli, hanno molto più spesso come protagonisti proprio gli umani, in particolare i bambini, che in quanto a schiamazzi, urla e uso improprio della sabbia non sono certo da meno.

Il pregiudizio è il vero nemico in queste situazioni e il dovere di chi ha un cane è quello di tenere un comportamento irreprensibile e allo stesso tempo di pretendere con fermezza spiegazioni motivate per ogni singolo divieto legato alla presenza del cane. Solo così si scoprirà che molti divieti non sono supportati da ordinanze ma sono solo dettati da ‘preferenze’ di negozianti e proprietari di stabilimenti che non vogliono avere fastidi.

I diritti tuttavia non sono solo quelli dei commercianti, ma anche dei padroni di animali, i quali meritano di trascorrere il periodo di vacanza senza dover essere continuamente ‘incriminati’ per il fatto di avere al seguito il proprio amico peloso. Il senso civico di questi ultimi non può andare in vacanza (quello no!!) ed è fondamentale quindi segnalare ogni situazione di cui si sospetta che il divieto sia fuori legge.

Benché ultimamente in Italia si siano istituiti maggiori tratti di litorale a disposizione dei quadrupedi, il nostro paese rimane comunque agli ultimi posti in Europa, molto distante da Francia, Olanda, Grecia e Croazia, paesi senz’altro più avanti di noi in questo, anche per quanto riguarda l’accesso ai negozi, supermercati, alberghi e ristoranti.

Spesso l’ostacolo principale può rivelarsi il trasporto dell’animale a destinazione, più che la permanenza nel luogo di villeggiatura prescelto. Infatti, viaggiare con un animale al seguito è cosa tutt’altro che banale, e l’organizzazione degli spostamenti richiede molta pazienza e tenacia nell’individuare la soluzione ideale, tra le pochissime possibili. Spesso, infatti, non si tratta di scegliere, bensì di accontentarsi, optando per il male minore, tanti e tali sono i divieti che caratterizzano le modalità di trasporto di animali sui mezzi pubblici.

Per i viaggi via mare un mezzo da tenere senz’altro in considerazione è il traghetto: qui i nostri amici sono in genere sempre ammessi (tranne eccezioni, da verificare accuratamente con la compagnia); di solito il cane può viaggiare con il proprio padrone sul ponte, con guinzaglio e museruola, mentre i gatti nel trasportino; può invece essere vietato l'accesso alle cabine, al ristorante e altre aree riservate ai passeggeri.

Se è necessario prendere l’aereo è opportuno contattare la compagnia e farsi illustrare bene le modalità prima di decidere. In genere tutti gli aerei sono attrezzati per il trasporto di cani e altri animali, ma ciascuna compagnia adotta una normativa propria. Di solito è possibile portare con sè in aereo, nelle apposite gabbiette, i cani di piccola taglia e i gatti, mentre, se il loro peso supera i 10 kg, dovranno viaggiare nella stiva: saranno imbarcati dallo scalo merci e sistemati all'interno di apposite gabbie. Se possiamo, evitiamogli questa esperienza! Il viaggio nella stiva comporta al cane un forte stress e potrebbe essere traumatico, pertanto è da fare solo in caso di estrema necessità. Se il vostro cane ha problemi di cuore è vivamente sconsigliato farlo volare.

Difficile invece purtroppo trasportare il cane sui pullman: moltissime linee non li accettano; anche qui tuttavia è sempre bene chiedere, non si sa mai, potrebbero esserci eccezioni soprattutto per cani piccoli e mansueti!

In Italia sono molte le strutture ricettive fra alberghi, agriturismi e Bed & Breakfast ad essersi attrezzate per ricevere i nostri amati amici pelosi. Sulla loro porta d’ingresso non un cartello di divieto, ma di benvenuto accoglierà le famiglie che si presenteranno con il loro quadrupede!

Alcune strutture offrono vere e proprie camere ‘a quattrozampe’ con brandina, assortimento di cibo per cani e gatti, giochi da mordicchiare e prodotti per la loro pulizia. Altre, spesso, sono strutture senza particolari attrezzature, ma dotate di un qualcosa di ben più importate: quella mentalità che riconosce nell’animale non un accessorio da parcheggiare in qualche angolo dell’albergo, da tenere lontano dalla vista dei clienti, un ‘problema’ da gestire, ma un cliente a tutti gli effetti (anche lui mangerà e usufruirà di alcuni servizi!), e come tale va trattato con ogni riguardo.

Basterebbe che gli albergatori, nel loro stesso interesse, facessero uno sforzo per cambiare punto di vista, e riconoscere nell’animale un essere vivente che merita attenzione e rispetto. Così, colui che era considerato un inconveniente diventa un motivo di orgoglio e un punteggio a favore della capacità di accoglienza dell’albergo e, senz’altro, è bene dirlo, anche una fonte di guadagno. Non tanto e non solo per l’eventuale quota supplementare richiesta per l’animale al seguito, ma perché si potrà contare su quella clientela che, non disposta a separarsi dal proprio amico durante l’estate, sarebbe altrimenti rimasta a casa durante le ferie. E’ vero che problemi di convivenza tra clienti con animali e altri che non ne hanno possono senz’altro sorgere negli spazi comuni dell’albergo, tuttavia si tratta di uno sforzo di convivenza necessario per superare l’intolleranza e il concetto sbagliato – soprattutto in un paese come l’Italia in cui l’animale domestico è presente in una famiglia su 3 – che da una parte devono stare gli umani e da una parte gli animali. Non si arriverà mai alla risoluzione del gravissimo problema dell’abbandono, e del randagismo che ne è l’immediata conseguenza, se non si è disposti a cambiare mentalità e a rispettare l’animale.

Di seguito alcuni siti che, oltre a fornire informazioni utili all’organizzazione del vostro viaggio, aiuteranno nella ricerca della struttura più adatta alle vostre esigenze.

www.dogwelcome.it

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www.pets-hotels.it

www.qualazampa.it

www.welcomedoghotels.it

www.viaggiarecolcane.it

www.cyberdogsmagazine.com

www.oipaitalia.com/oipa_card/vacanze.htm

www.prontofido.net

www.tuttocani.it

Si segnala la campagna sociale promossa da quattro tra le più note Associazioni Nazionali attive nell’ambito del rispetto e della protezione degli animali: OIPA, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Gaia Animali e Ambiente, e Freccia 45, resa possibile grazie alla collaborazione di Pets and The City, la guida dedicata a chi ama gli animali e alla società di produzione Crackartoons Studios con Ubik Visual Effects.

Giovanna Di Stefano

www.terranauta.it

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RIPORTATO DA : http://www.promiseland.it







Ecco alcune informazioni indispensabili per chi non vuole separarsi dal proprio fedele amico neppure durante le vacanze estive.



In spiaggia, sui sentieri di montagna o anche, perché no, all'estero: andare in vacanza in compagnia degli animali domestici può essere una buona occasione per rafforzare il legame con il proprio amico a quattro zampe.

Prima di partire, però, occorre informarsi bene sulle regole da rispettare, alcune delle quali sono spesso dettate dal semplice buon senso, e sulle normative in vigore.

Per oltrepassare i confini nazionali, ma restando sempre in Europa, ad esempio, dal primo ottobre 2004 i proprietari di cani, gatti e furetti devono esibire alle dogane il passaporto europeo, documento di riconoscimento degli animali previsto dal regolamento 998 del Parlamento Europeo.

Le nuove norme si applicano ai movimenti degli animali da compagnia tra gli Stati europei o in ingresso da Paesi non appartenenti all'Unione europea. Nel documento sono indicate tutte le pratiche veterinarie effettuate, il numero identificativo del microchip e altre informazioni come, per esempio, il nome, la razza, il sesso e la specie.

Nel caso in cui i microchip non fossero conformi agli standard Iso 11784 o Iso 11785, i proprietari dovranno portare con sé il documento di lettura. L'uso del microchip al posto del tatuaggio diventerà obbligatorio in tutti i Paesi europei fra otto anni. Il passaporto europeo deve contenere anche i dati identificativi del proprietario.

Se la propria meta di viaggio è il Regno Unito, l'Irlanda, la Svezia o Malta, bisogna tenere presente che i passaporti devono riportare la trascrizione delle analisi per gli anticorpi della rabbia. L'animale dovrà essere sottoposto a questo esame clinico almeno sei mesi prima della partenza per il Regno Unito, per l’Irlanda e per Malta e almeno quattro mesi prima della partenza per la Svezia.

A rilasciare il passaporto europeo sono i veterinari autorizzati che devono possedere determinati requisiti e i cui elenchi vengono aggiornati dai veterinari delle Asl che provvedono anche al loro invio annuale al servizio veterinario delle Regioni. L'ordinanza del 3 marzo 2009 emanata dal ministero del Welfare impone che i cani debbano portare guinzaglio e museruola nei luoghi pubblici.

Leggi a parte, esistono poi elementari di regola di "convivenza civile" che non vanno mai in vacanza e che, quindi, vanno sempre osservate per evitare che voi e il vostro amico a quattro zampe veniate bollati come "disturbatori della quiete pubblica".

Se Fido non è molto socievole con gli estranei, è il caso di adottare tutti gli accorgimenti necessari per non incorrere nelle sanzioni previste dal codice civile che sancisce la responsabilità civile dei proprietari. Un consiglio utile, quindi, potrebbe essere stipulare una polizza di assicurazione per eventuali danni arrecati a terzi da un cane un po' troppo esuberante.

http://www.anagrafecaninarer.it/info/passaporto_europeo.pdf fonte :
http://www.nannimagazine.it

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CONSIGLI PER CONSERVARE L'ABBRONZATURA

L'estate è tempo di abbronzatura: una giusta dieta e qualche utile suggerimento possono farcela conservare più a lungo, anche quando le ferie saranno solo un bel ricordo.
Ecco alcuni consigli per conservare il più a lungo possibile la tintarella tanto sudata:
1)L'acqua non è un problema (è però preferibile la doccia al bagno), ma lo è il tipo di detergente che si usa. Quelli troppo aggressivi seccano la pelle e fanno perdere l'abbronzatura. Meglio allora usare detergenti specifici per pelli abbronzate;
2)Asciugare la pelle con tessuti morbidi dopo la doccia evita uno sfregamento eccessivo che toglie abbronzatura.
3)Mantenere la pelle idratata è un altro trucco per prolungare gli effetti dell'abbronzatura. La pelle secca tende infatti a squamare mentre una pelle idratata rimane colorata più a lungo. Importante quindi cospargere il corpo di crema idratante almeno una volta almeno una volta al giorno;
4)Una lampada fatta periodicamente aiuta sicuramente a rallentare il processo di “impallidimento”;
5)La ceretta toglie oltre i peli anche l'abbronzatura in quanto solleva lo strato più esterno della pelle. Converrebbe quindi depilarsi con un epilatore elettrico almeno fino a quando permane l'abbronzatura.
6)Vi sono in commercio ottimi autoabbronzanti che senza macchiare o ingiallire la pelle ci regalano un colorito estivo anche durante il grigiore invernale.
L'alimentazione gioca un ruolo molto importante nel favorire il mantenimento del colorito ambrato assunto dalla pelle dopo lunghe ore trascorse sotto al sole, cospargendosi di olio e creme solari.
Allontanandosi dalle spiagge, la nostra pelle tende a tornare, però, inesorabilmente bianca, ma si può rallentare questo processo grazie ai consigli sopra citati e a una specifica dieta “mantieni-tintarella”.
Qualche utile suggerimento su cosa mangiare per restare abbronzati il più a lungo possibile ce lo dà il dott.Salvatore Ripa, specialista in Endocrinologia e Scienza dell’Alimentazione a Roma. Sostiene il medico: “Tre sono gli elementi principali che, contenuti in diversi cibi, rendono l’abbronzatura duratura e sana: vitamine, betacarotene e omega 3. Vediamo quali sono gli alimenti che li contengono”.
“Il betacarotene si trasforma, attraverso l’assimilazione dell’organismo, in vitamina A, essenziale per ottenere un’abbronzatura perfetta senza danni e dal bel colorito ambrato. Gli alimenti che contengono questo elemento in buona quantità sono pesche, albicocche, peperoni, prezzemolo, carote, mango, papaia, spinaci, broccoli”.
“Un’altra vitamina essenziale per il buon funzionamento del processo che stimola l’abbronzatura è la vitamina C, preziosa per la buona salute cellulare e per la produzione di collagene grazie al suo potere antiossidante. Agrumi, kiwi, peperoni, cavolfiore i cibi che ne sono più ricchi”.
“Infine, gli omega 3, preziosi acidi grassi contenuti nel pesce e nella frutta secca, essenziali per la salute ma anche per l’ottimale idratazione della pelle. Idratazione che si mantiene anche con due litri di acqua al giorno, o addirittura tre se fa molto caldo”.
“Questo tipo di alimentazione insieme all’uso di una crema adatta da applicare tutti i giorni renderanno sicuramente più duraturi tutti i nostri sforzi”.
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FONTE : http://italiasalute.leonardo.it

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LE QUATTRO VIE: IL GUERRIERO - IL MAGO - IL MONACO - IL MAESTRO

Da quel che ora scriverò, potrò far nascere mille discussioni. Da dove arrivano queste informazioni dirà qualcuno; arrivano, arrivano, esistono per questo li Maestri antichi e quando si sta con orecchio sereno e il sentimento buono, il Maestro fa così con il proprio allievo: 'LE UPANISAD', il dialogo tra Maestro e allievo, da bocca ad orecchio, e questo lo è sempre stato, da che mondo è mondo, da quando l'uomo è per questo apparso a recitar la parte di chi è vivo in terra.

E' la forza de lo spirito pensiero, perché vivo e vero e, non sia tentato di seppellirlo perché quando lo spirito pensiero è vero, vive per la sua forza, luce e verità.

Puoi tu forse fermare il sole ? Se tu farai quello dirò che sei Dio, allora vorrà dire 'Sì', ch'io stia zitto, perché se questo fosse, così io farei. Ma sta a vedere che qualcuno dirà puranco: 'Questo è 'no tantino pazzerello'; mi va bene pure quello, perché non ho pretesa ne la mia persona, ma di portare questo insegnamento, non per essere creduto, questo per la verità me può fregar de meno, ma come ipotesi di ragionamento, poi ognuno farà quel che vorrà credere, quello che vorrà pensare.

Qui bisogna essere liberi, fori da li schemi e da li pregiudizi, ma se l'occhio tu non metti, cosa te rimane dietro il cannocchiale!, le cose stanno là; essere sordi e ciechi e a sembrar obbedienti fa essere un po' stagnanti, prigionieri de le ombre e de la oscurità. Quante volte me son stato zitto, ne lo ascoltare conferenze altrui, poiché chi è nella loggia fa solo parere suo. L'altro giorno (aprile 2003) in quel che è stato il mio docente in psicologia (Prof. Leonardo Milani), salutandoci per telefono, nello schiarirsi la voce mi ha così detto: "Cecchinato, è ora che lei vada a confessar le sue affermazioni nella pubblica piazza". L'ho voluto così far contento; a portare alla luce il frutto de la mia esperienza.

Non temo per questo il rogo, lo potere de la loggia, né il pane e acqua; questa esperienza l'ho già pure fatta, ma se mi si potesse incatenare, mi sa che anche le catene se podaria spaventar, perché quando si ha fede in quello che si ha da comunicare, si ha la forza del mondo, delle stelle e tutta l'energia per continuare.

Ecco allora de lo straordinario insegnamento de le Vie, che sono quattro, a indicar il percorso che nella vita ognuno si è scelto di seguire e praticare, prima ancora di essere forma, nella dimensione di solo spirito coscienza, ne la parola sanscrita chiamata Lokas. In quella dimensione lo Spirito Coscienza ha l'opportunità di stabilire a quale livello essa sia e questo senza la presenza de lo giudice, perché senza l'Ego, l'Ombra e l'Io, lo Spirito Coscienza ha la libera facultà a prendere la formulazione adatta per karma, forma e ragion di vita come ho spiegato già con il lavoro su la reincarnazione.


Quattro sono le Vie: IL GUERRIERO - IL MAGO - IL MONACO - IL MAESTRO.

Ma sia fatta molta attenzione, non le si deve nel modo più assoluto, confonderle con gli Archetipi, che rappresentano invece i ponti del percorso de la vita; essi sono lo sostegno, lo assestamento in funzione de la Via, che ciascun Spirito Coscienza avrà così scelto, nella questione de lo libero arbitrio. Di conseguenza se gli Archetipi sono mobili, alternati e quindi diversificati continuamente per favorire il viaggio de la vita, la scelta de la Via sarà sempre ne lo arco de la vita intera. Le altre tre comunque saranno contenute nella stessa, ma mai da superare in percentuale, anche se a volte, per la spinta de l'Ombra e de lo Ego e degli accadimenti, risulterà difficoltoso rispettare la Via. Avvertiremo così delle difficoltà e ci andremo pure per questo a strizzare i denti e a deviare il naso (perché i denti rappresentano l'aggressività e il naso la direzione de la vita).

Ecco perché il Maestro de la storia disse: "Attenzione alla Via", come a dire, non perdetevi in pardonie, degenerazioni, insegnamenti di potere; non lasciatevi abbindolare, ma ascoltatevi da dentro, ne lo spirito de la vostra coscienza, in voi c'è la Verità; siate perciò uomini liberi, coraggiosi; a fare i mammalucchi e i genoflessi si può rischiare di rimanere sempre e solo quello. Non datevi perciò certe colpe, disagi e sofferenze; a fare i masochisti è solo frutto di culture arcaiche, perché il buon Dio non è così che vuole educare i propri figli; ce lo ha insegnato pure il Buddha che è Maestro Illuminato: 'La sofferenza è pur segno de l'ignoranza'; e non che questo sia offesa, ma a voler spiegare che se si ha la conoscenza, ti puoi fregar pure de la sofferenza; per questo povero 'io' che ha la vista corta, nel pensare di essere furbo si sovrappone allo Spirito Coscienza, perché dice: 'Tanto io ho la super intelligenza'; ma povero il nostro Io, se non si porta anche lo sviluppo de lo Spirito Coscienza, questa intelligenza ti farà assai dannare poiché essere dotto e nozionista, quanto a sapienza poi...

Questo insegnamento è particolarmente importante perché se si avrà la volontà di saperlo approfondire non sarà solo il frutto de la ordinaria psicologia, anch'essa assai utile per lo studio del comportamento, ma qui sto parlando di un altro genere di psicologia, ' non quella dal punto di vista di ciò che egli è (l'uomo) o che sembra essere, ma dal punto di vista di ciò che egli può divenire e cioè dal punto di vista de la sua possibile evoluzione'.

Qui non dobbiamo fare gli zombi, non basta il semplice 'SAPERE', dobbiamo orientarci invece a l' 'AFFERRARE' perché grazie a Dio non siamo ancora computer, pensando così di aver introdotto le nozioni ed è presto fatto; non basta la biblioteca a traballar da ogni lato per essere evoluti. Qui non si tratta di fare i dotti, come a dire, essere pieni; a costoro per ironizzare io rispondo sempre:'in culo alla balena'; come a ricordare che a l'esame della vita si deve sempre umilmente ritornare, perché quando parliamo de la 'SAPIENZA', essa è molto di più de la semplice conoscenza e statteve pur tranquilli perché non parlo nel nome del mio ego, ma per le leggi de le Upanisad e per quel che riguarda il mio ego, questo è giusto che sia detto, c'ho da lavorare molto pure io.

Il mio vero scopo non è quello di fare il guretto, già per questo ce ne sono in abbondanza; belli, brutti, visionari, un po' schizoidi, megalomani e pure presidenti di S.p.A. (Società per Azioni), nel fare proseliti, sette e movimenti; né di fare nuove religioni, né di battermi con Chiese e Istituzioni, non si deve vedere quello che non è, appartengo alla scuola Junghiana, questo è vero, ma la mia energia intanto, spero, va per essere un umile maestro che vuole portare l'insegnamento come ragionamento. Poi ognuno pensi pure ciò che vuole, il mio compito finisce lì.

Quanta gente ho visto e vedo soffrire, perché ne manca la logica o ne manca il supporto; desidero solo dare un possibile contributo per aiutare a capire che tutto quello che avviene, prima de fori vien da dentro.
Osserviamo un po' allora come vanno le cose de la vita; sembra che tutto sia sopravvivenza e l'uomo di conseguenza non abbia mai a trovare pace. Per il povero il problema sarà la fame; per il ricco sarà la noia; c'è poi il tempo de la guerra, il tempo de la pace, il tempo del gran freddo e il tempo del gran caldo; il tempo de la grande politica e il tempo de la grande religione; il tempo de l'euforia e il tempo de la malattia e se volete mettete pure voi quello che vi pare, tanto per l'uomo sembra che se le vada proprio a cercare. E' mai possibile tutto questo, che l'uomo e ancora ribadisco non abbia a trovar mai pace ? Ci sarà pure una ragione; ci vuole allora l'umiltà de la vera e libera introspezione.

In questa altalena c'è per ognuno il vero scopo de la vita, che è lo sviluppo de la Coscienza; ognuno si chieda allora a quale livello sia. In questo girotondo ci dobbiamo formare perché il vero viaggio de la vita è sotto la superficie de le cose e non tutti in verità lo facciamo. Vò per voi l'esempio del filosofo Wittgenstein, il più grande logicista de la storia (Tractatus Logico Philosophicus Ediz. Einaudi), che si disfece per ritrovare il vero Sé, di un'immensa fortuna per diventare maestro elementare, per di più mal pagato; da ricco e potente a quasi un affranto. Che costui fosse un po' fesso!, chi dice questo giudica per ignoranza e non per conoscenza. Wittgenstein aveva fatto questa scelta perché era nella Via de lo Monaco e la sua scelta è stata veramente scelta, per il vero sviluppo de la sua coscienza. Ed io a voi lo dico per aiutare a capire l'insegnamento de le Vie.

Che dire poi di Van Gogh, a me questo artista mi elettricizza, altro che vitamina E, quella è 'na sciocchezza di fronte alla carica de la sua arte. Van Gogh rinunciò ad un comodo lavoro come commerciante d'arte per diventar un predicatore laico nelle miniere del Belgio e a finire a pane e acqua, il resto poi si sa. Van Gogh aveva scelto la Via del Mago e quando uno è grande (e questo non per potere del gallerista), trova la forza di restar nella sua Via, perché quel che vede la coscienza non è la povertà dell'Io.

Che dire poi di LAWRENCE d'ARABIA che rifiutò comode cariche governative per diventare un aviere della R.A.F., apparenti assurdità ? Chi dice questo non sa che LAWRENCE era nella Via de lo Maestro.

Che dire ancora di Hernest Hemingway che visse la Via de lo Guerriero, a sembrare impazzito per lo scrivere de le corride e la penna infuocata ne lo raccontar la sua Africa, pazzerello pure lui !

Bisogna sapere le Vie, allora 'sti pazzerelli saranno compresi; a riuscire nella vita è la conoscenza, a torturarsi l'anima e finirla prima e non sentire la vita piena per non aver compreso a fondo il Sé (il che significa aver seguito la Via senza che l'Io sappia il perché). Detto questo, a cuor sereno andiamo a cominciare l'insegnamento de le Vie; non abbiate mai fretta di scoprire quale sia stata la vostra scelta, ma lasciate ne la attesa, che la risposta salga dalla vostra coscienza o per dono de lo intuito.


LA VIA DEL MONACO

La Via del Monaco è la Via de lo silenzio, legata perciò a delle vibrazioni non troppo circolari, orientate verso il basso, leggermente allargate e distese. Da non confondere con il Monaco religioso, che può essere anche quello ma la Via è altra cosa. Il Monaco della Via è uno che pare da essere un po' introverso e pure un po' timido; parla piano e pacatamente. I luoghi che frequenta sarà fin troppo chiaro, perché non saranno mai da casinaro.

Vi fò per questo l'esempio di un mio allievo, 24 anni nato povero e figlio unico. Per far studiare il figlio, il padre bracciante agricolo, rimasto prematuramente vedovo quando Marco aveva cinque anni, si piegò nel suo lavoro da mattina a sera, incurante alla fatica, per coronare il sogno suo e di Marco al conseguimento del Diploma di perito Meccanico. Marco però rimase timido, dall'aria palesemente insicura, un po' piegato su se stesso, assumersi la responsabilità nell'ambito lavorativo risultava assai difficile impresa. Venne da me con il pensiero triste, molto depresso, poco fiducioso nelle sue risorse; nonostante ciò fu assunto da un'autofficina dal nome prestigioso.

Nel suo sogno vi era la casa (e perché no, pure una bella macchina), per dare a se stesso e al padre una sistemazione migliore, perché la casa dove vivevano (che era la stessa dov'era nato Marco) era ridotta ormai in condizioni precarie, diciamo al limite dell'abitabilità.

Anche se per molti giovani avere un posto di lavoro come il suo poteva rappresentare un felice traguardo, per Marco e nel suo specifico caso, visto tutta la sua situazione in generale in cui c'era il poco meno di niente; il padre ammalato ormai non più in grado di esercitare il suo umile lavoro. A Marco non rimaneva molto per poter fantasticare.

Non gli chiedevo nulla per le mie lezioni; gli occhi smarriti, con il capo un po' piegato, prima ancora di essere il suo terapeuta ero diventato per lui un secondo padre.

Quando comprese bene le Vie, approfondì con caparbietà la sua, che contribuì a cambiare completamente la sua psicologia. Come par essere strana a volte la vita; basta cambiare atteggiamento e le cose, pur stando sempre quelle, cambia però l'angolazione. Il titolare pur vedendolo taciturno e silenzioso, ma infaticabile e operoso, lo portò ad essere capofficina e al premio ogni mese in busta paga. Così arrivò la casa nuova e pur la bella macchina. Ora vive con serenità la sua Via che corrisponde a quella del Monaco.


LA VIA DEL MAESTRO

La Via del Maestro è la Via de l'umiltà, del sorriso vero e de la semplicità. Chi ha scelto questa Via si prodiga di dare consigli a destra e a manca e lo fa con il cuore aperto perché desidera il bene di tutti.

Non si deve confondere la Via del Maestro con il maestro tra virgolette, il Maestro della Via parla per cuore suo con grande semplicità. Usa una vibrazione aperta, precisa, armonica. Ha per questo un'aria sempre attenta ma non è mai un ficcanaso, è semplicemente una persona solare; ad aiutar la gente gli si illuminano le pupille. Sceglie lavori semplici, preferibilmente in contatto con le persone; il fruttivendolo, il portinaio, il barbiere; difficilmente si lamenterà di se; il suo spirito è sempre accomodante e non farà mai la primadonna.

Vò per questo l'esempio di un bigliettaio de le ferrovie de lo stato. Per tre anni (64-67) sono andato a studiare a Milano e tutte le settimane andavo su e giù in treno e a forare il biglietto era quasi sempre una persona assai distinta; oltre che a forare il biglietto che faceva con grande impegno, sorrideva guardando tutti negli occhi e quando poteva dava pure un consiglio. Un giorno eravamo soli, nel vedermi mi riconobbe e disse: "Vada, vada avanti così", ed era un momento di difficoltà; quelle semplici parole dette a cuore aperto mi avevano rigenerato.

Un altro episodio è per un netturbino del piazzale del Caffè Pedrocchi (ristoro importante della mia città, ma anche mèta per il turismo), siamo negli anni 1967-70. Abitavo allora da quelle parti, tutte le mattine con la sua bella ramazza a pulire le strade, le piazze ed ogni cantone, e tra una ramazza e l'altra sempre con il suo bel sorriso, dava sempre il suo bel consiglio e incoraggiamento alla gente che incontrava. E questo poteva essere, dal direttore di banca all'assessore, al commesso e pure al sottoscritto; la parolina c'era per tutti e non era mai banale, e com'erano pulite le piazze perché per lui era un lavoro importante e di grande responsabilità.


LA VIA DEL MAGO

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La Via del Mago è la Via che potremmo chiamare la Via de la attesa (da non confondere con la attesa, vedi per questo uno dei precedenti articoli), de la attesa del cambiamento che dovrà scendere sempre ad un preciso compimento. La sua vibrazione è fatta a picchi, a sembrar per questo la spina del pesce.

A questa Via per fare un esempio, appartiene il regista, lo scrittore, il cuoco, il pittore, il politico, il muratore. E' la Via di chi sa cosa vuole; nell'attesa osserva, scruta; il suo fine è di portare l'idea, va per questo in alto e scende giù, prima raccoglie, poi sale e scende (ma mai nel movimento circolare, questo appartiene a lo Guerriero). Ha l'aria di chi non vuole dare troppa confidenza, ma non per questo mai gradasso, tende semmai al distacco, ma non è per questo freddo e insensibile.


LA VIA DEL GUERRIERO

La Via del Guerriero è la Via dell'azione e della circolarità.

Il suo spirito è assai irrequieto e impetuoso, parte sempre da una base, salendo poi in modo elicoidale per raggiungere il vertice. Ogni azione è di andare su e ritornare giù, nelle grandi e piccole azioni.

Nello sali e scendi e ne lo gioco di questa circolarità deve raggiungere il suo potere che dovrà essere armonico.

In questo modo crescerà la sua coscienza e la sua spiritualità. Vò per voi, nello spiegar la Via de lo Guerriero, la storia mia. Desidero fare questo perché vissuta in quanto tale e a raccontarmi per la verità mi ci è voluto molto coraggio e quindi, quale migliore esempio di chi parla con il cuore in mano e non per sentito dire. Desidero fare questo per aiutare tutti coloro che come me hanno vissuto e vivono la Via del Guerriero (ma questo spero aiuti a capire pure le altre Vie), a cuore aperto, via da ogni pregiudizio, vanità o artefizio; dare così risposta e chiarificazione per ogni fatto e angolazione di come io abbia vissuto la Via del Guerriero; senza però scendere nei particolari che sono stati duri, profondi e dolorosi; tralascio questo per non sembrare patetico ma dare semplicemente i segni per capire meglio.

Nella alta scola de la psicologia esoterica si insegna che siano i figli a scegliere i genitori (leggi gli altri miei articoli per capire meglio) e sapere questo potrà far capire molte cose, sempre per via di quel che si dice che nulla vien per caso.

Mia madre, benestante, ricca, il primo paio di calzini lo lavò a trent'anni sposando mio padre di provenienza assai umile. Per amore e per sposare mio padre scappò di casa, rinunciando così al benessere e alle comodità. Andarono a Roma per vivere il loro amore; mio padre aprì una piccola attività e nacquero due figli, ma era anche il tempo de la grande guerra e le bombe distrussero ogni cosa. Ritornarono così a Padova, come si suol dire dalle mie parti, nudi e nadi, con due figli e il loro amore. Nacque in quel contesto il 9 febbraio del 1945, 'sto piccolo guerriero. Finì così la guerra ma tutt'intorno c'erano i segni della devastazione.

Come ricordo bene la mia infanzia; a volte per mangiare si faceva la danza, perché la tavola era rotonda ma pure vuota. Dopo le elementari a undici anni fui iscritto alla scuola di avviamento commerciale, la G. Galilei di Via S.Giovanni da Verdara. Il fratello mio più grande, nel vedermi di tutto punto esclamò: "Il signorino va pure a scuola"; non ci pensai due volte, anziché andare diretto a scuola, presi la via più in là per andare a lavorare, in pantaloncini corti e 'na maglietta. Chiesi così al padrone de l'Ottica Nova del Comm. Gabriotti di Via S. Fermo: "Signore, lei non ha mica bisogno di un operaio, perché io ho bisogno di lavorare".

A 14 anni ero già bello sveglio, la vita mi aveva così precocemente disincantato e il garzone di bottega, vendeva già gli occhiali dietro al bancone in camice bianco. Ma nel mio cuore amavo anche la cultura e ne sentivo fortemente il vuoto. Cominciò così il mio calvario di lavoratore studente, studente lavoratore, dieci anni di scuole serali, ma anche il freddo, sonno e fame faceva tutto parte de lo gioco, a volte da svenir per terra, perché di giorno lavoravo e di notte studiavo; la casa era umida e fredda; la stufa mia madre l'accendeva alle sei del mattino (ma se credi che mi venga a lamentare per questo, ti sbagli di grosso perché la mia vita è stata piena, lo è e spero che sia perché questa è la mia Via).

Ad ascoltare l'amico Vasco Rossi, che vuol la vita spericolata, a impiantar per questo l'ago in 'te la vena, io gli dico (da amico), sprona piuttosto le morfine del tuo cervello, ti daranno la carica e pure grandi emozioni, con la differenza che sono vere e alla fine non ti faranno ritrovare un po' suonato. Me se volesse per questo scusà per quel che dico, naturalmente senza offendere nessuno; meglio avere prima le idee chiare, che a praticar lo viaggio virtuale; e questo non per giudicare nessuno, perché questo non lo farò mai; ti invito solo a riflettere perché questi viaggi portano molti giovani ad un brutto cammino e a lasciar pure le penne; lasciamo che questo sia per karma, non parleremo così di morte ma alchimia della vita.

A 26 anni presi il Diploma di Ottico al Galileo Galilei di Milano, già sposato e un figlio, Gianluca di due anni.
Decisi di aprire nella mia città la prima boutique di occhialeria (1972), l'Optikal Shop. La mattina seguente, anziché firmare il contratto per il negozio di ottica di Via Roma, me ne andai il giorno stesso ad aprire lo 'Spartan Club', la prima palestra della mia città. Sorpresi tutti, dicevano: 'Hai l'oro in mano, sei pure bravo, potresti fare uno spolverone'; fra l'altro fare l'ottico a me piaceva molto, ma una forza più grande di me mi portò altrove ad aprire di conseguenza la palestra (all'età di dieci anni venne a trovarmi uno zio che era stato in America e mi portò in regalo una rivista di sport dei fratelli Weider, questo accese in me una segreta passione che altro non attendeva che di trovare il suo giusto spazio). Dopo un solo anno, la palestra non poteva contenere neppure le formiche; quanto ne fu l'impegno, ma anche quanta gioia e soddisfazione, il mio popolo aveva ritrovato ne la mia Via il lor Guerriero. Ventimila allievi. Organizzai così sette Campionati Padovani al Supercinema, chicca della mia città (oggi Megastore Benetton), un campionato veneto; tre campionati italiani, di cui, quello che vorrei ricordare, del 1981 al Cinema Teatro Corso (oggi sede di una Banca) e con questo il primo Campionato femminile in Italia, con la presenza, ai suoi inizi di Canale 5 con il Dottor Giorgio Medail e la presenza di 40 testate giornalistiche. Ho gareggiato come atleta con discreto successo e ho scritto più di 50 articoli tecnici. Ho girato l'Europa per questo in lungo e in largo, stringendo amicizie in ogni dove, con tutti i Campioni della mia epoca compreso il mitico Schwarzenegger. Un periodo della mia vita fatto di grandi impegni ma anche di grande soddisfazione. Nel 1982 in un momento di follia mi misi sotto il culo pure la Ferrari, per segnare così la mia felicità di chi si era fatto da solo e per avere 32 anni, una famiglia, un appartamento in centro, lo Spartan, il 50% di un negozio di dischi musicali, Yes di Via Buonarroti e una partecipazione dell'Industria Norditalia Oftalmica di Via Brunacci, la Rossa Ferrari rappresentava per me un po' la ciliegina per tutto quello che avevo fatto e raggiunto.

Una mattina, stavo per salire nella rossa Ferrari e mi si avvicinò un signore molto alto, distinto e raffinato, con l'erre moscia e mi disse: "Com'è bella la sua macchina, sembra quella che mi regalò mio zio quando presi la maturità (pensai, ma che vuole questo; per la verità, mi ero abituato ad una certa attenzione perché la Ferrari è un simbolo di potere che suscita invidia, ma scatena anche ammirazione e grande simpatia, come quando nel mese di agosto andando a Sapri per un concorso, feci tutto il viaggio Padova-Sapri a 220 all'ora senza mai lasciare l'acceleratore; le macchine in autostrada si spostavano tutte sulla destra perché a passare era la Ferrari, orgoglio e simbolo dell'Italia intera).

La persona con la erre moscia era il Principe Sebastian von Furstenberg e lo zio era l'Avvocato G.Agnelli.

Vendetti così a lui la mia rossa Ferrari, ero già appagato per averla avuta e quanto basta per quel che mi aveva dato. Intanto il successo de lo Spartan continuava a più non posso; era scoppiato nel frattempo così la meteora del Fitness. Aprii così nel dicembre del' '85 lo Spartan 2, ma nel cassetto c'era il programma per la terza, la quarta, la quinta e oltre; il mio destino, la Via del Guerriero sembrava delinearsi per quel sentiero.

Ma a scuotere il percorso, ecco entrare in azione l'archetipo del viandante perché nella Via de lo Guerriero, come si sale così altrettanto si scende; nell'alchimia de la coscienza da sera a mattina tutto può cambiare, così come è stato per la boutique de l'occhialeria, così sarà pure per le palestre. Avevo allora quarant'anni e lo mio animo cominciò così a cambiare direzione; quando allo Spartan entravano ad allenarsi li ciechi e a sfilar le carrozzine, mi si formava un nodo in gola. Ma debbo anche riconoscere di essere stato un Maestro un po' particolare; più spesso e volentieri più che a insegnare a come formare i muscoli, ascoltavo di più i problemi dei miei allievi (oggi miei assistiti), a dar loro la parolina di sostegno in ogni cosa che mi si chiedeva.

Caddi così in profonde meditazioni, fino ad arrivare a quel mio particolare sogno (leggi se vuoi 'Dimmi come sogni e ti dirò chi sei'), per trovarmi così da sera a mattina ad aprire all'Arcella in Via Boccherini, il 'Centro Mani Distese' e a studiar tutte le notti psicologia per diventar quel che oggi sono, Dottore in 'Scienze Parapsicologiche e Metapsichiche' e Docente in 'Psicologia del Benessere'.

Ed eccomi qua o miei gentil lettori, a confessar quanto è stato grande lo impegno in questa terza fase de la mia vita, perché a fare il guaritore de lo pensiero, è un mondo assai complesso, ma questa scelta è stata fatta da lo mio inconscio ed io non ho fatto altro che genoflettermi perché la scelta quando è veramente scelta, siamo così scelti dalla situazione diventando quello che la scelta vuole.

La Via del Guerriero non si piega a nulla, opporsi è come non bere quando si ha sete.

Puoi forse opporti a questo ? Oggi lo Studio si chiama: 'Centro Psyco Armonia', a significare tutto questo. Il mio insegnamento si basa su tutto ciò che in me è così pervenuto per cultura e per iniziazione.

Questo è stato ed è per me la Via de lo Guerriero; ora che ho 60 anni, ma solo per l'anagrafe, perché dico sempre ai miei di averne 40, perché a ricominciare nelle nuove fasi della vita si scalano anche gli anni.

Credo che in questa fase de la Via de lo Guerriero mi sia lasciato il fare e il dire, perché per tutto che ho fin qui imparato, vissuto e alchemizzato, abbia pure tanto da insegnare; dormo per questo poco e mangio parco, ma lo entusiasmo è veramente sempre alto ed è pur vero che così sta la vita di chi come me ha scelto la Via de lo Guerriero, fatta di alti e bassi; l'importante alla fine è essere se stessi per quel che si è chiamati a fare.

Miei gentili lettori, spero così con lo insegnamento de le Vie, aiutarvi a capire lo ingranaggio de la vita.

Siate orgogliosi di essere nati, la vita è un dono prezioso, non buttatela mai alle ortiche, a meno che non sia la Via che ve lo chiede, ma state però bene attenti che l'insegnamento de la Via è sempre fatto per ciò che accade, per costruire e mai per distruggere, a questo caso mai ci pensa l'Ombra e l'Ego, e per questo non si abbia mai ad essere sordi e ciechi.

Siate sempre pieni d'amore e di passione per qualsiasi cosa voi fate, dal fabbro all'avvocato, dal muratore all'imprenditore. I momenti, per alcuni, saranno lineari; per altri, tra gli alti e bassi, larghi e piatti, ma nel cammino ci siete voi; non perdetevi per strada, andate sempre verso la luce, là un giorno vi riconoscerete e scoprirete ad essere pure voi una cellula particolare, la goccia dell'oceano che chiamiamo Dio.

Per ultimo vorrei aggiungere ancora poche righe, in modo particolare per coloro che son dotati di infinita pazienza; se avete letto anche l'articolo sulla Reincarnazione e le mie in particolare che volutamente ho elencato, per aiutarvi meglio a capire lo complicato ingranaggio tra la scelta de la Via, i frammenti de le reincarnazioni che incidono fortemente nella presente vita, gli archetipi perché come si muovono e di conseguenza gli accadimenti per come avvengono; potrà essere allora più chiaro che nulla abbia ad essere per caso, nel percorso appaiono pure le interpretazioni de lo libero arbitrio; le resistenze de lo Io, perché si rimane nel grossolano di tutto ciò che accade, non se ne capisce nulla; i tormenti de l'Ombra che vorrebbe fare sempre da padrona, la conquista de la vostra coscienza e de la conoscenza andrà così a liberarvi o meglio a trasformare il vostro karma (rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori); possiamo anche capire perché il Buddha disse allora: 'La sofferenza appartiene all'ignoranza'; e dar luogo finalmente a quel che potremo dire 'tutto a posto', il che anche vorrà dire passare dal subire al consapevolizzare e a guidar nella gioia e nella conoscenza quel che è per noi, in questo momento, il percorso della vita nella forma.

Di recente, sono stato insignito dalla Moscow Academy University di una laurea ad honorem in Scienze e Metodologie Psicologiche.

OGNI BENE

Riconosciuta la tua via lasciati vivere,
prendine atto perchè tu credi di pensare ma sei pensato,
tu credi di agire, ma sei agito.

riportato da http://www.liberamenteservo.it Fonte: centropsycoarmonia.org
di Mario Cecchinato
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Associazione Culturale
Centro Psyco Armonia - Padova
Phone +39 3475547891

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PATITI DELL'ABBRONZATURA A RISCHIO TANORESSIA

Abbronzarsi a ogni costo, fino a far diventare la tintarella un'ossessione. Coloro che non si ritengono mai abbastanza abbronzati e che passano ore sotto il sole o nel solarium sono affetti da tanoressia.
Il nuovo termine, formato dall'unione delle parole anoressia e tanning (abbronzatura in inglese), è stato coniato dai medici dermatologi per indicare una errata percezione del proprio corpo e della situazione in cui dovrebbe essere per stare bene.
Il dermatologo Matteo Cagnone, di Ravenna, ha condotto un sondaggio su 4mila persone, dal quale è emerso che il tanoressico tipo è una donna tra i 16 e i 40 anni, prevalentemente residente al nord e disidratata a causa dell'eccessiva esposizione al sole e di una dieta errata.
Il tanoressico, spiega, Cagnone, non si vede mai abbastanza brunito, per cui dipende patologicamente dall'abbronzatura. Il fenomeno è simile a quello riscontrabile negli anoressici, che non si vedono mai abbastanza magri, anche se in realtà sono scheletrici. La tanoressia, così come l'anoressia, sono disturbi dovuti alla errata percezione del proprio corpo, per la quale esso non è mai sufficientemente abbronzato o magro o muscoloso, come accade ai “palestra-dipendenti” affetti da vigoressia.
Il tanoressico, afferma il dott.Cagnone, migliora lo stato del suo umore esponendosi continuamente al sole perchè, così facendo, gli sembra di curare il proprio aspetto, di cui non è mai soddisfatto.
Inutile dire che, con l'estate appena arrivata, i tanoressici sono più esposti ai rischi derivanti da un'eccessiva esposizione solare, come la formazione di nei, rughe e melanomi.
L'approccio terapeutico di questa sindrome deve contemplare sia un intervento psicologico sul paziente che dermatologico, con la messa in campo di precauzioni e protezioni specifiche quando si decide di esporsi ai raggi solari.
Non solo arrossamenti, eritemi e ustioni, ma anche melanomi maligni, varie forme di carcinoma e invecchiamento cutaneo. Questi i rischi che corre chi 'abusa' del sole senza proteggersi. E se il 71% degli italiani sembra essersi ormai convinto della necessita' di utilizzare opportune creme filtranti scelte in base alle caratteristiche della propria pelle, il restante 29%, praticamente 3 connazionali su 10, rifiuta ancora l'idea di una tintarella intelligente. E nella maggior parte dei casi lo fa per ragioni ''quantomeno curiose, purtroppo indice di una certa ignoranza''. Parola degli specialisti del Gruppo italiano di fotodermatologia (Gifde) della Societa' italiana di dermatologie e venereologia (Sidev), che hanno condotto un'indagine in materia.
Giuseppe Monfrecola, coordinatore del Gifde e docente all'universita' Federico II di Napoli, afferma che ''i prodotti solari rivestono un ruolo preventivo cosi' importante da indurci a sperare che anche in Italia, come gia' avviene negli Usa, possano un giorno essere considerati non semplici cosmetici ma veri e propri farmaci''. Ovviamente da banco.
Spostare i prodotti solari dalla sfera dei cosmetici a quella dei farmaci, ha proseguito Monfrecola, ''comporterebbe vantaggi per il consumatore (non solo efficacia e sicurezza ma anche trasparenza, con l'elenco di indicazioni e controindicazioni) e abbatterebbe il pregiudizio della classe medica''. Aspetti legislativi a parte, comunque, la cosa certa e' che la qualità dei filtri solari ''va migliorata parallelamente ai cambiamenti sociali (più tempo passato al chiuso, mito dell'abbronzatura e vacanze mordi e fuggi con esposizioni intense e saltuarie in aree spesso tropicali)''. A garanzia di sicurezza il Gifde ha quindi stilato linee guida scientifiche sul profilo del solare ideale, permettendo ai centri universitari fotodermatologici di Genova, Roma S. Gallicano, Novara e Brescia di mettere a punto appositi test di laboratorio per certificare la bontà dei filtri.
Ma ecco le regole per la scelta oculata di una protezione:

1. Leggere attentamente l'etichetta e verificare che sulla confezione sia riportato il fattore numerico di protezione (Spf) dai raggi UvB.
2. Fare attenzione ai solari con Spf inferiore a 10, che riducono l'azione dei raggi UvB senza pero' garantire una protezione completa.
3. Verificare il grado di protezione dai raggi UvA, che deve essere espresso in etichetta con un numero accompagnato dal metodo utilizzato per calcolarlo (Ppd o Ipd).
4. Considerare che quando si parla di protezione elevata dagli UvA ci si riferisce a valori superiori a 15 con metodo Ppd e a 45 con Ipd.
. 5. Non fidarsi dei solari che parlano di alta o media protezione senza indicare un valore Spf (per l'alta protezione si va da 20 a 40).
6. La data di scadenza non e' obbligatoria ma è un'informazione importante. Controllare che la confezione la riporti.
7. Scegliere sempre e solo solari resistenti all'acqua.
8. Diffidare dalla dicitura 'schermo totale', che non esiste e recentemente è stata, difatti, abolita.
9. Evitare solari che si definiscono 'testati solo in vitro'.
10. In caso di allergie controllare che l'etichetta riporti la dicitura 'prodotto dermatologicamente testato'.
11. Attenzione ai prodotti 'abbronzanti': un solare sicuro, per definizione, non può esserlo.
12. Preferire i prodotti che spiegano le modalità d'uso.

FONTE : http://italiasalute.leonardo.it/

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MIO FIGLIO E' UN BAMBINO INDACO ? Rispondi a queste domande ...

IL MISTERO DEI “BAMBINI INDACO” O “BAMBINI DELLE STELLE”

TEST BAMBINI INDACO ALLA FINE DELL'ARTICOLO.

IL MISTERO DEI “BAMBINI INDACO” O “BAMBINI DELLE STELLE”
Fra i tanti misteri che la vita presenta all’indagine conoscitiva dell’uomo, ora, da alcuni anni, se ne è presentato un altro che riguarda le nuove generazioni: cioé la presenza, sempre più evidente, di individui le cui caratteristiche esulano dalla normalità, intesa come un “modus vivendi” generalizzato, divenuto poi una sorta di modello di comportamento.
Nel nostro paese non sembra che il fenomeno abbia assunto le stesse proporzioni degli U.S.A.: ciononostante è proprio necessario occuparsene per comprendere i nostri bambini. La prima relazione sui “bambini indaco”, risale alla pubblicazione del libro “Understanding your life through color” (Capire la propria vita attraverso il colore)di Nancy Ann Tappe, nel 1986, la quale è stata in grado di definire il carattere generale degli esseri umani per mezzo del colore della loro “aura”. Questa personalità lavora nel campo della parapsicologia, dopo una preparazione filosofico-teologica. La facoltà di percepire l’aura degli uomini, le ha permesso di stabilire, con una certa sicurezza, data dalla regolarità e frequenza del fenomeno, che questi nuovi nati, emanano un’aura “bluindaco”: di qui la denominazione divenuta universale.
Invece l’altra denominazione “bambini delle stelle” è a carico del Prof. Georg Kuehlenwind, antroposofo e insegnante di fisica all’università di Budapest, con la pubblicazione del suo libro “Star Children” nel 2002, presso le edizioni Triades di Parigi. Nel 2002 nella rivista “Kairòs” sono apparsi due articoli: uno di Clara Romanò e l’altro come intervista al prof. Kuehlenwind sui “bambini delle stelle”. Nel 2003 è uscita, per le edizioni Macro, la traduzione in lingua italiana del libro “I Bambini Indaco” di Lee Carrol e Jan Tober - conferenzieri a livello internazionale su l’autodisciplina e potenziamento della facoltà umane -composto da interviste coi genitori, altri educatori e specialisti del campo - e con un tentativo di interpretazione del medesimo da varie prospettive.
E ancora nel 2003, Paola Giovetti ha pubblicato il libro “Indaco” – bambini indaco
– realtà del terzo millennio”, per le Edizioni Mediterranee ,che assomma una grande quantità di risultati di varie ricerche, interviste, e considerazioni da svariati aspetti del conoscere.
Qui verrà presentata una sorta di sintesi dei vari aspetti e risultati.
Una considerazione generale è la seguente: viene operata una distinzione fra facoltà nuove e a volte straordinarie di questi bambini, e il loro comportamento “difficile” in determinati casi. Sempre restando valida un’altra considerazione, che indica come non tutti i bambini “difficili” sono bambini “indaco” e viceversa: vanno dunque operate caute e attente distinzioni. Per cui si può dire che si possono delineare – sempre in via di massima in quanto ogni bambino è sempre un “individuo” – tre motivi principali:
bambini indaco con particolare e chiaro destino e senza problemi e disturbi
bambini indaco i quali, per vari motivi, diventano “difficili” da gestire, con problemi di attenzione (DDA = Disturbo da Deficit di Attenzione) - e iperattività (DDAI = Disturbo per Deficit di Attenzione e Iperattività)
bambini affetti da problemi di attenzione e iperattività.

Quanto segue è un tentativo di “capire” di cosa si tratta, e quale elemento nuovo è intervenuto ed interviene in modo sempre più massiccio, sì da rendere le nuove generazioni degne di un’attenzione particolare.
Secondo l’opinione del Kuehlenwind “la nuova generazione dei “bambini delle stelle”è composta da anime umane estremamente evolute, come luminosissime stelle. Distingue questi bambini la presenza di un sé cosciente, che si manifesta nel loro sguardo o nella loro espressione. Sono coscienti fin da piccolissimi, prima ancora di pronunciare la parola “io”. Una seconda differenza ancor più importante è che questi bambini percepiscono i pensieri e sentimenti di chi li circonda. Sentono quello che stai pensando! Posseggono una “comunicazione diretta”, che è la fonte della nostra comprensione, della nostra ispirazione e delle nostre idee......... E pensano in ”immagini” che, secondo
me, significa pensare con l’aiuto della conoscenza “senziente” (cioé non razionale come di norma). Si tratta di una “immagine vivente” che si sviluppa e modifica senza fine: non rimane fissa, immobile. Importante è sapere che un bambino più cosciente non può essere trattato “da bambino”, ma come un essere già responsabile di se stesso. Altrimenti questi bambini possono diventare bambini “difficili” e anche portatori di DDA o anche DDAI. Il “rispetto e riconoscimento” della loro effettiva condizione è estremamente importante. Per cui è sempre bene coinvolgerli direttamente in tutte le decisioni che li riguardano”.
Nel libro di Carrol e Tober citato, le loro principali caratteristiche sono descritte nel \ seguente modo:
-vengono al mondo con un senso di regalità, e spesso si comportano di conseguenza
-hanno la sensazione di “meritare di essere qui” e sono sorpresi quando gli altri non lo condividono
-sono loro stessi a dire “chi sono”
-non tollerano l’autorità assoluta e si rifiutano di seguire norme e schemi di comportamento
-posseggono un “pensare creativo” e rifiutano le normali procedure di pensiero
-intravvedono spesso la soluzione migliore dei problemi e, rifiutando la normale soluzione dei medesimi, non si conformano ad alcun sistema
-appaiono antisociali con persone “diverse” da loro, dalle quali non vengono capiti col risultato di isolarsi
-non sopportano una disciplina punitiva di alcun genere
-sono estremamente chiari nel dire di cosa hanno bisogno. Sono bambini computerizzati, il che sta a significare che saranno più inclini ad usare la testa che il cuore. Penso che questi bambini oggi arrivino avendo a portata di mano alcune regole di visualizzazione mentale. Sanno che se riescono a dare un nome a questa cosa, ne avranno il controllo. Sono bambini tecnologicamente orientati, il che mi dice che in futuro sono destinati a diventare ancora più tecnologici di quanto lo siamo noi oggi. A tre-quattro anni, questi bambini capiscono già delle cose sul computer che neanche un adulto di sessantacinque anni riesce a spiegarsi. Credo che questi bambini stiano aprendo un portale, e che arriveremo al punto in cui nulla richiederà uno sforzo, eccetto che di natura mentale. Quello è il loro scopo di vita. Vedo che in alcuni casi, l’ambiente in cui si sono formati, li ha bloccati a tal punto, che talvolta questi bambini uccidono. Naturalmente credo nel paradosso che l’oscurità e la luce devono coesistere, al fine di permetterci delle scelte. Molti di noi si collocano fra i due estremi, aspirando alla perfezione, pur continuando a commettere errori. I più avanzati nella perfezione, stanno diventando (nel seguito degli anni) persone comuni e progressivamente l’equilibrio va definendosi sempre più. Questi ragazzi, tutti quelli che ho osservato finora, fra coloro che hanno ucciso dei compagni di scuola, erano degli Indaco.
Nel seguito della descrizione, la Tappe divide questi bambini in quattro tipi:
-umanista – affabile, iperattivo, distratto al servizio delle masse come medici, insegnanti, avvocati, commercianti, ecc .non si sentono a loro agio nel corpo fisico -il concettuale – si sente a suo agio nel corpo fisico,atletico nella figura fin da bambino, può essere soggetto a possibili dipendenze varie
-l’artista – sensibile, fisicamente minuto, creativo, quindi saranno insegnanti e artisti e di conseguenza instabili nelle decisioni
-l’interdimensionale – robusto e deciso sa già tutto quando gli si dice qualcosa, quindi bisogna lasciarlo decidere da solo in quanto crede fermamente in se stesso”.
Nel corso del libro vengono riportate interviste con varie personalità. Ecco quanto scrive la Dr.Doreen Virtue:
“Sappiamo che i Bambini Indaco nascono portando i loro doni divini bene in vista. Molti sono filosofi in erba. Saranno scienziati, inventori, artisti di talento a livello innato. Tuttavia la nostra società, che poggia ancora sulla vecchia energia, tende a sminuire i loro pregi. Molti di questi bambini vengono scambiati per bambini con “disturbi dell’apprendimento” e molti altri vengono attualmente distrutti dal sistema dell’istruzione pubblica”.
Viene citato un caso fra i tanti riportato dalla Dr.Kathy McCloskey: “Quando si parlava con lei – una quattordicenne caucasica – era evidente che si aveva a che fare con una persona molto saggia e adulta, come anche il suo volto e gli occhi rivelavano. Nel linguaggio di ogni giorno, si direbbe che sembrava essere “un’anima antica e saggia”. “Non dimentichiamo che non solo loro sanno “chi sono”, ma anche “chi siamo noi”. Non è possibile non riconoscere gli occhi ed il volto di un Indaco: hanno una nota molto antica, profonda e saggia. I loro occhi sono le finestre dei loro sentimenti e della loro anima.”
L’aiuto-insegnante Debra Hegerle scrive:
“Gli Indaco elaborano le emozioni in modo diverso dai non-Indaco, grazie al loro livello di autostima e alla loro integrità. Possono leggervi come un libro aperto e notano e neutralizzano subito ogni vostra intenzione occulta o perfino il più piccolo tentativo di manipolazione che abbiate in mente. Anzi, sono addirittura in grado di percepire le vostre idee riposte, anche se voi stessi non ne siete consapevoli. Possiedono una forte disposizione innata a far le cose da soli, e vogliono una guida esterna solo se viene loro proposta con rispetto e sotto forma di una scelta. Preferiscono risolvere la situazioni per conto loro. Nascono con intenzioni e doni di natura già ben evidenti. Assorbono la conoscenza come spugne, specialmente sugli argomenti a loro graditi, divenendo così degli esperti nelle loro aree di interesse. Gli Indaco hanno abilità guaritrici innate, che solitamente sono attive in loro fin da piccoli, ma possono non rendersene conto. Afferrano a volo le situazioni e poi scelgono un corso d’azione basato su ciò che vogliono sperimentare in quel momento. La sicurezza è molto importante: per loro sicurezza significa poter fare le cose in modo diverso. E dare a ciascuno questa opportunità, è la cosa migliore che possiamo fare, sia per lo che per noi stessi”.
Nell’articolo compreso nel libro, Robert Gerard, fra l’altro, scrive:
“Gli Indaco vengono qui in veste di emissari celesti, per servire il pianeta ed i loro genitori e amici, e sono fonti di saggezza se vengono ascoltati. Molti di loro hanno un aspetto saggio e occhi che esprimono forza interiore. Vivono profondamente immersi nel momento presente. Apparentemente sono bambini felici e molto vivaci ed hanno progetti da realizzare. La maggior parte degli Indaco, vede Angeli ed altri Esseri della sfera eterica e li descrive dettagliatamente. Parlano apertamente fra di loro di ciò che vedono, fino a che non vengono dissuasi (dagli adulti).
I vari problemi che gli Indaco possono avere. Dopo aver esposto gli attributi positivi, vi sono anche tre complicazioni che ho potuto osservare:
-richiedono più attenzione della norma e sentono che la vita è troppo preziosa per lasciarla fuggire via. Vogliono far accadere le cose e spesso forzano le situazioni finché non corrispondono alle loro aspettative.
-possono soffrire molto se i loro coetanei non li comprendono: mentre sono molto sensibili e capaci di aiutare i bambini che ne hanno bisogno. Da piccoli hanno problemi di adattamento.
-vengono spesso diagnosticati come portatori di DDA o una qualche forma di iperattività Ma questo in quanto non sono ben compresi, solo per il fatto che “la scienza”non può accettare come terapeuticamente significativo il “coinvolgimento attivo nei regni spirituale ed eterico”: ed io ho individuato modelli di pensiero provenienti proprio dalla “sfera spirituale ed eterica”.
Come genitori e come adulti siamo in grado di riconoscere il valore di questi “emissari celesti”? siamo preparati ad ascoltarli?. Nel corso del libro seguono altre interviste interessanti e anche sorprendenti. E trattando il problema scolastico, leggiamo:
“Il sistema scolastico più vicino ella loro prospettiva, specialmente negli U.S.A. è il Sistema Waldorf, che è una versione delle Scuole Rudolf Steiner”.
Robert Ocker scrive :
“Siamo ad una svolta cruciale, un vero e proprio salto di paradigma nel campo dell’edu-
cazione e della crescita del bambino. L’educazione dei ragazzi del XXI secolo, richiede una nuova visione. Abbiamo bisogno di capire a fondo l’esistenza umana, per praticare una pedagogia reale e globale, che sia al servizio dell’umanità del nuovo millennio....... Gli educatori del XXI secolo, arriveranno a conoscere e guidare l’essere umano in via di sviluppo, offrendo il dono della “disciplina interiore”. Con l’intuito e con la saggezza, aiuteremo bambini di carattere a diventare individui responsabili, motivati e ricchi di risorse. Dobbiamo insegnare ai nostri bambini “come” si pensa e non “cosa” pensare. Il nostro ruolo non è tanto quello di trasmette “conoscenza” quanto “saggezza”............................... La mia visione del futuro dell’educazione è basata sull”amore incondizionato. Questa è l’essenza del nuovo essere umano. Una reale educazione si prenderà cura del “corpo, dell’anima e dello spirito”, che dovrà restare profondamente libero e indipendente”. I nuovi bambini, gli Indaco, sono venuti sulla terra per trasmetterci un concetto nuovo di umanità. Essi rappresentano dei doni per i loro genitori, per il pianeta e per l’intero universo. Il passo principale e più importante per capire e comunicare con questi bambini nuovi, è
Il capitolo continua con molte citazioni ed interviste dalle quali emerge la particolarità e originalità dei Bambini Indaco.
Per originalità si intende la conoscenza di una vita nel mondo dello spirito, precedente a questa terrena, vale a dire pre-natale, con la conseguente conoscenza “a priori” dei propri genitori e sopratutto della madre, con la quale entrano in una sorte di “muto dialogo”. A dire il vero, da sempre le madri hanno parlato col proprio figlio che le si avvicinava dal mondo spirituale. Ma evidentemente, qui si tratta di qualcosa di più consapevole da parte della madre appunto. Spesso sorprendono per la saggezza dei consigli e suggerimenti che, appunto, danno ai genitori. Sanno, e dicono, di essere già stati qui sulla terra, di modo che, per loro, la reincarnazione non è più solo una “dottrina” ma è semplicemente “vita, pratica di vita”.
Dalla lettura del libro emergono anche aspetti negativi e drammatici, che suscitano domande sui motivi retrostanti. Nel capitolo sugli “Aspetti spirituali” viene riportato un articolo del Rev.Dott. Pinkham, che tratta appunto delle grandi difficoltà e distorsioni avute dai suoi due figli, nati con delle facoltà straordinarie ed inusuali. Ma, per un seguito di circostanze, finiscono in prigione per vari reati. Ma già all’inizio di questo studio, viene riportata la notizia, dalla Tappe, sulla possibilità che – in determinate circostanze – i Bambini Indaco, possano addirittura uccidere i propri compagni. Cosa interviene in questi casi? non viene data nessuna risposta.
E ancora: per quali segreti motivi gli Indaco diventano “bambini difficili con problemi di “attenzione e iperattività”?
Il capitolo sulla “salute” ha un inizio indicativo: “Fondamentalmente questo capitolo è dedicato a tutti i bambini a cui è stata fatta una diagnosi di DDA o DDAI, mentre, in realtà non sono altro che Bambini Indaco”.
Per fortuna, più avanti precisa:
– non tutti i bambini Indaco sono bambini con DDA o con DDAI
-non tutti i bambini con DDA o DDAI sono degli Indaco
Si evidenzia così, ancora una volta, l’impossibilità di stabilire con esattezza scientifica, la natura di questi bambini. Da qui la prudenza di giudizio necessaria per chi deve operare con loro. Difatti più avanti, vien detto:
“Non sono i bambini ad avere disturbi: si può dire piuttosto, che è il mondo in cui vivono ad essere disturbato.............Bambini e adolescenti, alla fine, si ritrovano ad essere talmente disturbati e confusi, da interiorizzare il dolore fino a diventare impulsivamente ribelli e autodistruttivi. Non si dovrebbe mai trasmettere loro l’idea che siano malati o imperfetti, poiché la causa primaria dei loro conflitti, va ricercata nella scuola e nella famiglia”.
Ora, ad una semplice considerazione si evidenzia il fatto concreto che, essendo essi così “diversi” dagli altri, non vengono compresi, considerati e quindi isolati se non anche osteggiati, sia dai compagni che dagli insegnanti: da qui una possibile “ribellione”.
Questo è già ovvio di per sé. E di conseguenza sorge la domanda: ma allora non solo loro, i bambini, ad essere i responsabili della difficile situazione, ma la famiglia e la scuola! Una simile conclusione risulta evidente di per sé. E questa è già una risposta. Poi verrà presa in considerazione l’incidenza del “doppio mefistofelico”. Dopo la lettura delle varie interviste ed opinioni, sarà tentata una sorta di “spiegazione” del fenomeno.
A proposito poi del sedativo “Ritalin”: “La produzione di Ritalin è aumentata più di sette volte negli ultimi otto anni, ed il 90% del prodotto viene consumato negli Stati Uniti. Queste cifre indicano responsabilità dei distretti scolastici, compagnia di assicurazione e famiglie super-stressate, nel far sì che il ricorso al farmaco non rappresenta altro che una rapida soluzione per complessi problemi, che sarebbero risolti meglio se si ricorresse a sessioni di psicoterapia o al “counseling” familiare:
o si apportassero cambiamenti fondamentali nell’ambiente agitato che tanti bambini americani devono affrontare quotidianamente....”
Il Dr. Mendelsohn fa le seguenti osservazioni: “Nessuno è ancora riuscito a dimostrare che farmaci come il Cylert o il Ritalin, migliorino la resa scolastica dei bambini che li prendono. L’effetto più evidente del Ritalin e droghe similari, è la gestibilità in tempi brevi del comportamento iper-cinetico. L’alunno viene medicato per rendere la vita più facile al suo insegnante, e non per permettere al bambino di stare meglio e di rendere di più. Se vostro figlio è vittima di una situazione del genere, i rischi potenziali di questi farmaci, costituiscono un’alto prezzo da pagare per il benessere del suo insegnante!”
Di grande interesse è l‘articolo “La polarità invertita cronica” di K.S.Smith. Eccone uno stralcio: “Un’analisi delle ricerche sui disturbi di lettura e su altri disturbi dell’apprendimento, indica che nessun singolo approccio per il trattamento può condurre a risultati terapeutici a lungo termine clinicamente significativi sui bambini a cui sono stati diagnosticati disturbi dell’apprendimento. Sfortunatamente, fino ad oggi, il supporto scientifico è insufficiente riguardo al ricorso a particolari interventi per i vari tipi di disturbi dell’apprendimento. “Alcuni anni fa, quasi “per caso”, ho scoperto che la ”polarità invertita cronica”- PIC - è un rimedio per la sindrome della fatica cronica..............Quasi tutti i bambini con DDAI che si sono presentati al mio studio, hanno dimostrato di avere la “polarità invertita cronica”. Ogni sistema e ogni processo che avviene nel corpo fisico, è di “natura elettrica”. I nostri processi mentali, il sistema immunitario e il cuore, fanno tutti parte di un vasto sistema che funziona elettricamente.....Laddove l’elettricità è attiva, vengono a crearsi dei “campi magnetici”, che hanno una loro “polarità” (come un qualsiasi magnete). Se si sottopone un magnete a sollecitazione, esso inverte la polarità. In poche parole i suoi poli nord e sud cambiano posizione. Poiché il corpo umano è elettrico e possiede un sottile campo magnetico, vi sono alcuni disturbi, fra cui lo stress, capaci di indurre un’inversione di polarità. Può trattarsi di un effetto temporaneo............Ma nella mia pratica, ho verificato che spesso l’inversione dura a lungo ......per cui diventa “cronica”. “Il disturbo della polarità invertita, indebolisce il “potere elettrico” del corpo umano. Con l’indebolirsi della carica elettrica, compaiono sintomi che rappresentano un segnale d’allarme...........il normale di autoconservazione, diviene inattivo............................................ Alcuni dei sintomi principali della PIC hanno un perfetto parallelismo coi sintomi del DDAI, come ad esempio, una cattiva memoria e la mancanza di concentrazione.
L’articolo continua con la citazione di alcuni casi clinici, per chi volesse saperne di più. Più avanti, viene riportata la descrizione di una possibile “magnetoterapia” ed altri metodi di cura.
Ma la cosa “estremamente importante” da rilevare è che il Dr. Smith non ha fatto che descrivere sintomi prodotti dall’azione del “doppio mefistofelico-arimanico”, del quale, è evidente, non sa nulla, come non sanno nulla tutti i collaboratori della Tappe, coi loro interventi. E così siamo giunti al “punctum dolens” del fenomeno, che però verrà trattato più avanti, ad esaurimento delle citazioni.
Il libro si conclude con alcune dichiarazioni e “messaggi degli Indaco” più una sorta di sommario conclusivo.
Il libro della Giovetti è una sorta di compendio molto ampia su tutti i possibili aspetti del problema. Riferisce quanto scritto dalla Tappe riportato più sopra; riferisce e descrive i vari tipi di educazione, fra i quali le Scuole Waldorf; riprende l’argomento dei sedativi ed altri argomenti affini; conclude col presentare l’aspetto “esoterico”, con le dichiarazioni “sorprendenti” di questi bambini, che ricordano la loro origine celeste, il tempo antecedente alla nascita, ricordo della vita precedente e così via.
In questo libro è riportato il caso di un singolare personaggio dal nome molto
indicativo: KRYON ! “Definito un essere spirituale altissimo, un maestro del magnetismo, che per amore si è posto al servizio della terra e dell’umanità. Un’entità angelica che custodisce e accompagna la nuova era”.
Questo personaggio è “canalizzato” (molto parte delle considerazioni di cui sopra sono sotto l’insegna della New Age, come si può notare dal linguaggio) da tre medium (?): l’americana Lee Carrol redattrice del libro sopracitato, il sudafricano David Brown e l’italiano Angelo Picco Barilari. Il libro continua:
“Kryon avrebbe il compito di aiutare l’umanità ad evolversi verso un”energia superiore” (motivo New Age), a compiere cioé un salto evolutivo. Dalla fine degli anno ottanta, Kryon lavorerebbe alla griglia magnetica della Terra, per aumentarne la frequenza vibratoria”.
Il“progetto” di Kryon viene presentato così, secondo le sua parole (ricevute medianicamente ?):
“Questi bambini sono nuove espressioni dotate dell’equipaggiamento che voi non avete avuto e precisamente:
-1 – una vibrazione più elevata
-2 – un “imprinting” che annulla certi attributi astrologici che abitualmente influiscono su tutti gli umani -3 – uno specifico equipaggiamento biologico, che permette loro di elaborare meglio le impurità planetarie create dagli uomini. questi individui hanno ereditato ciò che voi avete contribuito a creare (un “imprinting modificato)
-4 gli abitanti di questo pianeta, che se ne andranno durante questo periodo, potranno tornare immediatamente in questa nuova condizione, per aiutare il pianeta nella Nuova Era di potere......La ragione per cui così tanti bambini dovranno lasciare il pianeta in questo periodo, è proprio per poter ritornare come Bambini Indaco”.
Il libro si chiude con la citazione di un altro caso: la coppia Cinzia e Alberto di Bologna – che “canalizzano” – tramite scrittura “automatica” – dove il loro “IO” non è certo presente - il pensiero di
“una guida molto elevata. Ci dice che i percorsi celesti non sono descrivibili e che noi umani NON POSSIAMO COMPRENDERLI” !
non meglio identificata. Questa proposizione che annullerebbe di colpo ogni “Scienza dello Spirito” ! ma non solo, cancella la promessa biblica:
“Poi il Signore Iddio disse: Ecco, l’uomo è divenuto come uno di noi, avendo la conoscenza del bene e del male”. (Genesi – 3/22)
Ed ancora l’altra promessa, quella del Cristo: “Conoscerete la Verità, e la Verità vi farà liberi” (Giovanni – 8/32)
In tutte le pagine precedenti, si sono lette tante e tante parole come interpreti di relativi pensieri. Si può iniziare dall’ultimo: Kryon. Questo nome fa una certa impressione riferito ad una “personalità elevata”, in quanto viene dal greco :Kryos = freddo,gelo. In effetti risulta piuttosto perlomeno enigmatico un simile nome dato ad un’Entita che si vorrebbe supporre “angelica”, ma in fine non meglio qualificata: il dubbio qui ha una parte importantissima. Nel tenere sfumato quanto dovrebbe invece essere molto chiaro, vi è la possibilità di intromissioni subconscie indebite, così anche quando si parta di “energie”, di “forze” delle quali non si sa nulla. Infine non si presenta come Portatore di un qualche Entità Spirituale Superiore: come Rappresentante di.......? e qui è nascosto l’inganno!
Ma di angeli, come si sa, ne esistono di varie specie: quelli “regolari” curatori delle singole anime umane; quelli “luciferici”, che nutrono particolari progetti sulle anime degli
uomini; seguiti da quelli “arimanici-satanici” (basterebbe leggere i versetti 7 e seguenti, capitolo 12 dell’Apocalisse, dove vengono citati gli Angeli di Michele, ma anche gli Angeli di ), i quali, a loro volta, hanno anch’essi progetti particolari: anch’essi vogliono “aiutare” l’umanità, senza alcun dubbio. Solo che tali aiuti non sono quelli promessi dal “Cristo ed il Suo Regno”: e quindi cadranno tutti nel gorgo dell”Ottava Sfera”, come anche chiarito nel relativo studio.
Così si ha la percezione, durante la lettura, che si parla sì di cose immateriali, metafisiche, “spirituali”, ma in termini di pura materialità: imprinting biologico, energia, vibrazioni, equipaggiamento(?), di Nuova Era e così via.
Ma di qualità morali, oppure anche estetiche; di un pensiero vivente, nemmeno un cenno! ma cosa ci si può attendere da esseri umani con quelle caratteristiche, dove ogni cenno alle qualtà-virtù umane più elevate viene scansato come non importante? si profila qualcosa che incute quasi paura. Vi è come un senso di vedere nascere individui robotizzati: almeno dalle descrizioni di cui sopra, prettamente americane !
In altro studio è stata chiarita questa favola della nuova era, come “anticipazione illecita” della reale Era dell’Acquario futura, con lo scopo mirato di impedire la “formazione dell’Anima cosciente”. Ovviamente sono Angeli che la vorano a queste mistificazioni, propagazioni di “mezze-verità”, come quelle della New Age, ad esempio, e di tante e tante altre: “necessarie mezze-verità”, altrimenti l’uomo come, in quale modo si potrà formare il “retto giudizio”, la “retta rappresentazione” proposta dall’Ottuplice Sentiero del Buddha, se non rimanendo impigliato in esse? e patire lo scacco relativo, per raggiungerli? La terribile esperienza di esser vissuti in grandi illusioni, allucinazioni, visioni fantastiche, dovrà indicare il cammino della verità: in questo la “missione del male”.
Un fatto di estrema importanza si rende evidente: in tutto questo arlare, elucubrare, supporre, giudicare, ecc. non viene mai pronunziata la “parola chiave”, che indica il “centro reale dell’evoluzione della terra e dell’umanità”: la parola: CRISTO ! E invece è della massima importanza DIRLO CHIARO E FORTE e illuminare le menti e i cuori sulla “centralità del Cristo” e la Sua manifestazione eterica nel tempo presente! E’ FONDAMENTALE!
Ma là dove viene evitato, è chiaro il proposito voler stornare l’umanità, con tutti i mezzi possibili – oggi anche occulti ed esoterici – dal prendere coscienza del fatto che IL CRISTO E’ NUOVAMENTE QUI, IN VESTE ETERICA !
Il formulare “mezze-verità” – come ad esempio le paro0le di Kryon -fa appunto parte del lavorìo di suggestione negativa da parte degli Angeli Luciferici ed Arimanici. E questo accade sempre là dove non viene indicato con estrema chiarezza DI CHI si sta parlando. Così, nell’incertezza, nel dubbio, si crea quella zona d’ombra nell’anima, disposta così ad accogliere lo “spirito” in forma imprecisa e nebulosa, e sopratutto, molto “comoda” secondo una consuetudine materialistica.
Venendo ai bambini indaco – implicati in questo ambito di non-verità - quanto detto da tantissime persone fra genitori, specialisti e bambini stessi, corrisponde ad un fenomeno “nuovo” a causa della sua insolita frequenza. Prima, tutti geni sono stati bambini “indaco” e “difficili”, proprio per la loro genialità. Ma ora il fenomeno è fortemente generalizzato.
Si possono accettare come vere e reali le risultanti sulla loro eccezionalità: sono fatti concreti. Ma l’iperattività? la prepotenza distruttiva? la difficoltà di attenzione e apprendimento?
L’esperienza di insegnante conferma il fatto che se il suo insegnamento è banale, privo di contenuto in quanto egli stesso ne è privo, superficiale e senza entusiasmo e devozione, l’alunno, sopratutto se geniale, finisce per stancarsi e di conseguenza “disturba”, che significa: chiede un insegnamento diverso, che lo interessi, lo attragga, risponda alle sue profonde esigenze e quindi non trovandolo, si alza, disturba i vicini, esce di classe! Ma allora dov’è il motivo dell’insufficiente “attenzione e apprendimento”? nel bambino o nell’insegnante?
A questa domanda è già stata data risposta, con un’aggiunta: ma voi, genitori, medici, insegnanti, che non “capite” questi Bambini e loro nuove facoltà, cosa fate in concreto per rinnovarvi , per autoeducarvi, per rinvigorire la vostra spenta fantasia, in modo da essere all’altezza dei vostri compiti? quindi in primo luogo sapendo che “per educare altri bisogna educare prima se stessi”? Ma questo non risulta gradito, poiché è scomodo, ad una certa età, ricominciare da capo ed educarsi “a nuovo” !
Inoltre è da tenere ben presente – cosa che non viene neppure supposta – la presenza ed azione del “Doppio Mefistofelico”: date le sue caratteristiche operanti sul bambino-ragazzo – sopratutto in territorio americano -moltissimi fenomeni considerati “fuori norma”- la norma del bambino comune - possono venir compresi e controbilanciati da un’azione d’Amore, che significa innanzitutto: accettazione, comprensione e disponibilità.
E ancora in senso più profondo: se i Bambini Indaco vengono sulla terra con nuove facoltà – tanto attese dalle vecchie generazioni incapaci di rinnovarsi – come quelle riportate in tanti luoghi più sopra, è più che evidente che le Entità Ostacolatrici Lucifero ed Arimane, useranno tutti i mezzi possibili, per distruggere, o per lo meno disturbare, lo sviluppo di questi Bambini in vista delle loro azioni future, e “non gradite” ovviamente da quelle Entità, nonostante la loro potenza spirituale. E spesso, come si è letto, per svariatissimi motivi: incomprensione dei genitori, degli insegnanti, rifiuto dei compagni, esplode in loro con incontenibile violenza, la difficoltà per il dolore dell’incomprensione. Dove la luce è più intensa è più intensa anche l’ombra! Se questi bambini sono cresciuti in ambiente pesantemente elettrico e magnetico, come nelle nostre città sopratutto, dove queste due forze eteriche si respirano con l’aria, è ovvia la risultante del loro comportamento “difficile”, un misto di luce e ombra appunto: ma da “amare per comprendere”, e non rifiutare e giudicare per incapacità reale.
Come conclusione si può così dire che lo studio, diciamo così, dei Bambini Indaco non può essere disgiunto da quello del “doppio mefistofelico” col quale sono in lotta, anche se non palese, ma certa: la scoperta del Dr. Smith è sintomatica, in quanto, si apprende dalla Scienza dello Spirito esser il “magnetismo” una forza nelle mani ora di Lucifero, ora di Arimane !
E si potrebbe dire, sarebbe “perentorio” osservare, studiare e conoscere la fenomenologia di questa lotta, se si vuole aiutare veramente questi bambini e uscire dalla zona d’ombra dell’incertezza e dal dubbio, ed avviarli, SENZA PAURA – sorda paura che vive nelle anime nei confronto dello Spirito Reale – verso la VERA FIGURA DEL CRISTO; di modo che le fosche sovrastrutture che si sono creare su di LUI, vengano dissolte dalla Sua Luce e Amore.

Progetto Rudolf Steiner - www.rudolfsteiner.it ________________________
IL BRANO SOPRA lo trovi nella sezione “articoli” del sito www.rudolfsteiner.it



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TEST x BAMBINI INDACO

Età: da O a 5 anni
Età: da 6 a 10 anni
Età: da 11 anni in poi
Risultati

PREMESSA
I test sono suddivisi per fasce di età: cercate quella più appropriata per voi o per i vostri bambini.

Utilizzate la seguente suddivisione per assegnare il punteggio alle risposte:

0 = mai
1 = occasionalmente
2 = spesso
3 = sempre
ETÀ O-5 ANNI
quando si sveglia è spesso sofferente perché sarebbe rimasto volentieri a dormire "nel suo mondo"
ha bisogno di dormire poco ed è pieno di energia
è comunque diverso dagli altri bambini
non si lascia coinvolgere dalle situazioni
tratta gli oggetti come se fossero esseri animati e si potesse far lor male
ha un estremo bisogno di sostegno e sicurezza, vorrebbe rimanere sempre nello stesso ambiente
è estremamente sensibile e intuitivo. Sa sempre quello che volete dirgli
come prima risposta, dice sempre no e questa è una parola che usa più spesso di altre
gioca con amici invisibili che egli percepisce veramente
vorrebbe avere sempre i suoi genitori vicino e ricevere da loro sempre attenzioni
si annoia
è un solitario
sa cosa vuole, non si lascia facilmente dissuadere
quando parla, comincia a balbettare se non trova le parole adatte
parla con convinzione di qualcosa che in realtà non si può sapere
comunica con animali, pinate e pietre
ha capacità medianiche e sente cosa è "vero"
vede con l'occhio interiore colori, forme e immagini che non può spiegare
ricorda situazioni legate a una vita precedente
ETÀ 6-10 ANNI
ha abitudini alimentari diverse dalla vostre; sa di che cosa ha bisogno e cosa vuole mangiare
è sempre in movimento, la un'energia eccessiva, difficile da controllare
è spesso troppo stanco per alzarsi, vestirsi, andare a scuola: in poche parole, è stanco per fare tutto
è disattento, distratto, non concentrato
l'ingiustizia lo fa star male
non reagisce a chi lo colpevolizza
è tollerante con tutto e tutti
si preoccupa poco per sé, molto per gli altri
vi fa perdere la pazienza, emotivamente e psicologicamente
è socievole, parla con tutti ovunque e in ogni momento
propende per essere un solitario
sta più volentieri con gli adulti che con i suoi coetanei
in tutte le situazioni si batte in difesa dell'amore, della giustizia, della tolleranza e dell'obiettività
ogni occasione è buona per protestare e mostrare una volontà di ferro
non si lascia condizionare dalle convinzioni superate
difficile da domare, si sente come un re/regina e come tale vuole essere trattato/a
preferisce la verità a qualsiasi bugia
dagli altri bambini e dagli adulti non si sente accettato e capito
per lui, il nostro mondo materiale è troppo semplice, troppo noioso
ama le conversazioni vivaci, spiritose
ha un effetto benefico sulle altre persone
non ha legami con la realtà materiale
capisce i rapporti umani e spirituali
è leale e fedele con gli amici e i familiari come se potessero essere "suoi" per sempre
spesso si sente al posto sbagliato sulla terra e dice: "Desidero tornare indietro"
ETÀ DA 11 ANNI IN POI
è impossibile spronarlo
deve muoversi molto. Se studia è sempre in movimento, è iperattivo
soffre spesso di allergie o eruzioni cutanee
per periodi molto lunghi è spossato e non si riposa
spesso non ha "i piedi per terra", è come sospeso
sa parlare in modo sicuro, logico, privo di emozione
non si lascia punire, si autoinfligge però delle punizioni
è estremamente sensibile e passionale, ma anche forte e indipendente
si sente creativo e spiritualmente più evoluto degli altri bambini
nelle situazioni difficili, dimostra forza e dà coraggio ai più deboli
non tollera la superficialità nel rapporto con le persone
esige idee precise e progetti chiari dai suoi compagni
vuole essere trattato alla pari dei suoi familiari
per lo più fa quello che ritiene giusto
non tollera che si prendano decisioni per lui senza prima esserne informato
di norma rifiuta quel che gli si dice e "fa orecchi da mercante"
è aperto alle nuove proposte e agli stimoli con buone finalità
vuole rendere note le sue opinioni e le sue idee
capisce meglio i concetti spirituali che quelli materiali
vive secondo principi e ideali nobili
conosce i suoi doveri e aspetta impaziente di poter "crescere"
sa che l'energia spirituale è presente in tutte le creature, che tutto è in uno, e che noi siamo uniti l'uno con l'altro
RISULTATI
Se avete segnato i punteggi 0 e 1, potete dedurre che non è un indaco, ma ha solo qualche comportamento che talvolta è simile.

Se invece avete messo più spesso la crocetta sul 2, potete dedurre che è/sei nato con un rivestimento indaco, il che vuol dire che la personalità possiede molte caratteristiche del colore indaco, può aiutare a cambiare l'umanità per il nuovo millennio, ma non è un indaco al 100%

Se avete segnato frequentemente il 3 potete dedurre di avere un vero e proprio indaco in casa. Per i bambini che ricevono più spesso 2 o 3 punti è molto importante che vi prendiate tempo e riflettiate su cosa significa crescere un bambino della Nuova Era.

Sappiate che genitori di bambini indaco hanno avuto il coraggio di far crescere i loro figli senza paure, senza traumi, senza colpe e senza aggressività e fra vent'anni questi bambini potrebbero essere quelli che assumono posti di comando nei nostri governi. Dobbiamo solo capire quale mondo ci aspetta.

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