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Categoria: "Notizie scottanti"

Cibi contro radicali liberi e invecchiamento

Sentiamo parlare spesso degli antiossidanti. Che cosa sono? Si tratta di sostanze presenti in numerosi alimenti, che aiutano l'organismo a contrastare i radicali liberi, a prevenire l'invecchiamento e a mantenere i tessuti sani.

 

 

Gli antiossidanti, con particolare riferimento a polifenoli e flavonoidi, proteggono la salute degli occhi e la vista, migliorano la circolazione e favoriscono il benessere del cuore e dei vasi sanguigni. Ecco alcuni degli alimenti più ricchi di antiossidanti.

1) Kiwi

 

Il kiwi è tra i frutti più ricchi di antiossidanti. Il suo primato è dato dall'elevata presenza di polifenoli, che sono in grado di proteggerci dall'invecchiamento e dalle malattie degenerative, tra le quali troviamo il Parkinson e l'Alzheimer. E' il kiwi di qualità gold a contenere un tasso maggiore di polifenoli rispetto al kiwi comune, di colore verde. Approfittiamo dei benefici di questo frutto quando è di stagione: da novembre a giugno.

Leggi anche: Kiwi: il superfrutto antiossidante contro invecchiamento e Alzheimer

kiwi antiossidanti

2) Tè verde

 

Il tè verde è un vero e proprio concentrato naturale di antiossidanti, tra i quali troviamo polifenoli, bioflavonoidi e tannini. Può essere gustato sia in inverno che in estate, in versione casalinga. Un consumo regolare di tè verde può apportare numerosi benefici al nostro organismo: rimineralizza e tonifica ossa, pelle e capelli, rafforza il sistema immunitario, facilita la digestione e riduce l'assorbimento degli zuccheri.

Leggi anche: Te' verde: un naturale concentrato di antiossidanti

te verde antiossidanti

3) Melograno

 

Il melograno presenta una concentrazione di antiossidanti molto elevata, superiore anche al tè verde. Tra gli antiossidanti contenuti nel melograno troviamo i flavonoidi, che proteggono il cuore e le arterie e che presentano proprietà antinfiammatorie e gastroprotettive. Grazie all'acido ellagico, il melograno ci aiuta a contrastare i radicali liberi.

Leggi anche: Melograno: fate il pieno di antiossidanti naturali

melograno antiossidanti

4) Mirtilli, frutti rossi e e bacche di Acai

 

I mirtilli presentano spiccate proprietà antiossidanti. Il contenuto di sostanze benefiche è superiore nei mirtilli selvatici, che sono ritenuti migliori rispetto ai mirtilli coltivati in serra dal punto di vista nutrizionale. Il potere antiossidante dei mirtilli è dovuto al loro contenuto di flavonoidi, che ci aiutano a prevenire malattie metaboliche, degenerative e cardiovascolari. Inoltre, ci proteggono dal cancro. Sono ricchi di antiossidanti tutti i frutti di bosco e i frutti rossi, comprese fragole e ciliegie. Tra i frutti ricchi di antiossidanti simili ai mirtilli troviamo le bacche di Acai, considerate benefiche per le loro proprietà antinfiammatorie e anticancro.

Leggi anche: Con i mirtilli selvatici fai il vero pieno di antiossidanti

mirtilli antiossidanti

5) Graviola

 

La graviola è un frutto tropicale dalla polpa molto morbida a cui vengono attribuite importanti proprietà anticancro, soprattutto dal punto di vista della prevenzione. I benefici della graviola nel contrastare i tumori sono dovuti alla sua ricchezza di antiossidanti. Alcuni di essi rappresentano infatti delle sostanze citotossiche in grado di contrastare le cellule tumorali. La graviola, inoltre, ha proprietà antibatteriche e favorisce la digestione.

Leggi anche: Graviola: benefici, utilizzi e dove trovarla

graviola

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6) Avocado

L'avocado è ricco di vitamina A e di vitamina E, sostanze antiossidanti che aiutano il nostro organismo a liberarsi dai radicali liberi, ritardando l'invecchiamento dei tessuti. L'olio estratto da questo frutto presenta uno spiccato contenuto di antiossidanti. Studi recenti hanno indicato l'olio d'avocado come un vero e proprio toccasana per la salute, in grado di contrastare i danni del tempo in mood naturale. I suoi pigmenti potrebbero rappresentare una nuova frontiera nella cura delle malattie degenerative.

Leggi anche: Olio d'avocado antiossidante naturale contro l'invecchiamento e i radicali liberi

 

 

7) Carote

 

La presenza di vitamina C e di beta-carotene rende le carote degli ortaggi particolarmente ricchi di antiossidanti. Secondo studi recenti, mangiare carote allunga la vita. Gli scienziato hanno scoperto che elevati livelli di carotene presenti nel sangue sono inversamente associati al rischio di morte prematura, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari e ai tumori. In generale, mangiare frutta e verdura fresca aiuta a mantenersi in salute e a prevenire la morte prematura.

Leggi anche: Chi mangia carote vive più a lungo

carote antiossidanti

8) Pomodori

 

I pomodori sono famosi per la loro ricchezza di licopene, un potente antiossidante. Proprio grazie al licopene, sono ritenuti un alimento benefico per proteggere il nostro organismo dall'ictus. Una percentuale elevata di licopene nel sangue è in grado di prevenire le malattie cardiovascolari. Mangiare pomodori è inoltre utile per contrastare il colesterolo e la pressione alta. Il contenuto di licopene dei pomodori è pari a 11 mg/100 g nella polpa ed a 54 mg/100 g nella buccia. La concentrazione di antiossidanti è stata valutata come superiore nei pomodori biologici.

Leggi anche: Pomodori biologici piu' ricchi di licopene e vitamina C

pomodori

9) Cacao e cioccolato

 

Il potere antiossidante del cioccolato è garantito dalla presenza di cacao, un alimento ricco di flavonoidi. Il cioccolato migliore è quello con il più elevato contenuto di cacao e con la minore presenza di zuccheri raffinati. Ci riferiamo soprattutto al cioccolato amaro extra-fondente. Il cacao migliore proviene da agricoltura biologica ed è coltivato secondo criteri etici. Il cacao, con i suoi antiossidanti naturali, garantisce il buon umore e regola colesterolo e pressione sanguigna.

Leggi anche: La cioccolata è un antiossidante naturale migliore di frutta e verdura

 

cioccolato antiossidanti

10) Goji

 

Le bacche di goji si distinguono per il loro elevato contenuto di antiossidanti naturali, che le rendono un aiuto prezioso nel contrastare i radicali liberi, con un effetto benefico sia per i tessuti dell'organismo che nella prevenzione delle malattie tumorali legate alla pelle. Secondo gli studi più recenti, le bacche di goji sono in grado di rallentare il moltiplicarsi delle cellule tumorali. Hanno inoltre proprietà antinfiammatorie e sono utili per proteggere la vista.

Leggi anche: Bacche di Goji: benefici e come coltivarle in casa

goji

Marta Albè

http://www.greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/10858-antiossidanti-naturali-cibi-radicali-liberi

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5 piante da coltivare in ufficio e 5 buoni motivi per farlo

Le piante contribuiscono a purificare l'aria dell'ufficio e a migliorare la salute degli impiegati. Lo conferma uno studio della Nasa. Le piante da interni sono in grado di assorbire le sostanze volatili (VOC) che possono creare problemi respiratori o irritazione agli occhi. Grazie alle piante da interni, l'aria dell'ufficio sarà più pulita e respirabile. Inoltre, le piante contribuiscono a rendere più piacevole la permanenza in ufficio e a garantire un maggiore benessere generale, tanto da favorire la guarigione dalle malattie.

2) Ridurre lo stress

 

Le piante presenti in ufficio contribuiscono a ridurre lo stress in coloro che vi lavorano. Per confermare ciò che si ipotizzava da tempo, sono stati effettuati dei test psicologici a livello universitario nel Regno Unito. Lo studio, condotto nell'ambito della psicologia ambientale, ha dimostrato che la presenza di piante in ufficio contribuisce a prevenire e a conrtrastare lo stress.

3) Migliorare la produttività

 

Prendersi cura di una piantina sul posto di lavoro migliora l'autostima ed accresce la produttività. I ricercatori della Washington State University hanno dimostrato, attraverso uno studio specifico, che la coltivazione delle piante da interni aiuta gli impiegati a svolgere i propri compiti con maggiore concentrazione ed efficienza. Grazie alla presenza delle piante, nel corso dell'esperimento, la produttività dei partecipanti ha subito un incremento del 12%.

4) Rendere l'ufficio più confortevole

 

Le piante da interni contribuiscono a regolare il grado di umidità in ufficio. Il livello minimo di umidità normalmente raccomandato per le abitazioni corrisponde al 30 per cento, ma molti luoghi di lavoro non lo rispettano. Un'umidità troppo scarsa può portare ad affaticamento durante il lavoro e a problemi respiratori. Uno studio condotto presso l'Università di Washington ha dimostrato che, proprio grazie alle piante, in ufficio è possibile raggiungere il livello di umidità ideale.

5) Proteggere l'ambiente

 

Coltivare delle piantine in ufficio, oppure un piccolo orto, ci ricorda l'importanza che il rispetto della natura e dell'ambiente deve sempre avere nelle nostre vite, anche quando ci troviamo impegnati a svolgere i nostri compiti lavorativi. Innaffiare le piantine presenti in ufficio o sulla scrivania aiuta a rilassare la mente e favorisce la focalizazione su ciò che nella vita conta davvero. Prendendoci cura di una pianta non possiamo che ricordare di mettere sempre l'ambiente al primo posto. In ufficio non sprecheremo più carta, ridurremo i rifiuti e faremo in modo di risparmiare energia elettrica.

Scoprite le 5 piante più adatte all'ufficio:

1) Falangio

 

Il falangio, o Chlorophytum comosum, è una pianta originaria dell'Africa Meridionale. E' adatta ad essere coltivata negli spazi interni. In ufficio può essere posizionata sugli scaffali più alti o in vasi pensili da appendere al soffitto. Secondo alcune ricerche condotte presso l'Università delle Hawai, questa pianta migliora la qualità dell'aria dell'ufficio e riduce lo stress da lavoro. Inoltre, la pianta diminuisce la presenza di composti volatili e di allergeni, rendendo l'aria più salubre e respirabile. Non richiede annaffiature frequenti e si accontenta anche di stanze non molto illuminate.

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2) Melissa

 

La melissa (Melissa officinalis) è una pianta erbacea che può essere coltivata senza problemi sulla scrivania e che può anche essere posizionata accanto ad una finestra. E' molto resistente e non richiede molte cure, oltre ad annaffiature piuttosto frequenti, utili per mantenere il terriccio umido. Studi scientifici suggeriscono che la vicinanza di una pianta di melissa migliora l'umore e il benessere al lavoro. Secondo uno studio condotto presso l'Università dell'Ohio, i benefici della melissa a favore del buonumore sono correlabili all'aromaterapia e agli oli essenziali presenti nelle sue foglie. Per la vostra pianta di melissa utilizzate del terriccio ricco e ben drenato. Ricordate di eliminare sempre i ristagni d'acqua dal sottovaso.

piante ufficio 2

3) Filodendro

 

Il filodendro è una pianta da appartamento perfetta anche per l'ufficio. Secondo gli esperti dell'Università di Sidney, scegliere di coltivare questa pianta è garanzia di alcuni benefici per la salute. Il filodendro libera l'aria dai composti volatili VOC e dall'anidride carbonica in eccesso. L'esposizione frequente a tali sostanze, secondo uno studio specifico, può causare mal di testa e mancanza di concentrazione. Il terriccio del filodendro deve essere ricco. Innaffiate la pianta due volte alla settimana.

piante ufficio 3

4) Spatifillo

 

Il genere spatifillo comprende un insieme di piante floreali originarie dell'America Meridionale. Il loro nome è derivato dalla forma del fiore, che ricorda un cucchiaio o una spatola. I fiori più comuni sono di colore bianco o crema. Secondo la Nasa, si tratta di una delle piante più indicate per migliorare la qualità dell'aria, per via della sua elevata capacità di purificarla dalle sostanze nocive. Queste piante amano un terriccio piuttosto ricco che non deve essere mai completamente asciutto. Innaffiatele due o tre volte alla settimana per garantire foglie sempre sane e fioriture frequenti.

piante ufficio 4

5) Epipremnum aureum

 

L' Epipremnum aureum è una pianta rampicante da interni adatta alla depurazione dell'aria di casa e del luogo di lavoro, come sottolineato ancora una volta dalla Nasa. E' perfetta per essere coltivata in ufficio e sulla scrivania, anche in condizioni di luminosità non ottimale, poiché si accontenta di poca luce. Non ama un'eccessiva umidità del terriccio e non necessita di annaffiature troppo frequenti.

piante ufficio 5

Marta Albè

http://www.greenme.it/vivere/lavoro-e-ufficio/10865-5-piante-coltivare-in-ufficio

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Come ridurre l'esposizione ai metalli pesanti

I metalli pesanti, si sa, sono sostanze inquinanti per l'ambiente e di conseguenza anche per noi. Moltissime persone sembrano preoccupate circa quest'argomento quando si parla di orti urbani ed orticoltura cittadina, tanto che tempo fa avevamo già trattato l'argomento, ma spesso ignorano completamente che questi metalli sono enormemente presenti nella nostra vita e siamo proprio noi a portarceli.

 

 

Uno fra tutti il piombo, presente per esempio nelle nostre otturazioni più vecchie o ancora l'alluminio che così facilmente viene usato in moltissimi campi, dalla cucina alla medicina fino alla cura della persona.

La cosa peggiore di questi inquinanti é che, penetrando nel sistema cardiocircolatorio e linfatico, raggiungono i nostri organi ed i nostri tessuti depositandosi in essi ed accumulandosi.

Molti studi hanno confermato una correlazione tra il metallo alluminio e l'incidenza di malattie neurodegenerative come l'Alzehimer ed il Parkinson.

Una buona decisione quindi può essere quella di, per amor del precauzionismo, evitare l'uso di caffettiere e pentole in alluminio (optando per il più sicuro inox), evitare l'uso di contenitori di alluminio soprattutto per alimenti caldi, evitare l'uso di fogli di alluminio, evitare l'uso di deodoranti, dentifrici e saponi che lo contengono (quasi tutti).

Questi possono essere modi ragionevoli per diminuire l'esposizione del nostro organismo a questo metallo pesante.

Ma ancora: scegliere con un po' di oculatezza i nostri acquisti potrebbe aiutare.

Quando facciamo la spesa preferiamo packaging in vetro o carta e cerchiamo di evitare accoppiati come tetrapak, barattoli di latta o confezioni in carta plastificata ed alluminio, faremo un favore alla nostra salute ed al pianeta considerando l'impossibilità di riciclo di molti di questi materiali accoppiati.

Tutte queste sono piccole cose, ma unendo tante piccole gocce si forma il mare, no?

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Un'altra scelta saggia é quella di evitare o ridurre al minimo i prodotti confezionati e conservati: preferire alimenti freschi é sempre quindi la miglior cosa.

Se scegliamo di cenare fuori preferiamo piatti poco elaborati e magari se per lavoro siamo costretti a pranzare fuori cominciamo a pensare di portare il cibo da casa, non solo questo ci permetterà di risparmiare, ma soprattutto sapremo cosa mangiamo e come questo é stato preparato.

Una scelta su tutte? Preferiamo il vetro e l'acciaio inox, cuciniamo il nostro cibo e magari se amiamo sperimentare produciamoci in casa sapone, dentifricio e deodorante, é divertente, economico, ecologico e salutare!

LEGGI anche: Cosmetici fai-da-te: kit completo per l'igiene personale

Infine, non meno importante, ricordiamoci che i farmaci vanno usati con cognizione di causa: un po' di dolore non ci ucciderà di certo anzi ci ricorderà quanto possiamo essere forti, ricorriamo ad essi solo quando é strettamente necessario e se non possiamo farne a meno.

Troppe persone prendono con leggerezza farmaci da banco che, ricordiamoci, anche se non hanno necessità di ricetta medica, sono pur sempre farmaci.

environmental-heavy-metal-contamination

Quando possibile, scegliamo la fitoterapia e perché no, per far passare un mal di pancia una bella borsa di acqua calda é il sistema migliore.

Sembra difficile come messaggio da far passare, ma una volta elaborato nella nostra mente non sembra più così insensato.

Kia- Carmela Giambrone

http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/10856-ridurre-esposizione-metalli

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Mirtilli contro cistiti e infezioni (ma utile anche per i cateteri)

Potere antinfettivo per nuovi materiali

Da 100 anni la medicina tradizionale suggerisce il consumo di mirtillo e dei suoi estratti per combattere cistiti e infezioni urinarie, disturbi diffusi a tutte le età, prevalentemente nelle donne. Sono oltre 150 milioni i casi ogni anno e il consumo di antibiotici per combattere il problema è uno dei più elevati. Una ricerca della McGill University, in Canada, ha svelato adesso un altro tassello del meccanismo medico che permette al cranberry, varietà di mirtillo rosso americano, di liberare le vie urinarie dai batteri. In particolare, spiega lo studio pubblicato sul Canadian Journal of Microbiology, il potere antimicrobico e antinfettivo è concentrato nelle proantocianidine, una classe di polifenoli e quindi di potenti antiossidanti, che riescono ad inibire diversi batteri. È il caso di Proteus mirabilis: il mirtillo rosso riduce la mobilità di questo batterio impedendo la formazione del flagello, organello che permette ai microrganismi di muoversi. Lo stesso potere agisce su Escherichia Coli, batterio presente in colonie popolatissime nell'intestino, ma anche agente infettivo se presente nei cibi e in ambienti poco igienici.

 

I colori della salute: resveratrolo e antocianine contro il declino cognitivo

 

Oltre a evidenziare il ruolo che “il consumo di cranberry potrebbe ricoprire nella prevenzione delle infezioni croniche”, i ricercatori canadesi guidati da Nathalie Tufenkji, hanno diretto la loro attenzione anche su due benefici ulteriori. La riduzione dell'uso di antibiotici per curare le infezioni del tratto urinario che si traduce in minor costi sanitari, ma anche in un freno al fenomeno della resistenza batterica che produce microrganismi sempre meno vulnerabili ai farmaci. L'altro fronte è lo sviluppo di prodotti biomedicali a cui gli estratti attivi di cranberry potrebbero aggiungere efficacia antibatterica. I ricercatori pensano a nuovi biomateriali – silicone più antocianine – che, per restare nello stesso campo, sarebbero utili alla creazione di cateteri “naturalmente” antimicrobici in grado di ridurre il numero di infezioni e i casi ospedalieri.

http://salute24.ilsole24ore.com/articles/15652-mirtilli-contro-cistiti-e-infezioni-ma-utile-anche-per-i-cateteri

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Cancro: nuova cura ricavata da una molecola contenuta nel caffe'. La scoperta e' italiana

Il tumore è una patologia molto virulenta nonché principale causa di morte dei paesi industrializzati. Per questa grave malattia non sono state ancora trovate cure efficaci ed è quindi oggetto di continue ricerche. Fortunatamente questa volta la ricerca è made in Italy e proviene dall'Università di Urbino. Il lavoro è il frutto di una sinergia multidisciplinare tra due gruppi di ricerca, quelli del dott. Mirco Fanelli di estrazione prettamente biomedica, e l'altro, del prof. Vieri Fusi, prettamente chimica.

Il Dott. Fanelli e il Prof. Fusi hanno individuato nel "maltolo", sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria, nel cocco, nel caffè e in moltissimi altri prodotti naturali, la possibilità di utilizzarlo per lo sviluppo di una nuova classe di molecole con spiccata attività antineoplastica. Questa scoperta rappresenta un notevole passo in avanti nella ricerca di nuove strategie terapeutiche contro il cancro tanto da avere ottenuto il brevetto nazionale, nell'attesa di quello internazionale.

Della scoperta tutta italiana avevamo già parlato in QUESTO articolo, la nostra Redazione ha voluto però approfondire ulteriormente l'argomento realizzando un'intervista al team di Ricerca Vieri Fusi/ Mirco Fanelli.

IBTimes: A che punto è l'iter relativo all'ottenimento del brevetto internazionale per la scoperta della vostra molecola?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: Il brevetto internazionale, dopo l'approvazione di quello a livello nazionale, sta seguendo il suo iter burocratico nei vari paesi di sottomissione senza intoppi e al momento la nostra classe di molecole è coperta dallo sfruttamento da parte di terzi grazie anche allo sforzo economico della nostra università, l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo", che ha creduto in noi e ci ha sostenuto finora in questo iter.

IBTimes: Secondo voi a che punto si trova la ricerca nel campo oncologico e quali sono gli sviluppi futuri? Pensate che la "nutraceutica", o comunque molecole ricavate da sostanze naturali, svolgeranno un ruolo sempre più importante?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: La ricerca è in continuo avanzamento e affinamento sia per comprendere sempre di più i meccanismi alla base dello sviluppo dei vari tumori che per lo sviluppo di approcci e terapie sempre più "intelligenti" sia a livello farmacologico che biologico per contrastarli e/o eliminarli. Ad oggi, c'è urgente necessità di terapie per affrontare alcuni tipi di tumori particolarmente aggressivi e ad oggi incurabili e quei tumori che si sviluppano (o sopravvivono) in seguito a trattamenti terapeutici (le cosiddette recidive); per tanto, si cerca di sviluppare molecole (più o meno intelligenti) capaci di risolvere questi problemi. Inoltre, si cerca di comprendere sempre più le peculiarità molecolari (genetiche ed epigenetiche) cruciali nello sviluppo tumorale e della sua sensibilità ai farmaci; la conoscenza dei meccanismi molecolari "errati" che portano all'insorgere della cellula neoplastica potrà portare in un prossimo futuro al design di nuove molecole terapeutiche sempre più selettive.

Per quanto ci riguarda la "nutraceutica", noi non possiamo avere un approccio limitativo o preferenziale riguardo le molecole da sviluppare con possibile azione in qualsiasi campo. A nostro avviso, bisognerebbe sgombrare il campo da pregiudizi sugli effetti benefici di molecole o composti provenienti da sostanze naturali contro quelli di origine sintetica; la provenienza naturale non ne garantisce azione benefica, tollerabilità ed azione efficacie, basti pensare a tutti i veleni naturali che esistono. Chi assicurerebbe un'azione benefica ad un decotto di cicuta o di oleandro!. Quello che è importante è la conoscenza dell'azione e dei meccanismi di un composto, sia un principio naturale come di un composto sintetico, questo può portare ad eventuali modificazioni sintetiche per esaltarne e migliorarne l'azione specifica. In altri termini, se anche la natura ci avesse fornito tutti gli ingredienti necessari per migliorare la nostra qualità di vita biologica, sta a noi attraverso il nostro studio scoprirli, accoppiarli, modificarne la struttura molecolare per far sì che ciò avvenga. La classe di molecole sviluppata si pone su questa traccia.

Team di ricerca Prof. Mirco Fanelli | Credit:

Team di ricerca Prof. Mirco Fanelli | Credit: Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"

IBTimes: Si arriverà un giorno alla sostituzione di farmaci oncologici tradizionali con quelli di derivazione naturale, con meno controindicazioni e ad azione più localizzata?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: Al momento, per quanto detto sopra, la nostra risposta non può essere che negativa.

Noi invitiamo a non aver paura del "non naturale" come a diffidare dall'origine "naturale"; il nostro organismo non distingue se il farmaco assunto sia di origine naturale o sintetica ma reagisce solo ai suoi componenti molecolari. Ogni farmaco assunto deve sottostare a protocolli che ne determinino l'azione e gli effetti sul nostro organismo indipendentemente dall'origine, questa deve essere la garanzia per l'utente. Le controindicazioni come l'azione più o meno localizzata non sono dovute alla provenienza ma al principio contenuto nel farmaco (in molti casi una sola molecola).

 

IBTimes: Come siete venuti a conoscenza delle proprietà del maltolo?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: Il maltolo è una molecola conosciuta a livello chimico e da solo ha l'effetto conosciuto di esaltatore di dolcezza, di aroma nonché di antiossidante. La scelta di sviluppare una classe di molecole dal maltolo è stata dettata dalla sua struttura molecolare da cui dipendono le sue proprietà chimiche e quindi la reattività ma da solo il maltolo non svolge l'azione che noi abbiamo rilevato. Esso è attivo e svolge l'azione antiproliferativa solo quando è parte integrante di una struttura chimica più complessa e che è stata sintetizzata e sviluppata nel nostro laboratorio di ricerca.

 

IBTimes: A che punto ci troviamo della ricerca? Sono stati registrati ulteriori sviluppi in merito all'efficacia della molecola? Quando comincerà la fase di sperimentazione clinica? Sviluppi immediati e futuri?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: La ricerca ovviamente sta procedendo, stiamo allargando la casistica verso più target tumorali e stiamo estendendo e approfondendo gli esperimenti in vivo su alcune delle classi di tumori che già avevano risposto positivamente in vitro (un lavoro dovrebbe uscire tra poco su un'importante riviste internazionale del settore). Al momento ci siamo focalizzati su due molecole appartenenti a questa classe e gli esperimenti hanno finora sempre dato risultati positivi e incoraggianti. Siamo in attesa di una partnership (pubblica o privata) che ci permetta di poter approfondire gli studi in vivo che sono molto costosi nonché ci permetta di passare alla vera fase clinica. In questi casi, la sperimentazione clinica ha sempre un iter molto lento ma soprattutto occorrono molti fondi e infrastrutture a cui da soli non possiamo avere accesso.

IBTimes: Ci potete spiegare nello specifico come agisce la molecola?

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: Come potete capire, parte dell'azione di questa classe di molecole è coperta da brevetto e non è affatto semplice spiegarla in due parole. Quello che a oggi possiamo dire è che tali molecole, un volta fornite alle cellule tumorali ne alterano la capacità di replicazione e le inducono in ultimo, ad un vero e proprio suicidio (denominato morte cellulare programmata). La novità risiede nel fatto che esse sembrano agire attraverso nuovi meccanismi riconducibili a modificazioni strutturali della cromatina.

Questa sembra essere dovuto alle proprietà chimico-fisiche di queste molecole che le rende capaci sia di raggiungere l'interno della cellula che di esplicare le loro funzioni nel nucleo, dove risiede il nostro genoma. La somministrazione delle due nuove molecole altera enormemente l'espressione genica in funzione di una risposta atta a eliminare quelle micro modificazioni che tali molecole sono capaci d'indurre all'interno della cellula.

Tale meccanismo di azione, ad oggi mai osservato in molecole ad azione antineoplastica, è alla base per un potenziale sviluppo di molecole che possano sfruttare strategie alternative con cui bersagliare le cellule tumorali.

Prof. Vieri Fusi/ Prof. Mirco Fanelli: Avete scoperto qualche principio che in sinergia può aumentare l'efficacia della molecola?

Questo è forse l'aspetto ancor più innovativo e recentemente sviluppato della nostra ricerca; purtroppo anche qui non possiamo approfondire troppo l'argomento ma abbiamo evidenziato che l'azione combinata delle nostre molecole con alcuni principi già in uso e in vendita diventa sinergico e migliorativo rispetto alla loro azione isolata, aprendo la prospettiva di un utilizzo combinato per aggredire patologie ad oggi incurabili.

 

 

 

Read more: http://it.ibtimes.com/articles/52878/20130716/tumore-cancro-intervista-mirco-fanelli-vieri-fusi-cura-contro-il-cancro-dal-caffe-universita-di-urbi.htm#ixzz2ZCInXKcM

http://it.ibtimes.com/articles/52878/20130716/tumore-cancro-intervista-mirco-fanelli-vieri-fusi-cura-contro-il-cancro-dal-caffe-universita-di-urbi.htm

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