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Categoria: "Cure Naturali"

CORTISONE: IL MIGLIOR MODO PER NON GUARIRE MAI

Il cortisone è un ormone usato come farmaco. Ma attenzione, vi distrugge lentamente! Altro che cura… Esso annienta lentamente il tuo corpo, soprattutto in caso di lunghe cure.

LEGGI!

Chimicamente è un corticosteroide di formula C21H28O5 strettamente correlato al corticosterone.

Corticosteroidi e adrenalina sono ormoni rilasciati nel sangue

dalle ghiandole surrenali in situazioni di stress. Essi elevano la

pressione arteriosa e preparano l’organismo alla reazione di lotta o

fuga.

 

ECCO I SUOI EFFETTI ALTAMENTE DANNOSI

In chimica farmaceutica il cortisone è usato nel trattamento di

diversi disturbi, somministrato per via orale, endovenosa e cutanea.

– Uno degli effetti del cortisone sull’organismo, altamente dannoso per certi aspetti, è di deprimere il sistema immunitario. Ma non solo!

– Infatti per chi soffre di osteoporosi, la

somministrazione di corticosteroidi, in particolare a dosaggi elevati

e/o per tempi prolungati, può indurre perdita di massa ossea con un aumento del rischio di frattura.

Valutare, sulla base del dosaggio e della durata del trattamento, la

necessità di un monitoraggio periodico della densità ossea, tramite

esame radiografico della colonna vertebrale.

 

– Inoltre possono incrementare il rischio di diabete,

 

– disfunzioni sessuali,

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– ipertensione,

 

– leucopenia,

 

– depressione,

 

– malattie cardiocircolatorie,

 

– obesità

– ovaio policistico [

– inoltre, se assieme al cortisone assumi anche farmaci a base di Ibuprofene (come il moment) rischi ulcerazione ed emorragia gastrica.

 

Dunque…visto e considerato che uno degli effetti devastanti del

cortisone è quello di “mettere in pausa” il nostro sistema immunitario, è

normale che dopo un pò di cure, il problema sparisca.

MA ATTENZIONE…Stiamo parlando di una pausa per l’appunto! Infatti, esso

facilmente tende a ripresentarsi…Dunque, cosa facciamo?Un’ altra cura a

basa di Cortisone?!??

 

http://jedasupport.altervista.org/blog/cronaca/cortisone-cura-corpo-danni-salute/

 

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Cortisone: sopprime il sintomo ma non cura la malatia ... alternative naturali....

Cortisone: sopprime il sintomo ma non cura la malattia

I farmaci cortisonici sono dei farmaci antinfiammatori utilizzati per trattare numerose malattie ad andamento acuto e cronico: malattie dell’apparato respiratorio, allergie, infiammazioni.

Come tutti i farmaci, non viene curato nulla, ma si sopprime il sintomo. Infatti il cortisone penetra nelle cellule riducendo la produzione delle molecole che causano le infiammazioni ed agendo sulla sintesi del DNA cellulare.

 

IL FALSO MITO DELLA MEDICINA MODERNA

 

Tutta la medicina ufficiale si basa sulla convizione che quello che accade al corpo è sempre sbagliato e frutto di un errore e quindi bisogna agire e cambiare i meccanismi per ritornare allo stato di piacere. Purtroppo questo è falso per due motivi: 1) il corpo umano è l’essere più intelligente ed evoluto che esista; 2) lo stato di piacere o assenza di dolore raggiunto dai medicinali non è nient’altro che un anestetizzazione, un addormentamento del corpo, non è una guarigione!

 

 

RIDUCE LA PRODUZIONE DEL NATURALE CORTISOLO

 

Il cortisone è un farmaco simile al cortisolo: un ormone normalmente prodotto dalle nostre ghiandole surrenali in situazioni di stress. La sua somministrazione dall’esterno determina, come per qualsiasi altro ormone, una regolazione negativa (bio-feedback) nei confronti del cortisolo endogeno, con conseguente riduzione della produzione ormonale. Il cortisolo modula le reazioni infiammatorie e l’attività del sistema immunitario, e quindi se questo ormone comincia a mancare gli effetti saranno molto evidenti.

 

EFFETTI COLLATERALI DEI FARMACI CORTISONICI

Il loro effetto si manifesta molto rapidamente e gli effetti collaterali non sono assolutamente da sottovalutare.

Questi effetti collaterali sono causati per dosi elevate del farmaco e per terapie prolungate superiori a 1 -2 settimane , ma anche per terapie ricorrenti di breve durata.

 

– Deprime e indebolisce il sistema immunitario

- Osteoporosi, in particolare a dosaggi elevati e/o per tempi prolungati, può indurre perdita di massa ossea con un aumento del rischio di frattura

- Iperglicemia e rischio di diabete

– Disfunzioni sessuali

– Ipertensione

– Leucopenia

– Depressione

– Malattie cardiocircolatorie

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– Obesità

– Ovaio policistico

– Ulcera ed emorragia gastrica, rischio che aumenta se assieme al cortisone vengono assunti anche farmaci a base di Ibuprofene (come il moment)

- Insonnia

– Acne

– Sbalzi d’umore

- Ritarda la crescita nei bambini

 

ALTERNATIVE NATURALI AL CORTISONE

 

RIBES NIGRUM: Il ribes nero è considerato molto efficace nel trattamento delle allergie, di dolori articolari, reumatici, della fragilità capillare. Inoltre, stimola la corteccia surrenale e alza le difese immunitarie. In genere, come sostituto ai farmaci cortisonici, viene assunto sotto forma di tintura madre. Le gemme di Ribes nigrum agiscono sulla corteccia surrenale (è proprio questo che le rende simili al cortisone), inibiscono i processi infiammatori, la formazione di essudato e normalizzano i disordini immunitari dovuti a reazioni allergiche.

Il consumo del frutto consente all’organismo di avere sempre in circolo una minima quantità di antinfiammatorio naturale. Compito della tintura madre sarà invece intervenire in situazioni che richiedono un risultato immediato.

Si utilizza in genere per infiammazioni articolari, dermatiti, dermatosi, eczemi, sindromi allergiche acute, sindromi infiammatorie, congiuntiviti allergiche, riniti, riniti allergiche stagionali, parotite, orticarie allergiche, emicranie allergiche, cefalee.

 

CURCUMA: La curcuma è una pianta dalle innumerevoli proprietà e l’estratto secco della sua radice è indicato come una valida alternativa al cortisone: è infatti un potente antinfiammatorio, ma è anche utilizzata come antiallergico, stimolante della secrezione biliare e rimedio per prevenire l’Alzheimer.La mancanza di effetti collaterali è inoltre il suo più grande vantaggio.

 

CARDIOSPERMUM HALICACABUM: L’estratto vegetale di questa pianta ha proprietà antiallergiche e antinfiammatorie in virtù di un effetto simile a quello del cortisone. Sembra inoltre che allevi il prurito e riduca le infiammazioni cutanee. Il vantaggio fondamentale di questo estratto naturale è la sua elevata tollerabilità, anche nei casi di utilizzo prolungato nel tempo. I principi attivi responsabili dell’effetto simile a quello del cortisone sono i fitosteroli contenuti nelle sommità fiorite e che manifestano un’azione antinfiammatoria, antipruriginosa e in grado di stabilizzare le membrane cellulari di pelli e mucose che, in caso di dermatiti, risultano essere meno reattive.

 

REISHI: Il Ganoderma lucidum, o Reishi, è chiamato il fungo dell’immortalità e da qualche anno è stato al centro di diverse ricerche scientifiche che ne hanno evidenziato le potenzialità antinfiammatorie e antiallergiche tanto che adesso può essere inserito a tutti gli effetti tra le alternative naturali al cortisone. In particolare la sua efficacia simile al farmaco è stata provata già negli anni ’90 dal professor Stavinoha, farmacologo dell’Università del Texas, che mise a confronto gli effetti del fungo con quelli del diclofenac. Sono note anche le sue proprietà anticancro.

 

ZENZERO: Diverse ricerche hanno mostrato anche le svariate proprietà benefiche dello zenzero, tra cui anche quella di essere un efficace antinfiammatorio. In particolare uno studio effettuato all’Università di Copenhagen ha voluto mettere a confronto la sua efficacia contro l’artrite (sia reumatoide che osteoartrite) confrontandola con quella di farmaci come ibuprofene e cortisone. I risultati hanno evidenziato come l’ibuprofene non sia utile in questi casi mentre invece ottimi benefici sono stati ottenuti sia con il cortisone che con l’estratto di zenzero. Sembra dunque che anche i principi attivi contenuti in questa spezia andrebbero tenuti maggiormente in considerazione come rimedi naturali per le infiammazioni, vista anche l’assenza di effetti collaterali.

 

http://www.dionidream.com

 

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Tiroide: come evitare la carenza di iodio con i cibi giusti

Attenzione alla carenza di iodio. La Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) ha deciso di proporre una campagna alimentare per contrastare la carenza di iodio durante l'estate e in tutto il resto dell'anno.

 

Essenzia

 

Secondo i dati messi a disposizione degli esperti, in Italia sono circa 6 milioni le persone che si ammalano di gozzo, una malattia che provoca l'ingrossamento della tiroide e che è legata alla carenza di iodio. Ne verrebbe colpito 1 bambino su 5. Ecco dunque l'idea della Siedp di fare informazione nelle scuole per prevenire i rischi da carenza di iodio, che possono provocare anche gravi deficit cognitivi e psicomotori.

 

Numerosi studi scientifici hanno infatti dimostrato, secondo quanto comunicato dalla Siedp, che un'assunzione insufficiente di questa preziosa sostanza da parte delle donne in gravidanza, dei neonati e di tutti i soggetti in età evolutiva può essere la causa di un deficit intellettivo.

 

Il progetto ha coinvolto circa 1 milione di bambini in 3500 scuole e ha dato loro dei consigli per un'alimentazione sana che permette di evitare la carenza di iodio scegliendo i cibi giusti. Le fonti pù note di iodio sono pesce, crostacei e molluschi, ma gli esperti ne segnalano anche altre. Tra i cibi indicati dagli esperti come fonti di iodio troviamo fagioli, alghe, mirtilli rossi e yogurt biologico.

 

In particolare, una tazza di yogurt biologico favorisce 90 microgrammi di iodio, cioè il 60% del fabbisogno giornaliero. I fagioli sono una fonte vegetale di proteine e di ferro ma contengono anche iodio. Una tazza di fagioli bianchi cotti fornisce il 42% del fabbisogno di iodio giornaliero. Ecco anche le alghe. Molte alghe in una sola porzione da 50 grammi contengono oltre il 100% del fabbisogno giornaliero di iodio e anche i mirtilli rossi sono una fonte di questa sostanza.

 

Gli esperti raccomandano ai vegani e agli intolleranti a latte e latticini, che comunque vengono considerati una buona fonte di iodio, di inserire nell'alimentazione dei cibi alternativi che possano favorire il fabbisogno giornaliero di questa sostanza.

 

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Tra i cibi a cui invece si dovrebbe fare attenzione gli esperti segnalano soia, spinaci e cavoli, oltre a ravanelli, mandorle, nocciole e arachidi, perché potrebbero limitare la capacità della tiroide di regolare il metabolismo dello iodio stesso.

 

Anche alcuni farmaci possono ostacolare il funzionamento della tiroide. Tra di essi gli esperti indicano gli antiaritmici, a base di ferro e alcuni antiepilettici. Gli esperti consigliano di scegliere il sale iodato per evitare carenze di iodio.

 

Per quanto riguarda il sale iodato, raccomandano le seguenti dosi:

 

 

"Cinque grammi al giorno per l'adulto e 2-3 grammi per il bambino, come raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità, bastano a centrare l'obiettivo giornaliero di iodio da assumere per far star bene la tiroide".

 

E' bene, infine, ricordare che il comune sale da cucina non contiene iodio, così come non lo contengono il sale rosa dell'Himalaya o il sale nero delle Hawaii.

 

Marta Albè

http://www.greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/16824-tiroide-carenza-iodio

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Reflusso Gastrico – Ecco come prevenirlo con rimedi naturali

La malattia del reflusso gastroesofageo (la cui sigla è MRGE), anche chiamato reflusso gastrico, consiste nel passaggio del contenuto gastrico dallo stomaco verso l’esofago, in seguito ad un’alterazione delle “barriere” naturali del corpo. Ernia iatale, valvola del cardias beante etc…..

Ma Non sempre si può parlare di una vera e propria malattia poiché possono presentarsi degli episodi isolati a causa di alcune cattive abitudini alimentari.

In questo articolo vi spieghiamo come curare e prevenire il reflusso gastroesofageo.

 

Cause e sintomi del reflusso gastroesofageo Una delle cause principali o ricorrenti è il cattivo funzionamento dello sfintere esofageo inferiore, simile ad un anello che circonda l’esofago nel punto in cui si unisce con lo stomaco, il quale resta chiuso per evitare che i succhi gastrici salgano attraverso l’esofago. (valvola del cardias)

Quando questo si presenta alterato, esercita una pressione minore al riposo, per cui il muscolo si rilassa e non compie la sua funzione. Alcuni farmaci o sostanze come l’alcool, la caffeina o il tabacco favoriscono la comparsa di reflusso.

Si tratta di uno dei disturbi digestivi più diffusi (il 15% della popolazione adulta soffre di questo disturbo almeno una volta alla settimana e il 7% ne soffre giornalmente).

Tra i sintomi del reflusso gastroesofageo possiamo ricordare: Bruciore di stomaco: è il sintomo più noto e consiste in quella sensazione di bruciore o “fuoco” all’altezza dello sterno.

Esso aumenta dopo aver mangiato in abbondanza o essere andati a letto subito dopo aver cenato.

Rigurgito con sapore acre in bocca, dolore al torace, tachicardia o difficoltà nell’inghiottire alimenti o saliva.

Alterazioni respiratorie, soprattutto durante la notte: bronchite, polmonite, asma, etc.

Altre manifestazioni: dolore all’addome, eruttazione eccessiva, pesantezza dopo i pasti, singhiozzo, nausea, fastidio alla faringe e alla laringe, sensazione di un corpo estraneo nella gola fino al presentarsi di episodi di afonia.

Nei bambini i sintomi principali sono continui rigurgiti e problemi respiratori.

Quando il problema diventa cronico può causare anemia, torcicollo frequente e ritardo nella crescita.

Consigli per evitare il reflusso gastroesofageo:

Evitate di andare a dormire subito dopo aver mangiato, soprattutto dopo la cena. Fate passare circa due ore o più a seconda che presentiate una digestione “normale” o lenta. Non mangiate piu’ tardi delle 19.

Alzate la testata del letto di circa 15 cm con tasselli in legno, in modo che il corpo non sia del tutto disteso. È inutile mettere più cuscini per tenere alzata la testa mentre dormite, perché questo farà solo flettere il collo, mentre bisogna mantenere alzato tutto il tronco superiore.

Non indossate indumenti molto stressi durante i pasti; si raccomandano capi che vestono morbidi e tessuti che non siano aderenti al corpo.

Non fate dei pasti troppo abbondanti. Sono preferibili sei piccole porzioni durante l’arco della giornata

Tenete sotto controllo il vostro peso. Eliminate il consumi di alcool e smettete di fumare. Evitate i cibi o le bevande che rilassano lo sfintere esofageo, come ad esempio il cioccolato, le salse, gli stufati, etc.

Subito dopo i pasti, evitate di fare attività fisica, movimenti bruschi, piegarvi, alzare pesi, etc.

Riducete al massimo lo stress.

Eliminate dalla vostra dieta gli alimenti che hanno un effetto irritante sulla mucosa gastrica e sullo sfintere esofageo inferiore, come per esempio i grassi, l’aglio, il pomodoro, la frittura, la cipolla, alimenti sottoposti a salagione, succhi, tè, frutta secca, bevande gassate, menta, agrumi.

Riducete il consumo di zuccheri e di alimenti processati.

Fate attenzione all’equilibrio della flora dello stomaco e dell’intestino.

Mangiate più frutta e verdura, così come latte e yogurt scremati.

Rimedi naturali per curare il reflusso gastroesofageo:

Aceto di mele: prima dei pasti, ingerite un cucchiaio di aceto di mele sciolto in un bicchiere d’acqua fresca. Questo aiuterà la vostra digestione e rappresenterà, inoltre, un immediato sollievo per il vostro reflusso.

Bicarbonato di sodio: bevete un bicchiere d’acqua con un cucchiaio di bicarbonato di sodio, quando è ancora effervescente.

 

Succo di aloe vera: è molto efficace per i malesseri gastrici e le infiammazioni del tratto digerente.

Bevete la bevanda di ALOE VERA una volta al giorno per alleviare i sintomi del bruciore o acidità nella bocca dello stomaco.

 

Liquirizia: questa erba protegge il tratto digerente ed aiuta ad eliminare il reflusso gastroesofageo. Preparate un infuso con della liquirizia secca (circa un pugno) per un litro d’acqua. (se avete la pressione alta lo sconsigliamo poiche aumenta la pressione sanguigna) Tenetelo coperto per un po’ e poi versate. Bevete una tazza dopo ogni pasto.

Potete anche acquistare la tintura madre di questa pianta.

Latte di mandorle: potete berlo prima o dopo i pasti oppure quando si presentano i sintomi del reflusso. Mettete 100 grammi di mandorle e un litro d’acqua in un frullatore. Tritate bene il tutto e versatelo in un bicchiere. Se non vi dovesse sembrare sufficiente, potete mescolare di nuovo questa miscela con 50 grammi in più di mandorle e mezzo litro d’acqua. Vi consigliamo di addolcire con stevia.

Alimenti con fermenti naturali: come può essere il latte o l’acqua di kefir

Questo ridurrà in fretta i sintomi del reflusso gastrico.

Chiodi di garofano e cardamomo: potete masticarli dopo aver mangiato, come se fossero delle caramelle, oppure preparare un infuso con entrambi gli ingredienti.

Queste spezie vi aiuteranno a ridurre i livelli di acidità nello stomaco e i sintomi del reflusso.

Zenzero: l’estratto di zenzero è ottimo per migliorare il malessere prodotto dal reflusso.

Potete anche preparare un infuso con una rondella molto piccola da tenere in infusione in una tazza d’acqua bollente.

 

fonte: http://www.retenews24.it/rtn24/donna-2/reflusso-gastrico-scoperti-i-modi-per-prevenirlo-e-curarlo-basta-un-bicchiere-dacqua-e/

 

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INFERTILITA' MASCHILE E RIMEDI CHE NON TI ASPETTI

Infertilità maschile, quali sono le cause e i rimedi che possono essere d'aiuto? Secondo l'ISS negli ultimi cinquant'anni la fertilità maschile ha subito una riduzione significativa e la percentuale di milioni di spermatozoi per millilitro si sarebbe quasi dimezzata.

Tra le possibili cause e fattori di rischio dell'infertilità maschile gli esperti inseriscono condizioni lavorative che espongono a radiazioni e microtraumi, esposizione agli agenti inquinanti del traffico urbano, fumo di sigaretta (i fumatori spesso hanno più spermatozoi con morfologia anomala). Lo stesso stile di vita, se troppo stressante, riduce la fertilità maschile. Ecco alcune tra le possibili cause dell'infertilità maschile e i rimedi che non ti aspetti.

Infertilità maschile: cause

1) Interferenti endocrini

Lo scorso dicembre il Nordic Council ha chiesto all'UE di vietare i composti dannosi presenti soprattutto nei prodotti per la casa e la persona. Gli interferenti endocrini avrebbero un impatto negativo soprattutto sulla salute riproduttiva maschile. Tra gli interferenti endocrini più temuti troviamo ftalati, bisfenolo A e triclosan. Qui tutti gli interferenti endocrini sospettati di minacciare la fertilità maschile.

Leggi anche: Interferenti endocrini: 5 sostanze presenti nei prodotti che riducono la fertilità maschile

2) Inquinamento

L'inquinamento influisce pesantemente sulla fertilità: lo confermano i risultati del progetto di ricerca "PREVIENI", condotto dal WWF insieme all'Istituto Superiore Sanità, l'Università di Siena e l'Università Sapienza di Roma e finanziato dal ministero dell'Ambiente. Le sostanze inquinanti presenti negli alimenti ma anche in oggetti di uso comune, in tessuti, cosmetici e detergenti, ci "contaminano" quotidianamente e interferiscono anche sulla nostra capacità riproduttiva. Soprattutto se abitiamo in una grande città, perché all'assunzione di queste sostanze si aggiunge la cattiva qualità dell'aria e altri fattori ambientali negativi. Qui tutte le info.

Leggi anche: Interferenti endocrini: ecco come inquinamento e sostanze chimiche influiscono sulla fertilità

3) Creme solari

L'aumento di tumori e i problemi di fertilità possono essere causati anche dalle sostanze chimiche presenti in alcune creme abbronzanti. È questo l'allarme lanciato dall'European Environment Agency, che ha puntato il dito contro alcune componenti delle comuni lozioni solari, i quali possono interferire con l'azione degli ormoni, soprattutto nelle donne. In alcune creme solari rischiano di essere presenti sostanze chimiche che disturbano il sistema ormonale e che contribuiscono al calo della fertilità. Qui tutte le info.

Leggi anche: Creme solari e autoabbronzanti creano cancro e infertilità

4) Caffe'

Secondo studi recenti, gli uomini che assumono maggiori quantità di caffè e bevande a base di caffeina sono anche quelli che vedono crollare di più le possibilità di procreare. I ricercatori hanno scoperto che chi consumava molta caffeina (oltre 265 milligrammi al giorno) – all'interno di uno studio dedicato alla fertilità maschile - aveva il 19% di possibilità di veder nascere a breve un bebè contro il 52% di chi invece ne faceva un consumo moderato.

Leggi anche: Bere birra fa bene alla fertilità maschile, troppo caffè invece è da evitare

5) Cellulari

Una ricerca condotta di recente nel Regno Unito ha voluto mettere a confronto i risultati di 10 studi che hanno analizzato il rapporto tra cellulari e fertilità maschile. In particolare ci si concentrava nel capire quanto la presenza delle onde elettromagnetiche possa interferire sulla buona salute degli spermatozoi. Qui tutte le info.

Leggi anche: Fertilità maschile: cala se si tiene il cellulare in tasca

6) Pesticidi

Pesticidi negli alimenti, nemici della fertilità maschile. Un nuovo studio condotto dagli scienziati dell'Harvard University ha scoperto che consumare frutta e verdura con residui di pesticidi elevati riduce la qualità dello sperma, compromettendo la capacità di mettere al mondo un bambino. Gli esperti si sono concentrati in particolar modo sull'eventuale correlazione tra pesticidi e riduzione della fertilità. Qui maggiori info.

Leggi anche: I pesticidi in frutta e verdura dimezzano gli spermatozoi: lo studio shock di Harvard

7) Cibo spazzatura

Troppo cibo spazzatura non solo può provocare obesità e malattie cardiocircolatorie, ma può anche mettere a rischio la fertilità maschile. Lo hanno messo in luce i ricercatori che di recente hanno studiato l'impatto del fast food e dei grassi saturi sull'aumento dei casi di infertilità. Meglio evitare il cibo spazzatura per non rischiare danni alla propria capacità riproduttiva. Qui altre info.

Leggi anche: Fertilità e cibo spazzatura: quando i grassi saturi rischiano di non far diventare padri

8) Insonnia

Si dorme 2 ore in meno di 60 anni fa, quali sono i rischi? A lanciare l'allarme sul fenomeno della mancanza di sonno e sui rischi di questa abitudine scorretta sono stati alcuni esperti intervistati dalla Bbc. Quali sono i rischi del dormire troppo poco? Tra le indicazioni degli scienziati troviamo proprio il calo della fertilità maschile, oltre all'aumento di infarti, alla scarsa memoria e all'alterazione del metabolismo

Leggi anche: Si dorme 2 ore in meno di 60 anni fa, ma quali sono i rischi?

9) Wi-Fi

Saranno necessari ulteriori studi per approfondire la questione, ma si teme comunque che l'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche possano in qualche modo mettere in pericolo la fertilità. In particolare, secondo gli esperti è importante che bambini, ragazzi e donne incinte evitino di posizionare i loro cellulari nei vestiti. Il Wi-Fi è una grande comodità, ma potrebbe essere dannoso per salute e fertilità?

Leggi anche: Wi-Fi: radiazioni elettromagnetiche più pericolose per bambini e donne in gravidanza

10) Microonde

Il microonde può essere considerato uno strumento sicuro per cucinare o dovrebbe essere evitato per proteggere la nostra salute? Risultano al momento numerosi e differenti i pareri e le teorie in proposito. In qualche modo l'utilizzo del microonde potrebbe essere correlato ad una riduzione della fertilità maschile? Saranno necessari ulteriori studi in proposito. Qui maggiori informazioni.

Leggi anche: Microonde: 10 motivi per utilizzarlo il meno possibile

 

Infertilità maschile: rimedi che non ti aspetti

1) Carote

Le carote stimolano la fertilità maschile e migliorano la qualità dello sperma. Questi ortaggi non sono dunque preziosi soltanto per proteggere la vista e la pelle, oltre che per la loro ricchezza di vitamine, ma anche per prevenire eventuali problemi di infertilità negli uomini. A renderlo noto è una nuova ricerca condotta presso l'Università di Harvard. Qui tutte le info.

2) Maca

La maca è conosciuta anche come ginseng peruviano e vi agra peruviano. Viene utilizzata per il trattamento di problemi di fertilità e inoltre avrebbe proprietà afrodisiache. Si tratta dunque di un rimedio naturale per favorire il concepimento, utile sia agli uomini che alle donne. Trovate la maca in erboristeria sotto forma di estratto secco o liquido e di compresse. La dose da assumere è variabile. Chiedete maggiori informazioni al vostro erborista di fiducia.

Leggi anche: Maca: la pianta del desiderio e della fertilità

3) Dieta mediterranea

L'alimentazione è considerata un aspetto importante per preservare la fertilità maschile. La ricerca si è concentrata sulla dieta mediterranea come toccasana per ridurre i rischi di malattie cardiovascolari e tumori, ma anche per aumentare le possibilità che gli spermatozoi raggiungano l'ovulo. La dieta mediterranea, ricca di legumi, frutta, verdura e cereali, potrebbe aiutarvi a diventare papà.

Leggi anche: La dieta mediterranea aiuta a diventare papà

4) Cavoletti di Bruxelles

I cavoletti di Bruxelles potrebbero rivelarsi molto preziosi per la fertilità sia maschile che femminile e per le coppie che desiderano avere un bambino. Infatti studi recenti hanno sottolineato l'importanza nutrizionale di questo alimento. I cavoletti di Bruxelles sono ricchi di acido folico, essenziale per un ottimo sviluppo del feto. Contengono vitamine che aiutano a migliorare la quantità degli spermatozoi e la loro capacità di raggiungere l'utero e diindolimetano, una sostanza in grado di equilibrare il livello di estrogeni e di incoraggiare la fertilità.

Leggi anche: Cavoletti di Bruxelles: aumentano la fertilita' in entrambi i sessi

5) Zenzero

Per quanto riguarda le problematiche maschili, oltre all'infertilità ecco l'impotenza. Lo zenzero è un tonico ricostituente, adatto non soltanto contro l'affaticamento e l'astenia, ma anche in caso di impotenza. Le virtù afrodisiache attribuire allo zenzero riguardano soprattutto la sua capacità di stimolare la circolazione e di garantire un maggior afflusso di sangue verso gli organi sessuali.

Il merito è di sostanze come il gingerolo e il zingiberene. In Cina viene considerato un vero e proprio vi agra naturale.

 

Leggi anche: Cibi afrodisiaci: i 10 cibi vegetali che risvegliano il desiderio

Marta Albè

http://www.greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/11272-cibi-afrodisiaci-vegetali

 

 

 

 

 

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