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I detti segreti di Gesu', rivelati all'apostolo prediletto: Tommaso

IL QUINTO VANGELO di TOMMASO APOSTOLO 

IL VANGELO DI TOMMASO APOSTOLO COL TESTO COPTO A

FRONTE, TRATTO DAL MANOSCRITTO DEL NILO. 

DI

MARIO PINCHERLE 

Nel 1945, all'inizio dell'Era dell'Acquario, vicino al villaggio di Nag Hammadi, in Egitto, lungo il

corso del Nilo, e stato scoperto un antico manoscritto, assieme ad altri antichi volumi.

Eranascosto in una brocca di terracotta profondamente sotterrata.

 

Si tratta del VANGELO SECONDO L'APOSTOLO TOMMASO.

Da questo antico scritto, sicuramente autentico, rimasto

per quasi duemila anni completamente inaccessibile, appare la figura di Gesu, cosi come la vide il

suo apostolo che gli era tanto vicino da venire da Lui chiamato "DIDIMO" cioe "Gemello

spirituale”

Un Gesu umano oltre che divino, dolcissimo, spiritoso, amante della gioia.

Questo avvenimento e considerato dagli esperti il piu importante fatto spirituale della nostra

Era.

 

MARIO PINCHERLE. E’ nato a Bologna.

Ha fatto studi classici. Si e laureato in

ingegneria e si interessa alla

"paleotecnologia". E’ ANCHE ARCHEOLOGO

A lui si debbono

fondamentali scoperte all'interno del

"Tempio del Sole", la Grande Piramide

d'Egitto. ScriveVA libri di Archeologia.

E’ MORTO 2 MESI FA

NOI LO RINGRAZIAMO

 

PREFAZIONE

È la primavera dell'anno 1945. Il sole sta sorgendo per la prima volta là dove si spengono le stelle

dell'Acquario, quella costellazione che gli antichi chiamavano “La Brocca". Da poco tempo

tacciono gli ultimi echi della seconda guerra mondiale.

A una sessantina di chilometri da Luxor il Nilo volge bruscamente verso occidente, aggirando il

colle di Gebel el Tarif, poi riprende la sua direzione naturale verso nord. Sulla collina appaiono

numerose tombe scavate nella roccia. Risalgono a tutte le epoche: VI dinastia egizia, epoca

greco-romana ed infine ai tempi dei monaci dell'antico monastero di Pacomio.

 

Due contadini utilizzano dei ruderi antichi per costruire una cisterna per l'irrigazione.

Dallo scavo viene alla luce una grande giara di argilla. Ormai il piccone ne ha infranto la parte superiore e così è facile

allargare il foro ed estrarre una "brocca" di dimensioni minori. Aperta, ne viene fuori un rotolo di

lino cerato e bitumato. Srotolandolo si spacca. Ne escono molti manoscritti. Sono i codici detti di

"Nag Hammadi", dal luogo del ritrovamento.

 

Alcuni manoscritti vengono distrutti o gettati via.

Altri, di apparenza migliore, sono portati al Cairo e venduti, per tre sterline, a un rigattiere che

si premura di dividerli e di cederli al migliore offerente. Un rotolo giunge nelle mani di un

antiquario. Un altro è comprato dal Museo Copto del Cairo. Lo stesso Museo, negli anni successivi,

riesce a raccogliere altri rotoli. Infine l'antiquario vende il suo rotolo all'Istituto Jung di Zurigo.

Gli studiosi possono finalmente tradurre le antichissime scritture vergate in caratteri copti

grecizzanti. Le parole dell'Acquario sono venute alla luce del sole.

 

Si tratta di tredici codici originariamente formati da più di 1350 pagine. Ce ne sono pervenute

1130. Quasi tutti i codici hanno una legatura di cuoio, sono stati scritti verso la fine del primo

secolo dopo Cristo. Si tratta di traduzioni in copto di manoscritti più antichi, forse redatti in

aramaico.

Tra essi vi è il "Vangelo secondo Tommaso", che è anche conosciuto col nome di

"QUINTO VANGELO", e dovrebbe invece essere chiamato IL PRIMO VANGELO, dato che è il

più antico  e dato cheTommaso fu l’unico apostolo che avendo conosciuto personalmente Gesu’  ha scritto un vangelo

 

Questo testo contiene molte frasi di Gesù fino ad oggi sconosciute. In esse appare un concetto

nuovo: il Cristo non vince le forze del mondo servendosi del dolore. Sua arma non è la

sofferenza ma la conoscenza che, attraverso Gesù, esce dal tempo e diventa eterna, cosmica.

 

* * *

Il Vangelo secondo Tommaso, ossia le parole nascoste che Gesù il Vivente rivelò e che Tommaso

trascrisse, è il Secondo Codice di quella raccolta di scritti e contiene 114 Detti di Gesù, in forma

arcaica. Pertanto vengono ritenuti una fonte anteriore ai cosiddetti “Vangeli sinottici”, poi

entrati a far parte del Canone della Chiesa Cattolica Romana.

 

Questi Detti rientrano in quella congerie di Vangeli (cosiddetti "apocrifi",

ma che, nella esatta accezione della parola greca, poi alteratasi, significano "scritti prima")

i quali contenevano, oltre alla narrazione della vita di

Cristo, anche raccolte dei suoi detti e dei miracoli da lui compiuti.

 

I quattro "Evangelisti" non fecero che una scelta fra tutto questo materiale esistente,

ricavandone la loro propria forma letteraria ed un testo individuale, che poi venne canonizzato,

ossia riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, mentre tutti gli altri scritti vennero lasciati cadere

nel dimenticatoio, non senza aver loro affibbiato l'etichetta squalificante di "apocrifi" intesa nel

senso di "falsi", il che, come si è detto, non corrisponde alla realtà.

 

A conferma dell'autenticità del Vangelo secondo Tommaso, basterà ricordare che, fin dal 1897,

sempre in Egitto, nella località di Ossirinco nel Medio Egitto, erano stati rinvenuti due frammenti

di papiro a cui se ne aggiunse un terzo nel 1903, che contengono molte parole, ma tradotte in

greco, del testo copto del Vangelo di Tommaso.

 

Il Papiro n. 654 riporta il titolo e il nome di Tommaso.

La critica moderna e in particolare il glottologo francese Jean Doresse che per primo tradusse

questo testo, nel 1959, e il tedesco H.C. Puech che ne curò altre versioni in tedesco, inglese e

olandese, ritengono che il Vangelo secondo Tommaso sia uno dei più antichi della tradizione

scritta cristiana e lo fanno risalire alla metà del I° secolo dopo Cristo. La lingua copta era poco

diffusa in Egitto e conosciuta solo da una stretta cerchia di eruditi, per cui la Biblioteca di Nag

Hammadi doveva appartenere ad una comunità ristretta e di diretta estrazione gnostica. Il

messaggio contenuto nei suoi testi è infatti restato del tutto estraneo al mondo ebraico-cristiano

posteriore e a tutti i successivi filosofi e teologi che vi appartengono, particolarmente

dopo la condanna della eresia ariana, fatta dal concilio di Nicea nel 325 dopo Cristo.

 

* * *

I detti segreti di Gesù, rivelati all'apostolo prediletto, contengono invece un messaggio ben

diverso e legato non a quella tradizione, ma alla ricerca interiore e alla prevalenza di tutto ciò

che è spirituale ed eterno rispetto alle cose caduche e instabili. La famiglia e gli affetti terreni

vengono al secondo posto, rispetto allo Spirito e all'Amore Cosmico.

L'ascesi di cui si parla nel Vangelo di Tommaso, assai si avvicina all'Induismo, al Sufismo e al

Buddismo, fino a giungere al non interesse per la preghiera, il digiuno,l’elemosina.

 

Gesù è il Vivente in eterno, come il Padre e la Madre

(lo Spirito Santo che e’ amore tra loro che genera UN FIGLIO, i figli di Dio).

I tre, sono UNO.

 

Il Regno di Dio è già sulla Terra e Gesù lo ha rivelato, ma gli uomini non hanno avuto occhi per

vedere ed orecchi per intendere il messaggio della Verità e della Vita e cioè la "RICERCA DELLA

PROPRIA DIVINITÀ INTERIORE", attraverso la spiritualizzazione della carne.

 

E come si fa Spirito la carne? Non attraverso il digiuno. Chi digiuna si crea un inferno. Non

attraverso la tortura e il dolore, maestri di pazzia. La strada è un'altra. Tommaso l'ha capito. E

così lo ha capito quel suo ignoto discepolo che prepara la “brocca” e vi nasconde i manoscritti,

perché giungano a noi, generazione futura.

 

Anche Enoch trenta secoli prima ha fatto la stessa cosa. Le sue scritture sono nell'ombra e

attendono la maturazione dell'uomo.

È l'epoca della "brocca", oggi. Se al mattino dell'equinozio di primavera saliamo su un monte

anche noi, come quei due contadini che hanno scavato il pozzo di Nag Hammadi, vediamo sorgere

il sole là dove sbiadiscono e scompaiono a poco a poco le stelle della BROCCA.

È questo l'evento segnalato dalle stelle: la parola di Gesù torna alla luce.

 

Così Tommaso scandagliò Cristo. Mettendo il dito nella piaga, non si fermò alla superficie.

Penetrò al di là dell'epidermide. Il suo occhio si affacciò in spazi siderali sconfinati. Al di là del

piccolo uomo sanguinante, apparve il Grande Uomo Cosmico. Tremando per la scoperta, Giuda

Tommaso Didimo gridò le parole di Gesù: "Meraviglia delle meraviglie: la carne si fa Spirito!".

 

Gemello, in aramaico, si dice TAUMA, cioè Tommaso. Gemello, in greco, si dice DÌDUMOS. Non ci

sono dubbi, è una duplice conferma che l'autore del QUINTO VANGELO è il gemello spirituale di

GESÙ, e non il suo fratello gemello carnale. TAUMA è dunque il custode delle parole segrete.

Ascoltiamolo.

Nella collezione di libri gnostici, trovata a Nag Hammadi nel 1945, troviamo, accanto al Vangelo di Tommaso,

anche il Libro Segreto di Giovanni, tre Apocalissi di Pietro, una di Paolo e una di Giacomo, oltre il Libro di

Tommaso il contendente. Dodici volumi, legati in pelle e scritti su papiro, sono ora al Museo Copto del Cairo

(fra cui il "nostro" Vangelo) e uno è alla Fondazione Jung di Zurigo.

 

Il Vangelo secondo Tommaso è vicino alla tradizione della prima Chiesa cristiana, ma differisce dai Vangeli

sinottici per la sua natura esoterica.

 

Molte sette, sorte verso la fine del I° secolo in Siria, si trasferirono in Egitto; seguiva principalmente il

Vangelo di Tommaso quella dei Naasseni. In tutte le dottrine gnostiche si parla di un salvatore disceso dai

cieli, che dona agli uomini di buona volontà la conoscenza di ciò che è necessario per trovare la vita eterna.

La salvezza giunge soltanto ai pochi che vorranno comprendere queste verità nascoste.

 

Il Vangelo di Tommaso fu conosciuto e studiato anche dai Manichei. I padri della Chiesa lo conoscevano

anch'essi; ne parlano: ORIGENE (III° secolo) nell'Omelia a Luca, 1, 5: lo condanna come apocrifo e ricorda

che la Chiesa cristiana ha scelto solo 4 fra i molti Vangeli in circolazione ed uno fra quelli scartati fu

proprio quello di Tommaso.

 

S. AGOSTINO (Predica contro gli avversari dei profeti e della legge, 2,14) dichiara apocrifi tutti i Vangeli

al di fuori di quelli canonici.

EUSEBIO DI CESAREA: (Op. III, 25,6) respinge il Vangelo di Tommaso, dichiarandolo scritto da eretici.

CIRILLO DI GERUSALEMME (Catech. 4,36) dichiara, falsamente, che è stato scritto, in epoca posteriore,

dai Manichei.

PAOLO infine, riconosce la possibilità dell'esistenza di un altro vangelo (Galati, 1,6) e di un altro aspetto di

Gesù (2 Cor. 11,4).

 

A NOI È CHIARA LA DISTINZIONE: C'era un culto pubblico ed ufficiale e uno segreto e condannato.

 

Ambedue facevano risalire il loro credo alla predicazione di Gesù. Pur usando lo stesso materiale dei vangeli

sinottici, Tommaso tratteggia un ben diverso ritratto di Gesù. Non si parla della sua nascita miracolosa,

della sua vita in famiglia, della sua tentazione diabolica, di guarigioni e di miracoli che, per gli altri

evangelisti, sono la testimonianza migliore della divinità del Cristo. Non vi è l'episodio della cacciata dei

mercanti dal tempio, del viaggio trionfale a Gerusalemme, dell'ultima cena, del tradimento di Giuda, della

comunione, del peccato e del perdono ed infine della morte sulla croce e resurrezione nel terzo giorno. Non

vi é alcun richiamo biblico come avveramento di profezie messianiche. Non si parla di ciò che i seguaci di

Gesù sono tenuti a fare. Preghiere, elemosine, digiuni, vengono rigettati. Non si parla nemmeno di buona

condotta morale e di opere buone e malvage (da compiere e da evitare).

La vita del popolo ebraico in Palestina in quell'epoca storica è ignorata.

Gesù rivolge i suoi detti all'uomo di sempre, a tutta l'umanità

del presente e delle generazioni future.

Non si occupa di ciò che gli uomini dovrebbero fare, ma di ciò

che dovrebbero imparare a conoscere con una ricerca di carattere interiore.

 

Gli apostoli e i discepoli che predicarono agli Ebrei, distorsero la vera immagine di Gesù ed i suoi

insegnamenti spirituali e riferirono i fatti e i detti secondo la loro personale interpretazione che

doveva essere per quanto possibile collegata e armonizzata con la loro antica religione.

 

Solo uno degli Apostoli, Tommaso, comprese la novità e l'unicità del messaggio di Gesù. Era l'unico capace di

comprenderlo, il suo gemello spirituale. Non ricorda di aver udito da lui nessun accenno al peccato ed

alla redenzione col sacrificio sulla croce per il perdono di quel peccato. Non sono importanti i Suoi

miracoli, sono importanti le Sue parole: il Regno di Dio é fuori dalla storia e dal tempo.

 

L'unica cosa, la sola essenziale, è l'autoconoscenza, la ricerca interiore; e la sola cosa da ricercare

per fare la volontà del Padre ed entrare nel suo Regno che è già, nascosto, all'interno dell'Io.

Il Regno è sempre presente, non deve venire in futuro. Non riguarda solo il popolo ebraico, ma ogni

uomo che vive e vivrà sulla terra e saprà comprendere il messaggio del Cristo. Il Regno si rivelerà, in

tutti gli uomini che, avranno raggiunto la conoscenza, la Verità, la Luce della divina eternità che è in

ogni uomo.

 

Non è difficile comprendere perché il Vangelo di Tommaso non sia stato accettato dalla Chiesa Cristiana

Occidentale, che finì per dominare su quella Orientale. Essa non ha mai ammesso l'esistenza di un

insegnamento segreto del Cristo, dedicato a pochi eletti.

Gli accenni esoterici contenuti nel Vangelo di Giovanni, sono sempre passati in sottordine ai principi stabiliti

dal canone ecclesiastico ortodosso.

Il messaggio di Tommaso non è però andato perduto: per suo mezzo ora sappiamo che Gesù è il Rivelatore di

una dottrina segreta che appartiene all'uomo da sempre. Questa dottrina, conosciuta da tutti i grandi

iniziati è la VERITÀ unica, eterna, la cui ricerca è il compito dato all'uomo su questa terra.

 

ALFABETO COPTO

= A hl,PA

= B BETA

= G GAMMA

= D DELTA

= E EPSILON

= Z ZETA

= È ETA

= Th TETA

= I IOTA

= K KAPPA

= L LAMBDA

= M MI

= N NI

= X Xi

= O OMICRON

= P Pi

= R RO

= S SIGMA

= T TAU

= U IPSILON

= F FI

= CH CHI

= PS PSI

= O OMEGA

= Sc SCIAI

= F FAI

= K KAI

= H HORI

= F FENFIA

= Ş SIMA

= T TI

L'alfabeto COPTO comprende le ventiquattro lettere

dell'alfabeto greco, più sette lettere tipicamente egizie

 

IL VANGELO

DI TOMMASO

 

Ecco le parole segrete

che Gesù Vivente ha detto

e che Didimo, Giuda Tommaso, ha trascritto.

1.

E Lui ha detto:

“colui che trova il senso segreto di queste parole

non assaggerà la morte."

2.

Gesù disse:

"chi cerca non smetta di cercare

finché non trova

e quando troverà

resterà sconvolto

e, così sconvolto,

farà cose meravigliose

e regnerà sul Tutto".

3.

Gesù ha detto:

"Se chi vi guida vi dice:

sì, il Regno è nei Cieli,

allora gli uccelli del cielo saranno in vantaggio,

se vi dicono che è nel mare,

allora i pesci saranno in vantaggio.

Ma il Regno è dentro voi

e fuori di voi.

Quando voi vi conoscerete,

allora sarete consci

e saprete che siete voi

i figli del Padre Vivente.

Ma se vi capita di non conoscere voi stessi,

 

 

allora restate poveri

e siete la povertà stessa!"

4.

Gesù ha detto:

"l'uomo vecchio non esiti

a rendere i suoi giorni

come i sette giorni di un neonato

all'origine della vita,

e continuerà a vivere,

perché ciò che è prima diviene ciò che è dopo

e tutto si unisce".

5.

Gesù ha detto: "Conoscerai il tuo futuro

e ciò che è nascosto ti sarà svelato,

perché non vi è nulla di nascosto che non apparisca".

6.

I suoi discepoli lo interrogarono e gli chiesero:

"vuoi tu che digiuniamo,

in che modo pregheremo,

come faremo l'elemosina

e quali regole seguiremo riguardo ai cibi?"

Gesù rispose:

"Non dite sciocchezze

e ciò che non vi sentite di fare, non lo fate,

perché tutto si svela di fronte al cielo.

Non vi è nulla di nascosto che, in verità, non venga alla luce,

alla lunga non possa apparire"

 

COMMENTO

Provate ad aprire lo sportello della gabbia ad un uccellino prigioniero: potrà succedere che,

spinto da un coraggioso impulso, si precipiti fuori e voli verso la libertà, ma potrà anche

succedere che si ritiri timoroso in un angolo. Se esce, può andare a finire nelle fauci di un gatto ο

nel becco di un uccello rapace; se resta, perde un'occasione unica e può pentirsene per tutta la

vita. Ε la sua vita non sarebbe degna di questo nome, se dovesse trascorrerla tutta fra le sbarre

della sua prigione....

Anche l'uomo è in gabbia e, spalancargli troppo bruscamente la porta, può voler dire precipitarlo

nelle fauci della droga, del suicidio della violenza e del delitto. Ne sappiamo qualcosa al nostri

giorni.

Certamente la felicità non è dentro la gabbia, è fuori, ma tutti hanno paura di essere felici.

D'altra parte, le sbarre della sua gabbia l'uomo se le è costruite lui stesso, millennio dopo

millennio, con un lavoro estremamente minuzioso e nello stesso tempo assurdo. Ma vi è una

speranza per la vita di chi è ingabbiato: capire in che modo le sbarre sono sorte dal nulla.

 

Ogni sbarra è un paraocchi e ogni benda è un "diavolo". Così l'uomo si trova circondato da mille

diavoli che assolvono fedelmente alla loro funzione, facendo il loro dovere. Sono come tanti

segnali stradali: attento, lì c'è una curva, puoi uscire di strada. Fermati e lascia agli altri la

precedenza, spaventati, trema, terrorizzati.....

.

Andrebbe tutto bene se l'uomo capisse quei segnali. Purtroppo, là dove sembra segnata una

curva, la strada è dritta. La gabbia si risolve in una esasperante perdita di tempo. Tuttavia se

l'uomo troppo precipitosamente ne esce, la libertà raggiunta esteriormente, ma non ancora

interiormente, diventa pericolosa per lui. Occorre dunque rimettere i segnali al loro posto giusto

e soprattutto capirli: come sono nati? Come si sono formati? Che funzione hanno i "diavoli"?

 

* * *

Leggemmo con scandalizzata sorpresa nel libro di Enoch questa frase: "Guarda il demonio da ogni

lato e non da un lato solo, come tu fai. Lo vedrai ritornare ad essere Dio!".

 

Il diavolo, in aramaico,è definito «stra “ahra” » cioé "l'altro punto di vista",

la "visione parziale", il paraocchi: ecco CHI E’ IL DIAVOLO !.

 

L'ambiente in cui si sviluppano i diavoli è quello sottoposto alle ristrettezze dello spazio e del

tempo. Regno del diavolo è il mondo dei corpi e delle anime.

Il diavolo ha effetti sulla materia e sulla mente, dato che l'anima è fatta di pensiero limitato.

Ma quando il pensiero ritornando Spirito si allarga, si completa e attinge alla verità e all'eternità,

uscendo dalle ristrettezze dello spazio e del tempo, allora l'uomo fa un salto di livello.

Ε questa la differenza fra l'anima e lo spirito. La prima, fatta di pensiero limitato, provvisorio,

mentre lo Spirito è pensiero vittorioso, che ha superato ogni visione parziale.

 

* * *

Il primo atto dell'ingabbiamento dell'uomo è consistito nell'aver spezzato "il frutto dell'albero

della Vita", dividendo la Creazione in "buona" e "cattiva".

 

La vita deve pulsare liberamente, spinta dalle due grandi energie cosmiche:

quella distruttiva e luminosa e quella costruttiva e tenebrosa.

 

Sia la luce che la tenebra sono fenomeni positivi, tutti e due creati da Dio. Dobbiamo vederli in

questo modo: la tenebra come luce che si spegne, la luce come tenebra che si illumina. La luce è

"bene". La tenebra è un altro tipo di "bene". Non avendo capito questa verità, restammo

meravigliati, quando leggemmo in Enoch: "Dio creò la luce e vide che essa era buona e creò le

tenebre e vide che anch'esse erano buone...".

 

Le prime sbarre della gabbia che l'uomo si era costruito erano fatte di buio: aveva

arbitrariamente stabilito che le tenebre sono malvage. Conseguenze di questo pensiero

aberrante sono le frasi che anche oggi sentiamo pronunciare: Dio, abbi pietà di noi, Signore

misericordia, Signore non ci indurre in tentazione, liberaci dal male e dalle tenebre!

 

Coloro che conoscono l'Ebraico, sanno che questi imperativi in realtà sono verbi al presente: nella

preghiera di Gesù è detto: "... Tu ci liberi dal male, tu non ci induci in tentazione, tu ci rimetti i

nostri debiti nell'istante in cui li rimettiamo ai nostri debitori....!!!!!!!!!!!!

 

Così il piccolo uomo, chiuso nella sua gabbia, si è trovato all'inizio in una posizione di una certa

comodità.

 

Se ha sbagliato: è Dio che lo ha indotto in tentazione. Il male lo fa soffrire? È Dio che

non è stato misericordioso. Ma la Verità è un'altra. Occorre che l'uccellino impari a pensare nel

modo giusto, altrimenti, appena uscito dalla gabbia verrà sbranato dal gatto, cioè divorato dalla

paura. Pensare nel modo giusto vuol dire liberarsi dalle opinioni sbagliate dalle false verità rubate

in un terreno lavorato dagli altri, cioè da coloro che nel lento trascorrere dei millenni hanno

trovato vantaggioso mantenere in gabbia i propri simili. Occorre Pensiero libero.

Puntualissimo, allo scattare dei segnali cosmici, questo Pensiero è venuto all'appuntamento.

l'uomo ha aperto gli occhi. Antichi manoscritti sono tornati alla luce.

Solo un secolo prima sarebbe stato troppo presto: li avrebbero bruciati a furor di popolo.

 

* * *

Una di queste voci nuove è quella di colui che fu così vicino a Gesù da respirarlo, di colui che non

si è fermato alla superficie del Salvatore ma ha voluto penetrare al di là dell'epidermide,

cacciando coraggiosamente il suo dito nel profondo. Più ο meno a partire da Giuda, tutti gli

apostoli sono stati interpreti non sempre fedeli ο, come nel caso di Simon Pietro, talvolta

rinnegatori di Gesù. Tutti meno uno. Soltanto uno che avesse capito Gesù avrebbe potuto

riportare fedelmente il suo messaggio spirituale.

 

Ma capire Gesù vuol dire "ESSERE GESÙ". Ecco

il SEGRETO dell'essenza divina: Gesù è la STRADA, LA VERITÀ, LA VITA. Gesù è l'estremo

livello raggiungibile dall'uomo. Chi lo raggiunge si trova ad essere “LUI”. Il piccolo, nervoso Giuda

detto Tommaso Didimo, è passato al di là del traguardo e da quel momento è stato più che

fratello gemello di Gesù, il suo alter ego: Gesù stesso, specchiato.

Ora possono trovare un'eco nella nostra coscienza le parole segrete che egli ha udite. Sono

parole vere, eterne. Eccole:

"Ιο mi chiamo Giuda come l'altro apostolo, ma sono detto Τaυma, Tommaso, cioè Didimo, e vi dirò

quando e come Gesù mi ha chiamato così. "

 

* * *

Gesù dettava. Io scrivevo. Ora, attraverso tante sbarre e tante spade, giunge a voi la Sua Voce.

Sembrano parole oscure, ma colui che ne scopre il senso segreto si libera per sempre dalle morti.

 

Come sorrideva Gesù quando gli dicevano che il Regno è su nei cieli. Rispondeva: "Allora gli uccelli

chissà come sono in vantaggio su voi." Poi diventava serio e con voce dolcissima aggiungeva: "Il

Regno è dovunque: fuori e dentro di voi, sopra e sotto.

Il Regno non è altro che il Pensiero Vivente, il Padre Vivente. Se lo riconoscete, siete recipienti

colmi di Vita. Ma se non lo riconoscete, siete il vuoto stesso! "

 

* * *

Quando noi lo chiamavamo: "Signore, vieni con noi a pregare e a digiunare?" Lui ci guardava con

occhi pieni di ironia e ci rispondeva: "Ma che male ho fatto?" Ε poi aggiungeva: "Non dite

sciocchezze e non perdete tempo a fare ciò che intimamente non vi sentite di fare".

* * *

Una sera, al tramonto, vedemmo nel deserto, dall'alto di un colle, un leone balzare su un povero

u

IL QUINTO VANGELO di TOMMASO APOSTOLO

 

IL VANGELO DI TOMMASO APOSTOLO COL TESTO COPTO A

FRONTE, TRATTO DAL MANOSCRITTO DEL NILO.

 

DI

MARIO PINCHERLE

 

Nel 1945, all'inizio dell'Era dell'Acquario, vicino al villaggio di Nag Hammadi, in Egitto, lungo il

corso del Nilo, e stato scoperto un antico manoscritto, assieme ad altri antichi volumi.

Eranascosto in una brocca di terracotta profondamente sotterrata.

 

Si tratta del VANGELO SECONDO L'APOSTOLO TOMMASO.

Da questo antico scritto, sicuramente autentico, rimasto

per quasi duemila anni completamente inaccessibile, appare la figura di Gesu, cosi come la vide il

suo apostolo che gli era tanto vicino da venire da Lui chiamato "DIDIMO" cioe "Gemello

spirituale”

Un Gesu umano oltre che divino, dolcissimo, spiritoso, amante della gioia.

Questo avvenimento e considerato dagli esperti il piu importante fatto spirituale della nostra

Era.

 

MARIO PINCHERLE. E’ nato a Bologna.

Ha fatto studi classici. Si e laureato in

ingegneria e si interessa alla

"paleotecnologia". E’ ANCHE ARCHEOLOGO

A lui si debbono

fondamentali scoperte all'interno del

"Tempio del Sole", la Grande Piramide

d'Egitto. ScriveVA libri di Archeologia.

E’ MORTO 2 MESI FA

NOI LO RINGRAZIAMO

 

PREFAZIONE

È la primavera dell'anno 1945. Il sole sta sorgendo per la prima volta là dove si spengono le stelle

dell'Acquario, quella costellazione che gli antichi chiamavano “La Brocca". Da poco tempo

tacciono gli ultimi echi della seconda guerra mondiale.

A una sessantina di chilometri da Luxor il Nilo volge bruscamente verso occidente, aggirando il

colle di Gebel el Tarif, poi riprende la sua direzione naturale verso nord. Sulla collina appaiono

numerose tombe scavate nella roccia. Risalgono a tutte le epoche: VI dinastia egizia, epoca

greco-romana ed infine ai tempi dei monaci dell'antico monastero di Pacomio.

 

Due contadini utilizzano dei ruderi antichi per costruire una cisterna per l'irrigazione.

Dallo scavo viene alla luce una grande giara di argilla. Ormai il piccone ne ha infranto la parte superiore e così è facile

allargare il foro ed estrarre una "brocca" di dimensioni minori. Aperta, ne viene fuori un rotolo di

lino cerato e bitumato. Srotolandolo si spacca. Ne escono molti manoscritti. Sono i codici detti di

"Nag Hammadi", dal luogo del ritrovamento.

 

Alcuni manoscritti vengono distrutti o gettati via.

Altri, di apparenza migliore, sono portati al Cairo e venduti, per tre sterline, a un rigattiere che

si premura di dividerli e di cederli al migliore offerente. Un rotolo giunge nelle mani di un

antiquario. Un altro è comprato dal Museo Copto del Cairo. Lo stesso Museo, negli anni successivi,

riesce a raccogliere altri rotoli. Infine l'antiquario vende il suo rotolo all'Istituto Jung di Zurigo.

Gli studiosi possono finalmente tradurre le antichissime scritture vergate in caratteri copti

grecizzanti. Le parole dell'Acquario sono venute alla luce del sole.

 

Si tratta di tredici codici originariamente formati da più di 1350 pagine. Ce ne sono pervenute

1130. Quasi tutti i codici hanno una legatura di cuoio, sono stati scritti verso la fine del primo

secolo dopo Cristo. Si tratta di traduzioni in copto di manoscritti più antichi, forse redatti in

aramaico.

Tra essi vi è il "Vangelo secondo Tommaso", che è anche conosciuto col nome di

"QUINTO VANGELO", e dovrebbe invece essere chiamato IL PRIMO VANGELO, dato che è il

più antico  e dato cheTommaso fu l’unico apostolo che avendo conosciuto personalmente Gesu’  ha scritto un vangelo

 

Questo testo contiene molte frasi di Gesù fino ad oggi sconosciute. In esse appare un concetto

nuovo: il Cristo non vince le forze del mondo servendosi del dolore. Sua arma non è la

sofferenza ma la conoscenza che, attraverso Gesù, esce dal tempo e diventa eterna, cosmica.

 

* * *

Il Vangelo secondo Tommaso, ossia le parole nascoste che Gesù il Vivente rivelò e che Tommaso

trascrisse, è il Secondo Codice di quella raccolta di scritti e contiene 114 Detti di Gesù, in forma

arcaica. Pertanto vengono ritenuti una fonte anteriore ai cosiddetti “Vangeli sinottici”, poi

entrati a far parte del Canone della Chiesa Cattolica Romana.

 

Questi Detti rientrano in quella congerie di Vangeli (cosiddetti "apocrifi",

ma che, nella esatta accezione della parola greca, poi alteratasi, significano "scritti prima")

i quali contenevano, oltre alla narrazione della vita di

Cristo, anche raccolte dei suoi detti e dei miracoli da lui compiuti.

 

I quattro "Evangelisti" non fecero che una scelta fra tutto questo materiale esistente,

ricavandone la loro propria forma letteraria ed un testo individuale, che poi venne canonizzato,

ossia riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, mentre tutti gli altri scritti vennero lasciati cadere

nel dimenticatoio, non senza aver loro affibbiato l'etichetta squalificante di "apocrifi" intesa nel

senso di "falsi", il che, come si è detto, non corrisponde alla realtà.

 

A conferma dell'autenticità del Vangelo secondo Tommaso, basterà ricordare che, fin dal 1897,

sempre in Egitto, nella località di Ossirinco nel Medio Egitto, erano stati rinvenuti due frammenti

di papiro a cui se ne aggiunse un terzo nel 1903, che contengono molte parole, ma tradotte in

greco, del testo copto del Vangelo di Tommaso.

 

Il Papiro n. 654 riporta il titolo e il nome di Tommaso.

La critica moderna e in particolare il glottologo francese Jean Doresse che per primo tradusse

questo testo, nel 1959, e il tedesco H.C. Puech che ne curò altre versioni in tedesco, inglese e

olandese, ritengono che il Vangelo secondo Tommaso sia uno dei più antichi della tradizione

scritta cristiana e lo fanno risalire alla metà del I° secolo dopo Cristo. La lingua copta era poco

diffusa in Egitto e conosciuta solo da una stretta cerchia di eruditi, per cui la Biblioteca di Nag

Hammadi doveva appartenere ad una comunità ristretta e di diretta estrazione gnostica. Il

messaggio contenuto nei suoi testi è infatti restato del tutto estraneo al mondo ebraico-cristiano

posteriore e a tutti i successivi filosofi e teologi che vi appartengono, particolarmente

dopo la condanna della eresia ariana, fatta dal concilio di Nicea nel 325 dopo Cristo.

 

* * *

I detti segreti di Gesù, rivelati all'apostolo prediletto, contengono invece un messaggio ben

diverso e legato non a quella tradizione, ma alla ricerca interiore e alla prevalenza di tutto ciò

che è spirituale ed eterno rispetto alle cose caduche e instabili. La famiglia e gli affetti terreni

vengono al secondo posto, rispetto allo Spirito e all'Amore Cosmico.

L'ascesi di cui si parla nel Vangelo di Tommaso, assai si avvicina all'Induismo, al Sufismo e al

Buddismo, fino a giungere al non interesse per la preghiera, il digiuno,l’elemosina.

 

Gesù è il Vivente in eterno, come il Padre e la Madre

(lo Spirito Santo che e’ amore tra loro che genera UN FIGLIO, i figli di Dio).

I tre, sono UNO.

 

Il Regno di Dio è già sulla Terra e Gesù lo ha rivelato, ma gli uomini non hanno avuto occhi per

vedere ed orecchi per intendere il messaggio della Verità e della Vita e cioè la "RICERCA DELLA

PROPRIA DIVINITÀ INTERIORE", attraverso la spiritualizzazione della carne.

 

E come si fa Spirito la carne? Non attraverso il digiuno. Chi digiuna si crea un inferno. Non

attraverso la tortura e il dolore, maestri di pazzia. La strada è un'altra. Tommaso l'ha capito. E

così lo ha capito quel suo ignoto discepolo che prepara la “brocca” e vi nasconde i manoscritti,

perché giungano a noi, generazione futura.

 

Anche Enoch trenta secoli prima ha fatto la stessa cosa. Le sue scritture sono nell'ombra e

attendono la maturazione dell'uomo.

È l'epoca della "brocca", oggi. Se al mattino dell'equinozio di primavera saliamo su un monte

anche noi, come quei due contadini che hanno scavato il pozzo di Nag Hammadi, vediamo sorgere

il sole là dove sbiadiscono e scompaiono a poco a poco le stelle della BROCCA.

È questo l'evento segnalato dalle stelle: la parola di Gesù torna alla luce.

 

Così Tommaso scandagliò Cristo. Mettendo il dito nella piaga, non si fermò alla superficie.

Penetrò al di là dell'epidermide. Il suo occhio si affacciò in spazi siderali sconfinati. Al di là del

piccolo uomo sanguinante, apparve il Grande Uomo Cosmico. Tremando per la scoperta, Giuda

Tommaso Didimo gridò le parole di Gesù: "Meraviglia delle meraviglie: la carne si fa Spirito!".

 

Gemello, in aramaico, si dice TAUMA, cioè Tommaso. Gemello, in greco, si dice DÌDUMOS. Non ci

sono dubbi, è una duplice conferma che l'autore del QUINTO VANGELO è il gemello spirituale di

GESÙ, e non il suo fratello gemello carnale. TAUMA è dunque il custode delle parole segrete.

Ascoltiamolo.

Nella collezione di libri gnostici, trovata a Nag Hammadi nel 1945, troviamo, accanto al Vangelo di Tommaso,

anche il Libro Segreto di Giovanni, tre Apocalissi di Pietro, una di Paolo e una di Giacomo, oltre il Libro di

Tommaso il contendente. Dodici volumi, legati in pelle e scritti su papiro, sono ora al Museo Copto del Cairo

(fra cui il "nostro" Vangelo) e uno è alla Fondazione Jung di Zurigo.

 

Il Vangelo secondo Tommaso è vicino alla tradizione della prima Chiesa cristiana, ma differisce dai Vangeli

sinottici per la sua natura esoterica.

 

Molte sette, sorte verso la fine del I° secolo in Siria, si trasferirono in Egitto; seguiva principalmente il

Vangelo di Tommaso quella dei Naasseni. In tutte le dottrine gnostiche si parla di un salvatore disceso dai

cieli, che dona agli uomini di buona volontà la conoscenza di ciò che è necessario per trovare la vita eterna.

La salvezza giunge soltanto ai pochi che vorranno comprendere queste verità nascoste.

 

Il Vangelo di Tommaso fu conosciuto e studiato anche dai Manichei. I padri della Chiesa lo conoscevano

anch'essi; ne parlano: ORIGENE (III° secolo) nell'Omelia a Luca, 1, 5: lo condanna come apocrifo e ricorda

che la Chiesa cristiana ha scelto solo 4 fra i molti Vangeli in circolazione ed uno fra quelli scartati fu

proprio quello di Tommaso.

 

S. AGOSTINO (Predica contro gli avversari dei profeti e della legge, 2,14) dichiara apocrifi tutti i Vangeli

al di fuori di quelli canonici.

EUSEBIO DI CESAREA: (Op. III, 25,6) respinge il Vangelo di Tommaso, dichiarandolo scritto da eretici.

CIRILLO DI GERUSALEMME (Catech. 4,36) dichiara, falsamente, che è stato scritto, in epoca posteriore,

dai Manichei.

PAOLO infine, riconosce la possibilità dell'esistenza di un altro vangelo (Galati, 1,6) e di un altro aspetto di

Gesù (2 Cor. 11,4).

 

A NOI È CHIARA LA DISTINZIONE: C'era un culto pubblico ed ufficiale e uno segreto e condannato.

 

Ambedue facevano risalire il loro credo alla predicazione di Gesù. Pur usando lo stesso materiale dei vangeli

sinottici, Tommaso tratteggia un ben diverso ritratto di Gesù. Non si parla della sua nascita miracolosa,

della sua vita in famiglia, della sua tentazione diabolica, di guarigioni e di miracoli che, per gli altri

evangelisti, sono la testimonianza migliore della divinità del Cristo. Non vi è l'episodio della cacciata dei

mercanti dal tempio, del viaggio trionfale a Gerusalemme, dell'ultima cena, del tradimento di Giuda, della

comunione, del peccato e del perdono ed infine della morte sulla croce e resurrezione nel terzo giorno. Non

vi é alcun richiamo biblico come avveramento di profezie messianiche. Non si parla di ciò che i seguaci di

Gesù sono tenuti a fare. Preghiere, elemosine, digiuni, vengono rigettati. Non si parla nemmeno di buona

condotta morale e di opere buone e malvage (da compiere e da evitare).

La vita del popolo ebraico in Palestina in quell'epoca storica è ignorata.

Gesù rivolge i suoi detti all'uomo di sempre, a tutta l'umanità

del presente e delle generazioni future.

Non si occupa di ciò che gli uomini dovrebbero fare, ma di ciò

che dovrebbero imparare a conoscere con una ricerca di carattere interiore.

 

Gli apostoli e i discepoli che predicarono agli Ebrei, distorsero la vera immagine di Gesù ed i suoi

insegnamenti spirituali e riferirono i fatti e i detti secondo la loro personale interpretazione che

doveva essere per quanto possibile collegata e armonizzata con la loro antica religione.

 

Solo uno degli Apostoli, Tommaso, comprese la novità e l'unicità del messaggio di Gesù. Era l'unico capace di

comprenderlo, il suo gemello spirituale. Non ricorda di aver udito da lui nessun accenno al peccato ed

alla redenzione col sacrificio sulla croce per il perdono di quel peccato. Non sono importanti i Suoi

miracoli, sono importanti le Sue parole: il Regno di Dio é fuori dalla storia e dal tempo.

 

L'unica cosa, la sola essenziale, è l'autoconoscenza, la ricerca interiore; e la sola cosa da ricercare

per fare la volontà del Padre ed entrare nel suo Regno che è già, nascosto, all'interno dell'Io.

Il Regno è sempre presente, non deve venire in futuro. Non riguarda solo il popolo ebraico, ma ogni

uomo che vive e vivrà sulla terra e saprà comprendere il messaggio del Cristo. Il Regno si rivelerà, in

tutti gli uomini che, avranno raggiunto la conoscenza, la Verità, la Luce della divina eternità che è in

ogni uomo.

 

Non è difficile comprendere perché il Vangelo di Tommaso non sia stato accettato dalla Chiesa Cristiana

Occidentale, che finì per dominare su quella Orientale. Essa non ha mai ammesso l'esistenza di un

insegnamento segreto del Cristo, dedicato a pochi eletti.

Gli accenni esoterici contenuti nel Vangelo di Giovanni, sono sempre passati in sottordine ai principi stabiliti

dal canone ecclesiastico ortodosso.

Il messaggio di Tommaso non è però andato perduto: per suo mezzo ora sappiamo che Gesù è il Rivelatore di

una dottrina segreta che appartiene all'uomo da sempre. Questa dottrina, conosciuta da tutti i grandi

iniziati è la VERITÀ unica, eterna, la cui ricerca è il compito dato all'uomo su questa terra.

 

ALFABETO COPTO

= A hl,PA

= B BETA

= G GAMMA

= D DELTA

= E EPSILON

= Z ZETA

= È ETA

= Th TETA

L'articolo che stai leggendo continua sotto :
il linguaggio informatico di Dio
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IL LINGUAGGIO INFORMATICO DI DIO [ QUI ]

= I IOTA

= K KAPPA

= L LAMBDA

= M MI

= N NI

= X Xi

= O OMICRON

= P Pi

= R RO

= S SIGMA

= T TAU

= U IPSILON

= F FI

= CH CHI

= PS PSI

= O OMEGA

= Sc SCIAI

= F FAI

= K KAI

= H HORI

= F FENFIA

= Ş SIMA

= T TI

L'alfabeto COPTO comprende le ventiquattro lettere

dell'alfabeto greco, più sette lettere tipicamente egizie

 

IL VANGELO

DI TOMMASO

 

Ecco le parole segrete

che Gesù Vivente ha detto

e che Didimo, Giuda Tommaso, ha trascritto.

1.

E Lui ha detto:

“colui che trova il senso segreto di queste parole

non assaggerà la morte."

2.

Gesù disse:

"chi cerca non smetta di cercare

finché non trova

e quando troverà

resterà sconvolto

e, così sconvolto,

farà cose meravigliose

e regnerà sul Tutto".

3.

Gesù ha detto:

"Se chi vi guida vi dice:

sì, il Regno è nei Cieli,

allora gli uccelli del cielo saranno in vantaggio,

se vi dicono che è nel mare,

allora i pesci saranno in vantaggio.

Ma il Regno è dentro voi

e fuori di voi.

Quando voi vi conoscerete,

allora sarete consci

e saprete che siete voi

i figli del Padre Vivente.

Ma se vi capita di non conoscere voi stessi,

 

 

allora restate poveri

e siete la povertà stessa!"

4.

Gesù ha detto:

"l'uomo vecchio non esiti

a rendere i suoi giorni

come i sette giorni di un neonato

all'origine della vita,

e continuerà a vivere,

perché ciò che è prima diviene ciò che è dopo

e tutto si unisce".

5.

Gesù ha detto: "Conoscerai il tuo futuro

e ciò che è nascosto ti sarà svelato,

perché non vi è nulla di nascosto che non apparisca".

6.

I suoi discepoli lo interrogarono e gli chiesero:

"vuoi tu che digiuniamo,

in che modo pregheremo,

come faremo l'elemosina

e quali regole seguiremo riguardo ai cibi?"

Gesù rispose:

"Non dite sciocchezze

e ciò che non vi sentite di fare, non lo fate,

perché tutto si svela di fronte al cielo.

Non vi è nulla di nascosto che, in verità, non venga alla luce,

alla lunga non possa apparire"

 

COMMENTO

Provate ad aprire lo sportello della gabbia ad un uccellino prigioniero: potrà succedere che,

spinto da un coraggioso impulso, si precipiti fuori e voli verso la libertà, ma potrà anche

succedere che si ritiri timoroso in un angolo. Se esce, può andare a finire nelle fauci di un gatto ο

nel becco di un uccello rapace; se resta, perde un'occasione unica e può pentirsene per tutta la

vita. Ε la sua vita non sarebbe degna di questo nome, se dovesse trascorrerla tutta fra le sbarre

della sua prigione....

Anche l'uomo è in gabbia e, spalancargli troppo bruscamente la porta, può voler dire precipitarlo

nelle fauci della droga, del suicidio della violenza e del delitto. Ne sappiamo qualcosa al nostri

giorni.

Certamente la felicità non è dentro la gabbia, è fuori, ma tutti hanno paura di essere felici.

D'altra parte, le sbarre della sua gabbia l'uomo se le è costruite lui stesso, millennio dopo

millennio, con un lavoro estremamente minuzioso e nello stesso tempo assurdo. Ma vi è una

speranza per la vita di chi è ingabbiato: capire in che modo le sbarre sono sorte dal nulla.

 

Ogni sbarra è un paraocchi e ogni benda è un "diavolo". Così l'uomo si trova circondato da mille

diavoli che assolvono fedelmente alla loro funzione, facendo il loro dovere. Sono come tanti

segnali stradali: attento, lì c'è una curva, puoi uscire di strada. Fermati e lascia agli altri la

precedenza, spaventati, trema, terrorizzati.....

.

Andrebbe tutto bene se l'uomo capisse quei segnali. Purtroppo, là dove sembra segnata una

curva, la strada è dritta. La gabbia si risolve in una esasperante perdita di tempo. Tuttavia se

l'uomo troppo precipitosamente ne esce, la libertà raggiunta esteriormente, ma non ancora

interiormente, diventa pericolosa per lui. Occorre dunque rimettere i segnali al loro posto giusto

e soprattutto capirli: come sono nati? Come si sono formati? Che funzione hanno i "diavoli"?

 

* * *

Leggemmo con scandalizzata sorpresa nel libro di Enoch questa frase: "Guarda il demonio da ogni

lato e non da un lato solo, come tu fai. Lo vedrai ritornare ad essere Dio!".

 

Il diavolo, in aramaico,è definito «stra “ahra” » cioé "l'altro punto di vista",

la "visione parziale", il paraocchi: ecco CHI E’ IL DIAVOLO !.

 

L'ambiente in cui si sviluppano i diavoli è quello sottoposto alle ristrettezze dello spazio e del

tempo. Regno del diavolo è il mondo dei corpi e delle anime.

Il diavolo ha effetti sulla materia e sulla mente, dato che l'anima è fatta di pensiero limitato.

Ma quando il pensiero ritornando Spirito si allarga, si completa e attinge alla verità e all'eternità,

uscendo dalle ristrettezze dello spazio e del tempo, allora l'uomo fa un salto di livello.

Ε questa la differenza fra l'anima e lo spirito. La prima, fatta di pensiero limitato, provvisorio,

mentre lo Spirito è pensiero vittorioso, che ha superato ogni visione parziale.

 

* * *

Il primo atto dell'ingabbiamento dell'uomo è consistito nell'aver spezzato "il frutto dell'albero

della Vita", dividendo la Creazione in "buona" e "cattiva".

 

La vita deve pulsare liberamente, spinta dalle due grandi energie cosmiche:

quella distruttiva e luminosa e quella costruttiva e tenebrosa.

 

Sia la luce che la tenebra sono fenomeni positivi, tutti e due creati da Dio. Dobbiamo vederli in

questo modo: la tenebra come luce che si spegne, la luce come tenebra che si illumina. La luce è

"bene". La tenebra è un altro tipo di "bene". Non avendo capito questa verità, restammo

meravigliati, quando leggemmo in Enoch: "Dio creò la luce e vide che essa era buona e creò le

tenebre e vide che anch'esse erano buone...".

 

Le prime sbarre della gabbia che l'uomo si era costruito erano fatte di buio: aveva

arbitrariamente stabilito che le tenebre sono malvage. Conseguenze di questo pensiero

aberrante sono le frasi che anche oggi sentiamo pronunciare: Dio, abbi pietà di noi, Signore

misericordia, Signore non ci indurre in tentazione, liberaci dal male e dalle tenebre!

 

Coloro che conoscono l'Ebraico, sanno che questi imperativi in realtà sono verbi al presente: nella

preghiera di Gesù è detto: "... Tu ci liberi dal male, tu non ci induci in tentazione, tu ci rimetti i

nostri debiti nell'istante in cui li rimettiamo ai nostri debitori....!!!!!!!!!!!!

 

Così il piccolo uomo, chiuso nella sua gabbia, si è trovato all'inizio in una posizione di una certa

comodità.

 

Se ha sbagliato: è Dio che lo ha indotto in tentazione. Il male lo fa soffrire? È Dio che

non è stato misericordioso. Ma la Verità è un'altra. Occorre che l'uccellino impari a pensare nel

modo giusto, altrimenti, appena uscito dalla gabbia verrà sbranato dal gatto, cioè divorato dalla

paura. Pensare nel modo giusto vuol dire liberarsi dalle opinioni sbagliate dalle false verità rubate

in un terreno lavorato dagli altri, cioè da coloro che nel lento trascorrere dei millenni hanno

trovato vantaggioso mantenere in gabbia i propri simili. Occorre Pensiero libero.

Puntualissimo, allo scattare dei segnali cosmici, questo Pensiero è venuto all'appuntamento.

l'uomo ha aperto gli occhi. Antichi manoscritti sono tornati alla luce.

Solo un secolo prima sarebbe stato troppo presto: li avrebbero bruciati a furor di popolo.

 

* * *

Una di queste voci nuove è quella di colui che fu così vicino a Gesù da respirarlo, di colui che non

si è fermato alla superficie del Salvatore ma ha voluto penetrare al di là dell'epidermide,

cacciando coraggiosamente il suo dito nel profondo. Più ο meno a partire da Giuda, tutti gli

apostoli sono stati interpreti non sempre fedeli ο, come nel caso di Simon Pietro, talvolta

rinnegatori di Gesù. Tutti meno uno. Soltanto uno che avesse capito Gesù avrebbe potuto

riportare fedelmente il suo messaggio spirituale.

 

Ma capire Gesù vuol dire "ESSERE GESÙ". Ecco

il SEGRETO dell'essenza divina: Gesù è la STRADA, LA VERITÀ, LA VITA. Gesù è l'estremo

livello raggiungibile dall'uomo. Chi lo raggiunge si trova ad essere “LUI”. Il piccolo, nervoso Giuda

detto Tommaso Didimo, è passato al di là del traguardo e da quel momento è stato più che

fratello gemello di Gesù, il suo alter ego: Gesù stesso, specchiato.

Ora possono trovare un'eco nella nostra coscienza le parole segrete che egli ha udite. Sono

parole vere, eterne. Eccole:

"Ιο mi chiamo Giuda come l'altro apostolo, ma sono detto Τaυma, Tommaso, cioè Didimo, e vi dirò

quando e come Gesù mi ha chiamato così. "

 

* * *

Gesù dettava. Io scrivevo. Ora, attraverso tante sbarre e tante spade, giunge a voi la Sua Voce.

Sembrano parole oscure, ma colui che ne scopre il senso segreto si libera per sempre dalle morti.

 

Come sorrideva Gesù quando gli dicevano che il Regno è su nei cieli. Rispondeva: "Allora gli uccelli

chissà come sono in vantaggio su voi." Poi diventava serio e con voce dolcissima aggiungeva: "Il

Regno è dovunque: fuori e dentro di voi, sopra e sotto.

Il Regno non è altro che il Pensiero Vivente, il Padre Vivente. Se lo riconoscete, siete recipienti

colmi di Vita. Ma se non lo riconoscete, siete il vuoto stesso! "

 

* * *

Quando noi lo chiamavamo: "Signore, vieni con noi a pregare e a digiunare?" Lui ci guardava con

occhi pieni di ironia e ci rispondeva: "Ma che male ho fatto?" Ε poi aggiungeva: "Non dite

sciocchezze e non perdete tempo a fare ciò che intimamente non vi sentite di fare".

* * *

Una sera, al tramonto, vedemmo nel deserto, dall'alto di un colle, un leone balzare su un povero

uomo e divorarlo. Gesù ci disse, meravigliandoci: "Quel leone ha fatto quello che doveva fare,

mentre sarebbe orribile che l'uomo uccidesse e mangiasse il leone." Quando gli chiedemmo il

perché, Egli rispose: "È il leone che, nello scorrere del tempo, diventa uomo, imparando a

prendere decisioni umane, mentre l'uomo che mangia il leone, regredisce, prendendo decisioni

bestiali."

 

 

omo e divorarlo. Gesù ci disse, meravigliandoci: "Quel leone ha fatto quello che doveva fare,

IL QUINTO VANGELO di TOMMASO APOSTOLO

 

IL VANGELO DI TOMMASO APOSTOLO COL TESTO COPTO A

FRONTE, TRATTO DAL MANOSCRITTO DEL NILO.

 

DI

MARIO PINCHERLE

 

Nel 1945, all'inizio dell'Era dell'Acquario, vicino al villaggio di Nag Hammadi, in Egitto, lungo il

corso del Nilo, e stato scoperto un antico manoscritto, assieme ad altri antichi volumi.

Eranascosto in una brocca di terracotta profondamente sotterrata.

 

Si tratta del VANGELO SECONDO L'APOSTOLO TOMMASO.

Da questo antico scritto, sicuramente autentico, rimasto

per quasi duemila anni completamente inaccessibile, appare la figura di Gesu, cosi come la vide il

suo apostolo che gli era tanto vicino da venire da Lui chiamato "DIDIMO" cioe "Gemello

spirituale”

Un Gesu umano oltre che divino, dolcissimo, spiritoso, amante della gioia.

Questo avvenimento e considerato dagli esperti il piu importante fatto spirituale della nostra

Era.

 

MARIO PINCHERLE. E’ nato a Bologna.

Ha fatto studi classici. Si e laureato in

ingegneria e si interessa alla

"paleotecnologia". E’ ANCHE ARCHEOLOGO

A lui si debbono

fondamentali scoperte all'interno del

"Tempio del Sole", la Grande Piramide

d'Egitto. ScriveVA libri di Archeologia.

E’ MORTO 2 MESI FA

NOI LO RINGRAZIAMO

 

PREFAZIONE

È la primavera dell'anno 1945. Il sole sta sorgendo per la prima volta là dove si spengono le stelle

dell'Acquario, quella costellazione che gli antichi chiamavano “La Brocca". Da poco tempo

tacciono gli ultimi echi della seconda guerra mondiale.

A una sessantina di chilometri da Luxor il Nilo volge bruscamente verso occidente, aggirando il

colle di Gebel el Tarif, poi riprende la sua direzione naturale verso nord. Sulla collina appaiono

numerose tombe scavate nella roccia. Risalgono a tutte le epoche: VI dinastia egizia, epoca

greco-romana ed infine ai tempi dei monaci dell'antico monastero di Pacomio.

 

Due contadini utilizzano dei ruderi antichi per costruire una cisterna per l'irrigazione.

Dallo scavo viene alla luce una grande giara di argilla. Ormai il piccone ne ha infranto la parte superiore e così è facile

allargare il foro ed estrarre una "brocca" di dimensioni minori. Aperta, ne viene fuori un rotolo di

lino cerato e bitumato. Srotolandolo si spacca. Ne escono molti manoscritti. Sono i codici detti di

"Nag Hammadi", dal luogo del ritrovamento.

 

Alcuni manoscritti vengono distrutti o gettati via.

Altri, di apparenza migliore, sono portati al Cairo e venduti, per tre sterline, a un rigattiere che

si premura di dividerli e di cederli al migliore offerente. Un rotolo giunge nelle mani di un

antiquario. Un altro è comprato dal Museo Copto del Cairo. Lo stesso Museo, negli anni successivi,

riesce a raccogliere altri rotoli. Infine l'antiquario vende il suo rotolo all'Istituto Jung di Zurigo.

Gli studiosi possono finalmente tradurre le antichissime scritture vergate in caratteri copti

grecizzanti. Le parole dell'Acquario sono venute alla luce del sole.

 

Si tratta di tredici codici originariamente formati da più di 1350 pagine. Ce ne sono pervenute

1130. Quasi tutti i codici hanno una legatura di cuoio, sono stati scritti verso la fine del primo

secolo dopo Cristo. Si tratta di traduzioni in copto di manoscritti più antichi, forse redatti in

aramaico.

Tra essi vi è il "Vangelo secondo Tommaso", che è anche conosciuto col nome di

"QUINTO VANGELO", e dovrebbe invece essere chiamato IL PRIMO VANGELO, dato che è il

più antico  e dato cheTommaso fu l’unico apostolo che avendo conosciuto personalmente Gesu’  ha scritto un vangelo

 

Questo testo contiene molte frasi di Gesù fino ad oggi sconosciute. In esse appare un concetto

nuovo: il Cristo non vince le forze del mondo servendosi del dolore. Sua arma non è la

sofferenza ma la conoscenza che, attraverso Gesù, esce dal tempo e diventa eterna, cosmica.

 

* * *

Il Vangelo secondo Tommaso, ossia le parole nascoste che Gesù il Vivente rivelò e che Tommaso

trascrisse, è il Secondo Codice di quella raccolta di scritti e contiene 114 Detti di Gesù, in forma

arcaica. Pertanto vengono ritenuti una fonte anteriore ai cosiddetti “Vangeli sinottici”, poi

entrati a far parte del Canone della Chiesa Cattolica Romana.

 

Questi Detti rientrano in quella congerie di Vangeli (cosiddetti "apocrifi",

ma che, nella esatta accezione della parola greca, poi alteratasi, significano "scritti prima")

i quali contenevano, oltre alla narrazione della vita di

Cristo, anche raccolte dei suoi detti e dei miracoli da lui compiuti.

 

I quattro "Evangelisti" non fecero che una scelta fra tutto questo materiale esistente,

ricavandone la loro propria forma letteraria ed un testo individuale, che poi venne canonizzato,

ossia riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, mentre tutti gli altri scritti vennero lasciati cadere

nel dimenticatoio, non senza aver loro affibbiato l'etichetta squalificante di "apocrifi" intesa nel

senso di "falsi", il che, come si è detto, non corrisponde alla realtà.

 

A conferma dell'autenticità del Vangelo secondo Tommaso, basterà ricordare che, fin dal 1897,

sempre in Egitto, nella località di Ossirinco nel Medio Egitto, erano stati rinvenuti due frammenti

di papiro a cui se ne aggiunse un terzo nel 1903, che contengono molte parole, ma tradotte in

greco, del testo copto del Vangelo di Tommaso.

 

Il Papiro n. 654 riporta il titolo e il nome di Tommaso.

La critica moderna e in particolare il glottologo francese Jean Doresse che per primo tradusse

questo testo, nel 1959, e il tedesco H.C. Puech che ne curò altre versioni in tedesco, inglese e

olandese, ritengono che il Vangelo secondo Tommaso sia uno dei più antichi della tradizione

scritta cristiana e lo fanno risalire alla metà del I° secolo dopo Cristo. La lingua copta era poco

diffusa in Egitto e conosciuta solo da una stretta cerchia di eruditi, per cui la Biblioteca di Nag

Hammadi doveva appartenere ad una comunità ristretta e di diretta estrazione gnostica. Il

messaggio contenuto nei suoi testi è infatti restato del tutto estraneo al mondo ebraico-cristiano

posteriore e a tutti i successivi filosofi e teologi che vi appartengono, particolarmente

dopo la condanna della eresia ariana, fatta dal concilio di Nicea nel 325 dopo Cristo.

 

* * *

I detti segreti di Gesù, rivelati all'apostolo prediletto, contengono invece un messaggio ben

diverso e legato non a quella tradizione, ma alla ricerca interiore e alla prevalenza di tutto ciò

che è spirituale ed eterno rispetto alle cose caduche e instabili. La famiglia e gli affetti terreni

vengono al secondo posto, rispetto allo Spirito e all'Amore Cosmico.

L'ascesi di cui si parla nel Vangelo di Tommaso, assai si avvicina all'Induismo, al Sufismo e al

Buddismo, fino a giungere al non interesse per la preghiera, il digiuno,l’elemosina.

 

Gesù è il Vivente in eterno, come il Padre e la Madre

(lo Spirito Santo che e’ amore tra loro che genera UN FIGLIO, i figli di Dio).

I tre, sono UNO.

 

Il Regno di Dio è già sulla Terra e Gesù lo ha rivelato, ma gli uomini non hanno avuto occhi per

vedere ed orecchi per intendere il messaggio della Verità e della Vita e cioè la "RICERCA DELLA

PROPRIA DIVINITÀ INTERIORE", attraverso la spiritualizzazione della carne.

 

E come si fa Spirito la carne? Non attraverso il digiuno. Chi digiuna si crea un inferno. Non

attraverso la tortura e il dolore, maestri di pazzia. La strada è un'altra. Tommaso l'ha capito. E

così lo ha capito quel suo ignoto discepolo che prepara la “brocca” e vi nasconde i manoscritti,

perché giungano a noi, generazione futura.

 

Anche Enoch trenta secoli prima ha fatto la stessa cosa. Le sue scritture sono nell'ombra e

attendono la maturazione dell'uomo.

È l'epoca della "brocca", oggi. Se al mattino dell'equinozio di primavera saliamo su un monte

anche noi, come quei due contadini che hanno scavato il pozzo di Nag Hammadi, vediamo sorgere

il sole là dove sbiadiscono e scompaiono a poco a poco le stelle della BROCCA.

È questo l'evento segnalato dalle stelle: la parola di Gesù torna alla luce.

 

Così Tommaso scandagliò Cristo. Mettendo il dito nella piaga, non si fermò alla superficie.

Penetrò al di là dell'epidermide. Il suo occhio si affacciò in spazi siderali sconfinati. Al di là del

piccolo uomo sanguinante, apparve il Grande Uomo Cosmico. Tremando per la scoperta, Giuda

Tommaso Didimo gridò le parole di Gesù: "Meraviglia delle meraviglie: la carne si fa Spirito!".

 

Gemello, in aramaico, si dice TAUMA, cioè Tommaso. Gemello, in greco, si dice DÌDUMOS. Non ci

sono dubbi, è una duplice conferma che l'autore del QUINTO VANGELO è il gemello spirituale di

GESÙ, e non il suo fratello gemello carnale. TAUMA è dunque il custode delle parole segrete.

Ascoltiamolo.

Nella collezione di libri gnostici, trovata a Nag Hammadi nel 1945, troviamo, accanto al Vangelo di Tommaso,

anche il Libro Segreto di Giovanni, tre Apocalissi di Pietro, una di Paolo e una di Giacomo, oltre il Libro di

Tommaso il contendente. Dodici volumi, legati in pelle e scritti su papiro, sono ora al Museo Copto del Cairo

(fra cui il "nostro" Vangelo) e uno è alla Fondazione Jung di Zurigo.

 

Il Vangelo secondo Tommaso è vicino alla tradizione della prima Chiesa cristiana, ma differisce dai Vangeli

sinottici per la sua natura esoterica.

 

Molte sette, sorte verso la fine del I° secolo in Siria, si trasferirono in Egitto; seguiva principalmente il

Vangelo di Tommaso quella dei Naasseni. In tutte le dottrine gnostiche si parla di un salvatore disceso dai

cieli, che dona agli uomini di buona volontà la conoscenza di ciò che è necessario per trovare la vita eterna.

La salvezza giunge soltanto ai pochi che vorranno comprendere queste verità nascoste.

 

Il Vangelo di Tommaso fu conosciuto e studiato anche dai Manichei. I padri della Chiesa lo conoscevano

anch'essi; ne parlano: ORIGENE (III° secolo) nell'Omelia a Luca, 1, 5: lo condanna come apocrifo e ricorda

che la Chiesa cristiana ha scelto solo 4 fra i molti Vangeli in circolazione ed uno fra quelli scartati fu

proprio quello di Tommaso.

 

S. AGOSTINO (Predica contro gli avversari dei profeti e della legge, 2,14) dichiara apocrifi tutti i Vangeli

al di fuori di quelli canonici.

EUSEBIO DI CESAREA: (Op. III, 25,6) respinge il Vangelo di Tommaso, dichiarandolo scritto da eretici.

CIRILLO DI GERUSALEMME (Catech. 4,36) dichiara, falsamente, che è stato scritto, in epoca posteriore,

dai Manichei.

PAOLO infine, riconosce la possibilità dell'esistenza di un altro vangelo (Galati, 1,6) e di un altro aspetto di

Gesù (2 Cor. 11,4).

 

A NOI È CHIARA LA DISTINZIONE: C'era un culto pubblico ed ufficiale e uno segreto e condannato.

 

Ambedue facevano risalire il loro credo alla predicazione di Gesù. Pur usando lo stesso materiale dei vangeli

sinottici, Tommaso tratteggia un ben diverso ritratto di Gesù. Non si parla della sua nascita miracolosa,

della sua vita in famiglia, della sua tentazione diabolica, di guarigioni e di miracoli che, per gli altri

evangelisti, sono la testimonianza migliore della divinità del Cristo. Non vi è l'episodio della cacciata dei

mercanti dal tempio, del viaggio trionfale a Gerusalemme, dell'ultima cena, del tradimento di Giuda, della

comunione, del peccato e del perdono ed infine della morte sulla croce e resurrezione nel terzo giorno. Non

vi é alcun richiamo biblico come avveramento di profezie messianiche. Non si parla di ciò che i seguaci di

Gesù sono tenuti a fare. Preghiere, elemosine, digiuni, vengono rigettati. Non si parla nemmeno di buona

condotta morale e di opere buone e malvage (da compiere e da evitare).

La vita del popolo ebraico in Palestina in quell'epoca storica è ignorata.

Gesù rivolge i suoi detti all'uomo di sempre, a tutta l'umanità

del presente e delle generazioni future.

Non si occupa di ciò che gli uomini dovrebbero fare, ma di ciò

che dovrebbero imparare a conoscere con una ricerca di carattere interiore.

 

Gli apostoli e i discepoli che predicarono agli Ebrei, distorsero la vera immagine di Gesù ed i suoi

insegnamenti spirituali e riferirono i fatti e i detti secondo la loro personale interpretazione che

doveva essere per quanto possibile collegata e armonizzata con la loro antica religione.

 

Solo uno degli Apostoli, Tommaso, comprese la novità e l'unicità del messaggio di Gesù. Era l'unico capace di

comprenderlo, il suo gemello spirituale. Non ricorda di aver udito da lui nessun accenno al peccato ed

alla redenzione col sacrificio sulla croce per il perdono di quel peccato. Non sono importanti i Suoi

miracoli, sono importanti le Sue parole: il Regno di Dio é fuori dalla storia e dal tempo.

 

L'unica cosa, la sola essenziale, è l'autoconoscenza, la ricerca interiore; e la sola cosa da ricercare

per fare la volontà del Padre ed entrare nel suo Regno che è già, nascosto, all'interno dell'Io.

Il Regno è sempre presente, non deve venire in futuro. Non riguarda solo il popolo ebraico, ma ogni

uomo che vive e vivrà sulla terra e saprà comprendere il messaggio del Cristo. Il Regno si rivelerà, in

tutti gli uomini che, avranno raggiunto la conoscenza, la Verità, la Luce della divina eternità che è in

ogni uomo.

 

Non è difficile comprendere perché il Vangelo di Tommaso non sia stato accettato dalla Chiesa Cristiana

Occidentale, che finì per dominare su quella Orientale. Essa non ha mai ammesso l'esistenza di un

insegnamento segreto del Cristo, dedicato a pochi eletti.

Gli accenni esoterici contenuti nel Vangelo di Giovanni, sono sempre passati in sottordine ai principi stabiliti

dal canone ecclesiastico ortodosso.

Il messaggio di Tommaso non è però andato perduto: per suo mezzo ora sappiamo che Gesù è il Rivelatore di

una dottrina segreta che appartiene all'uomo da sempre. Questa dottrina, conosciuta da tutti i grandi

iniziati è la VERITÀ unica, eterna, la cui ricerca è il compito dato all'uomo su questa terra.

 

ALFABETO COPTO

= A hl,PA

= B BETA

= G GAMMA

= D DELTA

= E EPSILON

= Z ZETA

= È ETA

= Th TETA

= I IOTA

= K KAPPA

= L LAMBDA

= M MI

= N NI

= X Xi

= O OMICRON

= P Pi

= R RO

= S SIGMA

= T TAU

= U IPSILON

= F FI

= CH CHI

= PS PSI

= O OMEGA

= Sc SCIAI

= F FAI

= K KAI

= H HORI

= F FENFIA

= Ş SIMA

= T TI

L'alfabeto COPTO comprende le ventiquattro lettere

dell'alfabeto greco, più sette lettere tipicamente egizie

 

IL VANGELO

DI TOMMASO

 

Ecco le parole segrete

che Gesù Vivente ha detto

e che Didimo, Giuda Tommaso, ha trascritto.

1.

E Lui ha detto:

“colui che trova il senso segreto di queste parole

non assaggerà la morte."

2.

Gesù disse:

"chi cerca non smetta di cercare

finché non trova

e quando troverà

resterà sconvolto

e, così sconvolto,

farà cose meravigliose

e regnerà sul Tutto".

3.

Gesù ha detto:

"Se chi vi guida vi dice:

sì, il Regno è nei Cieli,

allora gli uccelli del cielo saranno in vantaggio,

se vi dicono che è nel mare,

allora i pesci saranno in vantaggio.

Ma il Regno è dentro voi

e fuori di voi.

Quando voi vi conoscerete,

allora sarete consci

e saprete che siete voi

i figli del Padre Vivente.

Ma se vi capita di non conoscere voi stessi,

 

 

allora restate poveri

e siete la povertà stessa!"

4.

Gesù ha detto:

"l'uomo vecchio non esiti

a rendere i suoi giorni

come i sette giorni di un neonato

all'origine della vita,

e continuerà a vivere,

perché ciò che è prima diviene ciò che è dopo

e tutto si unisce".

5.

Gesù ha detto: "Conoscerai il tuo futuro

e ciò che è nascosto ti sarà svelato,

perché non vi è nulla di nascosto che non apparisca".

6.

I suoi discepoli lo interrogarono e gli chiesero:

"vuoi tu che digiuniamo,

in che modo pregheremo,

come faremo l'elemosina

e quali regole seguiremo riguardo ai cibi?"

Gesù rispose:

"Non dite sciocchezze

e ciò che non vi sentite di fare, non lo fate,

perché tutto si svela di fronte al cielo.

Non vi è nulla di nascosto che, in verità, non venga alla luce,

alla lunga non possa apparire"

 

COMMENTO

Provate ad aprire lo sportello della gabbia ad un uccellino prigioniero: potrà succedere che,

spinto da un coraggioso impulso, si precipiti fuori e voli verso la libertà, ma potrà anche

succedere che si ritiri timoroso in un angolo. Se esce, può andare a finire nelle fauci di un gatto ο

nel becco di un uccello rapace; se resta, perde un'occasione unica e può pentirsene per tutta la

vita. Ε la sua vita non sarebbe degna di questo nome, se dovesse trascorrerla tutta fra le sbarre

della sua prigione....

Anche l'uomo è in gabbia e, spalancargli troppo bruscamente la porta, può voler dire precipitarlo

nelle fauci della droga, del suicidio della violenza e del delitto. Ne sappiamo qualcosa al nostri

giorni.

Certamente la felicità non è dentro la gabbia, è fuori, ma tutti hanno paura di essere felici.

D'altra parte, le sbarre della sua gabbia l'uomo se le è costruite lui stesso, millennio dopo

millennio, con un lavoro estremamente minuzioso e nello stesso tempo assurdo. Ma vi è una

speranza per la vita di chi è ingabbiato: capire in che modo le sbarre sono sorte dal nulla.

 

Ogni sbarra è un paraocchi e ogni benda è un "diavolo". Così l'uomo si trova circondato da mille

diavoli che assolvono fedelmente alla loro funzione, facendo il loro dovere. Sono come tanti

segnali stradali: attento, lì c'è una curva, puoi uscire di strada. Fermati e lascia agli altri la

precedenza, spaventati, trema, terrorizzati.....

.

Andrebbe tutto bene se l'uomo capisse quei segnali. Purtroppo, là dove sembra segnata una

curva, la strada è dritta. La gabbia si risolve in una esasperante perdita di tempo. Tuttavia se

l'uomo troppo precipitosamente ne esce, la libertà raggiunta esteriormente, ma non ancora

interiormente, diventa pericolosa per lui. Occorre dunque rimettere i segnali al loro posto giusto

e soprattutto capirli: come sono nati? Come si sono formati? Che funzione hanno i "diavoli"?

 

* * *

Leggemmo con scandalizzata sorpresa nel libro di Enoch questa frase: "Guarda il demonio da ogni

lato e non da un lato solo, come tu fai. Lo vedrai ritornare ad essere Dio!".

 

Il diavolo, in aramaico,è definito «stra “ahra” » cioé "l'altro punto di vista",

la "visione parziale", il paraocchi: ecco CHI E’ IL DIAVOLO !.

 

L'ambiente in cui si sviluppano i diavoli è quello sottoposto alle ristrettezze dello spazio e del

tempo. Regno del diavolo è il mondo dei corpi e delle anime.

Il diavolo ha effetti sulla materia e sulla mente, dato che l'anima è fatta di pensiero limitato.

Ma quando il pensiero ritornando Spirito si allarga, si completa e attinge alla verità e all'eternità,

uscendo dalle ristrettezze dello spazio e del tempo, allora l'uomo fa un salto di livello.

Ε questa la differenza fra l'anima e lo spirito. La prima, fatta di pensiero limitato, provvisorio,

mentre lo Spirito è pensiero vittorioso, che ha superato ogni visione parziale.

 

* * *

Il primo atto dell'ingabbiamento dell'uomo è consistito nell'aver spezzato "il frutto dell'albero

della Vita", dividendo la Creazione in "buona" e "cattiva".

 

La vita deve pulsare liberamente, spinta dalle due grandi energie cosmiche:

quella distruttiva e luminosa e quella costruttiva e tenebrosa.

 

Sia la luce che la tenebra sono fenomeni positivi, tutti e due creati da Dio. Dobbiamo vederli in

questo modo: la tenebra come luce che si spegne, la luce come tenebra che si illumina. La luce è

"bene". La tenebra è un altro tipo di "bene". Non avendo capito questa verità, restammo

meravigliati, quando leggemmo in Enoch: "Dio creò la luce e vide che essa era buona e creò le

tenebre e vide che anch'esse erano buone...".

 

Le prime sbarre della gabbia che l'uomo si era costruito erano fatte di buio: aveva

arbitrariamente stabilito che le tenebre sono malvage. Conseguenze di questo pensiero

aberrante sono le frasi che anche oggi sentiamo pronunciare: Dio, abbi pietà di noi, Signore

misericordia, Signore non ci indurre in tentazione, liberaci dal male e dalle tenebre!

 

Coloro che conoscono l'Ebraico, sanno che questi imperativi in realtà sono verbi al presente: nella

preghiera di Gesù è detto: "... Tu ci liberi dal male, tu non ci induci in tentazione, tu ci rimetti i

nostri debiti nell'istante in cui li rimettiamo ai nostri debitori....!!!!!!!!!!!!

 

Così il piccolo uomo, chiuso nella sua gabbia, si è trovato all'inizio in una posizione di una certa

comodità.

 

Se ha sbagliato: è Dio che lo ha indotto in tentazione. Il male lo fa soffrire? È Dio che

non è stato misericordioso. Ma la Verità è un'altra. Occorre che l'uccellino impari a pensare nel

modo giusto, altrimenti, appena uscito dalla gabbia verrà sbranato dal gatto, cioè divorato dalla

paura. Pensare nel modo giusto vuol dire liberarsi dalle opinioni sbagliate dalle false verità rubate

in un terreno lavorato dagli altri, cioè da coloro che nel lento trascorrere dei millenni hanno

trovato vantaggioso mantenere in gabbia i propri simili. Occorre Pensiero libero.

Puntualissimo, allo scattare dei segnali cosmici, questo Pensiero è venuto all'appuntamento.

l'uomo ha aperto gli occhi. Antichi manoscritti sono tornati alla luce.

Solo un secolo prima sarebbe stato troppo presto: li avrebbero bruciati a furor di popolo.

 

* * *

Una di queste voci nuove è quella di colui che fu così vicino a Gesù da respirarlo, di colui che non

si è fermato alla superficie del Salvatore ma ha voluto penetrare al di là dell'epidermide,

cacciando coraggiosamente il suo dito nel profondo. Più ο meno a partire da Giuda, tutti gli

apostoli sono stati interpreti non sempre fedeli ο, come nel caso di Simon Pietro, talvolta

rinnegatori di Gesù. Tutti meno uno. Soltanto uno che avesse capito Gesù avrebbe potuto

riportare fedelmente il suo messaggio spirituale.

 

Ma capire Gesù vuol dire "ESSERE GESÙ". Ecco

il SEGRETO dell'essenza divina: Gesù è la STRADA, LA VERITÀ, LA VITA. Gesù è l'estremo

livello raggiungibile dall'uomo. Chi lo raggiunge si trova ad essere “LUI”. Il piccolo, nervoso Giuda

detto Tommaso Didimo, è passato al di là del traguardo e da quel momento è stato più che

fratello gemello di Gesù, il suo alter ego: Gesù stesso, specchiato.

Ora possono trovare un'eco nella nostra coscienza le parole segrete che egli ha udite. Sono

parole vere, eterne. Eccole:

"Ιο mi chiamo Giuda come l'altro apostolo, ma sono detto Τaυma, Tommaso, cioè Didimo, e vi dirò

quando e come Gesù mi ha chiamato così. "

 

* * *

Gesù dettava. Io scrivevo. Ora, attraverso tante sbarre e tante spade, giunge a voi la Sua Voce.

Sembrano parole oscure, ma colui che ne scopre il senso segreto si libera per sempre dalle morti.

 

Come sorrideva Gesù quando gli dicevano che il Regno è su nei cieli. Rispondeva: "Allora gli uccelli

chissà come sono in vantaggio su voi." Poi diventava serio e con voce dolcissima aggiungeva: "Il

Regno è dovunque: fuori e dentro di voi, sopra e sotto.

Il Regno non è altro che il Pensiero Vivente, il Padre Vivente. Se lo riconoscete, siete recipienti

colmi di Vita. Ma se non lo riconoscete, siete il vuoto stesso! "

 

* * *

Quando noi lo chiamavamo: "Signore, vieni con noi a pregare e a digiunare?" Lui ci guardava con

occhi pieni di ironia e ci rispondeva: "Ma che male ho fatto?" Ε poi aggiungeva: "Non dite

sciocchezze e non perdete tempo a fare ciò che intimamente non vi sentite di fare".

* * *

 

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IL RITORNO DEL CRISTO: GLI AVATAR DI IERI E DI DOMANI

IL RITORNO DEL CRISTO : GLI AVATAR DI IERI E DI DOMANI

di ALICE A. BAILEY 

“Avatar” è un vocabolo sanscrito che letteralmente significa “che discende da molto

lontano”.

 Ava (come prefisso ai verbi e ai sostantivi verbali) esprime l’idea di “lontano, via,

giù”.

Avataram (comparativo) “più lontano”.

 La radice A V sembra sempre denotare l’idea di  PROtezione dall’alto ed è usata in parole composte che indicano protezione da parte di re o di

capi; oppure, in riferimento agli dei, significa che un sacrificio offerto è accolto favorevolmente.

Si può dire perciò che la parola “Avatar” significa: “Discende con l’approvazione della

sorgente superiore dalla quale proviene e con beneficio del luogo dove giunge”.

 (Dal dizionario sanscrito di Monier-Williams).

Il Cristo aspetta di discendere sulla Terra. Quest’immersione nel nostro mondo infelice non è per

Lui attraente. Dovrà lasciare il quieto ritiro montano dove ha atteso guidando l’umanità, istruendo

i discepoli, gli iniziati ed il Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, per assumere il

proprio posto alla ribalta del mondo, per rappresentare la propria parte nel grande dramma che

vi si svolge. Questa volta lo farà apertamente, dinanzi a tutti e non nell’oscurità. Le piccole

dimensioni del pianeta, la diffusione e rapidità delle comunicazioni, consentiranno a chiunque

di assistere alle Sue attività. Tale prospettiva non può suscitare in Lui che un certo orrore,

presentando prove, adattamenti, esperienze inevitabilmente penosi. Egli non viene come onnipotente

Iddio quale può concepirlo la mente umana, ma come il Cristo, fondatore del regno

di Dio sulla Terra, a completare l’opera iniziata e dare nuova testimonianza della divinità in

circostanze ben più difficili.

Riunirà attorno a Sé, in incarnazione fisica, collaboratori e consiglieri scelti, non gli stessi che gli furono

accanto quando i tempi erano più semplici, ma quei membri della famiglia umana che oggi

lo riconoscono e che si preparano a lavorare con Lui, secondo le proprie possibilità. Egli si

accinge a tornare in un mondo molto diverso, lui stesso e’ diverso.

Ciò costituisce maggiori difficoltà poiché, per attuare la volontà

di Dio intelligentemente, Egli dovrà rivolgersi all’intelletto degli uomini e non solo,

come allora, al loro cuore. Suo compito principale è certamente stabilire giusti rapporti umani

in ogni settore della vita. Cercate di raffigurarvi ciò che implica il compito che lo attende e le

che dovrà inevitabilmente affrontare, in particolare le errate valutazioni mentali delle

moltitudini.

Un Avatar od un Cristo si manifesta e discende sulla terra per due ragioni: per una imperscrutabile ed

inconoscibile Causa che ve lo induce, e per la richiesta o invocazione dell’umanità stessa. 

Per conseguenza, un Avatar è un evento spirituale che si presenta fra noi per produrre grandi mutamenti

o importanti restaurazioni, per iniziare una nuova civiltà e condurre l’uomo più vicino

a Dio. Questi grandi Esseri sono stati definiti “uomini d’eccezione che appaiono di tempo in

tempo per cambiare la faccia del mondo e per dare inizio ad una nuova era nei destini

dell’umanità”. Vengono in periodi di crisi, spesso le producono essi stessi, allo scopo di eliminare

ciò che è vecchio e non più rispondente ai tempi, e di preparare la via a forme nuove e

più idonee per la evolventesi vita di Dio immanente nella natura. Vengono quando il male dilaga;

per tale ragione, se non per altre, possiamo oggi attendere un Avatar. Le condizioni per

la riapparizione del Cristo esistono.

.

Il grido d’invocazione dell’umanità (il secondo motivo di un avvento divino)

ha un effetto potente, poiché le anime umane, specie se concordi, hanno in sé qualche cosa

d’affine alla natura divina dell’Avatar. Siamo tutti divini, figli dell’unico Padre, come ha detto

l’ultimo Avatar, il Cristo. Il centro divino vivente in ogni cuore, umano, se risvegliato ed

attivo, può evocare risposta dall’Alto Luogo dove Colui che viene attende di manifestarsi.

Soltanto l’invocazione dell’umanità compatta, il suo “intento congiunto” può determinare la

discesa di un Avatar.

.

Sempre, e ad ogni grave crisi umana e nell’ora della necessità, quando deve essere

instaurata una nuova razza o risvegliata a nuova e più ampia visione un’umanità pronta, il

Cuore di Dio mosso dalla Legge di Compassione invia un Istruttore, un Salvatore, un Essere

che illumina, un Avatar, un Trasmettitore, un Intermediario, un Cristo.

 

Questi trasmetterà un messaggio che risanerà, additerà agli uomini il prossimo passo, illuminerà un oscuro problema

mondiale e manifesterà qualche aspetto della divinità fino allora ignorato. Sul fatto della

continuità di rivelazione e sul succedersi della progressiva manifestazione della Natura divina

è basata la dottrina degli Avatar, dei Messaggeri e delle Apparizioni divine e dei Salvatori. Di

tutti la storia dà indubbia testimonianza. L’aspettativa mondiale della riapparizione del Cristo

si fonda sulla realtà di questa testimonianza, di questo succedersi di Messaggeri e di Avatar, e

sulla tremenda necessità attuale degli uomini. L’innato riconoscimento di questi fatti induce

gli uomini d’ogni paese ad invocare in modo sempre più intenso il soccorso o l’intervento divino;

il riconoscimento di tali fatti provoca pure l’emanazione dal “centro ove il volere di Dio

è conosciuto” dell’ordine che un Avatar si manifesti. Entrambe queste richieste hanno indotto

il Cristo a permettere ai Suoi discepoli di tutto il mondo di sapere che riapparirà quando avranno

compiuto la preparazione necessaria.

.

La ragione per cui Egli non è più tornato sta nel fatto che i Suoi seguaci non hanno

compiuto quanto necessario. La Sua venuta dipende ampiamente, come vedremo avanti,

dall’instaurazione di retti rapporti umani. La chiesa, anziché favorirla, l’ha ostacolata nello

zelo fanatico di fare molti “cristiani” anziché dei veri seguaci del Cristo.

Ha accentuato le

dottrine teologiche e non l’amore e la comprensione amorevole di cui fu esempio. La chiesa

ha esaltato il focoso Saul di Tarso e non il mite falegname di Galilea. Perciò Egli ha atteso.

Ma la Sua ora è giunta, per la necessità degli uomini di tutta la terra, per il grido di invocazione

delle moltitudini e per concorde giudizio dei Suoi discepoli di tutte le fedi del mondo.

.

Ma quando il Cristo, Avatar d’Amore, riapparirà: “I Figli degli uomini, che sono ora Figli

di Dio, si volgeranno dalla luce splendente per irradiarla sui figli degli uomini che ancora non

sanno di essere Figli di Dio. Allora Colui che viene si manifesterà, e i Suoi passi nella valle

delle ombre saranno affrettati da Colui che possiede immenso potere e sta sulla vetta del

monte emanando amore eterno, luce suprema e pacificante, Volontà silente.

 

“Allora i figli degli uomini risponderanno. Una nuova luce risplenderà nella tenebrosa ed

esausta valle terrena. Allora nuova vita scorrerà nelle vene degli uomini e la loro visione abbraccerà

tutte le possibili vie del futuro.  Così la pace tornerà in terra, una pace mai prima conosciuta.

Allora la volontà di bene sboccerà in comprensione, e questa fiorirà in buona volontà

negli uomini”.

.

Una delle difficoltà ad accettare l’insegnamento riguardo al ritorno del Cristo è costituita

dal fatto che, sebbene lo si insegni da secoli, nulla è ancora avvenuto. È un fatto, e in ciò risiede

gran parte della perplessità. L’attesa della Sua venuta non è nuova, nulla vi è

d’eccezionale, ma coloro che tuttora credono al Suo ritorno sono, secondo i casi, tollerati,

canzonati o commiserati. Tuttavia, considerando i tempi attuali, i loro significati, l’intenzione

e il volere di Dio, e dopo attento esame della situazione mondiale, possiamo ritenere che il

momento presente sia unico nel suo genere sotto diversi aspetti, e che al Cristo si presenti una

opportunità eccezionale, dovuta a condizioni planetarie esse stesse eccezionali. Oggi esistono

certe condizioni, e nel secolo scorso si sono verificati degli avvenimenti che non si erano mai

prodotti. Può essere utile considerarli per ottenere una prospettiva migliore. Il mondo nel quale

Egli verrà e’ nuovo, seppure non ancora migliore; gli uomini sono pervasi da idee nuove e

hanno nuovi problemi.

.

Il Cristo verrà in un mondo essenzialmente

unificato; la Sua riapparizione e la Sua conseguente attività non possono limitarsi ad

una località ristretta che resti ignota alla grande maggioranza degli uomini, come accadde in

Palestina duemila anni fa. La radio, la stampa e la diffusione delle notizie renderanno la Sua

venuta diversa da quella di qualsiasi Messaggero precedente; i rapidi mezzi di trasporto renderanno

il Cristo accessibile ad innumerevoli milioni di uomini, i quali per mare, per terra,

per via aerea, potranno recarsi presso di Lui; mediante la televisione il Suo volto sarà familiare

a tutti e invero “ogni occhio Lo vedrà”. Anche se il Suo livello spirituale e il Suo messaggio

non ricevessero un riconoscimento generale, sarà necessariamente generale l’interesse-

.

Egli può riapparire in modo del tutto inatteso; chi può dire se si presenterà come

uomo politico, economista, condottiero, scienziato o artista?

 

È errore credere, come alcuni fanno, che l’opera del Cristo si svolgerà in prevalenza tramite

le chiese o le religioni. Agirà necessariamente per loro mezzo quando le condizioni lo

consentiranno e quando in esse esisterà un nucleo vivente di vera spiritualità e la loro invocazione

sarà abbastanza potente da giungere fino a Lui. Egli si servirà di tutti i canali possibili

per ampliare la coscienza umana e ottenere un giusto orientamento. Tuttavia, è più esatto dire

che opererà essenzialmente quale Istruttore del Mondo e che le chiese saranno soltanto uno

dei Suoi canali d’insegnamento.

 

Tutto ciò che illumina le menti, tutto ciò che tende a diffondere giusti rapporti umani, ogni

mezzo di vera conoscenza, ogni metodo per tramutare la conoscenza in saggezza e comprensione,

tutto ciò che serve ad ampliare la coscienza dell’umanità e gli stati di consapevolezza e

sensibilità subumani, tutto ciò che disperde miraggio e illusione, spezza le cristallizzazioni e

smuove le condizioni statiche, sarà oggetto delle concrete attività della Gerarchia spirituale

che dirige.

Egli sarà limitato dalla qualità e intensità dell’invocazione degli uomini, a loro volta

condizionati dal grado evolutivo raggiunto.

.

Egli, rappresentante dell’amore di Dio, è chiamato ad operare di nuovo in quel mondo

dove il Suo messaggio per duemila anni è stato respinto, dimenticato o male interpretato, e

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dove gli uomini sono stati ovunque animati da odio e separatività. Perciò si troverà immerso

in un’atmosfera estranea e in una situazione mondiale tale da richiedere tutte le Sue divine risorse,

e sarà sottoposto a durissima prova. L’idea comunemente accettata che debba tornare

come onnipotente guerriero, trionfante ed irresistibile, non ha fondamento. Un fatto, invece,

che poggia su basi sicure, è che alla fine condurrà il Suo popolo (l’umanità intera) a Gerusalemme,

ma non alla città ebraica, bensì al “Luogo di Pace” (questo è appunto il significato del

nome “Gerusalemme”)

.

. ….nessuno sa in quale nazione verrà. Egli potrebbe presentarsi come inglese,

russo, negro, latino, turco, indiano o con qualsiasi altra nazionalità. Chi può dirlo? Potrà essere

cristiano, indù o buddista, oppure non appartenere ad alcuna fede; non verrà a rinstaurare

antiche religioni, incluso il cristianesimo, bensì la fede dell’uomo nell’amore del Padre, nel

fatto che il Cristo è vivente, nello stretto, indistruttibile rapporto soggettivo fra tutti gli uomini.

Avrà a disposizione facili mezzi di contatto e comunicazione in tutto il mondo, opportunità

del tutto nuove a cui deve prepararsi. 

 

N O T A

La pubblicazione di questo libro è finanziata dal Fondo Libri del Tibetano, che è un

fondo che si rinnova allo scopo di perpetuare gli insegnamenti del “Tibetano” e di Alice A.

Bailey.

Tutto il denaro erogato dal Fondo per pubblicare questo libro vi ritorna con la sua vendita

in modo da assicurarne una successiva edizione.

 

LA GRANDE INVOCAZIONE

 

Dal punto di Luce entro la Mente di Dio

Affluisca luce nelle menti degli uomini.

Scenda Luce sulla Terra.

 

Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio

Affluisca amore nei cuori degli uomini.

Possa il Cristo tornare sulla Terra.

 

Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto

Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;

Il proposito che i Maestri conoscono e servono.

 

Dal centro che vien detto il genere umano

Si svolga il Piano di Amore e di Luce.

E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.

 

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.

 

Questa Invocazione o Preghiera non appartiene ad alcuno né ad alcun gruppo, ma a tutta

l’Umanità. La bellezza e la forza di essa stanno nella sua semplicità, e nel suo esprimere certe

verità centrali che tutti gli uomini accettano, in modo innato e normale la verità che esiste

un’Intelligenza fondamentale cui, vagamente, diamo il nome di Dio; la verità che, dietro ogni

apparenza esterna, il potere motivante dell’Universo è Amore; la verità che una grande Individualità,

dai Cristiani chiamata il Cristo, venne sulla Terra, e incorporò quell’amore perché

potessimo comprendere; la verità che sia amore che intelligenza sono effetti di quel che vien

detto il Volere di Dio; e infine l’evidente verità che solo per mezzo dell’umanità stessa il Piano

divino troverà attuazione.

ALICE A. BAILEY

 

 

NOTA FONDAMENTALE

“Ogni volta che il Dharma decade ed in ogni dove si afferma l’adharma, (materialismo,

anarchia, disordine, ingiustizia, N.d.T.) allora Io Mi manifesto.

Per la salvezza dei giusti e la distruzione di coloro che fanno il male, per ristabilire fermamente

il Dharma, Io rinasco di età in età.”

BHAGAVAD GITA Libro IV°, Sutra 7, 8.

 

CAPITOLO I

LA DOTTRINA DI COLUI CHE VIENE

Insegnamento occidentale

 

LA DOTTRINA DEGLI AVATARA

Insegnamento orientale

 

Nel corso dei secoli, in diversi cicli mondiali e in molti paesi (oggi in tutti) si sono prodotti

grandi periodi o punti di tensione, caratterizzati da un senso d’attesa piena di speranza. Si attende

qualcuno e la Sua venuta è presentita. Nel passato tale aspettativa è sempre stata proclamata

e alimentata dai religiosi, e quei periodi sono sempre stati difficili e caotici; hanno

sempre segnato il punto culminante alla fine di una civiltà o di una cultura, quando le vecchie

religioni si sono dimostrate inadeguate per far fronte alle difficoltà e ai problemi degli uomini.

 

L’avvento di un Avatar, di Colui che viene e, in termini attuali, la riapparizione del Cristo,

sono la nota dominante dell’attesa generale. Quando i tempi saranno maturi, l’invocazione

delle moltitudini sarà intensa e la fede di coloro che sanno sarà molto viva, in tal caso Egli

verrà, come è sempre venuto, poiché anche allora non vi sarà eccezione a quest’antica regola

o a questa legge universale. Per decenni il ritorno del Cristo, l’Avatar, è stato presentito dagli

uomini di fede in entrambi gli emisferi, non solo dai credenti cristiani, ma anche da coloro

che attendono il Maitreya, o il Bodhisattva, o l’Iman Mahdi.

 

Quando gli uomini sentono di avere esaurite tutte le proprie risorse e possibilità, sentono

che i problemi e le condizioni cui devono far fronte oltrepassano la loro capacità di risolverli

e superarli, si volgono ad un divino Intermediario, un Mediatore, che possa perorare la loro

causa presso Dio e venire in loro soccorso. Gli uomini invocano un Salvatore. Simile ad un

filo d’oro, attraverso tutte le fedi e le Scritture del mondo, scorre questa dottrina dei Mediatori,

dei Messia, degli Avatar. Essi si ritrovano ovunque, collegando così tutte le Scritture sacre

ad una sorgente centrale.

 

Un Avatar è Colui il quale (oltre ad un compito prescelto e un destino preordinato) ha la

particolare capacità di trasmettere energia o potere divini. Questo è un profondo mistero, dimostrato

in modo peculiare, e in rapporto all’energia cosmica, dal Cristo il quale (per la prima

volta nella storia della Terra, per quanto ne sappiamo) trasmise la divina energia dell’amore

direttamente al nostro pianeta e, in senso ben determinato, all’umanità.

 

Gli Avatar, o Messaggeri divini, vengono sempre considerati anche in rapporto con

qualche Ordine o Gerarchia di Vite spirituali, consacrate a promuovere il bene dell’umanità.

 

Tutto ciò che realmente sappiamo è che lungo le età grandi e divini rappresentanti di Dio ne

incarnano il Proposito influenzando tutto il mondo in modo tale che i Loro nomi restano noti

e la loro influenza percepita migliaia di anni dopo la loro scomparsa.

 

Ripetutamente sono venuti,e hanno lasciato un mondo mutato e una nuova grande religione; sappiamo inoltre che le

profezie e le fedi hanno sempre promesso che sarebbero tornati nell’ora della necessità. Queste

sono affermazioni di fatto storicamente provate. Oltre a ciò, poco si sa. 

“Avatar” è un vocabolo sanscrito che letteralmente significa “che discende da molto

lontano”. Ava (come prefisso ai verbi e ai sostantivi verbali) esprime l’idea di “lontano, via,

giù”. Avataram (comparativo) “più lontano”. La radice A V sembra sempre denotare l’idea di

protezione dall’alto ed è usata in parole composte che indicano protezione da parte di re o di

capi; oppure, in riferimento agli dei, significa che un sacrificio offerto è accolto favorevolmente.

Si può dire perciò che la parola “Avatar” significa: “Discende con l’approvazione della

sorgente superiore dalla quale proviene e con beneficio del luogo dove giunge”. (Dal dizionario

sanscrito di Monier-Williams). 

In tutti gli Avatar o Salvatori sono manifesti due moventi fondamentali: la necessità di

Dio di prendere contatto con l’umanità e la necessità degli uomini di aver rapporto con il divino

e di riceverne aiuto e comprensione. Animati da tali moventi, tutti i veri Avatar sono

perciò Intermediari divini. 

Essi possono esserlo perché si sono liberati da ogni limitazione, da ogni senso d’egoismo e

separatività, e non sono più il drammatico centro della propria vita, come avviene alla maggior

parte di noi. Raggiunto questo stadio di decentramento spirituale, possono divenire eventi

nella vita del pianeta; ad Essi ogni occhio può volgersi e da Essi tutti possono venire influenzati.

 

Un Avatar od un Cristo si manifesta perciò per due ragioni: per una imperscrutabile ed

inconoscibile Causa che ve lo induce, e per la richiesta o invocazione dell’umanità stessa.

 

Per conseguenza, un Avatar è un evento spirituale che si presenta fra noi per produrre grandi mutamenti

o importanti restaurazioni, per iniziare una nuova civiltà e condurre l’uomo più vicino

a Dio. Questi grandi Esseri sono stati definiti “uomini d’eccezione che appaiono di tempo in

tempo per cambiare la faccia del mondo e per dare inizio ad una nuova era nei destini

dell’umanità”. Vengono in periodi di crisi, spesso le producono essi stessi, allo scopo di eliminare

ciò che è vecchio e non più rispondente ai tempi, e di preparare la via a forme nuove e

più idonee per la evolventesi vita di Dio immanente nella natura. Vengono quando il male dilaga;

per tale ragione, se non per altre, possiamo oggi attendere un Avatar. Le condizioni per

la riapparizione del Cristo esistono.

 

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LA DIETA SENZA MUCO:CATARRO ADDIO

LA DIETA SENZA MUCO: CATARRO ADDIO

 Pochi sanno che i cibi fatti con la farina bianca e i latticini in genere creano una specie di colla che, pian piano, aderisce alle pareti intestinali creando uno strato che impedisce ai nutrimenti di essere assorbiti ed avvelena quelli che riescono ad attraversarlo (prof. Arnold Ehret's).

LE NOSTRE CONSIDERAZIONI SULLA DIETA SENZA MUCO

In questo articolo vi presentiamo la teoria del prof. Arnold Ehret's vissuto negli Stati Uniti e morto nel 1923. Considerando le conoscenze scientifiche dell'epoca le sue intuizioni sono state veramente stupefacenti e molti dei principi da lui enunciati si sono dimostrati validi nel tempo. Utilizzando come al solito il buon senso e un pizzico di analisi critica siamo certi che saprete ricavare anche voi delle informazioni interessanti.

Lo scopo non è effettuare del "terrorismo alimentare" ma semplicemente proporre al lettore differenti chiavi di lettura circa le "incrostazioni fecali" che, ricoprendo le pareti dell'intestino, limitano e inquinano l'assorbimento di alcuni importanti nutrienti.

Le teorie del Prof. Arnold Ehret's sono state riprese, aggiornate e approfondite in tempi recenti da un importante medico, il Dott. Bernard Jensen, che ha pubblicato i risultati dei suoi studi nel libro "Intestino libero" edito da Macro Edizioni che consigliamo vivamente a chiunque voglia approfondire l'argomento.

IL CORPO UMANO SECONDO IL PROF. EHRET'S

Oggi vengono dati molti nomi alle varie disfunzioni presentate dal corpo umano. Si pensi che la medicina ufficiale cataloga più di 4000 malattie mentre Ippocrate, il primo medico scientifico, ne catalogò circa trecento.

Secondo la medicina naturistica le malattie possono ricondursi a due grandi categorie:
- quelle di origine nervosa (malattie psicosomatiche: oggi la anche la medicina ufficiale ritiene che abbiano un ruolo preponderante),
- quelle dovute all'intossicazione dell'organismo.

Secondo il prof. Arnold Ehret's, il corpo umano è paragonabile ad un complicatissimo apparato idraulico, con una grande quantità di condutture e di liquidi in circolazione. Il nostro corpo è composto di acqua per l'80% e ciò significa che una persona di 60 chilogrammi ne contiene ben 48 litri che entra nei vari liquidi organici ed entra a far parte della costituzione dei tessuti e delle ossa. Appare evidente che l'ostruzione di una delle condutture creerà degli scompensi a tutta la struttura, cosi come l'ostruzione di uno dei tanti tubicini nel motore di un'automobile può pregiudicarne il buon funzionamento.

L'infarto, l'embolia, la stitichezza, il raffreddore, l'arteriosclerosi, la gotta, le vene varicose, i foruncoli e la pressione alta o bassa, non sono che alcuni esempi di come una cattiva circolazione dei liquidi possa causare dei gravissimi disturbi. Le cause possono quasi sempre essere imputate all'ostruzione dei condotti, siano essi all'interno od all'esterno dei vari organi.

I calcoli alla cistifellea sono un classico esempio di condotto ostruito, mentre quelli al fegato o reni, dimostrano come i materiali estranei possono accumularsi anche all'interno di un organo specifico. Per comprendere i motivi che possono portare all'ostruzione di qualche tubo o tubicino del nostro organismo bisogna analizzare gli alimenti e come questi vengono digeriti ed assimilati.

Il processo della digestione consiste nel sottoporre il cibo a sostanze in grado di ridurlo in parti piccolissime. Il punto principale di questo processo è lo stomaco dove vengono secreti degli acidi ed in particolare l'acido cloridrico. Lo stomaco serve principalmente per digerire i prodotti animali ed in particolare la carne, il pesce e gli insaccati.

E' ovvio che lo stomaco, essendo fatto di carne, deve proteggersi dagli attacchi degli acidi e lo fa coprendosi di una sostanza mucillaginosa (una specie di colla) chiamata "muco", che alla fine della digestione passa nell'intestino con il cibo digerito. La farina bianca ed i prodotti derivati (pane, pasta, pizza, dolciumi, ecc.), durante l digestione diventano una specie di colla; fino a non molti anni fa si utilizzava una colla fatta di farina bianca cotta in poca acqua e ancora oggi la celebre "Coccoina" è prod può essere considerata come una sorgente di muco e costituisce uno dei tanti fattori di inquinamento del nostro organismo.

Il prof. Arnold Ehret's ritiene che molte malattie dipendano dal muco accumulato in qualche organo o in qualche "conduttura", in quantità tale da alterarne il naturale funzionamento.

Tra di esse:
-Raffreddore: sforzo per eliminare i prodotti di rifiuto (muco) dalla testa, dalla gola e dai condotti bronchiali.
-Polmonite: il raffreddore è sceso in profondità, è presente uno sforzo per eliminare il muco dagli organi più spugnosi: i polmoni.
-Reumatismi e gotta: vi sono acidi urici e muco accumulati, la circolazione dell'energia vitale è pertanto carente.

-Foruncoli:evidente eliminazione di sostanze indesiderate.
-Sordità: accumulo di muco nei condotti uditivi.
-Stitichezza: accumulo dei rifiuti nel tratto intestinale.

Ognuno di noi, anche se crede di essere in buona salute, ha accumulato fin dalla prima infanzia una certa quantità di materiali di rifiuto in special misura sulle pareti intestinali. Si pensi al proposito che esami di autopsia hanno riscontrato che nel 50/60% dei colon esaminati (ultimo tratto intestinale) erano contenuti fino a 6-7 chilogrammi di rifiuti di cui alcune parti risalenti a diversi anni prima.

Risulta evidente che in questo caso le sostanze nutritive, prima di raggiungere il sangue, devono passare attraverso lo strato di rifiuti che agiscono come un "filtro" (purtroppo sporco), che tende a degradare anche un cibo di ottima qualità. Talvolta anche una fame continua, e mai soddisfatta potrebbe essere ricondotta alla situazione descritta, perché molti valori nutritivi vengono persi a causa del "filtro" descritto.

Inoltre, la dieta di molti è basata su cibi lenti da digerire, come la carne e i grassi, che possono provocare putrefazione e l'insorgere di batteri nocivi che impediscono l'assorbimento delle sostanze nutritive attraverso la parete intestinale.

Il comune raffreddore è un classico esempio di accumulo di muco nelle vie respiratorie e il muco crea il terreno ideale per la moltiplicazione dei microbi. Ricordiamo che ogni specie vivente necessita di "terreno adatto" ed il muco è quanto di meglio possiamo offrire per ospitare in noi i microorganismi apportatori di influenze, forme catarrali e così via.

I NOSTRI SUGGERIMENTI PER RIDURRE IL MUCO INTESTINALE 

-Iniziare la giornata con un bicchiere di acqua tiepida a cui sia stato aggiunto il succo di mezzo limone (si può dolcificare con poco fruttosio o zucchero di canna o miele). Questa bevanda, presa il mattino a digiuno, è un ottimo sistema per liberarsi del muco. Aspettare 5-10 minuti prima di iniziare la colazione.

-Evitare o ridurre drasticamente i cibi che creano il muco: farina bianca e derivati, riso brillato, uova, formaggi, carne, pesce, salumi e insaccati. (Vedi tabella).

-Utilizzare cibi che sciolgono il muco: agrumi, fichi freschi o secchi, uva passa, verdura e frutta cruda in genere. (Vedi tabella).

-Usare frutta e verdura cruda possibilmente di stagione e assumerla o per colazione o lontana dai pasti.

-Due cucchiaini di amaro svedese (si trova in farmacia) presi in acqua calda dopo il pranzo, rappresentano una cura assai valida per sciogliere il muco.

La nostra esperienza ci ha mostrato come il muco intestinale (oggi più modernamente definito "incrostazioni fecali") possa molto spesso essere la causa del mal di testa frontale di cui soffrono saltuariamente molte persone.

Può capitare che chi assume il succo degli agrumi o le fragole con il limone verifichi l'insorgenza di malesseri o dolore alla testa: i disturbi riscontrati altro non sono che l'effetto risultante dal muco sciolto che viene riassorbito nell'ultimo tratto dell'intestino immettendo nel sangue una notevole quantità di tossine.

Non è una buona ragione per farsi spaventare, anzi è un segnale inequivocabile che bisogna procedere consumando per qualche tempo cibi che sciolgono il muco.

IL SISITEMA DI GUARIGIONE DELLA DIETA SENZA MUCO

Tratto dal sito: www.arnoldehret.it/ che vi invitiamo a visitare per approfondire questo interessante argomento.

Un sistema è una serie di procedure o metodi per compiere determinate azioni che portano ad un preciso risultato. In questo caso il risultato voluto è la guarigione. Occorre però stabilire che cos'è la guarigione. La definizione che noi conosciamo è quella fornita dalla medicina ufficiale e cioè scomparsa dei sintomi. Una persona ha il mal di schiena, il medico gli dà una pomata da spalmare sulla parte dolorante e il dolore se ne va. Salvo per poi tornare la prossima volta, in una condizione di cronicità, alleviata temporaneamente somministrando altri farmaci sotto forma di pomate, pillole, supposte, iniezioni, ecc.

Quella non è una guarigione, per i veri ricercatori della salute, ma la soppressione dei sintomi di una causa che non è stata rimossa e che quindi prima o poi si manifesterà di nuovo con altri o identici sintomi negli stessi punti o, se non gli è permesso da sostanze chimiche introdotte, in un'altra parte del corpo. Ne puoi stare certo!

La definizione di guarigione che appartiene al contesto della Dieta Senza Muco è questa:
"Il processo naturale con il quale il corpo ripara se stesso".

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Il traguardo della dieta è un corpo che ripara se stesso e lo raggiunge rimuovendo gradualmente tutti gli impedimenti, i depositi di materiali fermentati, le tossine, i veleni, le sostanze chimiche estrane, il muco e tutto quanto non appartiene alla composizione naturale del corpo. I germi, batteri o virus, comunque si voglia chiamarli, non attecchiscono in un terreno fisiologico pulito, semplicemente transitano.

Cosa significa Senza Muco? Significa una dieta che utilizza cibi che non creano muco. Il muco qui ha un valore più esteso di quello comunemente noto come secrezione fluida nasale o secrezione protettiva della membrana intestinale. Con quel termine si accomunano tutte quelle sostanze vischiose come colesterolo, catarro, flemma, ecc., molto irriverente per la precisa distinzione che la scienza ha per ognuno di questi termini, ma nella Dieta Senza Muco è irrilevante.

Infatti il muco è un soggetto trattato in modo esteso da Ehret, in quanto si lega ai cibi inadatti incistandosi nel colon e da lì inserendosi in tutti gli organi del corpo.

Con il passare degli anni, la situazione peggiora e il nostro ventre diventa come il vaso di Pandora che conteneva tutti i vizi. Il nostro vaso contiene la causa di malattie che periodicamente, e poi tutte insieme ci colpiscono. Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco, rimuove quell'indesiderabile fardello e molto di più. A quel punto il corpo inizia a guarire se stesso, come intendeva Ippocrate.

La Dieta Senza Muco è anche una dieta per chi è sano e vuole restare tale. I principi che si apprendono se applicati ci permettono di avere una vita attiva ed energica, libera dagli avvelenamenti a cui tutti purtroppo in maggior o minor misura siamo oggi soggetti. 

LA DIETA SENZA MUCO 

Il Prof. Arnold Ehret, Originatore e Maestro del Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco nacque il 29 Luglio 1866 a Friburgo.

Era destinato fin dalla sua giovane età a svolgere la sua missione umanitaria come medico, pur essendo un professore di disegno con nozioni di chimica e non risulta che possedesse una laurea in campo medico.

Stiamo parlando del periodo dalla fine del 1800 ai primi del '900, quando i medici ancora pensavano, per esempio, che il mercurio curasse malattie e la medicina per curare si riferiva a teorie bislacche come quella dei germi di Pasteur, e sotto questo punto di vista anche la moderna medicina non ne è immune.

Il fatto che soffrisse di una malattia dichiarata incurabile da eminenti medici di quel tempo e una sentenza di morte che gli fu messa davanti agli occhi, servirono solo a risvegliare lo spirito indomabile che più tardi risultò essere la caratteristica prominente di questo magnifico uomo.

La sua risolutezza nel curare se stesso ebbe così tanto successo che fu praticamente forzato dai suoi sfortunati simili sofferenti ad aiutarli a riguadagnare la salute.

Ehret era interessato a scoprire le cause della malattia più che a conseguire una laurea e a questo scopo si recò a Berlino per studiare il vegetarianismo e metodi di cura alternativi che, sorti già dalla metà dell'800 e a cavallo del '900, iniziavano a diffondersi in Germania.

Ma fu quando si recò nell'allora Palestina che venne a contatto con un insegnamento che lo portò a una comprensione libera dagli errori della medicina e della dietetica tuttora non ancora emendati.

Ritornato in Europa, guarito definitivamente e in uno stato di salute da lui mai raggiunto prima, la sua effettiva competenza gli permise di aprire una clinica in Svizzera.

La vasta conoscenza pratica sul soggetto della salute è stata acquisita da Ehret per diretto contatto con migliaia di persone sofferenti che guarirono nella sua clinica, molti dei quali da cosiddette malattie incurabili. La sua chiarezza di espressione, la vigorosa, logica esposizione dei fatti alla sua maniera convincente e comprensibile è sufficiente per provare che la sua mente non era ostruita da qualsiasi interferenza meccanica.

Il suo lavoro fu sempre il suo ideale. Nessun pensiero di considerazioni economiche prevalse nella sua mente, perché le sue necessità erano eccezionalmente poche.

Fu un Maestro che praticava quello che predicava e il suo modo di vivere estremamente frugale non gli recava preoccupazioni economiche. Impavido nel parlare e nello scrivere e riconoscendo nella Natura il suo giudice inappellabile, Arnold Ehret si muoveva fra gli uomini distinto dalla moltitudine, eppure portando solo benevolenza e amore ai suoi simili.

Chi lo conosceva lo onorava e rispettava, chi diventava intimamente familiare lo amava.

Arnold Ehret era animalista e vegano.

Che cos'è Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco

Un sistema è una serie di procedure o metodi per compiere determinate azioni che portano ad un preciso risultato.

In questo caso il risultato voluto è la guarigione. Occorre però stabilire che cos'è la guarigione. La definizione che noi conosciamo è quella fornita dalla medicina ufficiale e cioè scomparsa dei sintomi . Una persona ha il mal di schiena, il medico gli dà una pomata da spalmare sulla parte dolorante e il dolore se ne va. Salvo per poi tornare la prossima volta, in una condizione di cronicità, alleviata temporaneamente somministrando altri farmaci sotto forma di pomate, pillole, supposte, iniezioni, ecc.

Quella non è una guarigione, per i veri ricercatori della salute, ma la soppressione dei sintomi di una causa che non è stata rimossa e che quindi prima o poi si manifesterà di nuovo con altri o identici sintomi negli stessi punti o, se non gli è permesso da sostanze chimiche introdotte, in un'altra parte del corpo. Ne puoi stare certo!

La definizione di guarigione che appartiene al contesto della Dieta Senza Muco è questa:

Il processo naturale con il quale il corpo ripara se stesso

Il traguardo della dieta è un corpo che ripara se stesso e lo raggiunge rimuovendo gradualmente tutti gli impedimenti, i depositi di materiali fermentati, le tossine, i veleni, le sostanze chimiche estranee, il muco e tutto quanto non appartiene alla composizione naturale del corpo. I germi, batteri o virus, comunque si voglia chiamarli, non attecchiscono in un terreno fisiologico pulito, semplicemente transitano.

Cosa significa Senza Muco ? Significa una dieta che utilizza cibi che non creano muco. Il muco qui ha un valore più esteso di quello comunemente noto come secrezione fluida nasale o secrezione protettiva della membrana intestinale. Con quel termine si accomunano tutte quelle sostanze vischiose come colesterolo, catarro, flemma, ecc., molto irriverente per la precisa distinzione che la scienza ha per ognuno di questi termini, ma nella Dieta Senza Muco è irrilevante.

Infatti il muco è un soggetto trattato in modo esteso da Ehret, in quanto si lega ai cibi inadatti incistandosi nel colon e da lì inserendosi in tutti gli organi del corpo.

Con il passare degli anni, la situazione peggiora e il nostro ventre diventa come il vaso di Pandora che conteneva tutti i vizi. Il nostro vaso contiene la causa di malattie che periodicamente, e poi tutte insieme ci colpiscono. Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco, rimuove quell'indesiderabile fardello e molto di più. A quel punto il corpo inizia a guarire se stesso, come intendeva Ippocrate.

La Dieta Senza Muco è anche una dieta per chi è sano e vuole restare tale. I principi che si apprendono se applicati ci permettono di avere una vita attiva ed energica, libera dagli avvelenamenti a cui tutti purtroppo in maggior o minor misura siamo oggi soggetti.

www.arnoldehret.it/

 

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Amare e Ritrovare la Perduta Biodiversita'

Amare e Ritrovare la Perduta Biodiversità

di Antonio D’Acunto

Oggi la Foresta Amazzonica  sta sparendo al ritmo di un ettaro ogni 18 secondi, 5000 ha al giorno,  un milione e 700 mila ha l'anno; continuando di questo passo,  molto prima che si concluda il XXI  Secolo, la Foresta Amazzonica, il principale Polmone di Verde del Pianeta, generatore del vitale, anche per il tecnologico uomo, Ossigeno,  i Suoi incommensurabili  habitat,  le  Sue infinite specie viventi, animali e vegetali,  le autoctone popolazioni  che da  tempo remotissimo si conservano e si riproducono, scomparirà del tutto.

Questo mio contributo – Amare e  Ritrovare   la Perduta  Biodiversità - è dedicato alla mia dolcissima, da me infinitamente amata, Ileana,  la Sposa Compagna della mia vita che ora non c’è più; è Lei che mi ha educato ad amare la Biodiversità,  le infinite Sue espressioni,  la immensa Sua bellezza, il Respiro Universale che l’Anima e dà Vita al Tutto. Qui,  dove  mi portava con la Sua voce, il Suo cammino, la Sua mano, La ritroverò.

Dovunque si guarda nel Mondo, la Biodiversità e la Natura che Le dà  vita  sono  violentemente aggredite: i violentatori sono i  grandi capitali e le  banche internazionali, le multinazionali del  turismo, le grandi compagnie delle fonti fossili, le nuove forme del colonialismo, i paesi ricchi,  vecchi e nuovi;  i governi purtroppo sono reazionari  come progressisti, conservatori come laburisti.

Obama ha autorizzato  le perforazioni per la ricerca di petrolio e gas nel “National Petroleum Reserve in Alaska (NPRA)”, per più di 48 mila chilometri quadratiIl “National Petroleum Reserve”, è in realtà una immensa area tuttora incontaminata,  patria di orsi, lupi,   falchi e  tantissime altre specie animali e vegetali  oltre che di un ambiente ancora preservato da fenomeni di antropizzazione.  Wikipedia descrive in maniera eccezionale il valore incommensurabile dell’area : Il nefasto  esecutore  della  progettata catastrofe  è la multinazionale del petrolio, la Shell. Domenica 19 settembre scorso  ha avviato la perforazione per il primo pozzo nel Chukchi Sea nel cuore dell’Artico.

La perforazione per ora è durata solo un giorno per motivi “naturali”, (la natura si è difesa attivando impreviste  isole  di ghiaccio)  e soprattutto per incapacità tecniche dell’Artic Challenger, la nave da contenimento costruita una decina di anni fa che dovrebbe raccogliere i rifiuti petroliferi in caso di incidente! E’ una immane lotta contro il tempo e contro interessi oltre  ogni immaginabile  limite quella della Campagna partita dagli USA Keep Shell out of the Arctic! e  la  recente petizione internazionale  di Green Peace su  www.savetheartic.org.

lI 23 agosto scorso dopo che nello scorso mese di giugno l'aveva  bloccato, Il governo federale australiano ha approvato  il progetto della  gigantesca miniera di carbone Alpha Coal, situata nello Stato del Queensland, con la conseguente costruzione di  uno dei porti carboniferi più grandi del mondo proprio al di sopra dell'ecosistema della Grande Barriera Corallina (Great Barrier Reef,) dando così avvio a un traffico di più di 8 miliardi di tonnellate di carbone, dai gravissimi  effetti tossici sul pianeta, e mettendo in questo modo a rischio la sopravvivenza dell'intero sito, l’ottava meraviglia del mondo,  dichiarato dalla Unesco  Patrimonio dell'umanità. La Grande Barriera Corallina è la più grande riserva marina al mondo, il più grande organismo vivente del Pianeta, racchiude un numero incredibile di forme di vita, tra cui 500 varietà di coralli dai fantastici colori, 1500 varietà di pesci e 4000 tipi di molluschi.

“Dal cielo appare come l’insieme di tanti anelli di sabbia fluttuanti nell’azzurro dell’Oceano. Al suo interno, la barriera corallina ospita placide e limpidissime lagune dove vivono farfalle variopinte e fiori profumati e dove si possono ammirare paesaggi  da favola fatti di spiagge deserte, sabbia bianchissima ed un mare dai colori abbacinanti”- Come si  può solo pensare a mettere a rischio di distruzione o di  profonda alterazione in pochi anni   tale “Meraviglia della Natura” formatasi in miliardi di anni! Eppure non si tratta più di lontana ipotesi, ma di immane sciagura in atto!,  ancora una volta realizzata e fatta da una multinazionale delle energie fossili, la Indiana GKV ed il potente sistema bancario mondiale, con la statunitense    Export-Import Bank; il governo dello Stato del Queensland  è conservatore, quello Federale è Laburista, lo scempio è fatto con il consenso di entrambi.

In Tanzania sono estremamente a rischio la Identità, la Cultura, la Esistenza stessa dei Masai, e l’incommensurabile Patrimonio  della Biodiversità, per flora e fauna, del  Parco dei Serengeti - dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco - della Riserva del Masai Mara, del Ngorongoro, del Maswa, dell’Ikorongo e Grumeti, della lalianda; sono a grave rischio per l’aggressione delle multinazionali dei safari della caccia “sportiva”; la cacciata dei Masai dalle terre  in cui hanno vissuto sin dalla Preistoria e di cui hanno preservato per innumerevoli migliaia di anni l’eccezionale habitat  è nelle trattative o meglio nella conclusione di  affari colossali  tra il presidente Kikwete e le predette  multinazionali, alcune direttamente legate ai ricchissimi  petrolsceicchi del Medio Oriente: gli interessi legati alla operazione? Variano i costi a seconda della Riseva Rungwa Game, Reserven& Masailand, Wembere South Forest Reserve, Selous  Game Reserve,  Ukwika/Lume, Umesule  Game Reserve…  e  l’eventuale regalo sul tipo ed il numero di animali da abbattere gratuitamente.

Mediamente, possiamo però affermare  che un safari da 21 giorni costa 70000 -  80.000 Euro (sì ottanta mila) a persona, da  28 giorni 1000000- 110000 Euro, esclusi volo, hotel, fucile, pallottole, spedizione preda, cameramen,veicoli per baiting, telefono, cambi di area,  …., cacciatore accompagnatore che costa  20000 – 25000 Euro  e le tasse sugli animali massacrati: un primo bufalo 2500 Euro, un secondo 2800, un terzo 3200, un coccodrillo 3000, una gazzella 2000, un leopardo 10000,  un leone 15 mila, un elefante 25000!! Il solo deposito prima dell’inizio del safari per la tassa di abbattimento è di 12000 Euro per 10 giorni, 40000 Euro per 21 giorni, 50000 Euro  per 28 giorni. Ma le specie che si  possono massacrare che stanno -  con i prezzi a fianco, e le fotografie insieme ai loro massacratori, immonde immagini - nei depliant di tante vergognose  pubblicità di tali safari sono infinite perché infinite sono le specie che la Natura aveva donato a tali terre.

Un massacro continuo , con giri di affari di miliardi di euro,  che non conosce crisi perché chi fa il massacro fa parte dei generatori e dei  gestori della crisi, degli spread,  dei mercati, della Economia e dello sfruttamento. I Masai sono l’ostacolo a tali affari e devono perciò  scomparire.

Ma  la Biodiversità del Serengeti, oltre alla violenza della caccia sportiva è a gravissimo rischio  anche per l’autostrada in fase di progetto esecutivo da Arusha a Musoma, sul Lago Vittoria: L'autostrada spezza  in due il Parco Naturale, rende  inaccessibile agli animali le acque del fiume Mara e blocca  le loro migrazioni da e per la riserva del Masai Mara in Kenia.

Un disastro immane che sconvolge equilibri naturali di centinaia di migliaia, o forse anche di milioni di anni. Secondo le simulazioni degli scienziati, se il progetto attuale è  realizzato, la sola popolazione degli gnu scende rapidamente dagli attuali 1,3 milioni a 300.000 unità. Il capitale investito  è stavolta cinese!

Naturalmente tutt’altra cosa sarebbe l’attuazione delle Conclusioni dellaI Conferenza Panafricana sulla Gestione del Turismo Sostenibile nei Parchi nazionali dell'Africa", come brillantemente riportato da Silvana Magali Rocco - Responsabile nazionale VAS Ecoturismo, nel recente Suo articolo del 24 Ottobre sul sito nazionale VAS.

In Honduras il disastro ecologico ed umanitario che si  sta abbattendo sulla Baia de Tela,  la Laguna de Los Micos, il Parco Nazionale Marino di Punta Sal,  il Giardino Botanico di Lancetilla ed il  Parco Nazionale di Pico Bonito, vede direttamente coinvolta “la Cooperazione Italiana”.

La Baia de Tela è un paradiso terrestre segnato da lagune, chilometri di bianche spiagge e barriere coralline; Il centro di Lancetilla si estende su un'area di 1.860 ettari dove nidificano 365 specie diverse di uccelli; il Parco Nazionale Marino di Punta Sal - oggi denominato Parco Jeanette Kawas assassinata per essersi opposta al suo saccheggio- è caratterizzato dalla integrazione di due diversi elementi forestali, il manglare e la foresta tropicale; la grande Laguna de Los Micos, oltre a numerosissime specie di uccelli migratori è  intensamente popolato da diverse varietà di scimmie. La laguna è riconosciuta “area protetta” con il numero 722 dalla Convenzione Internazionale per la Protezione delle Zone Umide (RAMSAR).

La  colossale valanga di cemento che si scaricherà nello splendido scenario naturale si chiamerà“Los Micos Beach & Golf Resort; tra i protagonisti il Banco Interamericano de Desarrollo (BID), la Banca Centroamericana di Integrazione Economica - BCIE e la Cooperazione Italiana per progetti e l’affidamento di parti dei lavori ad imprese  italiane; le popolazioni locali afrodiscendenti, che  vivono  principalmente di pesca e coltivazioni tropicali.  saranno cancellate in una maniera o in un’altra perché si oppongono “allo sviluppo”-

Più all’interno sempre con la partecipazione della “Cooperazione” e di imprese italiane  la realizzazione della centrale idroelettrica da 50 MW sul Río Cangrejal altera radicalmente gli equilibri e la biodiversità del Parco nazionale di Pico Bonito; a forte rischio sono le diverse tipologie forestali, le  incontaminate fonti d’acqua (cascate, torrenti e i fiumi Bonito e Quebrada) la ricchissima fauna costituita tra gli altri da giaguari, armadilli, scimmie urlatrici, tucani e le popolazioni locali ed indigene.

La “Cooperazione Italiana”  massacra ancora la  Biodiversità Naturale, Etnica  e Culturale in Columbia, nel cuore delle Ande e dell’Amazzonia Colombiana; lo fa ancora con la multinazionale ENEL che insieme alla multinazionale spagnola Endesa sta deviando, per realizzare un impianto idroelettrico da 400 MW,   il Rio Grande de la Magdalena: 7500 ettari della Reserva Forestal de la Amazonía  vengono totalmente cancellati. “Salva la Selva”, l’Associazione Ecologista che sta lottando contro tale disastro denuncia che «Tutto il territorio ha una grande ricchezza archeologica, culturale, sociale e storica” e che. per difendere il progetto Enel-Endesa dai “nemici” ovvero la pacifica opposizione delle comunità locali è  stato inviato nell'area il Batallón Energético n.12 "Jose Maria Tello", formato da 1.200 soldati,  dal governo colombiano e dalla stessa Emgesa.

Ancora Salva la Selva denuncia e sta lottando – appello su https://www.salvalaselva.org/mailalert/872/bancos-europeos-financian-destruccion-de-selva-y-rios-en-panama” -  contro la  distruzione -  con la realizazione di un enorme bacino artificiale -  della eccezionale  ricchezza culturale ed ecologica costituita dalla Selva degli indigeni Ngäbe nella catena montuosa dei Tabasarà nella provincia di Chitiqui a Panama, “ un paradiso per anfibi e rettili, molti dei quali esistono unicamente in questo luogo e sono in via d'estinzione; tra essi la rana azzurra del Tabasará, che vive esclusivamente sulle sponde del fiume - il Chiriquí Viejo- che verranno inondate dal bacino artificiale. Morti, feriti, arresti ed altri abusi ancora sono i consueti tristissimi saldi  delle manifestazioni contro i progetti idroelettrici ed estrattivi nel territorio Ngäbe-Buglé.

Due colossi bancari europei  “di sviluppo”  la  Deutsche Investitions und Entwicklungsgesellschaft GmbH (DEG) e la Netherlands Development Finance Company (FMO)  affiancano  la Banca Centroamericana d'Integrazione (BCIE) nel finanziamento di  questa catastrofica distruzione di cultura e biodiversità.

Ma ormai è  a rischio sempre più crescente l’intera Amazzonia: non è nota  nella sua estrema  drammaticità la ricerca dell'Istituto Brasiliano dell'Ambiente e dell'Uomo dell'Amazzonia (Imazon) condotta per via satellitare: “della  foresta nativa vera e propria ne rimane solo il 46,5 %,  a cui va aggiunto circa un 5% di vegetazione originale non forestale. Il resto, circa un 47 % è già stato occupato dall' uomo ed è prossimo alla irreversibilità”. Se facciamo partire il saccheggio e l’aggressione dagli anni 60  del secolo scorso, possiamo affermare che tale immane catastrofe è avvenuta in appena  mezzo secolo.

Oggi la Foresta Amazzonica  sta sparendo al ritmo di un ettaro ogni 18 secondi, 5000 ha al giorno,  un milione e 700 mila ha l'anno; continuando di questo passo,  molto prima che si concluda il XXI  Secolo, la Foresta Amazzonica, il principale Polmone di Verde del Pianeta, generatore del vitale, anche per il tecnologico uomo, Ossigeno,  i Suoi incommensurabili  habitat,  le  Sue infinite specie viventi, animali e vegetali,  le autoctone popolazioni  che da  tempo remotissimo si conservano e si riproducono,  scomparirà del tutto.

“Le strade sono i semi della distruzione delle foreste tropicali” afferma  Thomas Lovejoy, biologo americano. Enea Salati, uno dei più rispettati scienziati brasiliani, in un’intervista a New Scientist aggiunge “. la miglior cosa che si potrebbe fare per salvare l’Amazzonia è quella di bombardare le strade”. “Il Brasile di recente ha completato la BR-163, penetrata nel cuore dell’Amazzonia per circa 1.800 chilometri, dal Mato Grosso fino a Santarém in Pará. Un’altra, la BR-319, inizierà presto a tagliare la foresta per 900 chilometri. Tre altre piste sono in programma per attraversare le Ande, dall’Amazzonia all’Oceano Pacifico. Sono solo le ultime nate, o quelle che stanno nascendo, di un intreccio di piste per lo più non autorizzate, penetrate nella foresta amazzonica per circa 170 mila chilometri, realizzate per lo più da tagliatori di alberi illegali per l’esportazione di mogano e altri legni pregiati.”, ma anche per gli scavi minerari e l’occupazione intensiva attorno ai centri principali: laddove dominavano il kapok con i suoi 50 metri di altezza, infinite orchidee,  l’anaconda, il giaguaro, le scimmie, coccodrilli ed anaconde,  tucani, pappagalli, tanti rapaci, le tribù dei Murunahua, dei  Matsigenka, dei Kayapò oggi vi sono i  fazendeiros con i loro  affari e le loro monoculture, industrie minerarie, prime fra tutte quelle dell’oro,   con il pesantissimo fardello tossico, orrende espansioni urbane con il loro carico di sfruttamento, povertà e miseria.

Lesula, la “scimmia dal volto umano” -  quanta tristezza ed interrogativi trasparano dalle immagini dei suoi occhi -  che vive tra i fra i due fiumi  Lomami e  Congo, che si nutre di frutti, germogli e fiori,  appena scoperta da un gruppo di scienziati americani e di alcuni istituti per la conservazione della fauna selvatica nella Repubblica Democratica del Congo, in Africa è già a rischio di estinzione; lei, piccola - come gli ominidi, i nostri antichissimi progenitori che abitarono negli suoi stessi luoghi -  lo  è come lo sono i  più Grandi della  stessa sua specie (tanto simile alla nostra ):  il  gorilla, lo scimpanzé,  il bonobo e come lo sono gli elefanti,  il bongo e l’okapi e  le altre mille volte mille specie di animali, di  fiori e di piante, e le Popolazioni e le Culture indigene  che vivono ed animano la immensa foresta, la seconda  più grande al mondo dopo quella dell’Amazzonia, grande  1.725.000 chilometri quadrati, appartenente a ben 7 paesi del Centro dell’Africa: la Repubblica Democratica del Congo, il Congo, il Gabon, il Camerun, la Repubblica  Centrafricana, la Guinea Equatoriale e il piccolissimo enclave di Cabinda in Angola-

Non toccare la mia foresta, ce l’ho nella pelle” è oggi la nuova canzone delle popolazioni indigene, la voce della foresta, contro la violenta sua scomparsa, della quale ancora una volta l’Italia è fortemente responsabile per il nefasto ruolo che ha nel mercato internazionale del legname e dei suoi prodotti: l’Italia è il  primo paese importatore di prodotti legnosi dal bacino del Congo, il primo mercato europeo per il legno camerunense ed  uno dei principali mercati per il ramino. Anche questa catastrofica distruzione della Biodiversità fa parte dell’indicatore del benessere del nostro e degli altri “Paesi Civili”: Il PIL, il Prodotto Interno Lordo.

Tutto quanto finora denunciato diviene  sempre più una unica, unitaria micidiale  strategia mondiale dei potenti e degli sfruttatori: è la strategia del  “land grab”, cioe del  “ furto di terra”. Multinazionali, grandi affaristi, operatori “del libero mercato” interessati a “creare ricchezza negli investimenti e circolazione di moneta” ,  Paesi  ricchi o meglio con grandi potenzialità finanziarie, “comprano o  fittano (per 99 anni!)   terreni disponibili in altri Paesi, per attivare in proprio enormi produzioni, principalmente  per i biocombustibili, materie prime, monoculture alimentari.

I  terreni disponibili da sfruttare e svendere da parte  di regimi e governanti corrotti  sono soprattutto immensi  spazi incontaminati, foreste, praterie, sacrari della Cultura e della Vita di autoctone popolazioni e di infinità  biodiversità, che così vengono cancellate in nome della “globalizzazione”, della “uscita dalla crisi”,  dello “sviluppo”, dell “aiuto ai Paesi poveri”,  della “sicurezza alimentare”, della necessità di sostituire per il mantenimento del sistema e del potere in paesi lontani dalla stessa produzione all’oro nero (il petrolio) in esaurimento il nuovo oro dello sfruttamento violento della terra.

Dalla interessantissima “Tesi di Laurea”  - land grabbing di Rossi Chiara (prof. Alessandro Volpi Università di Pisa) emerge  che  “la caccia al tesoro diplomatica alla ricerca di terre agricole fertili” da parte della Cina, dell’India, del Giappone, della Malesia e della Corea del Sud in Asia, della Giordania, del Kuwait, del Qatar, dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti nel Medio Oriente ha attivato un percorso già ad altissimo livello di drammaticità in paesi come l’Uganda, il Brasile, la Cambogia, il Sudan, il Pakistan e molti altri soprattutto in Africa, ma anche in America latina, nell’Europa dell’Est e nell’Estremo oriente asiatico”.

La stella alpina, la genziana, il ranuncolo, il miosotis, il rododendro  e tutto il resto della incomparabile flora alpina, i minuscoli praticelli nelle minuscole conchette, come i solitari ciuffi   naturalmente  protetti in anguste nicchie, e le variopinte distese del caldo luglio, sono a forte rischio  non solo per i cambiamenti climatici ma, ancor  di più nell’immediato,  dalla distruttiva azione di  ruspe apripiste, impianti di risalita, cannonate di innevamento fuori stagione;

i fenicotteri  dalle belle piume rosa dello stagno di  Mistras a Cabras in Sardegna, lasciati senza tutela, sono massacrati dalla violenza della caccia;

il ferro di cavallo di Blasius, piccolo pipistrello, rischia l’estinzione per l’uso indiscriminato di sostanze tossiche contro gli insetti, di cui si nutre;

la lucertola azzurra dei Faraglioni di Capri, come già recentemente avvenuto per la lucertola di Pianosa e “la campestre” di Santo Stefano, rischia l’estinzione perché preda ambitissima dei collezionisti di rettili,  tedeschi e olandesi al primo posto;

del ceppo originario dell’orso bruno alpino ne rimangono tre o quattro vecchi esemplari, tutti sul gruppo dolomitico del Brenta, e  da anni ormai non si riproducono più;

anche  il maestoso  orso bruno marsicano,  presente nel piccolo lembo d'Italia centrale del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise sta scomparendo per bracconaggio, avvelenamento, incidenti stradali e invasione dei suoi spazi vitali da mandrie di animali domestici, come denuncia l'Associazione ambientalista "I Lupi dell'Appennino";

“In Italia vivono” ormai, non più “di  800-1.000 lupi  sulle Alpi Orientali e in quelle Centrali, e lungo gli Appennini. Di essi ogni anno almeno 100 vengono uccisi da bocconi avvelenati o vengono impallinati dai bracconieri, o finiscono in trappole o lacci, altri vengono feriti da automobilisti incoscienti”, ci ricorda il progetto lupo del WWF;

Ormai all’estinzione sono la foca monaca, specie della quale nei nostri mari ne saranno rimaste soltanto quattro o cinque, il pelobate fosco, un rospetto che si riproduce solo nelle pozzanghere della Valpadana e la lontra ormai residuale  nel bellissimo, ancora integro percorso,  per  significativa parte del fiume Sele in Campania;

Il grifone, il capovaccaio, l’aquila di Bonelli, il gipeto, il forapaglie comune e la bigia padovana sono le specie della lista rossa di rischio di imminente estinzione stilata dalla LIPU-Birdlife Italia in collaborazione con il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin dell’Università La Sapienza di Roma; Ancora più drammaticamente, dai dati dalla Lipu  è emerso  “che ben un terzo degli uccelli nidificanti in Italia rischia l’estinzione, tra questi l’avifauna agricola, è tra le più minacciate. Perdita di habitat, cambiamenti climatici, inquinamento luminoso, acustico, ambientale, architettonico, caccia di frodo: tanti sono i fattori che interferiscono con le popolazioni di uccelli da portare sul banco degli imputati”

Il Ribes sardoum Martelli, la Polygala sinisica Arrigoni, la Lamyropsis microcephala (Moris) Dittrich et Greuter, la Anchusa littorea Moris, il Centranthus amazonum Fridl. et A. Raynal, l’Aquilegia nuragica Arrigoni et Nardi, il Dianthus morisianus Vals, l’Aquilegia barbaricina Arrigoni et Nardi, l’Astragalus maritimus Moris, l’Astragalus verrucosus Moris,  sono le dieci piante endemiche esclusive della Sardegna a maggior rischio di estinzione.

Per la infinità dei colori che le fanno vita, per l’armonia delle forme e dei movimenti, per la moltitudine delle specie che le popolano, le farfalle sono il trionfo della Natura;  “a causa della distruzione e della trasformazione degli habitat, a causa dell’agricoltura intensiva, dell’inquinamento atmosferico e dei pesticidi, oltre che dei cambiamenti climatici e del mercato del collezionismo”, anche tale meraviglia tra le meraviglie della Natura “continua a diminuire: negli ultimi 10 anni, il 31% delle farfalle europee ha subito un sensibile declino mentre il 10% è seriamente minacciato. In Italia sono oltre 270 le specie presenti e 21 sono a rischio di estinzione”  “meno farfalle nei nostri prati, meno farfalle nelle nostre città” Sono i dati drammatici forniti dal WWf questa estate nella campagna a difesa delle farfalle.

Il ministro dello “Sviluppo” Passera intende con il Piano Energetico Nazionale perforare ogni angolo d’Italia e del suo mare per succhiare  le poche gocce di petrolio o gas presenti nel sottosuolo aggredendo aree e mari ancora fortemente  incontaminati e protetti dal Parco Nazionale del Cilento-Vallo di Diano alla Val d’Agri, dalle Tremiti alle Egadi e Pantelleria, da Carpignano Sesia a Rivara; una operazione semplicemente catastrofica per la biodiversità e per  le popolazioni locali, che va nell’esclusivo interesse delle multinazionali degli idrocarburi.

la Regione Valle d’Aosta  prevede  di ampliare del 40%, alberghi, bar e ristoranti, compresi quelli che sorgono in zone tutelate, e di  trasformare la ricettività turistica in seconde case;

la Regione Campania intende approvare quella che abbiamo definito la “legge regionale sulle norme di Cancellazione della tutela del Paesaggio in Campania” creando le premesse per una ulteriore aggressione per le aree  di maggior pregio paesaggistico ed ambientale, come la costiera sorrentino - amalfitana - protetta già con difficoltà dal PUT - , le Isole, l’Area Flegrea,  Aree archeologiche come Velia, sia ad alto rischio per le popolazioni residenti, come la zona rossa del Vesuvio, sia per il Suolo Agricolo;

la Giunta Comunale di Napoli con la vendita dei preziosissimi suoli della bonifica vicini al mare del meraviglioso golfo di Pozzuoli   cancella il sogno  (elettorale) del Giardino del Mediterraneo  e della Sua Biodiversità a Bagnoli e della Green Belt, la Cintura Verde attorno alla Città;

il “ripristino sentieristica” luogo il Fiume Argentino” nel Parco Nazionale del Pollino prevede la realizzazione di ben 11 ponti e di una strada lungo il fiume con  conseguenze devastanti per l’habitat fluviale, situato in area SIC e ZPS, Riserva naturale dello Stato gestita dal CFS, e facente parte di Rete protetta Natura 2000”, come ci ricorda la sezione di Crotone di Italia Nostra.

A rischio  di selvaggia cementificazione sono gli habitat ed il paesaggio  del Col Cavalier, di Vallina e della Piana Castrodardo in provincia di Belluno;

bandiere nere della Carovana delle Alpi di Legambiente vanno al comune di Castione della Presolana (Bg) che ha adottato un PGT con 300.000 mc di aree edificabili,  a Foppolo che “investe” in seconde case al comune di Acceglio (Cn) per il danno ambientale ed idraulico arrecato al torrente e alla borgata storica di Chiappera e a Casalborgone (To) per aver dato la possibilità di organizzare attività con veicoli fuoristrada in un Sito di interesse comunitario (Bosco del Vaj e Bosc Grand), al Friuli Venezia Giulia  per il progetto alla società Edipower di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago che devasterebbe il lago naturale di Cavazzo, alla stessa  Regione per l’ipotesi di realizzare un’arena da 5mila posti per lo sci di fondo sul Monte Zoncolan, già ampiamente sfruttato. al comune di Sant’anna D’Alfaedo (VR).

Si possono fare innumerevoli ricerche come le precedenti, ma tutte portano purtroppo alla stessa tristissima conclusione: in Italia, come nella gran del Mondo,  con l’aggravante della sempre più residuale  disponibilità nel nostro Paese, dal Piemonte alla Puglia, dal Veneto alla Sicilia, compreso il Cuore Verde della Toscana e dell’Umbria, la direzione in cui ci si muove è una ed una sola: la  Natura con la sua Biodiversità e l’agricoltura che scompaiono per far posto al “cemento”, ai “piani di valorizzazione e di sviluppo”, alla “crescita” e come dice  il Presidente Nazionale dei VAS Guido Pollice, “li ci si trovano  sempre la “ragione” e poi gli “interessi”, e poi i “soggetti, istituzionali e non”,  ed infine le strade concrete, comprese le forze dell’ordine, per attuare gli scempi, il saccheggio, la devastazione.

Per la gran parte della Terra siamo dunque in una fase avanzata di un  processo di cancellazione - per opera di una parte dominante, non solo economicamente ma anche culturalmente  della specie umana - del Pensiero Universale e delle Finalità proprie della Natura con la totale scomparsa dei suoi habitat e delle sue infinite manifestazioni e forme di vita, dalla immensa bellezza e ricchezza di suoni, voci, forme, espressioni, luci, colori, valori,  realizzate in un tempo infinito dalla Sua Arte, dalla  Sua Architettura, dalla Sua Ingegneria, dalla Sua Tecnica, dalla Sua Economia.

Eppure non ne abbiamo Coscienza o almeno non nella misura necessaria; perché se così non fosse,  non potremmo, almeno per quella parte cosciente,  non agire per arrestare ed invertire tale processo. Perché non ne abbiamo Coscienza? Non siamo indotti ad avere tale  coscienza dal Pensare il Nostro Essere, quale Essere estraneo al Mondo della Natura e della Biodiversità:  una Identità anzi con loro in conflitto permanente, in una guerra di conquista, di rapina, di spoliazione: più Natura e Biodiversità si dissolvono, paradossalmente più cresce la estraneità e la guerra di conquista alle ultime “risorse comuni” di tutte le forme e specie viventi del Pianeta.

Lo stesso, naturalmente importantissimo, crescente allarme del rischio di catastrofe per l’intero Pianeta per l’effetto serra ed i mutamenti climatici, nascono dalla preoccupazione della  Vita e del mantenimento della “Economia” di tale parte dominante della Umanità; se la guerra contro la Natura e la Biodiversità non avesse la contraddizione della possibile ricaduta mortale sulla Umanità e la sua parte dominante, tutto potrebbe continuare fino a fare della Terra il Pianeta ad una sola Dimensione, quella dell’Uomo e della Sua Economia dominante e contestualmente della sua infinita Solitudine e Tristezza. Il Sole allora donerà inutilmente i suoi raggi al nostro Pianeta perché non vengono più da Essa raccolti per trasformarli in Vita con la meraviglia della sintesi clorofilliana: il verde non c’è più.

Manca, è vero, una Coscienza Globale della Biodiversità Perduta e di quella a rischio, ma nel Mondo  infiniti sono sensibilità ed amore verso di Essa e verso la Natura, fondamenti del  passaggio a tale Coscienza. Riflettere e contribuire sul come attuare questo passaggio assume decisiva valenza: la ricerca e la diffusione del quadro globale delle infinite aggressioni che la Biodiversità e la Natura ad essa connessa hanno subito e stanno subendo nel Mondo rendono la immagine diretta e la dimensione della violenza globale fatta alla Terra e, rapportata al passato ed al futuro,  l’accelerazione fortemente in atto di tale violenza: sicuramente la mancata conoscenza della violenza globale che la Terra subisce è tra le ragioni dell’assenza di una Coscienza Globale della catastrofe in atto per la Biodiversità e la Natura; quanto da me ricercato e riportato in questo contributo è infinitesima parte della violenza in atto e l’impatto con tante immagini incontrate nella piccola ricerca è semplicemente sconvolgente.

La realizzazione di  quanti più possibili  Luoghi della Civiltà del Sole e della Biodiversità, con le  Mappe della violenza che La Biodiversità e la Natura subiscono o sono a rischio di subire localmente e in ogni parte del Mondo è sicuramente un passaggio fondamentale per una Coscienza Globale che agisca per arrestare la catastrofe in atto; il Sole irradia la Biodiversità, la Biodiversità vive dell’ infinito dono che il Sole Le dà; l’Uomo nella Civiltà del Sole e della Biodiversità vive anche Egli  di questo infinito dono.

Esprimono ciò  in maniera spesso sublime già tante infinite Realtà,  dalle Identità Etniche ed Associative  della America Latina, del Cuore dell’Africa, del SudEst dell’Asia, della lontana Australia, alle grandi Associazioni internazionali, nazionali e territoriali; un immenso Mondo, che spesso però appare piccolo, marginale e diviene  perdente perché non riesce a coniugare e sinergizzare l’insieme della Sua Forza Globale: la realizzazione di una Rete Internazionale di    tutto quanto è presente  ed agisce nel Mondo  in  difesa della Biodiversità e della Natura dovrebbe costituire per tutti la più urgente tra le infinite  necessità: lo Spirito Universale della Vita del nostro Pianeta è l’Anima di tale Rete.

di Antonio D’Acunto

www.savetheartic.org.

Napoli, 5 novembre 2012

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LE BACCHE DI GOJI

 

LE BACCHE DI GOJI

DETTO “IL FRUTTO DELLA LONGEVITÀ”, UN POTENTE INTEGRATORE NATURALE CHE RAFFORZA IL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO.

LE BACCHE DI GOJI DA MIGLIAIA DI ANNI SONO AMATE E COLTIVATE DA POPOLAZIONI DEL TIBET E DELL’ HIMALAYA, OGGI LE BACCHE DI GOJI VENGONO CONSIDERATE DA ESPERTI IN TUTTO IL MONDO TRA LE FONTI DI CIBO NATURALE PIU RICCHE DI NUTRIENTI E ANTIOSSIDANTI ESISTENTE SULLA TERRA.

 IL LYCIUM BARBARUM O PIÙ COMUNEMENTE BACCHE DI GOJI CRESCONO SPONTANEAMENTE NELLE VALLI HIMALAYANE, DELLA MONGOLIA, DEL TIBET E NELLE PROVINCE DELLA CINA DELLO XINJIANG E DEL NINGXIA DOVE SONO APPREZZATE DA MIGLIAIA DI ANNI E SONO CONSIDERATE IN TUTTO L’ORIENTE UNA POTENTE RISORSA ANTI-INVECCHIAMENTO.

 QUALI SONO I BENEFICI DELLE BACCHE DI GOJI ?

COSA LE RENDE COSÌ NUTRIENTI ?

LE BACCHE DI GOJI CONTENGONO PIÙ BETA-CARATONE DELLE CAROTE, PIÙ FERRO DEI SPINACI E PIÙ PROTEINE DEI CEREALI. QUESTE PICCOLE BACCHE ROSSE CONTENGONO BEN 21 TRACCE DI MINERALI, INCLUSO IL GERMANIO – UN POTENTE MINERALE TRACCIA EFFICACE NELLA LOTTA CONTRO LE MALATTIE CELLULARI E RARAMENTE SI TROVA IN ALTRI CIBI NATURALI.

LE BACCHE DI GOJI CONTENGONO 18 AMINOACIDI, VITAMINA E, E 500 VOLTE LA QUANTITÀ DI VITAMINA C DI QUELLA CONTENUTA NELLE ARANCE. VITAMINE B1, B2 E B6 CHE FACILITANO LA COSTRUZIONE DI NUOVE CELLULE E IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA NERVOSO.

IL BETACATOTENE È UN IMPORTANTE SOSTANZA PER IL NOSTRO CORPO, CHE CONVERTITA IN VITAMINA A DAL NOSTRO ORGANISMO AIUTA NELLA LOTTA CONTRO LE MALATTIE CARDIACHE E PROTEGGE LA SALUTE DEGLI OCCHI E DELLA PELLE DAI DANNI CAUSATI DAL SOLE.

 LE BACCHE DI GOJI SONO UNA RICCA FONTE DI VITAMINE DEL GRUPPO B, ANTIOSSIDANTI CHE FORNISCONO ENERGIA ALL’ORGANISMO, FONDAMENTALI PER IL METABOLISMO ED ESSENZIALI AL CORRETTO FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA NERVOSO.

 LE BACCHE DI GOGI SONO ANCHE RICCHE DI POLISACCARIDI, GLUCIDI COMPLESSI CHE COSTITUISCONO LA FONTE FONDAMENTALE DI ENERGIA IN QUALSIASI DIETA BILANCIATA, INOLTRE CONTENGONO 18 TIPI DIVERSI DI AMINOACIDI E SONO UN NOTEVOLE FONTE DI POTASSIO E DI MAGNESIO.

GLI ANTIOSSIDANTI SONO CONSIDERATE TUTTE QUELLE SOSTANZE PREZIOSE ASSIMILATE DAL CORPO AL FINE DI RALLENTARE IL PROCESSO DI OSSIDAZIONE CELLULARE, VITAMINE, MINERALI, AMINOACIDI ESSENZIALI, FLAVONOIDI TUTTI NUTRIENTI IN GRADO DI CONTRASTARE EFFICACEMENTE L’AZIONE DEI RADICALI LIBERI E IL CONSEGUENTE PROCESSO DI INVECCHIAMENTO DEI TESSUTI.

 L’ ORAC (OXYGEN RADICAL ABSORBANCE CAPACITY) È UN TEST SCIENTIFICO SVILUPPATO DAL DIPARTIMENTO DELL’AGRICOLTURA DEGLI STATI UNITI, IL QUALE MISURA LA “CAPACITÀ DI ASSORBIMENTO DEI RADICALI DELL’ OSSIGENO”, OVVERO IL LIVELLO DI SOSTANZE ANTIOSSIDANTI PRESENTI NEGLI ALIMENTI VEGETALI. ECCO QUI DI SEGUITO I VALORI ORAC (PER 100GR DI PRODOTTO) DI ALCUNI ALIMENTI VEGETALI NOTI PER I LORO BENEFICI PER LA SALUTE:

MELOGRANO 10.450

 MIRTILLI 3.750

UVETTA 2.830

FRAGOLE 2.475

SPINACI 2.450

 CAVOLI 2.250

ARANCE 750

 IL VALORE ORAC DELLE BACCHE DI GOJI È STATO CERTIFICATO DI OLTRE 25.000!

“IL DIPARTIMENTO DELL’AGRICOLTURA DEGLI STATI UNITI HA PUBBLICATO I DETTAGLI DI QUESTO STUDIO DICHIARANDO CHE GLI ALIMENTI CON UN ELEVATO VALORE ORAC AIUTANO A RALLENTARE IL PROCESSO DI INVECCHIAMENTO DEI TESSUTI E PROTEGGONO LE CELLULE DAI DANNI DELL’ OSSIDAZIONE CAUSATI DAI RADICALI LIBERI”.

 BENEFICI DEL GOJI PER IL PH TUTTE LE REAZIONI ALL’INTERNO DEL NOSTRO ORGANISMO, CHE DEFINISCONO LE CONDIZIONI ESSENZIALI DI UN AMBIENTE IN CUI LA “VITA” SIA POSSIBILE, SI SVOLGONO NELL’AMBITO DI DETERMINATI VALORI, TRA QUESTI IL PIÙ IMPORTANTE È IL RAPPORTO ACIDO/BASICO.

PER UNA BUONA SALUTE QUESTO RAPPORTO DOVREBBE SEMPRE RIMANERE COSTANTE. FUNGHI, BATTERI E TOSSINE CHE ARRIVANO NEL SANGUE POSSONO INFLUENZARE NEGATIVAMENTE IL PH E L’ALCALINITÀ DEL SANGUE, CREANDO CONDIZIONI TROPPO ACIDE O TROPPO BASICHE E FACILITARE L’INSORGERE DI MALATTIE.

 I NUTRIMENTI CONTENUTI NELLE BACCHE DI GOJI POSSONO COSÌ  AIUTARE IL LAVORO DEI GLOBULI BIANCHI NEL RIPULIRE IL NOSTRO SANGUE DALLE TOSSINE E RIEQUILIBRARE IL PH DEL SANGUE.

 CHIUNQUE GUARDI CON ATTENZIONE ALLA STORIA DELL’ANTICA CINA, TROVERÀ MOLTI RIFERIMENTI AI POTERI CURATIVI DELLE BACCHE DI GOJI E NUMEROSI SCRITTI DI MEDICINA TRADIZIONALE CINESE DESCRIVONO IL FRUTTO DEL GOJI COME UN POTENTE RIMEDIO ANTI-ETÀ, DALLE GRANDI PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTI.

 UN CURIOSO RIFERIMENTO RITROVATO, NARRA DIUN POZZO D’ACQUA NEI PRESSI DI UN TEMPIO BUDDHISTA IN TIBET. DURANTE LA DINASTIA TANG (CIRCA 800 D.C.), QUESTO POZZO ERA CIRCONDATO DA PIANTE DI GOJI; GLI ABITANTI DEL LUOGO CHE REGOLARMENTE SI RECAVANO AL TEMPIO PER PREGARE, BEVEVANO LA SUA ACQUA. ESSI GODEVANO DI OTTIMA SALUTE, ANCHE ALL’ETÀ DI 80 ANNI NON AVEVANO CAPELLI BIANCHI E NON AVEVANO PERSO NEANCHE UN DENTE. LE BACCHE DI GOJI CHE CIRCONDAVANO IL POZZO CADEVANO NELL’ACQUA, RENDENDOLA COSÌ “MAGICA”.

http://www.bacchedigoji.it

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