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L'Acqua come Arma di Dominio Globale

L'Acqua come Arma di Dominio Globale

Per accedere all'acqua bisognerà sottostare alle condizioni poste dalle partnership multinazionali pubbliche-private e potete scommettere - come dimostrano i dati sottocitati - che l'acqua diventerà un bene molto costoso.

Il rapporto DIA asserisce che il 70% delle risorse idriche mondiali sono utilizzate per la produzione di cibo. Ne consegue che la scarsità d'acqua condurrà automaticamente alla scarsità di cibo. E che tipo di soluzione offriranno i globalisti per far fronte alla crisi alimentare innescata dalla finta scarsità d'acqua?   Le colture OGM resistenti alla siccità, naturalmente.!!!   E' tutto molto logico: stanno promuovendo cibi artificiali sulla scia di una scarsità idrica artificiale! Quindi se non morirete di sete e non andrete sul lastrico per acquistare acqua, potrete sempre essere avvelenati dagli OGM resistenti alla siccità. Gli stessi OGM che in alcune ricerche francesi hanno sviluppato tumori sulle cavie da laboratorio. Ancora una volta resto stupefatto dalla genialità di questo piano.

 

il falso paradigma

La nozione globalista secondo cui sia necessario ridurre la popolazione per salvare l'umanità, è basata su fatti non provati e dovrebbe essere considerata un inganno.

Come detto, negli USA è già in atto l'attuazione di questo paradigma malsano basato sulla creazione di finte carenze d'acqua, e il vero e proprio furto delle risorse idriche mediante la loro privatizzazione. Alcune regioni americane stanno già sperimentando aumenti dei prezzi al livello del Terzo Mondo.

Se tutti gli altri piani globalisti finalizzati all'instaurazione di un unico governo mondiale dovessero fallire, il controllo dell'acqua sarebbe il loro asso nella manica.

Chi controlla l'acqua controlla il pianeta.

 

Leggere tutto:

Molti sanno che i globalisti stanno attentando alla vita umana su diversi fronti, eppure si stenta a realizzare che l'offensiva si stia ramificando controqualsiasi aspetto della nostra vita.Storie come quella che state per leggere, possono tuttavia aiutare a comprendere la portata del pericolo.



Venezuela: il canarino nella miniera

 

l'attuale economia Venezuelana è nel caos perché la classe dirigente venezuelana preferisce compiacere gli obbligazionisti e gli importatori piuttosto che soddisfare i bisogni fondamentali dei cittadini.

 

Il Venezuela attualmente ha un record di 25 miliardi di dollari verso gli importatori, mentre i suoi cittadini sono sempre più spesso costretti a fare ore di fila per comprare l'acqua potabile e attraversare le frontiere per acquistare farmaci. Nel frattempo il presidente Nicolas Maduro sta deflazionando la circolazione dei dollari per arricchire gli obbligazionisti.

Tuttavia il vero problema in Venezuela non è la carenza di dollari in circolazione, ma la crescente crisi idrica. La situazione sta diventando molto rischiosa per il benessere della popolazione. Se Maduro proseguirà a servire i bankster e gli addetti ai lavori, la crisi idrica potrebbe condurre a una guerra civile.



In realtà le diffuse carenze idriche riscontrabili in tutto il pianeta minacciano di spingere l'umanità in uno stato di perpetuo disagio sociale e rischiano di innescare una guerra per il controllo di questa preziosa risorsa.

Molto è stato scritto sulle guerre per il petrolio (Guerra del Golfo), quelle già combattute per il petrolio e il gas (Primavera araba) e quelle ancora da combattersi per il petrolio e il gas (Ucraina, Siria e Iran).

 

Ciò che a molti sfugge è che le guerre del futuro saranno combattute per l'acqua, mentre il petrolio è destinato a finire in secondo piano.

I prossimi dieci anni

 

Secondo diverse 'ricerche' dell'ONU, quasi due terzi della popolazione planetaria entro il 2025 faranno i conti con gravi carenze idriche potenzialmente mortali.

Le motivazioni più citate per spiegare la carenza idrica sono l'inquinamento e la scarsa pianificazione che comporterebbe una distribuzione irregolare.

Allo stato attuale si tratta di un problema riguardante prevalentemente il Terzo Mondo, tuttavia i rapporti delle Nazioni Unite prevedono che sia l'Inghilterra che gli USA presto inizieranno a soffrire del problema.

Negli Stati Uniti è già in corso la messa in scena per portare all'attenzione del grande pubblico i problemi derivanti dalla attuale 'cattiva gestione.'

 

T. Boone Pickens sta acquisendo la Ogallala Water Aquifer, la più grande industria idrica del Nord America. Jesse Ventura nel suo programma Conspiracy Theory ha documentato come la Nestlé stia spedendo gigantesche quantità d'acqua del Grande Lago verso paesi come la Cina, tutto ciò a spese dei contribuenti americani. Da parte mia ho documentato come in posti come la California settentrionale e centrale e l'Oregon meridionale l'EPA abbia iniziato a negare sistematicamente l'accesso all'acqua ai rancher ed agricoltori locali.

La Defense Intelligence Agency avverte il Mondo

La Defense Intelligence Agency (DIA) ha fatto eco all'ONU affermando che l'instabilità dell'approvvigionamento idrico avrà un enorme impatto sull'intero pianeta, e che presto l'acqua sarà utilizzata come arma.

L'ex segretario di Stato Hillary Clinton poco prima di lasciare l'incarico ha definito 'deludente' la relazione della DIA, sottolineando che a causa della 'sovrappopolazione' la domanda d'acqua continuerà ad aumentare, ma la distribuzione riuscirà a tenere il passo.

 

La sovrappopolazione è il nuovo paradigma globalista

Si prega di prendere atto che i globalisti non perdono mai occasione per promuovere il falso paradigma della sovrappopolazione per giustificare la loro agenda di dominio globale. In ogni angolo del mondo i globalisti stanno descrivendo la sovrappopolazione come la nuova minaccia dell'umanità. Ciò è diventato necessario perché i globalisti sono convinti che un numero crescente di persone stia aprendo gli occhi sulla frode del cambiamento climatico di origine antropica.

Hillary Clinton ha commentato che la scarsità d'acqua prima o poi porterà inevitabilmente a conflitti regionali all'interno degli Stati nazionali e che la sovrappopolazione sia la radice del problema.

Si deve riconoscere che i globalisti sono abili a modificare le tattiche per perseguire la loro agenda di dominio globale. Siamo passati dalle scuse fasulle per giustificare le guerre per il petrolio, al fare leva sugli istinti auto-conservativi rappresentati dalla necessità di avere cibo e acqua per sopravvivere.

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Clinton, le Nazioni Unite e la Defense Intelligence Agency stanno apparecchiando la tavola in funzione di ciò che è stato progettato per il prossimo futuro: una finta carenza idrica globale da sfruttare come arma. Guardate gli ultimi documentari sul tema: molti di essi non fanno che ripetere questo mantra. Stiamo assistendo ad un caso emblematico di dialettica hegeliana in azione.

Il progetto di sottomettere il mondo mediante una finta carenza d'acqua, è già in corso.

 

Le relazioni DIA e ONU dovrebbero essere prese come dichiarazioni di intenti, piuttosto che come proiezioni futuristiche. Basta considerare che le seguenti informazioni in merito all'approvvigionamento idrico, già oggi sono realtà. Il venti per cento della popolazione mondiale non ha accesso ad un adeguato approvvigionamento di acqua potabile. Il consumo globale di acquaraddoppia ogni 20 anni, più del doppio del tasso di crescita della popolazione umana.

 

L'avanzata della finta scarsità idrica

I fatti appena citati saranno sfruttati dai globalisti tramite il controllo delle risorse idriche e la creazione di nuove, finte scarsità idriche. Il progetto globalista di ridurre il mondo in ginocchio controllando le riserve idriche sta già dando i suoi frutti, dal momento che ben 31 paesi attualmente devono fronteggiare la scarsità d'acqua.

Le industrie in mano ai globalisti stanno facendo la loro parte per supportare questa agenda, dal momento che oltre la metà dei grandi fiumi del mondo sono morti o irrimediabilmente inquinati.

Ulteriori prove a sostegno di questa tesi sono date dal fatto che nei paesi del Terzo Mondo le malattie trasmesse per tramite dell'acqua costituiscono la prima causa di decesso. I problemi sanitari legati all'acqua sono stati dolosamente esacerbati e oggi la mortalità per loro causa si è innalzata drasticamente. La cosa più tragica è che tali decessi sarebbero per la maggior parte prevenibili.


I​ rapporti ONU e DIA asseriscono che entro il 2025 due terzi della popolazione mondiale vivrà in completa scarsità d'acqua e parziale scarsità di cibo. Saranno molti i soldati disposti a combattere disperatamente nelle future guerre per l'acqua.

Questo è il piano di dominio globale portato avanti dai globalisti. In primo luogo stanno facendo ottimi progressi nel privatizzare (cioè rubare) la risorsa più preziosa del pianeta. Una volta preso possesso delle risorse idriche saranno in grado di svolgere con molta efficacia la loro strategia di spopolamento. Il loro piano è incredibilmente malvagio, dato che comporterà lo sterminio di centinaia di milioni, se non miliardi di persone innocenti, ma è anche brillante.

Beta Test in Bolivia

Quanto accaduto in Bolivia è stato il beta test del progetto per la acquisizione integrale delle risorse idriche. Il default finanziario dei conti pubblici boliviani dovuto al debito pubblico nei confronti della Banca Mondiale ha indotto il governo boliviano a porre sotto amministrazione controllata le risorse idriche del paese, e subito i prezzi dell'acqua sono schizzati del 400%.

Questo schema sta ripetendosi anche in Perù, dove la tipica famiglia povera paga i fornitori privati ​​fino a $3 a metro cubo solo per raccogliere acqua piovana contaminata nei secchi, mentre l'acqua corrente per le elite costa ben 30 centesimi a metro cubo.

In India alcune famiglie spendono un quarto del loro intero reddito solo per l'acqua. La manipolazione del debito al fine di assumere il controllo delle risorse idriche, non ha luogo solo nel terzo mondo. Il debito pubblico ha paralizzato le economie di Europa e USA, a seguito dei salvataggi delle banche.

 

Quanto tempo dovrà trascorrere prima che i globalisti sfruttino i debiti pubblici insostenibili dei paesi occidentali per appropriarsi delle loro risorse idriche? Quando l'economia americana tornerà a vacillare, i banchieri, armati con le loro macchine da stampa giungeranno in soccorso. Il prezzo del loro intervento, a giudicare da ciò che sta accadendo in Bolivia, sarà il controllo totale delle proprietà pubbliche, tra cui, in cima alla lista, le risorse idriche.

 

La raccolta delle acque piovane e gli impianti di purificazione saranno dichiarati illegali.

 

Per accedere all'acqua bisognerà sottostare alle condizioni poste dalle partnership multinazionali pubbliche-private e potete scommettere - come dimostrano i precedenti succitati - che l'acqua diventerà un bene molto costoso. Il piano di'legittimazione giuridica' dell'acquisizione dell'acqua americana è già in corso in molti stati, ad esempio in Colorado, dove sono state approvate politiche che vietano la raccolta delle acque piovane o il riutilizzo delle acque di irrigazione.In Bolivia tutto ebbe inizio esattamente in questo modo, e ora la storia sta ripetendosi negli Stati Uniti.

Controllando l'acqua i Bankster controlleranno il cibo

Il rapporto DIA asserisce che il 70% delle risorse idriche mondiali sono utilizzate per la produzione di cibo. Ne consegue che la scarsità d'acqua condurrà automaticamente alla scarsità di cibo. E che tipo di soluzione offriranno i globalisti per far fronte alla crisi alimentare innescata dalla finta scarsità d'acqua? Le colture OGM resistenti alla siccità, naturalmente. E' tutto molto logico: stanno promuovendo cibi artificiali sulla scia di una scarsità idrica artificiale! Quindi se non morirete di sete e non andrete sul lastrico per acquistare acqua, potrete sempre essere avvelenati dagli OGM resistenti alla siccità. Gli stessi OGM che in alcune ricerche francesi hanno sviluppato tumori sulle cavie da laboratorio. Ancora una volta resto stupefatto dalla genialità di questo piano.

 

Un falso paradigma

La nozione globalista secondo cui sia necessario ridurre la popolazione per salvare l'umanità, è basata su fatti non provati e dovrebbe essere considerata un inganno.

 

L'esperienza storica dimostra che il modo migliore di ridurre la popolazione sarebbe attraverso una massiccia industrializzazione. Attualmente il tasso di natalità italiano è dell'1,2 e negli Stati Uniti è dell'1.8. Entrambi i paesi sono il simbolo che nelle società industrializzate il tasso di natalità cali drasticamente. Ogni sociologo vi confermerà che il controllo delle nascite e l'industrializzazione vanno di pari passo. Pertanto basterebbe industrializzare il terzo mondo anziché ostacolarne lo sviluppo, se il vero obiettivo fosse quello di 'salvare il pianeta' (e non assumerne il controllo).

 

Conclusione

Come detto, negli USA è già in atto l'attuazione di questo paradigma malsano basato sulla creazione di finte carenze d'acqua, e il vero e proprio furto delle risorse idriche mediante la loro privatizzazione. Alcune regioni americane stanno già sperimentando aumenti dei prezzi al livello del Terzo Mondo.

Se tutti gli altri piani globalisti finalizzati all'instaurazione di un unico governo mondiale dovessero fallire, il controllo dell'acqua sarebbe il loro asso nella manica. Chi controlla l'acqua controlla il pianeta.


D. Hodges

Articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito The Common Sense Show
Link diretto:

http://www.thecommonsenseshow.com/2014/06/10/enslaving-humanity-by-weaponizing-water/

L'ONU preoccupata dalle Guerre per l'acqua (lingua inglese)
Rapporto sull'acqua dell'ONU (lingua inglese)

Traduzione a cura di Anticorpi.info

http://www.anticorpi.info/2014/06/lacqua-come-arma-di-dominio-globale.html

 

http://realtofantasia.blogspot.it/2014/06/lacqua-come-arma-di-dominio-globale.html

 

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Verdure confezionate, batteri al 87% e meno vitamine

Verdure confezionate, batteri al 87% e meno vitamine

Si scrive “pronte da consumare”, si dovrebbe leggere “lavare accuratamente prima di consumarla”. A dispetto delle indicazioni riportate sulle confezioni, le insalate in busta – tagliate, lavate e asciugate – richiedono un ulteriore lavaggio domestico. Necessario per diluire la carica microbica.

Uno studio pubblicato dal settimanale il Salvagente e condotto dall’Università di Torino su 100 buste di insalata pronta ha infatti denunciato elevate quantità microrganismi di varia natura. Una carica che in pochi giorni cresce in misura esponenziale. Con due conseguenze: un aumentato rischio di tossinfezione alimentare quando sono presenti microrganismi patogeni; e un deperimento del prodotto in tempi troppo rapidi, ben prima della scadenza indicata sulla confezione in 5-7 giorni.

Carica eccessiva

Il campione analizzato a Torino è composto di diversi vegetali: insalata mista (20 buste), spinacino novello (20), cicorino verde tagliato (27), lattughino verde (20), carote (13). Ed è stato testato nel giorno del confezionamento e in quello della scadenza indicata dal produttore. Stante il vuoto normativo che ancora caratterizza il settore, i ricercatori hanno adottato i parametri microbiologici della normativa francese, oltre a quelli della legislazione comunitaria (reg. 2073/05), che però contempla solo i microrganismi patogeni. I risultati sono sconcertanti, specie per i prodotti venduti a caro prezzo come pronti per il consumo.

Oltre i limiti

Alle analisi della carica mesofila totale a 37 gradi, il 40% dei campioni vagliati nel giorno del confezionamento è risultato oltre i limiti. Dopo i 5-7 giorni di vita commerciale, la quota degli irregolari è balzata all’87%.

Con la stessa dinamica, il 30% delle insalate colte in fallo al test della colimetria è balzato al 60% nel giorno della scadenza.

E l’Escherichia coli

Anche la ricerca dei microrganismi patogeni, quelli in grado di fare ammalare una persona sana, ha evidenziato anomalie preoccupanti. Nel 3% delle buste i ricercatori hanno individuato l’Escherichia coli. E in 2 casi su 3 l’esame ha evidenziato la patogenicità della contaminazione.

Percentuali persino più elevate sono invece il risultato della ricerca di altri germi patogeni: l’Enterobacter sakazakü è stato isolato nel 10% dei campioni, lo Pseudomonas nel 17% e lo Staphylococcus nel 18% delle insalate.

Peggio quelle a foglia tagliata

In generale, le insalate più esposte sono quelle con la foglia tagliata. La ragione, spiega al settimanale dei consumatori Stefania Fornasero, coautrice della ricerca, è che “l’epitelio (la foglia, ndr) rotto ha una maggiore predisposizione alla contaminazione ambientale”. Più frequente della media è anche la contaminazione degli spinaci, in questo caso per la presenza di terra.

Quali rischi

Sui germi individuati dal laboratorio torinese è bene distinguere. Il dato sulla carica mesofila totale funge più da rivelatore generale della freschezza del prodotto e della sua qualità. Più raffinato è il valore sui coliformi totali: indicatori di igiene che, se molto numerosi, sono segno di degenerazione del prodotto. Foglie marcescenti e maleodoranti, nel caso dell’insalata.

Sicurezza alimentare

Il discorso cambia, e dalla qualità organolettica si sposta sulla sicurezza alimentare, quando ci si imbatte nei germi patogeni. Inquieta la presenza in 3 insalate, 2 volte con carattere patogenico, dell’Escherichia coli, un germe che vive nell’intestino dell’uomo e dell’animale e rileva il contatto dell’alimento con materia fecale.

“Solo potenzialmente patogeni”

La gravità della scoperta purtroppo resta ignota, come il nome dei prodotti analizzati.

Le precauzioni

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Ipotesi che meriterebbero una verifica più accurata. In attesa della quale non resta che assumere qualche precauzione.

Evitare le confezioni vicine alla scadenza; mantenere la catena del freddo, non esponendo l’insalata al caldo; lavare la verdura prima di metterla in tavola; chiudere il sacchetto per impedire contaminazioni con altri alimenti conservati in frigorifero.

Ecco i dettagli del il test condotto

Uno studio sulle insalate pronte in busta pubblicato dal settimanale il Salvagente nel numero in edicola dal 5 luglio e condotto dall’Università di Torino su 100 buste di insalata pronta ha denunciato elevate quantità microrganismi di varia natura.

Il campione analizzato a Torino è composto di diversi vegetali: insalata mista (20 buste), spinacino novello (20), cicorino verde tagliato (27), lattughino verde (20), carote (13). Ed è stato testato nel giorno del confezionamento e in quello della scadenza indicata dal produttore. Stante il vuoto normativo che ancora caratterizza il settore, i ricercatori hanno adottato i parametri microbiologici della normativa francese, oltre a quelli della legislazione comunitaria (reg. 2073/05), che però contempla solo i microrganismi patogeni.

I risultati sono sconcertanti, specie per i prodotti venduti a caro prezzo come pronti per il consumo.

CAMPIONI IRREGOLARI (rispetto alla norma francese DGCCFR-1988)

Carica mesofila totale a 37°

40% nel giorno del confezionamento

87% nel giorno della scadenza


Colimetria

30% nel giorno del confezionamento

60% nel giorno della scadenza

MICRORGANISMI PATOGENI

3% Escherichia coli (di cui 2 positivi alla ricerca di patogenicità)

10% Enterobacter sakazakü (solo il 5% con entrambi i geni di patogenicità, ESSB e ESSF)

17% Pseudomonas spp.

18% Staphylococcus spp.


Tratto da http://www.ilsalvagente.it

Considerazioni
Da un punto di vista nutrizionale o di prevenzione alimentare, non ha molto senso mangiare insalata già lavata e confezionata. Così è stato dimostrato in uno studio (peraltro stranamente ancora unico nella letteratura scientifica) pubblicato sul British Jornal of Nutrition nel 2002. Lo studio ha analizzato il plasma di persone a cui è stata data lattuga fresca e, dopo tre giorni, lattuga conservata in atmosfera modificata (oggi detta paradossalmente “protetta”). Si è scoperto che nell’insalata confezionata c’è una perdita delle sostanze antiossidanti, come vitamine o caroteonoidi o flavoidi, fondamentali nella prevenzione alimentare delle malattie cronico-degenerative che tanto affliggono la nostra società
.

Lo studio è stata fatto dal nostro Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), che però dai primi di luglio non esiste più a grazie all’opera di spendig review del governo.

Infatti il ministro Mario Catania ha appena deciso di sopprimerlo, facendoci diventare l’unico fra i paesi sviluppati che mancherà di un istituto nazionale della nutrizione, mentre l’Europa investe tanti e tanti soldi nella prevenzione alimentare: a cui peraltro in futuro dovremo rinunciare, dato che l’istituto è stato soppresso. È dell’ultimo minuto la notizia che il direttore esecutivo dell’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, sta inviando una lettera al governo in cui esprime la sua preoccupazione di trovarsi con uno stato membro che manca d’un istituto nazionale di nutrizione.

Quindi più verdura fresca e meno prodotti confezionati. Facciamo diventare la cucina un piacere e non una perdita di tempo dopo il lavoro.

PS: gli ozonizzatori sono dei dispositivi economici che rimuovono il cloro dall’acqua e tutti i batteri, sono ottimi per pulire frutta e verdura.

Dioni


fonte: http://www.dionidream.com/verdure-confezionate-batteri/

http://realtofantasia.blogspot.it/

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MUSICOTERAPIA IN OSPEDALE: QUANDO LA MUSICA AIUTA A GUARIRE

La musicoterapia arriva in ospedale. In Italia la musicoterapia viene già utilizzata per dare sollievo ai pazienti all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, mentre la Liguria ha appena approvato un progetto di musicoterapia in ospedale con gli allievi del nuovo liceo musicale di Albenga.

La musicoterapia utilizza il potere della musica e dei suoni a livello educativo, riabilitativo o terapeutico per aiutare le persone che soffrono di problemi fisici o che stanno affrontando un periodo difficile a livello emotivo.

Nella musicoterapia la musica e i suoi elementi, come il ritmo, l’armonia, la melodia e il suono, vengono utilizzati per favorire la comunicazione, l’apprendimento, la motricità e l’espressione in base alle condizioni di salute fisiche ed emotive delle persone a cui un musicoterapeuta qualificato si rivolge.

All’ospedale Sant’Orsola di Bologna sono attivi da alcuni anni dei progetti di musicoterapia che coinvolgono i piccoli pazienti del reparto di pediatria e di neonatologia. Già da alcuni anni la ricerca scientifica si sta occupando di verificare gli effetti benefici della musicoterapia e visti i risultati positivi ecco che la musica può arrivare in ospedale anche in Italia per dare sollievo a chi sta soffrendo.

La musicoterapia all’ospedale Sant’Orsola di Bologna sta aiutando i bambini a superare l’ansia e la tristezza, a sentire meno il dolore e a sopportare meglio la nausea legata alla chemioterapia. La musicoterapia si sta rivelando benefica anche in neonatologia, tra i bambini prematuri, che sembrano reagire davvero bene agli stimoli esterni offerti dal suono.

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Altre realtà ospedaliere italiane si stanno aprendo alla musicoterapia. La Liguria ha appena approvato la nascita del nuovo Liceo Musicale di Albenga ed è già pronta una proposta per coinvolgere gli studenti in un progetto di musicoterapia che riguarderà gli ospedali di Santa Maria di Misericordia e Santa Corona, con l’idea di portare la musica anche nei reparti di rianimazione.

I BENEFICI DELLA MUSICOTERAPIA IN OSPEDALE

In Italia la musicoterapia ha già garantito effetti benefici, ad esempio riducendo la richiesta di sedativi da parte dei pazienti ricoverati. La speranza è che i primari degli ospedali liguri accettino la proposta. Gli studenti del Liceo Musicale di Albenga potranno così portare la musicoterapia in corsia una volta alla settimana.

Marta Albè

www.greenme.it

 

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MASIKA KATSUVA : L'INCREDIBILE CORAGGIO DELLA MAMMA CONTRO GLI STUPRI. RENDIAMO ONORE A QUESTA DONNA!

Rebecca Masika Katsuva, per tutti semplicemente Masika, un cuore enorme e un coraggio incredibile. Diventò un’attivista per i diritti delle donne e, violentata lei stessa più volte, ha dedicato la sua vita ad aiutare le vittime di stupro nel Congo.

Masika è morta lo scorso due febbraio, stroncata da un infarto proprio nel suo sanguinante Congo, quello orientale, quello ferito da uccisioni e stupri di massa. Qui, infatti, sono 400mila le donne violentate in un anno, una media di 48 all’ora.

Qui, nella Repubblica Democratica del Congo, lo stupro è regolarmente praticato come arma di guerra e come uno strumento per mettere a tacere l’universo femminile. Qui, nel 2016, si commettono violenze sessuali per impedire alle donne di occuparsi di diritti umani e di politica.

 

Era il 1998 quando, durante la seconda guerra del Congo, Masika e le sue figlie adolescenti furono violentate dai combattenti dei gruppi armati che da anni spargono il terrore tra le popolazioni rurali al confine tra Rwanda, Burungi e Uganda. Gli stessi che gli uccisero il marito. Le due figlie rimasero allora incinte e così costrette a lasciare la loro casa dopo essere stato rinnegate dai parenti del padre.

Una sorte sciagurata che però non le ha impedito, nel 1999, di rimboccarsi le maniche e fondare proprio lì un’associazione, nata come casa di ascolto, in supporto alle donne vittime di stupri e di violenza. La sede era la sua casa a Buganda, villaggio nella provincia del Sud Kivu, in piena zona rossa.

 

Così tra ascolto, assistenza medica e aiuti per crescere i bambini nati dalle violenze, Masika ha assistito 6mila donne nelle sue attuali 50 case di accoglienza. Nel 2010 Masika ha ricevuto il Ginetta Sagan Award for Women's and Children's Rights da parte di Amnesty International USA.

Molte persone la chiamano "Mama" Masika, perché ha fornito loro amore, ascolto e nutrimento che non avevano mai avuto prima. Ha dato loro qualcosa di più prezioso di qualsiasi terapia: l'amore costante in un ambiente impregnato di paura, violenza e insicurezza.

Una piccola donna capace di camminare per giorni per raggiungere i villaggi di montagna più remoti alla ricerca di sopravvissuti, a volte portando i bambini sulla schiena per chilomeri e chilometri, nel tentativo disperato di metterli in sicurezza o portarli in ospedale per le cure mediche. Le sue storie di salvataggio sono più che sorprendenti.

Oggi ha per sempre lasciato questa terra che l’ha gravemente ferita, a pochi mesi dal 50° compleanno e per complicazioni legate alla malaria. Di lei rimane un’eredità straordinaria e la speranza e la consapevolezza per migliaia di donne e di ragazzine che qualcuno prima o poi ti accoglie tra le proprie braccia.

Addio Mama Masika, grazie per il tuo coraggio. Hai toccato le vite di migliaia di persone e oggi lasci un vuoto impossibile da colmare, ma ci ha dimostrato che ci sono sempre semi di speranza.

(A Masika Katsuva è stato dedicato dal Pulitzer Center il documentario 'Seeds of Hope', semi di speranza):

 

germana carillo

http://www.greenme.it/approfondire/buone-pratiche-a-case-history/19250-masika-katsuva-vittime-stupro-congo

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MAL DI TESTA : I MIGLIORI CIBI PER CHI SOFFRE DI MAL DI TESTA

Mal di testa, come affrontare il problema? Per prevenire e alleviare il mal di testa esistono numerosi rimedi naturali. E' bene sapere che l'alimentazione assume un ruolo da non sottovalutare, anche per quanto riguarda la prevenzione.

Alcuni cibi potranno esservi d'aiuto, soprattutto se soffrite spesso di mal di testa. Eccone alcuni che potreste provare ad aggiungere alla vostra lista della spesa, così da portarli in tavola più di frequente.

1) Patata

Secondo l'esperta di alimentazione Erin Palinski, il mal di testa in alcuni casi può essere causato da una carenza di potassio. Il consiglio consiste nel preparare un ottimo contorno a base di patate, da cucinare e consumare con la buccia, come nel caso delle patate al cartoccio, o baked potatoes. Una patata cotta al forno con la pelle può contenere fino a 721 mg di potassio

 

2) Anguria

A parere della nutrizionista Stella Metsovas, in molti casi tra le cause del mal di testa troviamo la disidratazione. Per questo motivo può essere utile consumare cibi ricchi d'acqua, come l'anguria. L'acqua naturalmente presente in frutta e verdura oltre ad idratare l'organismo contiene minerali essenziali per la prevenzione del mal di testa, come il magnesio.

 

3) Mandorle

Le mandorle sono una delle più importanti fonti alimentari di magnesio. A parere degli esperti, il magnesio può essere utile per il rilassamento della tensione che può interessare i vasi sanguigni e provocare il mal di testa. Per aumentare l'apporto di magnesio attraverso l'alimentazione, gli esperti consigliano di arricchire la dieta con albicocche secche, mandorle, avocado, riso integrale e legumi.

 

4) Semi di sesamo

Non dimenticate di arricchire zuppe, insalate e muesli con i semi di sesamo, soprattutto se soffrite di mal di testa. I semi di sesamo sono ricchi di vitamina E e possono aiutare le donne a stabilizzare i livelli degli estrogeni durante il ciclo. Inoltre, la vitamina E migliora la circolazione e ciò può essere utile, secondo gli esperti di alimentazione, per prevenire il mal di testa.

 

5) Spinaci

Gli spinaci aiutano ad abbassare la pressione sanguigna e ad alleviare il mal di testa. Per prevenire l'arrivo del dolore, potreste provare ad utilizzare le foglie fresche degli spinaci, anziché la lattuga, per preparare le vostre insalate, come suggerisce l'esperta Erin Palinski. Alla vostra insalata di spinaci potrete aggiungere noci e mandorle.

 

6) Banane

Tra le risorse utilli a prevenire e combattere il mal di testa troviamo la vitamina B6, che è presente in alimenti come le banane e che aiuta ad accrescere i livelli di serotonina a livello del cervello, portando ad un'azione anti-depressiva. Ciò contribuirebbe a ridurre la sensazione di dolore. La vitamina B6 sarebbe inoltre utile per contrastare la stanchezza mentale.

 

7) Semi di lino

I semi di lino sono associati a numerosi benefici per la salute per via del loro contenuto di acidi grassi omega 3. Queste sostanze aiutano a combattere le emicranie e presentano proprietà antinfiammatorie. Il consiglio è di aggiungere i semi di lino ai cereali della colazione o alle insalate dopo averli tritati, in modo che l'organismo li possa assimilare.

 

8) Zenzero

Molti di voi conosceranno già lo zenzero come alimento e rimedio naturale adatto in caso di nausea o mal di gola. Lo zenzero è un antinfiammatorio e antidolorifico naturale che può risultare utile per alleviare il mal di testa, grazie al suo contenuto di sostanze che aiutano l'organismo a percepire meno intensamente il dolore. Potreste dunque provare a bere una buona tisana allo zenzero quando sentite che il mal di testa è in arrivo o quando è già presente. Lo zenzero, come alimento per alleviare il mal di testa, è indicato in tutte le sue forme, anche crudo o sotto forma di caramella.

 

9) Peperoncino

Chi ama il gusto piccante potrebbe essere felice di sapere che il peperoncino è considerato un alimento utile per contrastare il mal di testa e per alleviare il dolore. Gli effetti positivi del peperoncino sono dovuti al suo contenuto di capsaicina, che lo rende un antinfiammatorio ed un antidolorifico naturale, utile non soltanto in caso di mal di testa, ma anche per il mal di schiena o per il mal di denti.

 

10) Mais

Il mais può essere utile per prevenire il mal di testa per via del suo contenuto di vitamina B3. Questa sostanza, infatti, supporta la funzionalità dei vasi sanguigni e calma i nervi. Se l'alimentazione non risulta sufficientemente ricca di vitamina B3, potranno presentarsi dei mal di testa legati allo stress. Ecco perché si consiglia di arricchire la propria dieta di alimenti che la contengano, come mais, fagioli, patate e pomodori.

 

Marta Albè

www.greenme.it

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