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Categoria: "Legge sulle Discipline Bio-Naturali"

Per esercitare la professione di naturopata non e' necessario seguire la norma UNI 11491 nata dalla legge 4 del 2013

Riferimento: Riporto interamente il testo inviato ad un utente di wikipedia in merito al lemma “NATUROPATIA” https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Naturopatia nel quale ho voluto precisare con la mia proposta di modifica (alla data attuale non accolta), che in Italia per esercitare la professione del naturopata non è necessario seguire la Norma UNI 11491 ( Legge 4/2013 ) come WIKIPEDIA lascia intendere.

Buona serata a tutti, sono Emanuel Celano, Psicologo e Informatic Organization Manager e vengo a voi per chiarire alcune cose.

Sono stato bannato dal sito wikipedia per un giorno, solo per aver fatto una precisazione importante, ma senza un motivo plausibile.

Non ho infatti offeso nessuno, al contrario, nelle mie proposte di modifica sono stato obiettivo ed imparziale.

Questa esclusione di un giorno (cartellino rosso arrivato per email)  la potrei interpretare come un abuso di potere ?

Potrei pensare che si sia trattato non solo di discriminazione nei confronti di chi non la pensa come i signori che mi hanno bannato ma che siano andati ben oltre ?

Essi hanno “discriminato” persino la legge italiana, interpretandola a favore di UNI prima e fornendo una versione non precisa e mancante dopo, ma in entrambi i casi senza fornire comunque ai  lettori una comunicazione corretta   (antecedente al mio intervento essi hanno scritto che “la Naturopatia in italia rientra nell’ambito della legge 4/2013 e si avvale di una norma Nazionale UNI che ne definisce ambiti e competenze” … frase che insieme ad altre 10 righe è stata poi da loro tolta ! )

Che dire poi del fatto che non è stato possibile parlare con nessuno dei tanti utenti di wikipedia autori delle cancellazioni continue delle mie modifiche ?

Quando inviavo una email agli utenti che mi cancellavano i testi, non ricevevo che moniti sull’attenersi alla policy del sito ma nessuna spiegazione o motivazione reale !

Ho cercato per questo un dialogo ma nessuno ha mai fatto seguito ai mei messaggi con una risposta degna di tale nome.

Invece, l’ultimo messaggio email ricevuto in ordine di tempo, mi intima :

“impara a discutere, non insultare, rispetta le policy e vedrai che tutto andrà bene”.

Devo dedurre quindi che se dico come stanno davvero le cose, se non sto zitto, tutto andrà male ?  E’ forse una minaccia ?

E detta cosi’ come potrei intenderla diversamente, visto che non ho insultato o  offeso nessuno ma che desideravo solo chiarire una situazione che altrimenti poteva essere fraintesa ?

In fatto di rispetto della tanto citata policy, cari utenti ed amministratori di wikipedia, ho invece molto da discutere !

Sono una persona educata. I miei testi, se non saranno alterati ( adesso mi devo aspettare anche questo? ) dicono molto di me.

Cosi’, di quali insulti state parlando ?

Ho solo scritto una email ad un amministratore di wikipedia che mi ha bannato senza motivo, che il suo comportamento era vergognoso e credetemi, non si tratta di un insulto bensì di una constatazione oggettiva :

  • rispetto non è cancellare i testi di una persona che con competenza propone una modifica citando cosa prevede o non prevede una legge.
  • rispetto non è bannare un utente che non può più scrivere nulla in una discussione pubblica e che per quello viene malamente ripreso e cacciato. Impedire la modifica di un lemma ( anche se in modo arbitrario ) è una cosa. Impedire di potersi difendere e replicare in una discussione pubblica è ingiusto e lo ripeto !  Ancora vige la liberta’ di parola se lo si fa con correttezza.
  • rispetto non è rimanere anonimi ma qualificarsi con nome e cognome quando si dialoga con una persona. Sono state cancellate  mie modiche e sono stato bannato da utenti wiki senza che sapessi il loro vero nome, ne’ ruolo.
  • rispetto è saper ascoltare gli altri senza credere di possedere la verità sulla terra. La wikiautority è umana e non divina.
  • rispetto è avere l’umiltà di documentarsi prima di agire con leggerezza e senza conoscenza. Infatti, vista la celerità con cui venivano cancellate le mie modifiche mi sono chiesto come potevano queste persone documentarsi in 1 minuto esatto. Questo punto è davvero importante per chiarire la loro premeditazione ! In un minuto hanno cancellato il mio testo e questo è avvenuto più volte anche con contenuti differenti ! Come è possibile procedere con questa velocità se non si ha già un pregiudizio su quell’argomento o su quella persona ?
  • Rispetto è dialogare e accettare il confronto e non intimidire gli utenti con frasi che lasciano intendere che solo se si fa “la volonta’ di chi comanda“ tutto andrà bene …!!!

Le mie integrazioni non sono state un insulto verso nessuno ! Il mio contributo, al contrario, è stato puntuale e preciso.

La cosiddetta norma uni 11 491 non rappresenta un riconoscimento istituzionale della professione del naturopata, prerogativa esclusiva del Legislatore, ma solo un’opinabile valorizzazione di terzi, circa i requisiti di conoscenza, abilità e competenza per esercitare un’attività ancora non regolamentata con una legge dello stato; in definitiva è solo un documento privato non vincolante, e non una norma di legge vincolante, come si evince sul sito dello stesso Ente UNI: “Secondo il Regolamento UE 1025 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea, per “norma” si intende: “una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione riconosciuto, per applicazione ripetuta o continua, alla quale non è obbligatorio conformarsi … “

Si ricordi che un “organismo di normazione riconosciuto” è un ente privato che non può legiferare perché  non è un organo legislativo!

Mi auguro che con questa ulteriore spiegazione, sia fatta chiarezza anche all’utente che ha cancellato il mio testo e che scrive : “dire che una legge non è vincolante è una contraddizione in termini”. Ebbene sì questa legge per la naturopatia rappresenta davvero una contraddizione in termini .

Per comprenderlo bastava leggere qui http://unaleggeperledisciplinebionaturali.it/notizie/norma-uni-11491-sulla-naturopatia-un-vero-riconoscimento-per-il-naturopata-oppure-uno-strumento-commerciale-e-di-profitto/ !

Per concludere ho quindi solo apportato un chiarimento per evitare che le persone pensino che per esercitare la professione di naturopata sia necessario seguire la norma UNI nata dalla legge 4/2013  .

Scrivere come in questo momento alla pagina https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Naturopatia che la naturopatia in italia rientra nell’ambito della legge 4/2013 in merito alle professioni non organizzate e basta, significa dare valore a tale credenza !

Mi appello alla vostra onestà e buon senso e mi auguro vogliate rivedere le vostre posizioni, non tanto per il comportamento che avete avuto nei miei confronti ( so che non mi farete mai delle scuse, anche se sarebbero dovute ), ma per dovere di obiettività e correttezza verso coloro che ancora vi leggono con stima !

Stupitemi, approvando la mia modica e lo farò anche io.

Questa la mia proposta di modifica:

In Italia la naturopatia non fa parte del comparto sanitario, ma rientra nell’ambito della legge 4/2013 in merito alle professioni non ordinistiche, senza che vi sia ancora un riconoscimento istituzionale della professione del naturopata. Le disposizioni della legge numero 04/2013 non sono vincolanti e i criteri che sono stati definiti ai fini della certificazione, chiamate norme UNI, sono anch’essi non vincolanti per esercitare la professione.

A voi la scelta. Dire la verità oppure tacerla.

Luce al cammino,

Emanuel Celano

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Questo testo è stato pubblicato oggi 11 aprile 2015 nella pagina delle discussioni : https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Naturopatia

Proposta di legge per il riconoscimento delle discipline bio-naturali e della figura del naturopata in Italia alla pagina web : http://www.unaleggeperledisciplinebionaturali.it/

La libertà di scelta e di comprensione è personale … ma è importante che si possa liberamente e consapevolmente scegliere …

———

Ha fatto seguito la richiesta da parte di un amministratore di Wikipedia:

” … se in nessuna parte della voce si parla di “norma UNI” , puoi, brevemente, spiegarci perchè occorre disquisirne? Puoi inoltre dirci o meglio citarci una fonte che attesti che le norme di una legge come la 4/2013 non sono vincolanti? grazie”

e questa è stata la mia risposta :

Grazie per la risposta finalmente collaborativa.

Non mi aspettavo, come già scritto, ammissioni per i torti subiti e per questo tralascio ulteriori polemiche e vengo nuovamente al dunque …

Non sono un avvocato ma cercherò di essere ancora più chiaro avvalendomi del materiale che ho trovato in rete.

Una legge è un atto giuridico vero e proprio che si basa su regole comportamentali, attraverso le quali il potere legislativo esercita la sua funzione.

Per norma invece, si intende una proposizione volta a stabilire un determinato comportamento che deve essere adottato da persone appartenenti ad un gruppo, per assicurarne la sopravvivenza e perseguire i fini che lo stesso gruppo ritiene più importanti.

La legge deve essere rispettata in modo obbligatorio, al contrario della norma, ed è imposta dallo Stato.

La legge è la fonte del diritto principale, che deve essere subordinata solo alla costituzione.

Nel lemma NATUROPATIA in oggetto avete scritto che in Italia la Naturopatia rientra nell’ambito della LEGGE (legge 4/2013) senza citare la NORMA (Norma UNI 11491) come è giusto affermare per far comprendere la differenza tra legge e norma !

Se scrivete che rientra nell’ambito della legge 4/2013 e basta date una informazione non solo giuridicamente errata ma anche fuorviante !

Fate credere, se parlate di legge, che debba essere rispettata in modo obbligatorio e non è così !

Al contrario, come potete leggere dal sito di UNI stesso http://www.uni.com/index.php?option=com_content&view=category&id=150&Itemid=546 , e lo ripeto ancora una volta, ad una norma non è obbligatorio conformarsi ! ( vedere paragrafo cos’è una norma )

Una norma tecnica non ha caratteristiche di obbligatorietà. Di solito tende ad autoaffermarsi per l’autorità dell’istituto di normazione che la emana e/o perché particolarmente richiesta/sentita dal mercato stesso.

In sostanza una Norma UNI è un documento tecnico che descrive degli standard per “fare bene qualcosa” ma in sè non ha alcun carattere di obbligatorietà.

Perchè diventi obbligatoria (cioè cogente) occorre una legge che specificamente indichi che tale norma sia di obbligatoria applicazione ed ovviamente che indichi i destinatari della norma ed il relativo campo di applicazione.

Spesso si equivoca sul termine “norma” per lasciar credere che una Norma UNI sia equivalente ad una legge ma non è così! Un documento tecnico dice solo “come fare bene le cose” ( a loro dire perché nel caso della naturopatia non lo è proprio, come ho già scritto nel mio articolo http://unaleggeperledisciplinebionaturali.it/notizie/norma-uni-11491-sulla-naturopatia-un-vero-riconoscimento-per-il-naturopata-oppure-uno-strumento-commerciale-e-di-profitto/ ) ma, per esempio, non può creare nuove qualifiche professionali per attività riservate (che richiedono iscrizioni ad ordini e/o albi professionali) e legislativamente previste ed elencate (in base a specializzazioni aventi valore legale per esempio).

Fatte queste premesse richiedo nuovamente e a ragione che sia accolta la mia modifica :

In Italia la naturopatia non fa parte del comparto sanitario, ma rientra nell’ambito della legge 4/2013 in merito alle professioni non ordinistiche, senza che vi sia ancora un riconoscimento istituzionale della professione del naturopata. Le disposizioni della legge numero 04/2013 non sono vincolanti e i criteri che sono stati definiti ai fini della certificazione, chiamate norme UNI, sono anch’essi non vincolanti per esercitare la professione.

Mi auguro di aver definitivamente chiarito quanto necessario, ed in questo modo citando ogni fonte, oltre ogni insindacabile dubbio.

Confido nella vostra obiettività e correttezza !

Luce al cammino,

Emanuel Celano

 

MATERIALE TRATTO DA QUESTE FONTI :

http://cultura.biografieonline.it/legge-norma-differenze/

http://www.undersea.it/2012/12/differenza-tra-norma-uni-e-legge.html

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Siamo sicuri che la Nuova Legge sulle Professioni Non Regolamentate sia un vero traguardo per la Naturopatia in Italia ? Noi crediamo di no !

Cari Amici, come molti di voi avranno letto per le Professioni senza Albo alla fine è arrivata una Legge, la Legge numero 4 del 14 Gennaio di quest’anno. E’ stata infatti pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 26 gennaio 2013, n. 22 la Legge 14 gennaio 2013, n. 4.

Per alcune professioni, che svolgono compiti “vicini” a quelli di competenza delle professioni ordinistiche è una vittoria particolarmente sentita. Si pensi ad esempio ai tributaristi o agli operatori stragiudiziali che svolgono attività che confinano con quelle di commercialisti o degli avvocati e che finalmente potranno definire regole ad hoc per la loro professione.

Per i Naturopati e gli operatori delle discipline Bio-Naturali, categorie inclusa in questa legge, non possiamo dire, a nostro parere, che sia la stessa cosa e veniamo a spiegarlo, elencando uno a uno i punti di debolezza che mancano per il raggiungimento di un vero riconoscimento.

La Legge sulle Professioni non Regolamentate, secondo quanto lo scrivente ha inteso, sulla base del materiale a sua disposizione ( si ringrazia anticipatamente per  eventuali correzioni o commenti ) :

1)    esclude l’integrazione dei sistemi di cura proposti dai Naturopati e dagli Operatori delle Discipline Bio-Naturali con quelli del Sistema Sanitario Nazionale ponendosi lontano dallo spirito di collaborazione con la classe medica che la nostra proposta di Legge sta portando avanti da anni che prevede la creazione di un TERZO POLO oltre a quelli già esistenti (sanitario ed estetico) e non considerando oltremodo quello che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a tal proposito ha scritto : “Gli operatori della salute non medici devono essere considerati una risorsa sostenibile e di valore per tutti i paesi del mondo e l’utilizzo di questi operatori nel sistema primario della cura, in stretta collaborazione con gli operatori della medicina convenzionale, contribuisce ad ottenere sistemi di salute più pratici, efficaci, e culturalmente accettabili. Beneficiare del meglio della medicina non convenzionale e di quella convenzionale e di una collaborazione efficiente e fattiva tra i due campi, è un diritto irrinunciabile del cittadino e della comunità”.

2)    Si rivolge a centinaia di professioni (seguendo la logica dell’inclusione di ogni professione non regolamentata), che pur nella loro importanza e valore non considerano l’uomo e la donna nella loro completa espressione fisica, mentale e Spirituale come accade per la Naturopatia e le Discipline Bio-Naturali. Le necessità di un informatico, di un tributarista, di un amministratore di condomini o di un animatore turistico, tanto per fare alcuni esempi dell’eterogeneità di cui stiamo parlando, non possono essere le stesse di un Naturopata o di un Operatore delle Discipline Bio-Naturali.

3)    Utilizza e persegue logiche prettamente commerciali, senza considerare il differente rapporto umano esistente negli ambiti di cura e salute nei quali opera il Naturopata e l’operatore delle Discipline Bio-Naturali, ed in particolare ci riferiamo a termini citati in ogni passaggio della Legge come, ad esempio, la “libera circolazione delle merci”, il “codice del commercio”, le “pratiche commerciali”, il ricorso al “garante della concorrenza”, i “marchi di qualità” …

4)    Pone le basi di una continua concorrenza tra le associazioni (mascherata da competizione virtuosa, ben applicabile a merci e beni ma non a chi si rivolge alla salute delle persone) che ci si augura non si costituiranno con il solo scopo di ottenere la certificazione del maggior numero di iscritti e/o la bramosia di gestire il conseguente business delle formazione continua, mettendo da parte lo spirito di collaborazione che conviene a chi dovrebbe avere come interesse la salute dell’uomo e non il proprio profitto economico o un ruolo di prestigio.

5)    Pare non prevedere percorsi formativi identici, presupponendo la coesistenza di differenti realtà associative certificatrici, il cui operato, seguendo le regole di mercato sarà valutato quasi esclusivamente dal cliente fruitore del servizio ; realtà che saranno “unite” unicamente tramite le norme UNI (ente italiano di unificazione) nel momento stesso del deposito di una norma tecnica relativa a quella professione, norma che tuttavia non sarà vincolante, visto che non obbliga il professionista ad attenersi alle regole di settore.

6)    Parla di responsabilità del legale rappresentante dell’associazione certificatrice nei confronti del professionista certificato, che associandosi riceverà il marchio di qualità, ma non definisce come valutare i percorsi formativi che hanno portato ad essere insegnanti e/o certificatori coloro che oggi si eleveranno a giudici per certificare.

7)    Pone sullo stesso piano quelle professioni il cui codice di condotta può arrecare danni solo materiali e quelle il cui operato interessa le persone e la loro salute.

8)    Privilegia solo grandi realtà associative di certificazione che possono permettersi di avere almeno tre sedi nel territorio nazionale, essendo questa una condizione vincolante.

9)   Per il settore delle Discipline Bio-Naturali non è chiaro quali saranno le discipline che potranno essere riconosciute. E’ stato dedotto, ad esempio da “Il Sole 24 ore”, visto che riguarda tutte le professioni non regolamentate, un elenco sommario di quelle che ci riguardano più da vicino. Viene da chiedersi quindi : “in nome della libertà tutte saranno certificabili ?” … ed inoltre : “Come e da chi verrà valutata la serietà di una disciplina che se improvvisata, o non controllata potrebbe arrecare dei danni alla salute delle persone ?” … e ancora : ” Chi supervisionerà le associazioni di certificazione del nostro settore avrà davvero le competenze per farlo e con quali garanzie ?”

 

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Concludo citanto quanto riportato da “IL SOLE 24 ORE” nel loro pdf di presentazione della Legge sulle Professioni non Regolamentate alla pagina 7, nel prospetto evidenziato a destra della pagina dal titolo “Alcune Professioni Non Regolamentate”. ( link per la visione : http://www.arteterapia.info/arteterapia/documenti/professioni-senza-albo.pdf )

Si leggono queste due righe nell’elenco delle professioni citate, righe che riporto testualmente :

“Esperti Recupero Crediti”

“Esperti Reiki”

Come Maestro di Reiki rimango senza parole ! Mi chiedo inoltre, come potremmo considerare esperto un operatore delle Discipline Bio-Naturali che ha fatto un seminario / corso di solo due giorni ? Varrà unicamente la logica economica, per cui se paghi sei certificato ? E’ questa la qualità che vogliamo garantire al cittadino ?

Questa legge sulle Professioni Non Regolamentate è molto lontana da quello che vogliamo ottenere con la nostra Proposta di Legge Popolare per le Discipline Bio-Naturali :http://www.unaleggeperledisciplinebionaturali.it

Seguire o favorire ora questa strada, solo perché è la più veloce da praticare o come molti mi hanno scritto perché rappresenta “almeno un minimo riconoscimento” potrebbe rivelarsi una scelta frettolosa e poco consapevole di cui potremmo pentirci amaramente.

Siamo nel pianeta della Libera Scelta !

Buona scelta a tutti.

Luce al Cammino,

Emmanuel Celano

http://www.unaleggeperledisciplinebionaturali.it

 

Tutti possono firmare a questo link :http://www.unaleggeperledisciplinebionaturali.it/index.php#firmasubito

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