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Categoria: "Alimentazione"

Cibi stagionali un elenco mese per mese

I cibi stagionali vengono consumati quando raggiungono naturalmente la maturazione grazie al sole e al clima che conferisce loro un sapore più intenso e il massimo valore nutritivo. Sono ricchi di vitamine e ali minerali, non hanno conservanti o sostanze varie che ne accelerano la maturazione. Insomma sono “sani”, freschi e appetitosi. Andrebbero prediletti sempre perché i cibi stagionali oltre alle indubbie qualità alimentari sono anche molto più economici rispetto alle cosiddette “primizie” che sono maturate con metodi non naturali e molte volte sono insipide, poco profumate. Va tenuto conto anche della loro provenienza geografica per essere certi che, soprattutto verdura, frutta e ortaggi siano veramente genuini.

Vediamo mese per mese, quali sono i cibi stagionali.

 

 

Gennaio:

Verdure: cavolfiori, cardi, Bietole, broccoli, cavolo cappuccio, carote, cavolini di Bruxelles, cavolo verza carote, cicoria, cipolle, indivia, cime di rapa, tapinombur, porri, finocchi, patate, sedano, rape, radicchio, spinaci

Frutta: pompelmi, mele, arance, mandarini, pere, limoni, mandaranci.

Pesce: triglia, sogliola, merluzzo, spigola, sardina, nasello

 

Febbraio

Verdure: carciofi, bietole, barbabietole, cavolo cappuccio, cavolfiori, broccoli, cime di rapa, , cavolo verza, cicoria, cipolle, cardi, cavolo rosso, carote,finocchi, , tapinombur, carote, patate, radicchio, spinaci, crescione, indivia, rape, sedano, porri, cavolini di Bruxelles, scarola, coste, lattuga.

Frutta: mandorle, arance, pere, mele, pompelmi, limoni, mandarini.

Pesce: nasello, merluzzo, sgombro, sardina, spigola, sogliola.

 

 

Marzo

Verdure: rafano, rabarbaro, broccoli, carciofi, barbabietole, catalogna, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, carote, finocchi, radicchio, scarola, cavoli, zucchine, tarassaco, cicoria, spinaci, cipolle rape, lattuga, indivia, sedano, ravanelli.

Frutta: kiwi, arance, mele, pompelmi, limoni, pere, mandarini.

Pesce: cefalo, acciuga, triglia, merluzzo, tonno, nasello, sogliola, sardina.

 

Aprile

Verdure: asparagi, zucchine, carciofi, tarassaco, carote, spinaci, cavolfiori, sedano, cavoli, scalogno, ravanelli, rape, cicoria, rafano, cipolle, rabarbaro, cipollotti, patate, coste, porri, crescione, lattuga, finocchi, fave.

Frutta: fragole, kiwi, limoni, pere, nespole, mele.

Pesce: acciuga, dentice, cefalo, merluzzo, pesce spada, triglia sardina, sgombro, nasello, tonno, sogliola, spigola.

 

Maggio

Verdura: fagiolini, taccole, cetrioli, asparagi, barbabietole, carote, catalogna, zucchine, cipolle, spinaci, carciofi, scalogno, cavoli, cipollotti, rucola, crescione, ravanelli, fave, rape, finocchio, rafano, indivia, porri, lattuga, pomodori, patate, piselli.

Frutta: ciliegie, fragole, pesche, Albicocche, sanguinelle, pompelmi, pere, nespole.

Pesce: pesce spada, tonno, acciuga, dentice, cefalo, spigola, merluzzo, sogliola, nasello, sardina.

 

 

 

Giugno

Verdura: basilico, melanzane, peperoni, asparagi, cetrioli, zucchine, barbabietole, spinaci, bietole, scalogno, carote, sedano, cavoli, rucola, cipolle, ravanelli, cipollotti, pomodori, fagiolini, piselli, fave, patate, lattuga

Frutta: meloni, angurie, pesche, albicocche, prugne, ciliegie, pesche, fragole, pere, nespole.

Pesce: orata, triglia cefalo, tonno, dentice, pesce spada, merluzzo, sgombro, nasello,. spigola, sardina, sogliola.

 

Luglio

 

Verdura: fagiolini, basilico, zucchine, bietole, cipollotti, sedano, cetrioli, rucola, lattuga, ravanelli, melanzane, peperoni, pomodori, piselli.

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Frutta: fichi, lamponi, more, fragole di bosco, prugne, albicocche, meloni, pesche, angurie, mirtilli, pere.

 

Pesce: triglia, acciuga, spigola, sogliola, dentice, sgombro, merluzzo, sardina, nasello, pesce spada, orata.

 

Agosto

Verdura: piselli, peperoni, melanzane, pomodori, cetrioli, zucchine, fagiolini, rucola, lattuga.

Frutta: fragole di bosco, more, lamponi, fichi, mirtilli, pesche, albicocche, prugne, meloni, angurie,

pere.

Pesce: orata, sardina, acciuga, triglia, dentice, spigola, merluzzo, sogliola, nasello, sgombro, pesce spada.

 

Settembre

Verdura: funghi, pomodori, peperoni, zucchine, melanzane, spinaci,. barbabietole, carote, bietole, scalogno, cavolfiori, rucola, cavoli, patate, cicoria, fagiolini, coste, lattuga.

Frutta: uva, mele cotogne, fichi, meloni, angurie, pesche,. pere, prugne.

Pesce: acciuga, cefalo, dentice, merluzzo, orata, pesce spada, sardina, sgombro, sogliola, spigola, triglia.

 

 

 

Ottobre

Verdura: funghi, zucche,.scalogno, zucchine, barbabietole, cavolfiori, cetrioli, spinaci, bietole, rape, broccoli, sedano, cavoli, porri, cavolini di Bruxelles, peperoni, cicoria, patate, cipolle, lattuga, finocchi.

Frutta: castagne, melograni, nocciole, noci, cachi, uva, pere, mele.

Pesce: orata, cefalo, tonno, merluzzo, sogliola, sardina.

 

 

 

 

 

Novembre

Verdura: cime di rapa,funghi, cardi, porri, rape, zucche, barbabietole, cavolini di Bruxelles, bietole, spinaci, sedano, broccoli, cavolfiori, indivia, radicchio, peperoni, cicoria, cavoli, scalogno, finocchi, patate, lattuga.

Frutta: melograni, noci, nocciole, castagne, cachi, mandorle, uva, arance, mandarini, limoni, kiwi, pere, mele.

Pesce: dentice, acciuga, triglia, sardina, cefalo, sogliola, nasello, orata, merluzzo.

 

Dicembre

Verdura: carciofi, cardi, broccoli, tapinombur, bietole a costa, spinaci, cavolfiori, cavolo verza, cavolo cappuccio, funghi, porri, rape, cavolini di Bruxelles, sedano, cicoria, scarola, finocchi, radicchio, indivia, patate, lattuga.

Frutta: ananas, melograni, pompelmi, cachi, mandarini, arance, limoni, pere, mele.

Pesce: sardina, cefalo, triglia, merluzzo, spigola, nasello, sogliola.

In un paese come l’Italia i cibi stagionali sono numerosi in tutte le stagiono, buon appetito!

http://ilgrilloelaformica.com/wp/cibi-stagionali/

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Erbe belle e selvatiche nel piatto

Le erbe selvatiche, che oggi consideriamo infestanti perché spuntano non richieste nel nostro prato, un tempo aiutavano a sbarcare il lunario. Nei periodi di carestia o di guerra, insaporivano pietanze o costituivano il pasto principale.

 

Le erbe selvatiche possiedono infatti profumi e sapori che non troviamo nelle verdure comunemente in commercio.

 

Se decidiamo di raccogliere erbe selvatiche dobbiamo seguire alcuni semplici accorgimenti: non raccogliere piante vicino alle strade, ai campi trattati con concimi chimici o che non conosciamo. In questo periodo dell’anno sono davvero molte le erbe belle e selvatiche che, durante una salubre passeggiata in mezzo al verde, possiamo trovare e utilizzare per insaporire le nostre pietanze o per depurare il nostro organismo.

 

Alcune di queste sono molto comuni, altre poco conosciute, ma non per questo meno preziose.

 

Buone da mangiare

Cardo Mariano (Sylibun Marianum): è una pianta non molto amata, soprattutto dai contadini, a causa dei suoi spini robusti che procurano graffi. È un carciofo selvatico, ha foglie larghe e lucenti e fiori violetti.

Sono molte le leggende nate attorno a questa pianta. La più popolare è quella che fa derivare il nome “mariano” dal latte che la Madonna fece cadere sulle sue foglie, mentre allattava Gesù, durante la fuga da Betlemme; in epoca più recente era il simbolo della casa reale degli Stuart d’Inghilterra.

Con le radici si può preparare una confettura da spalmare sui crostini o buona per accompagnare il lesso.

 

Vitalba (Clematis Vitalba): questa pianta rampicante infestante è facile da incontrare durante le passeggiate lungo i sentieri, avviluppata ai tronchi degli alberi. Come tutte le ranuncolacee da adulta è tossica, ma se si raccolgono i germogli, freschi e giovani in primavera, è possibile preparare una buonissima frittata.

Nel passato era conosciuta come “erba dei cenciosi”, perché veniva usata dai mendicanti per procurarsi ulcerazioni e impietosire le persone. Provoca infatti ulcerazioni se sfregata sul corpo.

 

Ortica (Urtica Urens e Urtica Diona): è una delle erbe selvatiche più conosciute e viene utilizzata per le sue qualità officinali e tessili, oltre ad essere un ottimo alimento per preparare gustosi piatti.

Il suo nome deriva dal latino “urere” (bruciare). La “puntura” dell’ortica, che provoca un fastidioso prurito, è un meccanismo di difesa della pianta dagli animali in cerca di cibo e dall’uomo stesso.

La primavera è il periodo migliore per raccogliere l’ortica perché i suoi getti sono teneri. Munitevi di guanti per evitare il fastidioso inconveniente di grattarvi e riempirvi di bolle.

 

Valerianella (Valerianella Olitoria): questa erba selvatica si può raccogliere nei campi, soprattutto vicino ai vigneti. Predilige le zone assolate e ha foglie spatolate, tenere e grassette. Fiorisce in primavera inoltrata e i suoi fiori sono piccoli e azzurrognoli.

È ottima da gustare in insalata accompagnata da pancetta a cubetti abbrustolita.

 

Barba di becco (Tragopogon pratensis): questa pianta ha foglie lanceolate. Il suo fusto può raggiungere il metro di altezza e il suo fiore è una larga margherita gialla che dà origine a un soffione più grande di quello del tarassaco. Si trova nei luoghi erbosi e umidi.

In cucina si usa tutta la pianta, compresa la radice. I germogli giovani assomigliano come sapore agli asparagi.

Il nome “volgare” barba di becco pare derivi dal longobardo “bikk” che significa “becco del caprone”.

 

Erba cipollina (Allium Schoenoprasum): si può trovare anche “selvatica” nei campi, lungo i fossi e nei luoghi incolti di montagna. Ha steli fini e cilindrici molto simili alla cipolla, il bulbo è biancastro e i fiori sono sferici e color malva.

Si può utilizzare triturata finissima per aromatizzare formaggi freschi, le salse per i crostini, le patate lessate e le uova sode. Oppure si può aggiungere nelle insalate. È una pianta preziosa per chi ama il sapore della cipolla, ma non riesce a digerirla.

Se desideriamo avere a disposizione l’erba cipollina tutto l’anno la possiamo essiccare o congelare. Se la essicchiamo, quando la utilizziamo ricordiamoci di irrorarla con succo di limone.

 

 

 

Confettura di cardo mariano

Ingredienti:

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1 kg di radici di cardo mariano – 2 spicchi di aglio – 1 limone – aceto di mele q.b. – olio extravergine di oliva q.b. – sale – pepe.

 

Procedimento:

Pulite il cardo mariano e conservare solo le radici (le foglie si possono cucinare al forno o utilizzare per preparare una frittata). Lavate le radici in acqua resa acidula dal limone e tagliarle a pezzi regolari, lunghi circa 4 cm.Fate bollire le radici in acqua salata, a cui va aggiunto un bicchiere di aceto di mele per 20 minuti. Una volta cotti, si scolano e si lasciano raffreddare su un canovaccio.

 

Frullate le radici con l’aglio, un pizzico di sale e pepe, aggiungendo l’olio extravergine di oliva a filo, fino a quando non risulta un composto cremoso. Mettete la confettura in vasi sterilizzati.

 

Per una buona sterilizzazione i vasi ben chiusi vanno posti in una pentola alta e capiente, con l’acqua che deve superare di almeno 3 cm la capsula di chiusura dei barattoli. Quando l’acqua bolle abbassate la fiamma e fate sobbollire per 30 minuti. Lasciate intiepidire i vasi prima di toglierli dalla pentola e asciugarli.

 

Appena freddi metteteli in un luogo fresco e possibilmente al buio.

 

 

 

Torta salata con ortiche e ricotta

Ingredienti:

500 gr di pasta brisée – per il ripieno: 500 gr di foglie di ortica – 1 cipolla – 200 gr di ricotta – 2 uova – latte q.b. – sale – pepe.

 

Procedimento:

Pulite le ortiche, conservando solo le cime tenere. Lavatele e fatele cuocere a vapore per 5 minuti. Tritate le foglie finemente, unite la ricotta, un tuorlo e gli albumi montati a neve. Salate, pepate e amalgamate bene gli ingredienti.

 

Tenete da parte un po’ di pasta brisée per fare le strisce sulla torta e tirate una sfoglia con cui foderare uno stampo imburrato del diametro di 25 cm. Versate il composto di ortiche e ricotta e ricoprite con strisce ricavate dalla pasta tenuta da parte. Pennellate le strisce di pasta con il tuorlo d’uovo a cui va amalgamato un po’ di latte.

 

Cuocete in forno preriscaldato a 170° per 30 minuti. Si può gustare sia calda che fredda.

 

Risotto alla barba di becco

Ingredienti:

250 gr di riso arborio – 1 mazzetto di germogli di barba di becco – 1 l di brodo – 1 cipolla – olio d’oliva – 40 gr di parmigiano reggiano – sale.

 

Procedimento:

Lessate i germogli di barba di becco in acqua salata per 5 minuti, scolateli e teneteli da parte.

 

In un tegame soffriggete la cipolla nell’olio d’oliva, unite i germogli di barba di becco, il riso e il brodo, ogni volta che sarà necessario, fino a quando il riso non arriva a cottura.

 

Togliete dal fuoco, salate e amalgamate con il parmigiano reggiano grattugiato.

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IL SALE CRISTALLINO DELL'HIMALAYA

IL SALE CRISTALLINO DELL'HIMALAYA

Il sale cristallino dell'Himalaya, non solo è un sale marino integrale che è privo di sostanze inquinanti e delle loro risonanze (si è formato ca. 250 milioni di anni fa!), ma le pressioni immense a cui è stato sottoposto (simili a quelle che in composti di carbonio hanno formato i diamanti!) hanno anche mutato la sua struttura trasformandolo in cristallo.
Sia per ingestione che per contatto, il sale cristallino dell'Himalaya, è in grado di trasmetterci tutta la sua energia vitale e perfettamente assimilabile.
Le sue caratteristiche lo rendono completamente diverso dal sale marino, l'assunzione del sale tramite €œsoluzione idrosalina può avere effetto equilibrante sugli acidi e alcali, può regolare la pressione del sangue, migliorare le affezioni della pelle, pulire l'intestino e depura il corpo da accumuli tossinici.

Questo sale viene estratto manualmente, e successivamente ogni cristallo viene lavato in acqua purissima di sorgente ed asciugato al sole. Con un lavoro di grande impegno e pazienza, il cristallo di sale viene poi macinato a pietra e preparato per essere spedito.

Oggi, se ne trovano in commercio di molti tipi e con prezzi molto diversi fra loro, dai 3 ai 20 euro al kg. Dal momento che abbiamo assistito negli ultimi anni ad un boom di utilizzo di questo sale, il consumatore dovrà fare molta attenzione che quello che acquista sia puro sale cristallino dell'Himalaya e non salgemma proveniente dalle miniere tedesche o polacche: che presenta sì la tipica colorazione rosa, ma che non ha ovviamente le stesse caratteristiche di cui parlavamo sopra, non è conforme ai parametri del codex alimentarius e non puo essere venduto come sale alimentare.

Vediamo di seguito alcune delle applicazioni :

( tratto dal libro Wasser und Salz ediz. Ina Verlag )

Anche la medicina tradizionale conosce l'effetto curativo del sale e lo impiega soprattutto nel caso di disturbi delle vie respiratorie e di malattie della pelle.
La struttura cristallina del sale in forma di acqua salata agisce in maniera che la sua vibrazione può essere mantenuta per più di 24 ore nel nostro corpo. Con l'acqua salata possiamo dare al nostro corpo esattamente la vibrazione che ci manca quando siamo ammalati. In questo caso non è la quantità che ha importanza, ma la qualità , nella biofisica conta la qualità .
Anche i pazienti con pressione alta o bassa possono trarre beneficio dall'uso di questo sale: la soluzione idrosalina con il sale dell'Himalaya, a differenza del sale da cucina, ha un effetto equilibrante grazie alla sua forza di neutralizzazione.
Peggioramento iniziale nel corso della disintossicazione
L'effetto del sale cristallino sull'organismo è esattamente l'opposto a quello delle medicine. Mentre i medicinali sopprimono un sintomo, attraverso il sale cristallino il sintomo esistente come quello latente in seguito al rifornimento energetico viene portato a sfogarsi. Questo processo è spesso connesso con un peggioramento iniziale come lo conosciamo dall'omeopatia e questo si manifesta nel vostro organo più debole o dove avete un disturbo patologico.
Nel corso del tempo l'organismo comincia a rompere i depositi, a inserirli nel metabolismo e espellerli, è necessario bere però almeno 2 litri di acqua al giorno.

Inalazione con acqua salata
Mettete uno o due litri d'acqua in una pentola larga, e riscaldate questa fino all'alzare del vapore.
Aggiungete al minimo 29 grammi di sale cristallino grosso o fino. Quando il sale si è sciolto, mettete la faccia sopra il vapore caldo cosicchè potete inalarlo. Coprite la testa con un grande asciugamano.
Inalate questo vapore per 10-15 minuti.
Dopo l'inalazione gli organi respiratori hanno bisogno di ca. 30 minuti per espellere le tossine accumulate attraverso il muco e la secrezione.
Questa procedura può essere ripetuta più volte al giorno secondo la gravità della malattia.


Bagno nell'acqua salata
Molto adatti nel caso di pelle secca. L'effetto disintossicante di un bagno di 30 minuti corrisponde a una cura di digiuno di tre giorni. Attraverso l'osmosi le tossine del corpo vengono esportati nell'acqua e nello stesso momento vengono assunti i minerali dall'acqua salata attraverso la pelle. Il bagno aiuta a superare l'acidità del corpo e porta ad un valore ph della pelle equilibrato e naturale.
La concentrazione del bagno può essere gradualmente aumentato dall'1 all'8 per cento.
La temperatura dell'acqua dovrebbe essere esattamente 37 gradi, così il corpo non deve impiegare energia per compensare la temperatura.

Se avete problemi di cuore e circolazione, consultate prima i vostro medico.

Se un bagno completo è troppo impegnativo, potete anche fare solo un bagno dei piedi.


L'acqua salata per applicazioni sulla pelle
Malattie della pelle, ferite, punture di insetti, herpes.
Nel caso di ferite aperte usate sempre una soluzione dell'un per cento.
Contusioni, distorsioni o rigonfiamenti possono essere trattati con una soluzione di 26 per cento.

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L'applicazione del sale nel caso di raffreddore da fieno
Bevete ogni mattina, anche nel periodo in cui non avete il raffreddore - un cucchiaino di acqua salata diluita con buona acqua di fonte.
Bevete almeno 2-3 litri di acqua di fonte viva, povera di minerali e senza acido carbonico.
In più potete fare più volte al giorno lavaggi del naso con una soluzione dell'un per cento. Questi lavaggi aiutano a togliere il polline dalla mucosa del naso e aiutano a rigenerare quest'ultima.
Se sono colpiti anche gli occhi, fate più volte al giorno un bagno degli occhi con una soluzione dell'un per cento. Niente paura, questa soluzione non brucia perchè ha la stessa concentrazione di sale del liquido delle lacrime.
Anche per gli allergici al polline lo ionizzatore del sale cristallino porta beneficio. I pollini che causano i fastidi, non volano più nell'aria, ma vengono legati dalla nebbia dell'acqua salina e scendono per terra. Così l'aria nella stanza viene in gran parte liberata dai pollini.

L'applicazione del sale nel caso di mal di gola
Bevete ogni mattina un cucchiaino di acqua salata diluita con buona acqua di fonte.
Bevete almeno 2-3 litri di acqua di fonte viva, povera di minerali e senza acido carbonico.
La soluzione dell'un per cento è adatta ai gargarismi. La mucosa infiammata viene bagnata, batteri e virus vengono staccati e l'acqua salata disinfetta e rigenera la mucosa. Si possono eseguire più risciacqui della bocca al giorno.
Nel caso di mal di gola anche un impacco con acqua salata fredda intorno alla gola riduce il fastidio. Per fare questo, prendete uno straccio, fate gocciolare sopra acqua salata, velo mettete intorno al collo e sopra un asciugamano asciutto. Lasciate agire questo impacco per un ora.

L'applicazione del sale nel caso di un'otite
Bevete ogni mattina un cucchiaino di acqua salata diluita con buona acqua di fonte.
Bevete almeno 2-3 litri di acqua di fonte viva, povera di minerali e senza acido carbonico.
Fate due volte al giorno lavaggi del naso con una soluzione dell'un per cento.
Per procurare sollievo ai dolori negli orecchi, i sacchetti di cottone o lino con il sale hanno dato buoni risultati. Il sacchetto viene riscaldato nel forno tra 50-60° e poi appoggiato sull'orecchio per ca. 20 minuti. Potete ripetere questa applicazione più volte al giorno.

L'applicazione del sale nel caso di bronchite
Bevete ogni mattina un cucchiaino di acqua salata diluita con buona acqua di fonte.
Bevete almeno 2-3 litri di acqua di fonte viva, povera di minerali e senza acido carbonico.
Fate ogni giorno una o due volte un'inalazione con acqua salata dell'un per cento. La concentrazione può essere aumentata fino a tre per cento.

L'applicazione dell'acqua salata nel caso di problemi di digestione
Bevete ogni mattina un cucchiaino di acqua salata diluita con buona acqua di fonte.
Bevete almeno 2-3 litri di acqua di fonte viva, povera di minerali e senza acido carbonico.
Se bevete l'acqua salata per alcuni mesi le strutture cristalline dei calcoli biliari possono rompersi ed essere espulsi. Questo può essere collegato con coliche dolorose.
Nel caso di disturbi del fegato o della bile o crampi nella zona dello stomaco o intestino, un impacco caldo con acqua salata dà sollievo.
Preparate una soluzione con mezzo litro di acqua calda e 50-100 grammi di sale. Bagnate un panno di cottone nella soluzione e lo mettete sulla posizione dolente. Avvolgete la pancia con un asciugamano asciutto e riposate per ca. 30 minuti.

L'applicazione del sale nel caso di malattie degli occhi
Nel caso di disturbi acuti, dovreste fare due, tre volte al giorno un bagno degli occhi con acqua salata dell'un per cento fino alla guarigione. Nel caso di malattie croniche degli occhi fate per un periodo più lungo, una o due volte al giorno un bagno degli occhi con acqua salata dell'un per cento. Non preoccupatevi: la soluzione dell'un per cento non brucia, perchè corrisponde alla concentrazione del liquido delle lacrime.

L'applicazione del sale per bocca e denti
Lavate i vostri denti ogni mattina con acqua salata concentrata. Pressate l'acqua con la lingua tra i denti. Fate i gargarismi con l'acqua salata. Sputate l'acqua dopo ca. tre minuti.

DOMANDE FREQUENTI SUL SALE CRISTALLINO DELL'HIMALAYA

1) Come si prepara la soluzione di acqua salata satura?
Mettete alcuni pezzi di sale in un vetro con coperchio possibilmente di vetro (metallo - corrosione!) e coprite questi con buona acqua di fonte. L'acqua salata è satura, quando c'è ancora un pezzo di sale nell'acqua.
2) Come si prepara la soluzione di acqua salata dell'un, due, tre, 10 per cento ecc.?
Fate sciogliere la quantità di 10g, 20g, 30g, 100g in un litro d'acqua.
3) Esiste una scadenza per l'acqua salata?
L'acqua salata satura del 26% non offre possibilità di inserimento ai batteri e germi e perciò ha una durata illimitata. Perciò potete conservare l'acqua salata in un luogo qualsiasi. L'energia del sole è vantaggiosa per l'acqua salata, perciò la conservazione nella stanza alla luce del sole viene considerata quella migliore.
4) Che cos'è una cura con acqua salata?
Una cura con acqua salata è una possibilità per il corpo di liberarsi dalle tossine. Il vostro corpo viene strutturato nuovamente ed energetizzato. Per questo dovreste bere almeno ca. 2 litri di acqua con pochi minerali. Consigliamo di prendere la mattina a digiuno un cucchiaino di acqua salata (26 %) in un bicchiere di acqua di fonte.
5) Quanto dura un 1 kg di pezzi di sale per l'applicazione normale?
Se bevete la mattina un bicchiere di acqua di fonte fresca con un cucchiaino di acqua salata, il vetro di 1 kg di sale cristallino a pezzi dura per ca. due anni (per una persona). Se invece usate l'acqua salata anche per altre applicazioni (p.es. per lavare i denti tre volte al giorno con un cucchiaino di acqua salata 26%) il kg di sale a pezzi durerà ca. ½ anno.
6) Perchè l'acqua è così importante?
Senza l'acqua non possiamo esistere. Il nostro corpo consiste ca. del 70% di acqua, il nostro cervello persino di più del 90%. L'acqua trasporta le sostanze nutritive a tutti gli organi, approvvigiona i nervi, mantiene la capacità di funzione e riproduzione di tutte le cellule, è necessaria per tutti i compiti? del sangue e della linfa e regola la temperatura del nostro corpo. L'acqua inoltre lava le tossine che vengono prodotte in continuazione dai reni, l'intestino, la pelle e dai polmoni. Perdiamo ogni giorno ca. due litri di questa sostanza preziosa. Dobbiamo sostituire quest'ultima, perciò dovremmo bere almeno due litri al giorno.
7) Cosa succede, se non beviamo acqua a sufficienza?
All'inizio il corpo compensa la mancanza di acqua: per poter sciogliere le scorie, usa la preziosa acqua cellulare. In questo processo muoiono delle cellule, si formano cellulite, gonfiamenti ed edemi. Se nell'organismo per tanto tempo non è disponibile dell'acqua pura a sufficienza, sempre più scorie e tossine vengono depositate nei vasi e tessuti del corpo. Questo sovraccarica gli organi del metabolismo e dell'escrezione. Il liquido dei tessuti, il sangue e la linfa si addensano, le forze immunitarie vengono ridotte, la trasmissione degli impulsi dei nervi viene diminuita o bloccata del tutto, il rinnovamento delle cellule si rallenta e si invecchia più velocemente.
8) Perchè vengono tolti tutti gli elementi buoni dal sale?
Il 93% della produzione mondiale di sale viene utilizzato per scopi industriali. Per diversi processi chimici come per esempio per la produzione di vernici, serve il cloruro di sodio puro. Purtroppo è lo stesso sale che finisce anche nelle nostre saliere. All'uomo piace tutto ciò che è raffinato, non importa se si tratta di farina, zucchero o sale, deve presentarsi perfettamente pulito, scorrevole e bianco come la neve. Al normale sale da cucina non vengono tolti solo quasi tutti i suoi elementi preziosi, ma vengono aggiunti anche conservanti, affinchè rimanga sciolto, di granuli uniformi, asciutto per anni e sempre pronto per essere cosparso. Nella saliera si trova persino l'idrossido di alluminio altamente tossico che può danneggiare il nostro cervello. Il semplice sale alimentare per questo motivo è altamente aggressivo. Insieme con le sostanze aggiunte è un sovraccarico per il nostro metabolismo e gli organi escretori. Il sale puro e naturale è salutare ed essenziale.
9) Allora senza sale non funziona niente nel corpo?
E' vero. Gli impulsi dei nervi possono essere trasmessi solo quando c'è abbastanza sale nei liquidi del corpo. Tutti conosciamo dalle lezioni di fisica la capacità conduttiva del sale: se si mettono due fili di un circuito di corrente interrotto in un bicchiere con acqua distillata e si collega una lampadina, questa non si accende. Quando si mette invece un po' di sale nell'acqua, la lampadina si accende subito

. http://www.mylifeisbeautiful.it/index.php/il-sale-cristallino-dellhimalaya

 

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L'ayurveda:la medicina degli dei

L'ayurveda

L'ayurveda (in sanscrito: आयुर्वेद) è la medicina tradizionale utilizzata in India fin dal IV millennio a.C., diffusa ancora oggi nel sub-continente più della medicina occidentale. Ayurveda è una parola composta da ayu, vita e veda conoscenza, traducibile quindi come scienza della vita. Viene citata per la prima volta nel Charaka Samhita, un trattato di 500 principi medicinali compilato intorno al 1000 a.C. durante il regno dell'imperatore Kanishka

È attualmente annoverata dall'Unione Europea e dalla maggior parte degli Stati membri tra le medicine non convenzionali la cui erogazione è consentita da parte di medici qualificati.

Antico e complesso sistema, si è sviluppato nella sua forma attuale attraverso millenni di ricerche e sforzi innovativi. L'ayurveda si occupa da tutti i punti di vista del benessere dell'uomo, nel suo aspetto fisico, psichico e spirituale e si occupa delle patologie tanto quanto dello stato di salute normale. Lo scopo è quello di aiutare i malati a curarsi, e le persone sane a mantenere il proprio benessere e prevenire le malattie.

I principi medicinali utilizzati sono, in genere, minerali, metalli purificati e combinati con acidi fulvici ed erbe, in forma di polveri, pastiglie, infusi etc. La maggior parte è di natura fitoterapica, come l'Amalaki (emblica officinalis), il Trikatu, un composto di tre erbe, zenzero, pepe e pippali (piper longum), Haridra (curcuma), Brahmi (Bacopa Monnieri), Tulasi (Ocimum sanctum), Erand (ricinis communis), Guduchi (tinospora cordifolia), Kumari (aloe), Gokshur (tribulus terrestris). Ogni medicinale ha una specifica modalità di utilizzo, perché agisca alla sua massima efficacia.

Alle diverse sostanze da assumere, l'ayurveda affianca esercizi di respirazione profonda, differenti secondo lo stato di salute.

I dosha
Nell'Ayurveda il corpo fisico è pervaso dai tre dosha, tre concetti energetico-materiali che determinano tramite il loro stato di squilibrio rispetto alla costituzione individuale (prakriti) lo stato di benessere o malattia dell'individuo. Ogni "dosha" è composto da due elementi (panca-mahabhutani) ed ha determinate qualità (gurvadi-guna) che lo definiscono a livello fisico, utili per il loro riconoscimento. Questi tre dosha sono:

Vata
composto da etere (akasha) e aria (Vayu), è il principio del movimento, legato a tutto ciò che è movimento nel corpo (sistema nervoso,respirazione,circolazione sanguigna..). Le sue qualità sono: freddezza, secchezza, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, durezza, ruvidità e fluidità. La sua sede principale è il colon ed i suoi 5 sub-dosha sono: Prana, Udana, Samana, Apana e Vyana.
Pitta
composto da fuoco (tejas) e acqua (jala), è il dosha legato alla trasformazione, alla digestione intesa sia a livello fisico (stomaco, fuoco digestivo detto anche agni) che mentale (elaborazione delle emozioni). Le sue qualità sono: caldo, untuoso, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, morbidezza, levigatezza, chiarezza e fluidità. La sua sede principale è l'intestino tenue ed i suoi 5 sub-dosha sono: Pacaka, Ranjaka, Sadhaka, Alochaka e Bhrajaka.
Kapha
composto da acqua (jala) e terra (prithvi), è il dosha legato alla coesione, al tener unito, è proprio dei fluidi corporei, lubrifica e mantiene il corpo solido ed uniforme. Le sue qualità sono: freddezza, umidità, pesantezza, grossolanità, stabilità, opacità, morbidezza, levigatezza e densità. I suoi cinque sub-dosha sono: Kledaka, Avalambaka, Bodhaka, Tarpaka e Slesaka.

I dosha consentono di classificare le tendenze psico-fisiche presenti nel corpo e le disfunzioni che ne possono derivare. Secondo l'ayurveda le patologie nascono quando si vengono a creare degli squilibri nei dosha (vikriti); l'individuazione degli squilibri in un dosha, corrispondente alla diagnosi, conducono a trovare i rimedi per ristabilirne lo stato di equilibrio individuale (prakriti) e quindi la guarigione. Le principali cause di squilibrio dei dosha sono tre:

* il prajna-aparadha, ovvero l'errore dell'intelletto che si concretizza nel ripetere azioni, tenere atteggiamenti che, pur sapendo intrinsecamente sbagliati, vengono perpetuati in nome di desideri o pulsioni materiali;
* il kala-parinama, ovvero le oscillazioni dei dosha all'interno del giorno, delle stagioni e della vita;
* l' asatmyendriyartha-samyoga, ovvero l'errato uso dei sensi, intendendo con questo un uso improprio in eccesso o difetto dei sensi.

Circa le tecniche di riequilibrio dei dosha, si rimanda alla sezione delle terapie ayurvediche.

http://www.divya.it/ayurveda/ayurveda.html

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L'ASCETA CHE VIVE DA 76 ANNI SENZA MANGIARE NE' BERE...vive di PRANA....

L'ASCETA CHE VIVE DA 76 ANNI SENZA MANGIARE NE' BERE...vive di PRANA....

Un asceta indù sopravvive senza mangiare e senza bere da 76 anni. L’uomo, che si chiama Prahlad Jani e ha 82 anni, si trova sotto esame in un ospedale dello stato settentrionale del Gujarat, secondo quanto riporta Ahmedabad Mirror. Un team di medici del Defence Institute of Physiologist and Allied Science (Dipas), un centro di ricerca della difesa, intende scoprire qual è il segreto di questa sua straordinaria capacità di resistenza, dovuta a un’antica tecnica di meditazione yoga.

Dopo 15 giorni di esami, i medici non sono riusciti a spiegare il mistero dell’eremita indiano che  vive senza bere e mangiare.
Lo yogi Prahlad Jani, che vive in una grotta nello Stato settentrionale del Gujarat, e’ stato sottoposto ad un accurato check-up in una stanza isolata di un ospedale sorvegliata da telecamere 24 ore su 24.
Durante questo periodo ”non ha consumato alcun cibo o bevuto acqua e non ha urinato o defecato”, ha detto al quotidiano The Hindu G.Ilavezhagen, capo del centro di ricerca militare che ha condotto l’esperimento.
I medici ‘’sono sorpresi” dalle capacita’ dell’uomo che ha 82 ed e’ in perfetta salute.
Il test e’ stato condotto da un team di 35 specialisti di un istituto appartenente al Defence Research and Development Organisation (Drdo) interessati a scoprire nuove ”tecniche di sopravvivenza”.
Il periodo di osservazione e’ terminato la scorsa settimana e Jani e’ gia’ tornato alla sua vita da eremita lasciando i medici con un palmo di naso.
L’eremita era gia’ stato studiato nel 2003 e anche in quell’occasione non era stata trovata una spiegazione scientifica.
Secondo quanto riferito dal capo del team, il neurologo Sudhir Shah,”non c’e’ stata alcuna variazione del metabolismo” dell’uomo durante il digiuno.
‘‘Gli esami clinici, radiologici e biochimici non hanno segnato alcuna alterazione”, ha aggiunto. I medici hanno fatto un controllo completo del sangue, cervello, cuore, polmoni e sistema nervoso, ma ”gli esiti sono normali per una persona della sua eta”’.
Non e’ stato notato neppure alcun disturbo psicologico.
Jani ha trascorso la maggior parte del tempo in meditazione e le uniche attivita’ sono state quelle di lavarsi e di fare dei gargarismi.
Il team del Defence Institute of Physiology and Allied Sciences (Dipas) presentera’ le sue conclusioni solo quando tutti i test condotti dal 22 aprile al 6 maggio saranno studiati nel dettaglio.
Jani sostiene di aver trascorso 76 anni della sua vita senza bere e mangiare, nutrendosi solo di ”energia solare”.
Le sue straordinarie capacita’ sarebbero state trasmesse da una divinita’ indu’ locale apparsa quando aveva otto anni. La dea Amba Mati gli ha toccato la lingua e da allora non ha mai piu’ sentito fame o sete. ”Non ho nulla da provare – ha detto – ma mi sono sottoposto al test perche’ potrebbe essere utile per l’umanita”’.


Fonte – ANSA

 

 

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