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Cristalloterapia Ayurvedica nel sistema Bengalese: la cura con gli Individui Cristallo

CRISTALLOTERAPIA

CRISTALLOTERAPIA AYURVEDICA NEL SISTEMA BENGALESE

in aggiunta all’uso delle erbe medicinali, l’AYURVEDA utilizza le proprieta’ curative dei metalli e dei Cristalli

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LA CURA CON GLI INDIVIDUI CRISTALLO:

GLI ESSERI ILLUMINATI DEL PIANETA TERRA

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DICE D. MACLEAN DEI CRISTALLI:

“Poichè il mondo minerale mi sembrava così rigido, così incapace di vita sensibile, ho compreso che soltanto l’Essere più nobile, più altruista, più vicino a Dio avrebbe accettato un incorporamento minerale.  Era una questione di accettazione che è poi stata premiata con molti doni.

Quell’Angelo Cosmico aveva il potere di scelta fra le sue infinite facoltà.  E, come tutta la materia densa della Terra, è influenzato nella sua composizione da Energie Stellari.  Potendo così attingere ad un database infinito

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cristallo acquamarina

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Dice dei Cristalli, l’entourage Angelico di Kryon :

Le proprietà delle strutture cristalline sono ben conosciute dalla vostra scienza.Si tratta di minerali con una struttura atomica avente un ordine atomico a lungo raggio.  Ciò crea un attributo particolare, scoperto recentemente: quello della memoria. Nel nostro caso, è ben oltre qualsiasi cosa la vostra scienza possa concepire… una struttura cristallina contiene sacre lezioni di vita, conoscenza, memoria e ricordi. Ciò di cui non vi rendete conto, o non comprendete nelle 3D, è che la struttura cristallina ha in sè anche il potenziale del futuro. E’ difficile da spiegare, ma è così: Su ogni Cristallo della “Caverna della Creazione”, un luogo ben riparato nelle profondità della terra, vi è scritta la storia di ogni Essere che viene su questo pianeta!  L’Angelo di LUCE che assume il “compito di un Umano” per la propria evoluzione e per l’evoluzione di tutta la Terra. Metafisica,fantascienza?  No. Siamo nel 2019, non rigettiamo affatto il passato ma le lezioni vanno avanti e le conoscenze si amplificano.

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ATTENZIONE:

NEL RISPETTO DEL CODICE DI CONDOTTA PRESCRITTO DAL D.LGS N° 70 DEL 09/04/2003 I CONTENUTI E LE AFFERMAZIONI CONTENUTE ALL’INTERNO DI QUESTO SITO NON INTENDONO DIAGNOSTICARE, TRATTARE, PREVENIRE DISTURBI  MENTALI O MALATTIE GRAVI. TUTTE LE INFORMAZIONI CONTENUTE SONO A SCOPO INFORMATIVO E NON SONO INTESE COME SOLUZIONI ATTE A SOSTITUIRE I CONSIGLI ED I PARERI DEI MEDICI DI BASE O ALTRI PROFESSIONISTI E NON INTENDONO STIMOLARE L’ATTENZIONE DEGLI UTENTI A SOSTITUIRE ALCUN PRODOTTO/CURA MEDICINALE.  NOI SIAMO COMPLEMENTARI ! 

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Cristalloterapia nell’Ayurveda secondo il sistema Bengalese

rivisitato dal Maestro Visindha e trasmesso da Vaidya Bhagwan Dash e Tublu A. Banerjee 

Yogi di Pondicherry (Madras-India)

e secondo i riti degli sciamani indo-tibetani Bon-po

In aggiunta all’uso delle erbe medicinali, L’AYURVEDA utilizza le proprietà curative dei metalli e dei Cristalli.  Nella nostra scuola non si parla di amuleti o ciondoli magici,non si utilizzano burattati, non si puliscono i Cristalli col sale, non SI PROGRAMMANO !      La Medicina AYURVEDICA insegna che i Cristalli agiscono per “INFORMAZIONE” sono Essi stessi l’informazione da dare, poiché sono INDIVIDUI con una loro “personalità” e delle qualità potenti da trasmettere.

La Cristalloterapia che ci è stata tramandata da un’Insegnante di fama internazionale e con una lunga esperienza sulla filosofia e sulle medicine orientali, è un dono  Infinito; infatti nell’Ayurveda del Sistema Bengalese non si pone l’accento unicamente nel porre i Cristalli sul corpo nè di conoscerne i nomi o le loro proprietà; ma quello che abbiamo percepito personalmente è che riguarda la storia della propria vita, per cambiarla in profondità.  E la nostra vita è cambiata grazie alle Creature CRISTALLO.

Questa Cristalloterapia è un percorso bellissimo, un’apertura straordinaria di cuore, mente e spirito,  un percorso lungo una vita ma importante, da non sottovalutare.

Noi siamo, come dice la fisica quantistica, un tutt’uno con il Tutto, perciò siamo un tutt’uno anche con i CRISTALLI. Non vi  stiamo riempiendo di belle parole, oramai ci vengono in aiuto scienziati ed esperti: In questo periodo, in un viaggio entusiasmante, nei laboratori e nei centri di ricerca mondiali, si stanno realizzando alcune tra le più grandi avventure scientifiche umane, in un crescendo coinvolgente che ci porta dal mondo microscopico di fotoni ed elettroni, ai misteri del DNA, del cervello e della coscienza, fino ad arrivare ai fenomeni psichici del linguaggio spirituale (anche quello dell’Ipercomunicazione con gli Individui CRISTALLO e a quelli della coscienza collettiva). Per gli scienziati più “avanzati”, un unico meccanismo fisico sincronico sembra unire tra loro tutti questi fenomeni, dove particelle, materia e coscienza si fondono in una sola realtà olografica, rendendo concreti e spiegabili fenomeni come la telepatia, il teletrasporto, la precognizione, “gli agglomerati di pensiero” che possono essere canalizzati da altre Entità siano esse Angeliche o Terrestri ,la visione remota e la psicocinesi, la relazione tra Uomini e Cristalli

Sarebbe quindi appropriato cambiare anche il nostro punto di vista. Cercare un varco verso l’armonia interiore e l’Armonia con il Tutto…e i CRISTALLI ne sono Maestri.

Utilizziamo la parola Cristalloterapia per praticità, in realtà dovremmo parlare di Collaborazione tra noi e gli “INDIVIDUI CRISTALLO”.

Poichè durante i corsi, citeremo sovente la nostra Insegnante, e poichè, per quanto riguarda questa materia, ci sentiamo in sintonia con il suo SENTIRE, vorremmo trasmettere con amore ciò che ci è stato donato con estrema sapienza. Le sue esperienze dirette con maestri Indiani e Tibetani rafforzano quello che andiamo dicendo.

La citiamo: I CRISTALLI agiscono per “informazione”. Sono Essi stessi l’informazione da dare poichè sono INDIVIDUI con una loro “personalità” e delle qualità potenti che sono uniche per ogni “specie”. Possiamo quindi affermare, come dice lei, che la Cristalloterapia non è in realtà una  terapia, ma è un Individuo che entra nel nostro spazio vitale apportandovi vari cambiamenti e disinnescando in noi ciò che portava allo squilibrio e alla malattia, elevando le nostre vibrazioni.

Quindi Il loro meccanismo di azione è di tipo vibrazionale cioè energetico. Attraverso la loro alta vibrazione, determinati CRISTALLI, hanno il potere di aumentare le nostre vibrazioni e lasciare liberi i nostri canali ai messaggi del nostro SE’ Spirituale, il SE’ superiore, e inondare quindi la nostra personalità con le virtù che sono a loro congeniali e a noi necessarie per “purificarci” dai nostri difetti che causano i nostri mali.  Essi sono in condizione di elevare la nostra personalità e di avvicinarci di più alla nostra Anima. In questo modo ci donano pace e ci liberano da molte sofferenze.

Ogni specie di Cristallo ha la sua particolare vibrazione e quindi energia.

Quando il corpo fisico di una persona è sano risuona con una frequenza energetica dominante. Interconnessi a lui vi sono altri corpi o strutture energetiche sottili invisibili ad occhio nudo: sono i Corpi sottili.

Questi sono i Corpi che si occupano anche di collegarci con il Cosmo e quindi anche con I CRISTALLI

Questi corpi sottili alimentano energeticamente il corpo fisico e, alcuni di loro, costituiscono anche una fonte di informazione e di crescita che regola e precede il corpo fisico. Parliamo del nostro corpo Eterico e causale ove vi risiede la memoria delle successive esistenze e in essi si trovano i Chakra, le nostre “ruote energetiche”

 I CRISTALLI hanno un effetto reale sui nostri Corpi Sottili poichè possiedono Energia viva di alta frequenza.

Ogni specie di CRISTALLO rappresenta quindi un CAMPO ENERGETICO SOTTILE che vibra ad una determinata frequenza e che, quando entra in contatto con un altro campo energetico sottile squilibrato di un essere vivente ( es. l’uomo), agisce per Risonanza vibrazionale, riequilibrandolo. Questo avviene naturalmente se vi è una disarmonia nel “ricevente”.  Possiamo così considerare l’essere umano un organismo multidimensionale che interagisce con campi di energie complesse che a loro volta fungono da regolatori. Nel nostro caso parliamo degli Individui CRISTALLO.

I cristalli che poniamo in canalizzazione, sono  portatori di informazioni criptate dentro la loro struttura geometrico-energetica e sono incanalate per portare alla realizzazione cui sono protese le energie e gli intenti del ricevente

La loro dimensione pura, geometrica, sempre eguale a se stessa e’ in armonia con il cosmo intero.

Quando li poniamo sulla pelle, che vive di liquidi, i Cristalli agiscono da sensori e poiché nei nostri liquidi  sono impresse memorie, sogni, emozioni e sensazioni, essi vanno a curare l’uomo nel suo insieme:

-la mente-il movimento delle energie (i chakra),

-le emozioni -i corpi (i 10 corpi del raja yoga)

– l’integrazione tra questi e la parte spirituale.

I cristalli ci avvicinano alla nostra anima:

Un guaritore non guarisce nessuno ma equilibra cosi’ bene una persona da attivare la sua autoguarigione quando la sua anima e’ pronta : i cristalli permettono questo riequilibrio dolcemente.

La scuola ayurvedica della cristalloterapia comprende anche la conoscenza dei minerali poiché crede che nei metalli si esprime maggiormente l’energia dei pianeti ad essi associati.

L’india e cosi’ il bengala e’ piena di biblioteche che contengono migliaia di testi antichi sulle pratiche della cristalloterapia con infiniti esempi e prove di validita’ inconfutabili.

Gli Yogi, i Rishi e il Maestro bengalese Visindha avevano imparato, attraverso tutte queste conoscenze ed esperienze un codice che indicava loro quali Cristalli agivano sui vari chakra.

La Cristalloterapia della Scuola Ayurvedica nel sistema Bengalese , antica di millenni, è una pratica sciamanica  che poggia su conoscenze tali da apparire un’arte tutt’altro che semplice. Essa si rifà anche a conoscenze sciamaniche indo-tibetane degli sciamani BON come ad esempio la dottrina del Cristallo LADO

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NOI DICIAMO CHE OGNI CRISTALLO HA UN DEVA

Deva (devanagari देव, sanscrito vedico devá) è un termine sanscrito che come aggettivo indica ciò che è divino o celeste, mentre come sostantivo maschile indica la divinità o un Dio.   Il termine deva (“colui” o “ciò” che emana luce), origina dal sostantivo maschile sanscrito dív (nominativo dyaus; “brillare”, “emettere luce”, “splendore”, “giorno”, “cielo”; dív nel sanscrito più tardo acquisisce il genere ‘femminilè) e indica il dio, la divinità. Secondo la filosofia dell’Advaita Vedanta e certi passaggi della Bagavadgita, delle Upanisad e dei Veda tutti i deva sono manifestazioni dell’Iuvara, il Signore Supremo.  Secondo i filosofi del Nyaya, E dello Yoga, i deva sono degli esseri celesti immortali che sono subordinati al Signore Supremo, ma sono al di sopra degli esseri umani. Allo stesso modo, esistono degli angeli che presiedono le forze della natura e fungono da tramite. I loro poteri derivano da Dio, ed operano sotto il Suo controllo.

Argomenti del Corso:

Basi elementari di “biotipologie e costituzioni” secondo la medicina Ayurvedica e Naturopatia di risonanza:

– Elementi di Medicina AYURVEDICA e tipologie umane

– I 10 Corpi del Raja Yoga- I Chakra Vedici

– Cenni sul VASTU l’arte dell’abitare e i cristalli d’”ambiente”

– La cristallofisica

– Riconoscere i cristalli e comprendere le loro proprieta’

– Lo Yoga Nidra

– Il colloquio preparatorio con il ricevente

– Entrare in sintonia con le creature Cristallo : l’intuizione, la percezione,l’empatia

-Riconoscere gli Individui Cristallo e le loro proprieta’ nell’ interagire con gli esseri umani

– LA CANALIZZAZIONE: diversi tipi di canalizzazione secondo il sistema Bengalese che utilizza le PIETRE PI ,

simboli sciamanici dei nostri corpi luminosi e del vibrante universo , e che se posizionate in un circuito secondo schemi tramandati e antichi ,interagiscono assieme a generatori, punte e biterminati, inviando energie armoniche, equilibranti, dolci, potenti.

– I Cristalmantra- Elisir di Cristalli

-I Cristalli e i Mantra associati

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-APERTURA DELLO SPAZIO SACRO-

secondo gli insegnamenti di Yogi  HarBhajan, che ci renderà più aperti e recettivi ,più protetti ed intuitivi , più vicini al Divino che c’è in noi  e per  ringraziare di questo spazio amorevole e consapevole

Esso si realizza con un MUDRA ed alcuni MANTRA.

Nella recitazione dei MANTRA ,vibrazioni energetiche,parole espresse ad alta voce o cantate, alla radiazione mentale dei segnali si aggiungono anche le onde sonore con la loro specifica forza creatrice che sostengono la realizzazione e la manifestazione fisica della parola. Poichè questi MANTRA li ripetiamo spesso accompagnati da forti emozioni,essi producono delle realtà. Questi schemi vibratori attivano i campi morfogenetici esistenti nel mare delle energie. I loro effetti assumono forma e noi ci sentiamo protetti in quello Spazio Sacro che abbiamo evocato e che si realizza.

I MANTRA (parola di origine sanscrita,è costituita da suoni o toni arcaici parole ispirate dal nostro Sè Superiore,sono state create nei secoli per invocare, per stabilire collegamenti energetici e per creare delle realtà nelle quali sentirsi in equilibrio.

SAT CHIT  ANAND: LA TRIADE PRIMORDIALE-VERITA’ COSCIENZA E BEATITUDINE

LA CREAZIONE DEL MONDO : Vediamo come la Samkia-Darshana vede la creazione dell’uomo,la sua vita e quella dell’universo, la nascita dei chakra e le tipologie dell’ayurveda . 

 

cristalli giganti
sono state trovate delle meravigliose creature cristallo in una grotta in messico
 

LA MEDICINA AYURVEDICA :

L’ Ayurveda, il Tantra e lo Yoga sono le antiche discipline della vita che sono state praticate per secoli in India.Esse sono menzionate nei VEDA E NELLE UPANISHAD.

Lo Yoga è la scienza che porta all’unione col Divino, il Tantra è il controllore diretto dell’ energia che crea l’unione finale con il Divino. L’Ayurveda è la scienza della vita. Lo scopo di queste pratiche è di aiutare l’individuo a raggiungere la salute, la longevità, il ringiovanimento e l’autorealizzazione.  In questa evoluzione l’Ayurveda è “la base”,lo Yoga è il corpo, il Tantra è “la testa”.  Essa si sviluppò nella mente meditativa dei RISHI, i veggenti di secoli fa.

Per l’Ayurveda l’uomo è un microcosmo, un universo in sè stesso.L’ayurveda è la medicina tradizionale utilizzata in India fin dal 4000 a.C., e diffusa ancora oggi nel sub-continente più della medicina occidentale.Ayurveda è una parola composta da ayu=vita e veda=conoscenza, traducibile quindi come scienza della vita.
Viene citata per la prima volta nel Charaka Samhita, un trattato di 500 principi medicinali compilato intorno al 1000 a.C. durante il regno dell’imperatore buddhista Kanishka.L’Ayurveda è strettamente associata alla filosofia Samkhya, una delle scuole classiche della cultura induista. La filosofia Samkhya insegna che all’interno della forza creativa che genera la vita (Prakrti) ci sono tre qualità (Guna). Sattva (essenza) è il potenziale creativo.

Il termine significa puro, vero, ed equilibrato e rappresenta la contentezza, la gioia, la pace e l’armonia. Rajas è forza vitale attiva e Tamas è l’inerzia. Ogni Guna è necessario ed è parte della vita in un corpo sulla Terra. L’obiettivo dello yoga e dell’Ayurveda è di vivere una vita di grazia e d’amore, a muoversi verso uno stato d’animo sattvico, e di condurre una vita Sattvica quanto più possibile.
L’ayurveda è attualmente annoverata dall’Unione Europea e dalla maggior parte degli Stati membri tra le medicine non convenzionali la cui erogazione è consentita da parte di medici qualificati.Essa si occupa da tutti i punti di vista del benessere dell’uomo, nel suo aspetto fisico, psichico e spirituale e si occupa delle patologie tanto quanto dello stato di salute normale. Lo scopo è quello di aiutare i malati a curarsi, e le persone sane a mantenere il proprio benessere e prevenire le malattie.

I principi medicinali utilizzati sono, in genere, minerali, metalli purificati ed erbe, in forma di polveri, pastiglie, infusi, cristalli  etc.

Alle diverse sostanze da assumere, l’ayurveda affianca esercizi di respirazione profonda, differenti secondo lo stato di salute…Essa considera la salute e la “malattia” in termini olistici, basando le sue valutazioni sulla somma di  molti elementi nel loro complesso. Nell’Ayurveda si parla di 5 ELEMENTI che si manifestano nel funzionamento dei 5 SENSI dell’uomo, così come in alcune funzioni della sua fisiologia.

I cinque elementi si manifestano nel corpo umano come TRE PRINCIPI BASE o UMORI, conosciuti come TRIDOSHA.

All’Aria corrisponde VATA DOSHA

Al fuoco PITTA DOSHA

alla Terra KAPHA DOSHA

-COMPRENSIONE DEI TRIDOSHA

-COSTITUZIONI INDIVIDUALI: VATA, PITTA, KAPHA 

Alla base della teoria ayurvedica stanno infatti i tridosha (vata, pitta e kapha), strettamente connessi con gli elementi e gli umori della medicina ippocratica, che regolano tutto il cosmo e quindi pervadono anche il regno minerale, vegetale ed animale.

La malattia nasce dalla disarmonia di queste energie. L’ayurveda non si limita a riequilibrare l’organismo, essa offre anche gli strumenti per mantenere nel tempo la salute raggiunta, avere una vita piena e di ottenere un’elevazione spirituale, che è il vero scopo della vita stessa.  l’Ayurveda afferma che ogni essere umano è dotato di una costituzione psicofisica unica e irripetibile come il DNA, risultato della combinazione tra le tre ‘forze intelligenti chiamate Vata, Pitta e Kapha.

Per vivere in piena salute è necessario individuare la propria costituzione e favorire l’armonia tra tutte le sue componenti.

Esse agiscono in sinergia per governare le funzioni fisiologiche del nostro organismo. Esso, come tutto il resto dell’universo è costituito da cinque elementi fondamentali: etere, aria, fuoco, acqua e terra che collaborano e interagiscono fra loro, dando luogo alle varie realtà materiali e agli uomini.

-Le tre tipologie umane legate ai tridosha: Vata, Pitta e Kapha, nel loro sentire mentale, emozionale, fisico e spirituale.

Le caratteristiche primarie di Vata (legato all’elemento aria) sono  l’imprevedibilità, la variabilità nella forma, nella taglia, nel carattere e nell’azione.  Vata tende ad essere slanciato , con una cute secca e fredda. È caratteriale, entusiasta, immaginativo, impulsivo, ha molte idee che spesso non porta a realizzazione. Vata mangia e dorme in maniera irregolare. E’ predisposto all’ansia e all’insonnia. La sua energia è altalenante e la sua esistenza è variabile, a volte un pò faticosa ma mai monotona.

Pitta (legato all’elemento fuoco) è di media corporatura, ha forza e resistenza, è ben proporzionato, con carnagione rosea. Pitta ha una intelligenza rapida, articolata, acuta e può essere molto critica o passionale, con brevi ed esplosivi scatti d’ira. A Pitta piace mangiare e dorme regolarmente, ama il sole ma soffre il caldo.  E’ amicale e di piacevole compagnia.

Kapha (legato all’elemento terra) è solido, pesante, forte, con digestione lenta, capelli abbastanza grassi, cute fredda e pallida. Kapa è lento nel digerire, nel mangiare e nell’agire, dorme a lungo e profondamente, tende a demandare e a rimandare gli impegni e ad essere ostinato e un pò sovrappeso.  Kapa è pacifico e rilassato.

Molti individui presentano una costituzione in cui si evidenziano percentualmente due o tre dosha (es. vata-pitta o pitta-vata), più rara è l’evenienza in cui vi è solo un dosha.

Quando i dosha sono in equilibrio e in accordo con la costituzione, il risultato è una persona in un buon equilibrio psicofisico

– IL PROCESSO DELLA MALATTIA E LA “CHIAVE DELLA SALUTE”

– CENNI SULL’ESAME DEI POLSI

– STUDIO DEI 9 CHAKRA PRINCIPALI

-LA DISSOLUZIONE ESTERNA ED INTERNA DEI CHAKRA, LA MORTE E LA RINASCITA: IL BARDO TIBETANO 

-CENNI DI VASTU VIDJA: IL FENG SHUI INDIANO, L’ARTE DELL’ABITARE CON I CRISTALLI

-I 10 CORPI DEL RAJA YOGA

-I SISTEMI CRISTALLINI: I 7 SISTEMI DI CRISTALLIZZAZIONE

– I CRISTALLI,SE POSTI APPROPRIATAMENTE, CORREGGONO GLI SQUILIBRI di PIANETI E CHAKRA ( approfondimento in altro corso )

Sole: Chakra del cuore

-Luna: Chakra della gola

-Marte: Manipurarachakra (ombelico)

-Mercurio: Chakra della gola

-Marte: Manipurarachakra (ombelico)

-Mercurio: Chakra della gola

-Giove: 3° occhio o sommità del capo

-Venere: Swadhisthanachakra (genitali)

-Saturno: Manipurarachakra (ombelico)

-Rahu: Chakra della radice (coccige)

-Ketu: 3° occhio (tra le sopraciglia)

Gli Yantra possono essere collocati alle pareti o appesi alle finestre, a

seconda dell’origine del difetto. (PIER VAIU)

ANCHE I CRISTALLI LI POSSONO CORREGGERE

 i 7 chakra principali reiki

I CHAKRA NEL TANTRA YOGA -KUNDALINI YOGA-

I livelli di consapevolezza sono determinati dall’identificazione dell’anima con i nostri centri vitali detti anche chakra o ruote energetiche.Essi sono manifestazioni astrali della forza della vita ed essa fluisce attraverso di loro per regolare i processi interni.Questa stessa identificazione influenza i poteri di percezione e funzionalità.

Qualunque sia l’azione che i Cristalli operano su di noi: elettromagnetica, fisica, informativa, empatica, i riferimenti tradizionali del TANTRA-YOGA  rimangono la chiave di lettura più organica relativa a questa disciplina.

La parola chakra significa in sanscrito cerchio o ruota ed appare per la prima volta nei testi Vedici dell’India preistorica. In essi viene rappresentato il dio Visnu mentre scende sulla terra per conservarne la vita e che detiene nelle sue quattro mani una mazza che rappresenta la vibrazione del divino che per manifestare vibra a frequenze diverse, una conchiglia come simbolo di vita-morte-rinascita di tutte le creature, il fiore di loto che è la capacità di astrazione della coscienza che riporta la mente all’assoluto anche in mezzo al costante divenire della sua manifestazione, il chakra di luce attorno al suo dito indice inteso come il punto di interazione di tutto ciò che esiste e che permette alle varie dimensioni dell’esistenza di toccarsi senza mai confondersi….abbiamo quindi: dominio, conoscenza, purezza e illuminazione.

Gli insegnamenti induisti sono rivolti alla realizzazione dell’individuo, cioè alla sua liberazione dall’ignoranza che provoca l’esperienza del dolore e della solitudine.

Sul piano fisico possiamo intendere i chakra come aree di attività elettromagnetica e sono punti di conversione tra diverse dimensioni che esistono simultaneamente in noi. Il corpo quindi diventa un veicolo di coscienza.

I chakra sono visti come fiori di loto inanellati in un unico stelo con un numero differente l’uno dall’altro. Ogni petalo indica un canale di energia ed è contrassegnato da una lettera dell’alfabeto sanscrito e possiede quindi una differente vibrazione, un suono particolare del verbo creatore. La vibrazione che lo evoca è detto Bija.

Ogni loto ha anche un suo colore. La luce in esso contenuta assume una forma geometrica detta yantra o forma di potenza.

Parleremo dei chakra nel momento del nostro concepimento e del prana che li struttura e li conserva.

Il concepimento dei chakra viene preso dalla GARBHO UPANISHAD che in sanscrito significa utero.

Essa dice che quando l’energia paterna detta “bianca e beata”, si incontra al momento dell’unione,con l’energia materna detta “rossa e calda” ha luogo un’esplosione di energia. All’inizio è nell’uomo che giace l’embrione, ossia lo sperma che è l’ardore raccolto da tutte le sue membra.

In verità, l’uomo porta l’ATMAN in se stesso. Quando versa il seme nella femmina, allora provoca la nascita dell’ATMAN in un altro corpo umano. Questo seme diventa una cosa sola con la donna , diventa come parte di lei ed ella fa crescere nella nuova creatura l’ATMAN dell’uomo che è penetrato in lei. Questo incontro sviluppa un nucleo formato da due energie e costituisce il cuore del nuovo bambino.

L’ATMAN è il soffio Divino che permea la creatura.

Si costituisce così questo “serbatoio” incredibile che viene chiamato ANAHATA CHAKRA ,il 4° chakra, quello del Cuore.

Le Energie lì accumulate dipartono da anahata formandosi una loro via luminosa detta “NADI SUSHUMNA” che stabilisce due punti terminali i quali determinano il primo dei 5 elementi costitutivi del corpo del nascituro:AKASHA, LO SPAZIO.

In Akasha e da Akasha avranno manifestazione gli altri 4 elementi: l’aria, il fuoco, l’acqua e la terra.

I punti terminali che limitano akasha sono chiamati anch’essi chakra:sahasrara determinato dall’energia paterna e muladhara dall’energia materna

fra loro vi sono gli altri chakra.

Come abbiamo detto, I primi 5 chakra generano  gli elementi:

-muladhara genera la terra

-svadisthana genera l’acqua

-manipura il fuoco

– anahata l’aria

-visuddha l’etere

-ajna genera la mente (manas)

Tutto questo sistema di nadi e chakra è conservato in maniera ottimale da un’energia chiamata PRANA la cui radice “ana” significa l’energia della vita.

Il Prana è la forza divina che dona la vita a questa creazione nata dagli elementi che altrimenti sarebbero inerti La Cristalloterapia aiuta ad aumentare questo prana e a riequilibrare fra loro i vari chakra.

Nell’uomo, secondo la filosofia Bengalese, albergano 7 sentimenti:

– accettazione

-indignazione-giustizia:il senso del dharma del dovere

-il sentimento della pace, della condivisione

-l’accettazione del proprio karma o dignità

-il sentimento della verità

-il sentimento della compassione

-il sentimento dell’evoluzione

Essi, mano a mano che procediamo nel cammino dei chakra si fanno più densi ed è difficile cambiare un sentimento da soli, occorre un aiuto.

I Cristalli possono offrirlo.

I chakra sono l’espressione degli elementi dentro di noi, è il nostro modo di esprimere i livelli di essi nella nostra vita.

Livelli di consapevolezza detti anche Locayana o livelli di energia o modi di guardare il mondo.

I suoni dei chakra sono le cinquanta lettere dell’alfabeto sanscrito e sono la musica delle sfere celesti.

L’anima possiamo leggerla come esperienza dei chakra ed ognuno di essi ci offre una via di evoluzione.

Vi sono chakra superiori e chakra inferiori precedenti alla coscienza e sono chiamati anche inferni o TALA, essi sono piani di caduta in cui possiamo “inceppare” nel nostro cammino di crescita.

E’ bene conoscere il sistema dei chakra poichè ci serve quando abbiamo bisogno di curare L’ANIMA.

L’Anima “si legge” nelle nadi e nei chakra.

Dai chakra possiamo curare anche il corpo fisico.

La Cristalloterapia bengalese agisce prima sul corpo energetico, L’ANIMA, che va ad influenzare chakra e Nadi, corpi sottili, che a loro volta influenzano  il corpo mentale, la personalità e  il fisico.

   In essa si lavora su 35 chakra o punti di coscienza.

Come ogni essere contiene un corpo spirituale, così ogni essere contiene l’involucro dei Chakra. Questo involucro può aprirsi, può espandersi e può esperimentare lezioni e circostanze esterne associate con lui.

Come noi lavorando su una determinata cosa sviluppiamo energia, così ogni Chakra, a turno, sviluppa una forza specifica. Tutto ciò che facciamo, sviluppa un tipo d’energia che fluisce attraverso lo stelo dei Chakra.

Perché un Chakra sviluppi energia, bisogna che i Chakra a lui associati si aprano e lavorino, cooperando come fosse un unico processo.

Qualsiasi cosa facciamo o sperimentiamo, sviluppa energia e questo incentiverà uno o più Chakra che a turno rilasceranno i loro effetti sul corpo fisico.

La medicina ayurvedica della nostra scuola lavora con  i Cristalli in CANALIZZAZIONE , tuttavia è bene tenere presente che l’ayurveda studiava anche l’astrologia e quindi facilmente abbinava CRISTALLI a PIANETI.

 

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CANALIZZAZIONE DI CRISTALLI E RILASSAMENTO  CON LO YOGA NIDRA

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 Yoga Nidra e  Visualizzazioni creative-

favoriranno la “canalizzazione con i Cristalli” attravers o un rilassamento consapevole e ad esse verranno in aiuto  alcuni Sankalpa, o “parole di potere”.

I SANKALPA sono affermazioni che rilassano e tolgono il senso di impotenza permettendo, all’uomo che ha deciso di evolvere di contattare le energie del proprio Divino SE’ e ritrovare la capacità di co-creare attraverso esse, il proprio destino.

La creatività è la capacità di produrre, in una situazione data, composizioni e idee che sono essenzialmente originali.

Ma se non ho ben coscienza di chi sono e cosa voglio, la mia Creativita’ e’ bloccataalla pura possibilita’.

Per i Maestri Indiani ,la visualizzazione creativa, è un moto Divino,

 è la via della Potenza della Mente,

e’ l’arte dell’auto-induzione: decidiamo cosa vogliamo essere e cosa vogliamo ottenere, attraverso il nostro puro intento, e lo otteniamo con la sola nostra energia che lavorando dentro di noi diventa un’entità, prende coscienza di sè e del legame con la divinità che è e sta nel tutto

 Possiamo visualizzare la realta’ che vorremmo vivere e la vivremo.

La Forza di questa energia è data dalla non influenzabilità: importante è creare la realtà che vogliamo e non quella di un altro.

 La visualizzazione creativa è, per i Maestri ayurvedici, una via di Tantra, cioè quella via che usa l’energia che converte i “veleni della nostra mente” in energie appropriate e fruibili per noi.

Il Tantrismo ci offre la capacità di vivere la sacralità della vita. Tantra è movimento, è la trama che esorcizza le paure, sublima gli istinti realizza le aspirazioni e offre visioni.

E’ la TRAMA, il mistero della vita, l’infinito viaggio della liberazione e dell’evoluzione.

I”veleni della nostra mente” sono tutti quei blocchi limitanti creati all’interno eall’esterno di noi che impediscono la nostra realizzazione.

Siamo qui guidati alla scoperta del nostro e dell’altrui infinito consapevole.

La Visualizzazione Creativa che origina dallo Yoga Nidra è un ritorno al nostro centro, a noi stessi.

 YOGA NIDRA 

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è un’arte che non ipnotizza, non addormenta : in essa è il corpo che si trova come in uno stato di sogno.

Importante è non sognare il sogno degli altri, ma il nostro.

Il corpo viene rilassato in modo consapevole.

La Divinità Crea costantemente attraverso l’Energia che è la PAROLA.

Rilassato il corpo, ecco che la nostra mente è in grado di mandare messaggi per raggiungere il loro scopo :

la capacità di creare Immagini, di lasciar fluire Parole, innesca il cambiamento che non significa azione-reazione ma consapevolezza: Essere nel Qui ed Ora rilassati e consapevoli.

Lo Yoga Nidra e la visualizzazione porteranno la mente in uno stato di onde Alfa-Theta. Le onde alpha sono rilassanti e analgesiche-  Le onde Theta ci portano al subconscio; trattengono le memorie e le sensazioni; sono sempre creative e ispirano portando ad una profondo stato meditativo .

***

IL RAPPORTO DI EMPATIA TRA NOI E GLI INDIVIDUI CRISTALLO:  

Nella cura con le Creature Cristallo è necessaria una grande apertura del Cuore 

     quarzo_rosa

     morganite, uno dei “Cristalli del cuore”

Se iniziamo con una sincera Apertura del Cuore , essa ci riconduce al nostro PURO INTENTO e potremo così lavorare su sentimenti e pensieri che ci inviavano energie di paura e di inadeguatezza per trasmutarli e sperim entare quindi energie con vibrazioni più elevate, amorevoli ed incoraggianti….e scoprire le nostre abilità ed i nostri talenti…, l’attivazione dei sensi sottili… esempio l’EMPATIA con i CRISTALLI il nostro possibile dialogo…

(Il senso empatico si trova nel plesso solare e rappresenta la capacità di percepire e di connetterci alle “emozioni altrui” in modo istintivo attraverso la proiezione del nostro campo elettromagnetico)

…il tutto con l’aiuto di tecniche come lo Yoga Nidra che con le sue modulazioni vibratorie prodotte dalla voce,ed un rilassamento profondo ma consapevole,  “mandandoci in onde alpha-theta” (e “attivando il nostro 8° chakra) ,ci permettono una ipercomunicazione tra il  Nostro Sè Superiore, e i Cristalli.

 Questo è il riconoscimento del potere che può risiedere nell’ Anima dell’Umano quando si evolve.

Tuttavia,qui non si vuole parlare di abuso dei poteri divini, oggi tanto di moda, poichè riteniamo che le capacità umane che si discostano dalle Leggi divine non possono perdurare nel tempo.

Il Contatto energetico con Le Entità di Luce come i Cristalli, è un Dono.

I Doni arrivano da una profonda apertura del cuore e da una elevata intenzione

E il potere di cui si parla passa sempre dal CENTRO DEL CUORE e quindi non può portare ad una illimitata espressione di Sè.

Chi rimane nell’Energia del cuore sarà sempre umile,onesto,sereno gentile e GRATO.

Gli umani creano le proprie situazioni di apprendimento e Entità molto più evolute di loro come Angeli, Maestri Spirituali, e anche gli Individui CRISTALLO possono guidarli e aiutarli nella loro crescita spirituale.

Saranno Essi stessi a guidarci nella cura.

I Cristalli fanno parte della medicina della Luce.

 I Cristalli emettendo vibrazioni  anche grazie ai loro colori, essi sono dei potenti “ricetrasmettitori “di energia.

Sono, come dice la Maclein, Angeli Cosmici con il potere di scelta fra le loro infinite facoltà. E, come tutta la materia densa della Terra, sono influenzati nella loro composizione da Energie Stellari. Potendo così attingere ad un database infinito”.

*

  APERTURA DELLO SPAZIO SENSIBILE E LA MENTE MEDITATIVA  :

E’ IMPORTANTE PER IL CRISTALLOTERAPUTA AYURVEDICO IMPARARE, DURANTE LA CURA, AD ENTRARE IN UNO STATO MEDITATIVO DOPO AVER APERTO LO SPAZIO SACRO E AVERE LA CAPACITA’ DI “APRIRE E MANTENERE LO SPAZIO SENSIBILE” 

LO Spazio Sensibile : rapporta rsi in modo appropriato con le Persone che hanno bisogno di una Cristalloterapia.

Valutazione dello Stato individuale e “Intervista” nella relazione di aiuto.

Aprire lo Sazio Sensibile significa permettere a noi e alla persone che ricevono una cristalloterapia di sperimentare sensazioni ed emozioni, quelle che vengono da dentro di noi, da fuori o extrasensoriali.

Lasciando andare le resistenze, verranno superati  i blocchi e le paure e verrà tacitamente dato il permesso di entrare in uno spazio meditativo di abbandono fiducioso al Divino che c’è in NOI e in Loro.

In questo permettere, durante la “canalizzazione”&nbs p;il processo di cura può avere inizio.

Prima della “canalizzazione” potremo interagire con lo Yoga Nidra e le visualizzazioni creative che favoriranno l'”induzione”. 

Se non faccio nessuna supposizione sulla persona, sul CRISTALLO con il quale sto entrando in  relazione, il contatto sara’ neutro.

L’oggetto, in questo caso la creatura Cristallo, diventera’ parte dellla mia coscienza senza sensazioni di differenza o di pregiudizi. Se il curatore riesce a rimanere stabile in questo spazio di neutralita’ la sua sara’ “un’esperienza illimitata” sottile e assolutamente nuova.

Lo stato di coscienza e’ alterato e Il curatore entra in contatto con il sacro.

Il potere di curare viene oltre che dal CRISTALLO anche dallo spazio sacro e non dalla personalita’ del curatore e neppure dallo spazio sensibile. 

E’ DIO che Guarisce !

Il cristalloterapeuta non fa che stabilire un collegamento con lui , con “l’anima del cristallo” e con la sua energia

TUTTO GRAZIE AD LINGUAGGIO ADEGUATO CHE E’ QUELLO DELLA SENSIBILITA’ E DELLA NEUTRALITA’

ametista cris_04

 

-L’INTENZIONE:

L’Intento per la cristalloterapia ayurvedica è una richiesta di guarigione nei confronti dell’Universo, nei confronti del Principio Superiore.

L’Intento è la nostra volontà, il nostro desiderio che qualcosa si realizzi.

L’intento richiede una coerenza tra cuore e cervello.

Con mente neutra muoviamo l’energia del cuore con la gratitudine ed il nostro intento per modificare la materia (il corpo fisico malato) grazie alla connessione con il Principio Superiore e con i Deva dei Cristalli !

 ” Intervista al Ricevente: “un’anamnesi olistica”

– Cenni sulla Fisica Torsionale: L’ENERGIA DEL TOROIDE NELLE PIETRE PI, i Cristalli che utilizziamo nella nostra canalizzazione

*

-PRESENTAZIONE DEI SINGOLI CRISTALLI

che ci aiutano con le loro differenti proprietà e vibrazioni,

per i diversi Messaggi che hanno in serbo per noi

Chiederemo aiuto agli Individui Cristallo:

quarzo ialino,

quarzo rosa, quarzo citrino e quarzo fumè

kunzite,

malachite,

turchese,

azzurrite

lapislazzulo, ametista,acqua marina,fluorite

corniola, agata, agata muschiata, diaspro

tormalina, ossidiana, Berillo, eliotropo

rodonite, rodocrosite,

manganorodocalcite

giada, pietra di luna, calcite

rubino, granato, larimar, zoesite, pietra di luna, morganite, calcedonio

zaffiro e topazio, rubino, tormaline, ossidiane, sungite, labradorite, crisoprasio, olivina, fuxite

corallo e ambra, perla,  etc….

(anche se questi ultimi  non sono propriamente “cristalli”)

 acquamarina

cris_02

morione

quarzo_citrino

 

CRISTALLOTERAPIA PRATICA:

il metodo ayurvedico del sistema bengalese della”CANALIZZAZIONE”

– Sperimenteremo  vari tipi di “CANALIZZAZIONI di base”.

– parte pratica …seminari esperienziali

-Gli Elisir di Cristalli com’è d’uso nella Medicina ayurvedica bengalese antica di millenni: sono solo conoscenze, che comunque offriamo, ma per praticita’ li abbiamo sostituiti dai CRISTALMANTRA

Prendersi Cura delle Creature Cristallo : come purificarli, energizzarli e “prendersi cura di loro“…non con acqua e sale…!!!

-Parleremo di come non si può programmare un Cristallo come non si potrebbe programmare un Individuo con una sua coscienza, una sua unica essenza.

Possiamo solo chiedere aiuto ad un “Individuo Cristallo” come lo chiederemmo, nel bisogno, ad un caro Amico che ci conosce e che ci vuole molto bene e soprattutto, che sa qual’è il nostro bene !

*******

legato a questa cristalloterapia l’evento del

MANDALA DEI 9 PIANETI

mandala_02

….15 anni di MANDALA al solstizio d’estate….

MANDALA DEI NOVE PIANETI

Gli Allievi di Cristalloterapia sono invitati ad essere co-creatori di un evento che si tiene in Associazione da anni e che fa parte della tradizione vedica della Cristalloterapia Bengalese:

– IL Mandala dei Nove Pianeti: Mandala potente, di origine Vedica, insegnato in questa scuola e che si “attiva” ogni anno al solstizio d’Estate .

Vi partecipano solitamente un centinaio di persone da varie parti d’Italia, poichè è aperto a tutta la popolazione .

Gli Allievi di questa scuola  “costruiranno” il Mandala  dove al centro sarà posizionato un generatore di  Quarzo Ialino  e in esso rappresenteranno i  9 Pianeti del nostro attuale sistema solare e ne impareranno e canteranno i loro Mantra  per propiziarsi i DEVA dei Pianeti per aiutare se stessi, la Madre Terra e tutte le sue Creature, Minerali, Animali, Vegetali e Umani.

La Cura che si riceve è potente e tutti ne sono testimoni.

*

Il corso è tenuto da:  JOTI KAUR ovvero CARMEN  CATTANI

ANNO 2019

Joti Kaur, carmen cattani

Potete leggere il Curriculum Vitae di Carmen Cattani

sul sito www.CarmenCattani.it .

*  

Carmen Cattani –  estate 2018-

*

 

 

A PROTEZIONE DI QUESTA ARTE DI CURA ABBIAMO SCELTO

IL MAESTRO SHIRDI

shirdi 

Un giorno del 1850 arrivò a Shirdi, una piccola località piena di alberi e di giardini fioriti dello Stato di Maharashtra, India, a 100 miglia a nord-ovest di Bombay, un ragazzo di circa sedici anni, dai grandi occhi luminosi sbarrati sul mondo. Fu subito considerato un giovane fachiro, un “pazzo dì Dio”, di cui la comunità di Shirdi doveva prendersi cura.

Veniva da nessuna parte. Non aveva genitori, non conosceva il luogo dove era nato, non aveva un nome. Gli abitanti di Shirdi lo chiamarono Sai che voleva dire santo e presto tutti si innamorarono di questo giovane saggio che faceva miracoli e a cui obbedivano le forze della natura. Faceva cessare all’istante i nubifragi, spegneva il fuoco a distanza, faceva fiorire gli alberi solo guardandoli.

Viveva nudo sotto un albero neem e spesso era come un bambino che avesse bisogno di tutto e di cui la gente, con le lacrime agli occhi, aveva cura, fino a lavarlo e nutrirlo.

Ma presto, durante le ore del mattino, cominciò a ritirarsi in un giardino. E qui si trasformava, diventava come un essere invasato. Fiamme s’accendevano attorno a lui e improvvisi forti colpi di vento lo gettavano a terra. Urlava parole di cui nessuno conosceva il significato. Poi usciva dal giardino, calmo e sorridente, si sedeva sotto il suo albero e con aria pensosa cominciava a parlare.

Anche gli animali si fermavano ad ascoltarlo. Le sue parole erano un balsamo per l’anima di tutti, perché sembravano parole pronunciate per portare un messaggio individuale a ciascuno.

Fu così che la gente cominciò a chiamarlo il “Santo di Shirdi“ e a venire a lui da lontano per chiedere silenziosamente il suo aiuto.

Gli indù lo credettero un avatara di qualche loro divinità, i Musulmani lo credettero un pir inviato da Allah per liberare l’umanità dalle ansie e dall’ignoranza. Per alcuni era l’avatara di Dattatreya, l’avatara di Visnù, per altri un derviscio.

Molti gli chiedevano di che religione egli fosse, ma Sai non rispondeva. Li guardava stupito con i suoi grandi occhi, come se non capisse la domanda.

Così fra i suoi fedeli cominciò la battaglia. Gli Indù dicevano che era Indù, i Musulmani che era Musulmano. Nei suoi discorsi citava pagine dei libri sacri degli Indù, dei Musulmani, dei Giainiti e anche dei Cristiani.

Sai parlava di Dio, padre di tutti gli uomini e creatore di tutte le cose. Inoltre egli partecipava, con gioia infantile, alle cerimonie e alle feste di tutte le religioni. Cantava con gli uccelli, giocava con i bambini e gli animali.

I primi anni passarono veloci nell’oasi verde di Shirdi e quasi nessuno si accorgeva che Sai stava diventando adulto. Il continuo flusso di gente stava trasformando Shirdi in un luogo santo. La folla attorno a lui cresceva e attorno all’albero neem si dovettero abbattere delle case per allargare la piazza che ospitava i fedeli del Santo di Shirdi.

Un giorno, davanti ad una folla imponente, finalmente parlò di se stesso:

“Io non ho una residenza. Sono assolutamente senza attributi. Per azione del Karma ho avuto questo corpo. Il mio nome è un dehi che ha preso corpo. Il mondo è la mia patria. Brahaman è mio padre e maya, l’illusione è mia madre. Dal loro incontro io sono nato. Coloro che credono che io vivo a Shirdi non conoscono il vero Sai, poiché io non ho forma e sono ovunque”.

Dopo questo discorso sparì con grande sgomento della gente di Shirdi e dei suoi fedeli.

Dopo quattro anni apparve nello Stato di Nizana, vicino ad Aurangabad, da dove ritornò, verso il 1858, a Shirdi e da qui più non si mosse.

Da quel giorno fu chiamato il Padre Sai. Sotto l’albero neem riprese a parlare: “Ho il compito di riportare un numero sempre più grande di gente sul subhra marga, sul sentiero sacro che porta l’individuo a scoprire la Realtà Spirituale, la vera realtà”.

SHIRDI entrava in dyanastha, una trance d’amore con Dio, e la gente attorno era presa da una tale commozione che da quel momento non era più la stessa.

Diceva che ogni individuo aveva sette sosia sulla Terra. Un Indù o un Musulmano dell’India, se sviluppavano la loro anima, influivano sui loro sette sosia che venivano così inconsciamente attratti dallo Spirito, dall‘amore divino. Chi migliora se stesso, migliora altri sette individui, che diventano centri di buona volontà e di spiritualità.

Certi giorni portava i suoi seguaci sulle rive del vicino fiume Godavari, e l’acqua del fiume usciva dall’argine e veniva a bagnare i suoi piedi. Egli guardava allora la gente attorno a lui e, senza parole, faceva captare loro l’enorme bontà della Natura-Madre. Con i suoi frequenti lila, i giochi con cui usava le forze e le energie in perpetuo movimento per creare l’illusione terrena, egli faceva intuire ai suoi seguaci la potenza di tutto ciò che è eterno, cioè che emana da Brahman, il Tutto, l’Assoluto (l’antimateria da cui deriva la nostra illusoria materia).

A SHIRDI ogni miracolo era possibile, perché viveva nella Realta dell’Essere Supremo.

Sai Shirdi aveva l’abitudine di andare a farsi riempire di olio una lampada che teneva sempre accesa vicino a sé.

Un giorno il bottegaio non gli volle regalare l’olio. Allora Sai riempì la lampada d‘acqua, l’accese e una fiamma più brillante scaturì da quell’acqua e restò accesa tutto il giorno e tutta la notte. Per i suoi seguaci era un miracolo. Ma Sai disse che era soltanto un altro aspetto dell’illusione, un atto d’amore verso il bottegaio.

Questi non gli aveva dato l’olio perché era irato contro se stesso e con il mondo. Con questo lila ,Sai tanto stupì il bottegaio che dimenticò le sue negatività e fu toccato dall’amore del santo.

Shirdi possedeva l’anterjnana, l’onniscienza.

Sapeva tutto di tutto e spesso diceva: “In qualunque luogo siate, qualsiasi cosa facciate, ricordatevi che io so sempre ciò che voi fate o dite”.

Insegnava a vedere Dio in ogni cosa. Va. Diceva: “Non dimenticate mai che l’odio e il rancore sono illusioni negative, non dimenticate mai che io, voi e tutte le cose del mondo sono tutte parti di Dio”.

Senza aver frequentato una scuola, senza l’aiuto di un guru, Sai  conosceva tutto.

Era la “Conoscenza incarnata”, ma egli continuava a ripetere che non era venuto per insegnare ma per svegliare le anime alla Realtà Spirituale.

Diceva: “Sono un completo schiavo dei miei devoti. Amo la devozione. Colui che lascia il mondo per amarmi è il mio vero amante e si fonde in Me come un fiume nel mare.

lo non sono il corpo e i sensi. Sono l’eterna Sakshi, l’eterna testimonianza”.

Molta gente veniva a lui solo per i suoi miracoli, non per dividere i tesori del suo spirito.

Qualche volta, con un triste sorriso, diceva:

“Nessuno si cura di ascoltare le mie parole, di raccogliere la saggezza che io posso dare loro.

Dopo quindici giorni che avrò lasciato questo mondo, tanti mi avranno già dimenticato”.

Il 15 ottobre 1918 fu un triste giorno per gli abitanti di Shirdi.

Quel martedì, alle ore 14.30, Shirdi Sai cessò di respirare ed entrò in maha samadhi in quello stato di grande concentrazione in Dio, che mantiene il corpo fisico in stato di perfetta conservazione.

Dopo 65 anni l’ashram di Shirdi è ancora meta di pellegrinaggi. Vicino alla sua tomba si prova ancora quel senso di beatitudine che per tanti anni ha attirato gente a Shirdi.

QUESTO E’ UN AVATAR CHE MI HA “RAPITO IL CUORE” ED IO LO AMO MOLTO

Approfondimento:

Sebbene nel corso degli anni somme sempre più ingenti di denaro e offerte arrivassero alla sua residenza, egli visse sempre nella più assoluta povertà, andando ogni mattina personalmente a mendicare il cibo per la giornata.

Shirdi Non ebbe mai attaccamenti ai beni materiali come soldi o cibo o vestiti, come vestito usava sempre lo stesso straccio di cui egli stesso rammendava e rattoppava i buchi sin tanto che qualche discepolo lo obbligava a sostituirlo con uno nuovo. Tutto quello che arrivava, veniva immediatamente regalato a chi ne aveva bisogno. Non predicò mai la povertà ai sui discepoli e non chiese a nessuno di seguire il suo stile di vita. Non pose nemmeno divieti sul cibo che ciascuno poteva mangiare, anzi, a volte sforzò qualche bigotto a mangiare ciò che la sua religione gli vietava. Era sempre raggiungibile da chiunque, 24 ore al giorno sempre pronto a rispondere a qualsiasi domanda. Era solito chiedere ogni giorno ai discepoli più ricchi dalle 4 alle 100 rupie (dakshina). Denaro che immediatamente ridistribuiva tra i discepoli più poveri. Richiesto sul perché lo facesse, rispose che chiedeva solo a coloro che gli venivano indicati dal Fakir (Dio), ma che in cambio del denaro ricevuto lui era obbligato a tornare qualcosa di valore dieci volte superiore.

Il suo insegnamento fu essenzialmente l’Amore e la Devozione (Bhakti).

Diceva che il giorno che il discepolo avesse realizzato cos’era veramente, avrebbe automaticamente ottenuto la Realizzazione.

Egli insisteva sempre sul fatto che se si riusciva a vedere Dio in tutto il creato e in ogni creatura, sarebbe risultato assurdo l’odio e le diatribe, divenendo di fatto impossibile provare risentimento verso qualcuno. La strada per raggiungere tutto ciò veniva da lui indicata come l’assoluto arrendersi a Dio.

Il suo insegnamento era perfettamente in linea con i grandi Santi indiani come Shri Adisankaracharya e l’intera tradizione dell’Advaita Vedanta. Con lui quindi ebbe grande impulso la via tradizionale indiana della Bhakti (la via della devozione e dell’amore).

Il fluire di Amore Divino di Shirdi  continuò per l’intero arco della sua esistenza.

La maggior parte dei devoti s’avvicinarono inizialmente a Shri Sai  attratti dai miracoli che comunemente compiva, con straordinaria facilità.

Lui li stupiva con questi ma l’unico obbiettivo era di portarli ad una vera evoluzione spirituale. Sebbene molti ricercassero in Lui solo lo strumento per soddisfare bisogni materiali o primari, come guarigioni, soldi, matrimoni, figli, ecc. generalmente Lui li accontentava dicendo:

«Io do ai miei devoti ciò che vogliono, affinché comincino a desiderare quello che io voglio dar loro veramente».

«La mia gente all’inizio viene da me per ottenere benefici temporali, ma quando questi vengono ottenuti cominciano a seguirmi»; eppure una volta ebbe a dire, indicando un albero di mango ed intendendo i suoi devoti: «Che splendido raccolto sarebbe se tutti i boccioli diventassero frutti, ma è così?  Pochi rimangono.»

Infine molti devoti ebbero effettivamente la realizzazione del Sé; molti di essi descrissero che Shirdi Sai Baba   (Sai è una parola persiana che significa “santo” e Baba è un termine hindi, usato con familiarità e rispetto, che significa “padre”)  poneva loro la mano sopra il capo, ed essi potevano fare esperienza di cambiamenti spirituali molto intensi godendo di momenti di estasi e profonda pace. Morì improvvisamente il 15 ottobre del 1918 mentre era seduto assieme ai suoi devoti, in profondo Mahasamadhi. Semplicemente reclinò la testa sulla spalla del devoto che gli sedeva vicino e spirò.

Alcune frasi di Shirdi :

“Queste persone vogliono trovare Dio, Brahman, in questi libri. Non leggere libri ma tienimi nel tuo cuore; se tu unisci ed armonizzi la testa ed il cuore, ciò è sufficiente”.

“Per ottenere Dyana (meditazione) meditate su me, sia nella mia forma sia senza forma, il che vi darà ancor più gioia.”

“Demolite il muro di differenza che vi separa da me. Il senso di separazione, come io e tu, è la barriera che separa il discepolo dal maestro e fino a che questa non è distrutta non è possibile raggiungere lo stato di unione

SAI SHIRDI TI TENGO NEL CUORE

 

*

MANDALA CON LE ENERGIE DEI CRISTALLI

di Pier Vaiu

mandala 1
,
,
mandala 2

GRAZIE PIER

GRAZIE CRISTALLI, GRAZIE ENERGHIA DIVINA CHE LI HAI CREATI

GRAZIE SHIRDI

GRAZIE A VOI CHE LEGGETE

 

 

 

 

 

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